Esaminai
attentamente il volto di Liam e cercai di cogliere ogni genere di
emozione che
traspariva da esso.
“Dimmi tutto,ti ascolto” lo
incitai a
parlare.
“Dunque, sai perfettamente che non mi sta
bene che tu abbia qualsiasi tipo di rapporto con Zayn, per non parlare
del
fatto che da quando è comparso non facciamo altro che
litigare ” cominciò
lui.
“Ti prego non vorrai ricominciare con la
solita predica?” sbuffai,interrompendolo.
“Lasciami finire” sorrise
rassicurandomi
“Ammetto di essere stato un
po’ troppo
oppressivo nei tuoi confronti e so di non averne il diritto ma vedi, ho
sempre
creduto che tu avessi bisogno di me e della mia protezione, quando in
realtà
sono io a sentire la necessità di averti accanto”
.
“Liam” intervenni nuovamente.
“No aspetta non ho finito” mi
guardò
serio “Chiamale scenate di gelosia o
affetto fraterno, come ti pare, ma io non ce la faccio a vederti con
qualcuno
che so per certo ti farà star male ancora, ne hai passate
fin troppe e non
permetterò che tu ti riduca allo stato di qualche anno
fa… e sai benissimo di
cosa sto parlando” continuò poi,
intrecciando le sue mani alle mie.
“Da quando papà se
n’è andato sei sempre
stato tu il mio unico punto di riferimento e questo non
cambierà
“Proprio per questo motivo ho deciso di
finirla qui” disse lui,mettendosi a giocherellare
con un portachiavi appeso
a forma di panda, che io gli regalai quando sostenne l’esame
per la patente.
“In che senso?” domandai
perplessa.
“Intendo dire che non mi intrometterò e
non
giudicherò le tue scelte,ti lascerò i tuoi spazi,
tutto pur di evitare quegli
inutili battibecchi” rispose lui.
A
quel punto sorrisi automaticamente, non affatto stupita dalla dolcezza
di quel
ragazzo che mi aveva costantemente fatta sentire importante.
“Lo sai che non smetterò mai di aver
bisogno
di te, in qualche modo” slacciai la cintura di
sicurezza, e mi strinsi
forte a lui ,sentendo poi una sorta di sospiro di sollievo da parte sua.
“Ed io di te”
replicò, lasciando un
leggero bacio tra i miei capelli.
Trascorsero
altri brevi istanti di riappacificazione prima che Liam rimettesse in
moto per
tornare finalmente a casa.
Lungo
il tragitto non feci altro che riflettere su come in poche settimane si
fossero
trasformate tante piccole cose, compresi alcuni aspetti di me che
credevo ormai
mi sarebbero sempre appartenuti.
Forse
era vero. Forse, la causa di quei cambiamenti era indirettamente Zayn,
ma la
voglia di scoprire dove ancora mi avrebbe portata era tanta, anche se
sapevo
che avrei corso un rischio con lui.
Insomma,
come si poteva essere così indecisi su una persona?
“Domani mattina ti do un passaggio a scuola
se ti va” propose Liam, facendomi risvegliare dai
miei pensieri.
“Grandioso, avrò mezz’ora in
più per
dormire!Grazie!” scherzai, scompigliando i capelli
corti del moro, che nel
frattempo aveva parcheggiato davanti la sua villetta.
“Bene, tua madre è ancora qui”
mi
sorrise, scendendo dall’auto.
“Puoi dirle che torno a casa a piedi?Sono
stanchissima” chiesi sbadigliando.
“Nessun problema!Buonanotte Rosie!”
le
sue labbra si posarono delicatamente sulla mia guancia.
“Ah
e
per la cronaca, preferisco di gran lunga
Niall, è un ragazzo simpatico” mi prese
in giro, mentre mi avviavo.
“Buonanotte!”mi voltai verso di
lui ridendo,
ignorando volutamente la sua frecciatina, per poi riprendere a
camminare.
La
strada da percorrere era brevissima ed arrivai subito a casa,
immergendomi in quel
calore familiare;salii le scale e raggiunsi direttamente la mia camera,
trovandola totalmente ripulita dal disordine che avevo lasciato, e dopo
aver
infilato il pigiama ed aver lavato i denti, mi lasciai avvolgere dalla
morbidezza del mio piumone e mi addormentai.
