Una lacrima, solo una piccola stilla di pianto…e sembrerà anche
troppo scontato.
Scontato è che cadde proprio là dove v’era dell’acqua, frutto forse d’altre
sofferenze.
Cos’è il mondo e la vita se tutto è destinato a ricadere nel dolore della mente?
Il male che senti dentro e che pianta il seme dell’odio e della follia.
E’ una rosa rossa, forse, o un fiore di tale bellezza che non conosciamo perché
è troppo perfetto per mostrarsi alla fallace razza umana.
Forse è nero, come l’oscurità dell’odio e della ragione nella follia, o, in
quanto superiore alla natura umana di un colore che neanche sforzandoci potremmo
immaginare.
(-Provate dunque a immaginare un colore diverso da quelli che già conosciamo..ci
riuscireste?-)
Ad ogni lacrima, ad ogni sospiro trattenuto, ad ogni torto subito il seme cresce
e diventa pianta, dalla pianta diventa fiore.
E’ impossibile fermarsi a quello stato. Troppi torti subiti, troppe ingiustizie
e il mondo sembra così insensato che o lo si combatte o lo si rifiuta,
chiudendosi in se stessi con la proprio arte, quella che molti “psicologi”
chiamano follia.
E se, passando la soglia fra normalità e follia, scoprissimo che la realtà è
dall’altra parte? A quel punto, cadute tutte le nostre certezze, come
reagiremmo?