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Autore: Acquaviola    13/06/2013    1 recensioni
Quella notte tutti sapevano a cosa stavano per andare incontro, ma nessuno si tirava indietro. In fondo, se dovevano morire, quella sarebbe stata la morte più giusta. Morire per il sacrificio, morire per rivendicare il sangue innocente versato per puro divertimento.
Nel cuore di ognuno di loro, molte emozioni volevano farsi valere e vincere quella guerra che di tante vite li stava privando.
Flashfic sui pensieri di alcuni guerrieri della seconda battaglia magica.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Weasley, Luna Lovegood, Neville Paciock, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Quella notte tutti sapevano a cosa stavano per andare incontro, ma nessuno si tirava indietro. In fondo, se dovevano morire, quella sarebbe stata la morte più giusta. Morire per il sacrificio, morire per rivendicare il sangue innocente versato per puro divertimento, morire per mettere fine alle differenze tra purosangue e nati-babbani. 
Nel cuore di ognuno di loro, molte emozioni volevano farsi valere e vincere quella guerra 
che di tante vite li stava privando.

Neville ora si sentiva forte come non lo era mai stato, non gli importava quel che gli sarebbe potuto accadere, voleva solo mettersi in gioco. Lo stava facendo per i suoi genitori. Frank e Alice, che ora avevano la mente annebbiata per colpa di quel che avevano subito, di quella tortura che aveva distrutto tutto, ma non l'amore di un figlio. Forse quello sarebbe stato l'ultimo giorno della sua vita, ma non il meno importante. Sentiva che una sensazione, forse l'amore, lo percorreva dandogli un'energia positiva. Senza pensarci corse dalla ragazza che aveva sempre ammirato: Luna Lovegood. Le disse tutto, la strinse a sé e la baciò. Quella ragazza non lo aveva mai visto come un imbranato, ma era sempre stata fiduciosa in lui. 'Per me non sei Lunatica Lovegood' le sussurò, e lei ricambiò dicendo che era orgogliosa di lui. Sembrava la donna più felice del mondo. Sì, donna. Perché non era più una ragazzina, ma bensì una donna coraggiosa che non aveva mai dubitato.

George, differentemente da chi, come Neville, stava esplodendo in quello che si chiama coraggio mostrando il suo vero animo, in quel momento pareva non essere sé stesso. I suoi occhi non erano vispi e giocosi come sempre, ma vuoti in un mare di pensieri. Sentiva la mancanza di una parte di sé, e quella metà era Fred. Una visione lo staccò da quella realtà che gli si era creata attorno.
Ora correva, correva verso Hagrid, che teneva in braccio un ragazzo inerte, non un ragazzo qualunque. Era Harry Potter. Tutto stava finendo, pensò, e ogni speranza iniziò così a darsi fuoco nel suo cuore prima sempre ricco di allegria. Non si capacitava di capire come lui, che aveva insegnato a tutti a ridere nei momenti più bui, potesse sembrare ucciso da una lama invisibile che gli si era conficcata nel cuore. Ma poi qualcosa successe: il ragazzo saltò dalle braccia di Hagrid ormai in singhiozzi. Harry era vivo! Tutti esultarono. George si girò, finalmente gioioso, per condividere la buona notizia con il fratello, ma Fred non era lì. Fred era volato via poco prima, era ormai un angelo.

« La bacchetta non risponde a me, Severus.. »
Quando Voldemort rivolse lui quelle parole gelide, Severus capì. Quell'uomo così assetato dal potere voleva la sua morte, ed egli gliel'avrebbe conceduta su un piatto d'argento. Ormai quella vita aveva perso ogni significato per lui, la sua Lily amava un altro, non era stata felice con lui, ma con James. Per di più era morta per causa di quell'uomo spregevole che ore gli era davanti, solo per colpa sua quegli occhi verdi non avrebbero più brillato.
Ora giaceva a terra, morente e ferito. Nagini l'aveva finito. Vide il ragazzo dagli occhi di sua madre, quello per cui aveva sacrificato la vita a proteggere, quello a cui non aveva mai potuto mostrare la parte migliore di sé. Egli si avvicino al suo corpo ferito, e lui gli avrebbe voluto spiegare, scusarsi, ma il tempo che gli rimaneva si faceva sempre più sottile. Con i suoi ricordi nel pensatoio, magari, il ragazzo avrebbe capito, e non ci sarebbe stato il bisogno di scuse. 
« Guar.. da.. mi..» gli disse Severus. Voleva rivedere in quegli occhi Lily, per un'ultima volta.

Angolo autrice:
Prima di tutto grazie di essere arrivati fin qui ed essere stati così pazienti. Spero con tutto il cuore che lasciate una recensione, perché esse sono il pane per ogni scrittore, piccolo o grande che sia.
Se siete potteriani, credo di aver messo il dito nella piaga con questa flashfic, e averla scritta mi duole anche a me. Sì, lo so, 'non dovevo farvi questo!' direte, ma scrivere i pensieri di George e Sev mi ispirava. Neville in modo secondario, perché per quanto sia legata a lui e alla sua crescita interiore, non è una personaggio che infonde così tristezza, anzi.
Detto questo, spero di scrivere presto qualcos'altro per voi.

Acquaviola.
  
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