°°°
La
mattina seguente sarebbe stata piuttosto dura svegliarsi, specialmente
per Zayn
che avrebbe avuto a che fare con i classici postumi di una sbornia.
“Zayn!Dobbiamo andare a scuola!”
Niall
cercò per l’ennesima volta di far alzare il suo
amico, ma quest’ultimo proprio
non ne voleva sapere di mettere piede fuori dal letto.
“Cazzo,non urlare” lo
implorò il moro,
poggiando la faccia sotto il cuscino per provare a gestire il
fortissimo mal di
testa improvviso.
“Sbrigati o faremo tardi”
avvisò invece
il biondo, impegnato ad abbottonarsi un paio di jeans.
“Come ci sono arrivato a casa tua?”
chiese Zayn, guardandosi intorno.
“Non chiederlo a me, non lo so nemmeno io”
replicò Niall, un tantino freddo.
“Piuttosto,si può sapere che diamine hai
combinato ieri sera per ridurti in quello stato?”
domandò poi.
“Sono uscito a bere qualcosa con Jack, tutto
qua” spiegò lui, stiracchiandosi e
mettendosi a sedere lentamente sul
letto.
“Jack??Il Jack della festa?”.
“Si,proprio lui” rispose
alzandosi
definitivamente,prestando attenzione a non fare movimenti bruschi, dati
i
giramenti di testa.
“Ora siete diventati anche amici?! Cazzo
Zayn, quella non è gente che dovresti frequentare!”
lo rimproverò il
biondo, guardandolo dritto negli occhi.
“Non ti scaldare Niall,doveva solo parlarmi
di una cosa” gli diede una pacca sulla spalla,
pentendosi subito di quel
gesto che gli causò forti fitte alla mano destra.
“Dovresti farti controllare quella mano, hai
preso una bella botta ieri” gli
consigliò l’irlandese.
“L’hai fasciata tu quindi?”
il moro
osservò le garze sistemate con cura.
“Si mi ha aiutato Rosie, e a proposito
dobbiamo darci una mossa perché devo trovarla prima
dell’inizio delle lezioni”.
“Rosie era qui ieri?” chiese
Zayn
inizialmente stupito, ricordando in un secondo momento
dell’appuntamento.
“Si” ricevette una risposta
secca.
“Spero di non aver interrotto nulla”
disse il moro, cercando magari di ottenere ulteriori dettagli.
“No, abbiamo solo visto un film e tutto
sommato è andata bene” spiegò
Niall.
“Bene, mi fa piacere”
mentì
evidentemente,aggiustandosi il ciuffo allo specchio.
“Davvero?” lo provocò
il biondo.
“Si,perchè non dovrebbe?”
il moro interruppe
le sue azioni e lo fissò stranito.
“Non vuoi più portartela a letto
adesso?...Perchè
è questo il motivo per cui ti sei avvicinato a lei
all’inizio, come fai con
tutte,giusto?” continuò
quell’istigazione.
Zayn
capì perfettamente a che gioco stesse giocando, e non
esitò a tenergli testa.
“Diciamo che fa troppo la difficile ed io
non ho tempo da perdere” ammiccò
“Tranquillo
è tutta tua” concluse soddisfatto.
“Scendo a fare colazione,ti aspetto giù”
cambiò argomento Niall leggermente irritato, lasciandolo
solo nella stanza.
Zayn
prese un paio di boxer puliti che trovò già
riposti su un comodino ed andò
sotto la doccia.
Inutile
dire che non si sentiva affatto in forma.
Lasciò
che i getti d’acqua calda investissero tutto il suo corpo
tonico, provò a
rilassarsi completamente ma la discussione con Niall si fece spazio
nella sua
mente tormentandolo.
Quel
periodo gli succedeva spesso di non riuscire a scrollarsi un pensiero
fisso dalla
testa e probabilmente era ciò che lo spingeva ad ubriacarsi
o fumare frequentemente.
Oltretutto
la droga era un altro peso di cui doveva farsi carico ora, dal momento
in cui
Jack gli aveva proposto quell’affare in certi versi
allettante.
Sovrastato
dalla confusione più totale, il moro sferrò un
pugno contro la parete della
doccia, accasciandosi e contorcendosi poi per il dolore lancinante
della mano
fasciata e già prima indolenzita, ed aspettò che
l’acqua lavasse via il sangue.
Qualche
minuto dopo recuperò un po’ di forza per
sollevarsi ed uscire da lì, nonostante
fosse in condizioni pessime.
Si
rivestì più in fretta che poté e quasi
come una routine, si stampò in faccia la
sua tipica espressione da menefreghista e si recò
all’ingresso della villa
Horan.
“Non fai colazione?” chiese
Niall,
masticando il suo ultimo boccone di pancetta.
“No, a meno che non vuoi che la vomiti in
macchina” rispose il moro, avviandosi verso
°°°
In
casa mia ormai era sempre la solita storia, sveglia in ritardo e
minacce varie
da parte di mia madre.
“Rosie, Liam è qui fuori che ti aspetta
da
cinque minuti!” gridò mia madre dalla
cucina.
“Mamma fallo entrare!Ancora qualche minuto e
sono pronta!” la avvertii spargendo le mie cose
ovunque.
Ero
disperata, non trovavo l’unico oggetto che custodivo da anni
con gelosia, ossia
il braccialetto d’oro che mio padre mi comprò da
piccola, con la lettera ‘R’
stampata sopra che secondo lui mi avrebbe portato fortuna e ,nonostante
non
fossi particolarmente superstiziosa, da quel giorno non me ne separai
più.
“Sembra sia esplosa una bomba in questa
stanza” disse un Liam stanco, appoggiato allo
stipite della porta.
“Non trovo il bracciale di papà!”
spiegai quasi piagnucolando, continuando a rovistare nei cassetti.
“Hai controllato bene tra le coperte?Magari
si sarà staccato mentre dormivi”
domandò lui avvicinandosi per aiutarmi
nella mia ricerca.
“Si ho controllato praticamente dappertutto
ma non lo trovo,dannazione!”.
“Rosie lo so che per te è molto
importante,
ma faremo tardi a scuola” mi informò
infine, controllando l’orario sul suo
cellulare.
“Okay vorrà dire che lo
cercherò più tardi”
mi rassegnai raccogliendo il mio zaino, per poi chiudere la porta della
cameretta e scendere per uscire di casa con Liam alle spalle.
°°°
Non
avevo per niente voglia di stare in quelle aule fredde e vedere le
solite facce
quel giorno, in più la perdita dell’oggetto a cui
tenevo più di tutto non fece
altro che mettermi di cattivo umore.
Posai
i libri nell’armadietto e dato che Liam era già
entrato in classe, mi diressi
verso il distributore di bevande nei giardinetti.
Inserii
le monete e digitai il codice richiesto, ma non appena premetti il
pulsante di
conferma, la macchinetta si bloccò tenendosi sia la mia
acqua naturale che i
soldi.
“Perfetto!” dissi esasperata,
allargando
le braccia “Che giornata di merda!”
realizzai
infine, cominciando a sbattere le mani contro il vetro del
distributore,
cercando di far cadere il prodotto.
Continuai
per non so quanti altri minuti ad imprecare come una forsennata, fin
quando d’un
tratto non sentii un violento colpo e vidi finalmente la bottiglietta
cadere.
Osservai
confusa la persona che mi aveva aiutato mentre si allontanava.
Il
suo ciuffo e la sigaretta in mano non lo avrebbero mai fatto passare
inosservato;ad ogni modo mi chinai per raccogliere l’acqua
nell’apposito
sportellino e mi spostai da lì ancora un po’
turbata.
Decisi
di saltare la prima lezione e mi sedetti su un muretto a ripassare gli
ultimi
argomenti di storia, notando di sfuggita altri studenti che si
incontravano di
nascosto.
“Non credevo fossi una che salta le lezioni”
una voce che io avevo sempre definito particolare, mi distrasse dalla
mia
lettura.
“Ciao anche a te Louis” dissi
ironica,
mostrando un mezzo sorriso.
“Stamattina ti cercava Niall”.
“Okay, grazie per l’informazione”
risultai piuttosto acida.
Sapevo
che Louis era un bravo ragazzo, ma creava un po’ troppi
drammi da quello che
avevo potuto costatare, e preferivo rimanesse fuori dalle mie faccende
private.
“E con Zayn?”domandò
lui, confermandosi
un ficcanaso.
“Senti, non sono dell’umore adatto,
potresti
lasciarmi sola?” sbottai, facendolo rimanere un
po’ male.
“Ci si vede” rispose lui,
andando via
abbastanza amareggiato.
“Louis, aspetta!” presa dai
sensi di
colpa, chiusi il libro e lo rincorsi.
“Mi dispiace, non volevo trattarti in quel
modo è che sono un po’ nervosa”
mi scusai sinceramente.
“Va bene, non preoccuparti,capita a tutti di
avere una brutta giornata” mi sorrise e per la
prima volta notai la
bellezza di quei suoi specchi color ghiaccio.
Il
suono della campana segnò la fine della prima ora e
purtroppo anche per me
arrivò il momento di entrare in classe.
“Devo andare” dissi davvero
svogliata.
“Io penso che me ne starò un altro
po’ qui”
replicò invece lui, non staccando gli occhi da una stupenda
ragazza mora con un
fisico asciutto e due gambe pazzesche, di cui io sapevo il nome visto
che
seguiva il mio stesso corso di letteratura francese.
“Si chiama Eleanor” gli rivelai
ed un
ghigno comparve sul mio volto.
“Eh?” portò la sua
attenzione su di me,
facendo finta di non aver capito a cosa, o meglio a chi mi stessi
riferendo.
“Ci vediamo Louis” risi ed
attraversai i
giardinetti per entrare nei corridoi della scuola, pronta ad affrontare
quella
che per me sarebbe stata la prima lezione.
°°°
Normalmente
quando arrivava l’ora di pranzo mi sentivo sempre sollevata,
dopotutto un po’
di pausa non fa male a nessuno, però il mio livello di
sopportazione generale
quella mattina era pari a zero e di entrare in mensa con tutta quella
gente non
se ne parlava.
Mi
feci spazio tra la folla rumorosa e cercai Liam davanti al laboratorio
di
chimica, dove mi aveva detto che mi saremmo incontrati.
Camminai
praticamente a mo’ di sardina per evitare le spallate di
tutti quei ragazzi
affamati che liberavano le classi ma nella mia solita sbadataggine
andai a
sbattere contro qualcuno.
“Scusami, non volevo” incontrai
presto
due occhi azzurri che avevo imparato a conoscere proprio bene.
“Niall” sorrisi “Non preoccuparti ero distratta io”
lo giustificai.
“Come stai?Ti ho cercata ovunque prima”
disse lui, accompagnandomi da Liam.
“Si Louis me l’ha detto, ma ho fatto tardi”
spiegai.
“Capisco … comunque volevo solo ridarti
questo” estrasse una piccola scatoletta dallo zaino
e me la porse.
“Che cos’è?”
domandai confusa.
“Credo ti sia caduto ieri sera in soggiorno”
rispose lui senza rivelarmi direttamente il contenuto.
“Oh mio Dio!” esclamai dopo aver
aperto
il cofanetto “Ecco dov’era
finito il mio
braccialetto!Grazie mille Niall, tu non hai idea di quanto sia
impazzita per
trovarlo, significa molto per me” dissi tutto
d’un fiato, buttandomi
letteralmente tra le sue braccia.
“Figurati!” si limitò
a rispondere lui,
ridendo e ricambiando l’abbraccio.
“Hey Rosie” notai Liam,
richiamarmi
mentre si avvicinava.
“Liam, l’ho ritrovato!”
gli mostrai
l’oggettino d’oro riagganciato al mio polso,
sprizzando gioia da tutti i pori.
“Magnifico!Dov’era?”
chiese non
curandosi involontariamente della presenza del ragazzo accanto a me.
“L’ha trovato Niall a casa sua ieri”
volsi
lo sguardo al biondo.
“Beh è stata davvero una fortuna”
replicò lui sorridendo amichevolmente a tutti e due.
“Già” disse Niall
“Ah quasi dimenticavo,verrete alla
festa di inizio anno scolastico? Si
terrà in un locale qui vicino se non sbaglio”
continuò poi, dandoci dei
volantini che aveva in mezzo ad un quaderno.
“E quando sarebbe?” Liam prese
il suo e
cominciò a leggerlo.
“Qui c’è scritto dopodomani”
risposi io.
“Ci andiamo?” mi propose il
moro,
indifferente a questo tipo di cose.
“Sono certo che sarà divertente e poi
sarà
una serata diversa, no?” cercò di
convincermi Niall.
“Okay,credo che ci saremo”parlai
al
plurale, sapendo che la presenza di Liam a quella festa sarebbe dipesa
dalla
mia e viceversa.
“Perfetto, ora vado in mensa perché credo
che gli altri siano già lì”
ammiccò il biondo “Vi
unite a noi?” ci invitò infine.
“Ehm … no io credo che andrò a
prendere una
boccata d’aria, Liam tu vai pure con lui se vuoi”
.
“Sei sicura?” mi
domandò quasi come
avesse paura di lasciarmi sola.
“Si tranquillo, resto un po’ qui fuori”
indicai i gradoni d’ingresso “Ci
vediamo
dopo” li salutai prima di uscire, lasciando che
andassero a consumare il
pranzo.
Una
volta all’aria aperta, mi sdraiai su una grande piattaforma
in marmo e chiusi
gli occhi per godere di tutto quel silenzio.
“E adesso come faranno i tuoi amichetti
senza di te” sussultai quando percepii una voce
maschile profonda.
Aprii
subito gli occhi e riconobbi Zayn che mantenendo la sigaretta con la
mano
medicata, fumava l’ultimo tiro rimasto.
“Ti ricordo
che uno di loro ti ha dato un passaggio in piena notte nonostante tu
non gli
sia mai andato a genio e l’altro ti ha accolto in casa sua
ieri sera,
prendendosi cura di te!Bada a ciò che dici”
lo misi decisamente a tacere
sputando quelle parole.
“Guarda che scherzavo,avevo solo voglia di
infastidirti un po’ ” ammise lui,
ammiccando.
“Che
è successo alla tua mano?” domandai
scioccata.
“Ieri
sono caduto, non fare finta che tu non lo sappia,Niall mi ha detto che
c’eri
anche tu”.
“No,
non mi riferivo a questo” dissi prendendogli
delicatamente l’intero braccio
destro.
“Cosa
sono queste spaccature?Ieri non c’erano”
toccai quei punti sulle nocche in
cui il sangue era rappreso, prestando attenzione a non fargli male
“E la mano è ancora
più gonfia”.
“Te
l’ho detto è colpa della caduta”
ritrasse immediatamente il braccio, infilando
entrambe le mani nelle tasche dei jeans.
Seguì
qualche istante di quiete che io
spezzai presto, trovando il coraggio di parlargli.
“Zayn
non voglio che tu ti metta a spacciare” dissi
d’un tratto, maledicendomi
mentalmente per esser stata così stupida da esprimere la mia
opinione a
riguardo.
“E
tu che cosa ne sai?” chiese fissando le sue
stupendi iridi nelle mie,
spogliandomi di tutta la mia sicurezza.
“L-lascia
perdere” feci per andarmene ma lui mi
bloccò.
“No,
tu ora mi spieghi tutto” mi ordinò, a
pochissima distanza dal mio viso.
“Ieri
quando eri steso sul divano e Niall era andato di sopra a prenderti
delle
garze, tu mi hai chiesto se ti ci vedevo a spacciare, lo ricordo bene
Zayn”
gli raccontai,mantenendo con non so quale forza lo sguardo su di lui.
“Fai
finta che non ti abbia detto niente, mi hai capito??”
lasciò la presa al
mio polso, con fare nervoso.
“Zayn
tu non puoi farlo sul serio” quasi lo pregai di
rifletterci.
“Non
sono affari tuoi!Stanne fuori!” alzò il
tono di voce spaventandomi ma non
lo diedi a vedere, anzi, lo ignorai e tornai a sedermi in totale
silenzio,come
prima che lui arrivasse.
“Rosie,
qui non si tratta di semplici stronzate di liceo!Sono giri seri, si
tratta di
persone che ucciderebbero chiunque pur di salvarsi il culo se si
dovesse venire
a sapere qualcosa! Ti ripeto, non immischiarti e dimentica tutto”
mi
spiegò,scuotendomi leggermente le spalle come se volesse
farmi riprendere dalla
mia apparente ingenuità.
“Lasciami
stare” gli scostai le dita che aveva appoggiato su
di me, e con gli occhi
lucidi ritornai dentro correndo.
Le
cose che mi aveva detto mi avevano fatto
raggelare il sangue e fatto venire la pelle d’oca e se prima
avevo anche un
minimo di voglia di conoscere come fosse realmente Zayn Malik, adesso
ne avevo
il terrore.
Senza
volerlo mi ritrovai di fronte al
bagno delle ragazze e vi entrai, spalancando bruscamente la porta.
Mi
avventai sul lavandino e aprii
frettolosamente il rubinetto per darmi una rinfrescata.
Con
ancora la faccia gocciolante ed il
mascara colato, mi appoggiai al muro e mi rannicchiai su me stessa, per
riprendermi dallo sconcerto.
“Ti
senti bene?Vuoi che chiami qualcuno?” una ragazza
dall’aria preoccupata mi
si avvicinò.
“N-no
sto bene, grazie” risposi aggiustandomi una ciocca
di capelli disordinata e
ripulendo il trucco disfatto, facendole capire che poteva stare
tranquilla.
Dovevo
esserle sembrata una psicopatica o
chissà cosa, perché era ciò che
lasciò intendere la sua espressione mentre uscì
di lì.
Pensai
che sarebbe stato meglio ricompormi
e racimolare un po’ di energia per concludere le ultime ore
di scuola, evitando
possibilmente qualsiasi persona io conoscessi in
quell’istituto.
Riuscii
sorprendentemente nel mio intento e
quando quella stressante mattinata giunse al termine, mi diressi a
passo
spedito verso casa senza aspettare nemmeno Liam, il quale non aveva
più mie
notizie da prima della pausa pranzo.
°°°
Era
arrivato il momento anche per Zayn di
andar via, ma prima aveva una faccenda in sospeso.
Forse
non aveva preso la questione
seriamente come avrebbe dovuto, ma ci aveva riflettuto su per tutte
quelle ore ed
era finalmente giunto ad una conclusione, ossia rifiutare
l’offerta di Jack
nonostante sapesse che non si sarebbe mai levato di torno veramente.
Tuttavia
non aveva per niente paura di
rifilargli un rifiuto.
Nella
sua mente aveva ben pensato di usare
come scusante il non voler nessun coinvolgimento di chi gli stava
intorno, in
quegli affari sporchi e pericolosi.
In
realtà non voleva ammetterlo però prese
quella decisione non tanto per sé stesso ma per qualcun
altro che lo aveva
condizionato, l’unica persona che con un solo sguardo era
riuscito a farlo
crollare come nessuno mai.
Fissò
lo schermo del suo Iphone,
recuperando quell’ultimo briciolo di convinzione in
più che gli serviva per
inoltrare quella chiamata.
Alla
fine premette il tasto verde e lo
fece; via il dente, via il dolore.
“Zayn,amico!Che
si dice?” rispose Jack, sapendo già chi
fosse il mittente della telefonata.
“Jack
ho deciso, mi tiro fuori … non posso accettare la tua
proposta, mi andrei a
cacciare in qualcosa più grande di me”
Zayn spiegò le sue ragioni con la
consapevolezza di apparire per la prima volta insicuro, o addirittura
vulnerabile.
SALVE
A TUTTI :) RIECCOMI QUI CON IL DECIMO CAPITOLO :) BEH CHE
DIRE… STO ASPETTANDO CON ANSIA DI LAVORARE SULLE NUOVE IDEE
DAL DODICESIMO
IN POI E
SINCERAMENTE ALLO STESSO TEMPO
SONO UN PO’ IN ANSIA PER LA VOSTRA APPROVAZIONE :) SPERO
DAVVERO CHE LA STORIA
CONTINUI AD ESSERE DI VOSTRO GRADIMENTO :) RINGRAZIO CHIUNQUE
L’ABBIA INSERITA
TRA SEGUITE, RICORDATE O ADDIRITTURA PREFERITE :) GRAZIE ANCHE A CHI HA
SPRECATO UN PO’ DI TEMPO PER RECENSIRE, LO APPREZZO
TANTISSIMO :)
CHE
ALTRO POSSO AGGIUNGERE … AL PROSSIMO CAPITOLO :)
UN
BACIO! :) x