«Katlyn ti vuoi muovere? Sono le 7.30»

Esisteva qualcosa di più fastidioso della voce di Abby di prima mattina? La risposta è no, soprattuto quando l'unica cosa che vorresti fare sarebbe stata restare nel letto, rilassarti e continuare a dormire. Insomma, immaginatevi nel letto più comodo del mondo, immerse sotto le coperte, con la testa affondata nel cuscino, il silenzio più assoluto e il tempo che minacciava neve. Non sarebbe la situazione più rilassante a cui potreste pensare? E poi pensate la stessa situazione però con piatti che sbattono, porte che scricchiolano e una voce alquanto fastidiosa che vi comunica un'orario in cui sareste già dovute essere al lavoro.

«Che cavolo di ore hai detto che sono?»

«Sei sorda per caso? Le 7.30, le 6.30 più un'ora, le 8.45 meno un'ora e un quarto, non mi sembra difficile no?»

Potevo avere una migliore amica più simpatica di lei? In quei momenti mi faceva venir voglia di infilarle la testa nel forno e girare la manopola al massimo, ma purtroppo era considerato un reato maltrattare gli animali. Scattai fuori dal letto caldo, presi dall'armadio le prime cose che trovai e corsi in bagno per fare una doccia calda dato che avevo dimenticato di farla la sera prima appena tornata dal lavoro. Cercai di prepararmi il più in fretta possibile per arrivare all'ospedale in un'orario accettabile. Data la mia innata velocità riuscì ad essere pronta in circa quindici minuti. Corsi alla porta, presi la borsa che si trovava sulla sedia, rubai una fetta biscottata dal piatto di Abby, infilai a malo modo le mie amatissime all star, presi il cappotto e infilai berretta e sciarpa e proprio mentre stavo per abbassare la maniglia notai una cosa abbastanza insolita.

«Abby, sono le 7.50, non dovresti essere a lezione?»

«Si esatto, dovrei»

Mi girai nella sua direzione e la guardai mentre era calma e rilassata, seduta a tavola con ancora indosso il pigiama intenta a leggere la rivista di moda, con cui era fissata da quasi un'anno, e a sorseggiare il suo caffè-latte.

«E per quale assurdo motivo sei ancora a casa?»

«Rilassati - disse poggiando la tazza fumante e la rivista, voltandosi poi verso di me con un sorriso sfacciato - sono solo le 6.30, non c'è motivo di avere tanta fretta, ho ancora un'ora abbondante per prepararmi»

«Ok, calmiamoci - feci un lungo respiro poi continuai - e perchè venti minuti fa mi hai svegliato nel peggior modo possibile dicendo che erano le 7.30?»

«Mi sono svegliata prima oggi e non riuscivo ad addormentarmi così ho pensato di farti uno scherzo, così per ammazzare il tempo»

«Sei consapevole del fatto che è per colpa tua e dei tuoi scherzetti che non riesco a fidarmi delle persone giusto?»

Non ero davvero arrabbiata, non lo ero mai con lei ma dovevo cercare di tenerle il brocio per minimo tutta la mattina oppure non avrebbe più smesso con quelli scherzi demenziali. Ma c'era qualcosa in lei che quella mattina la rendeva particolarmente adorabile, forse i lunghi capelli biondi raccolti in due trecce ai lati della testa, o forse il tenero pigiama intero che indossava con orsetti sparsi in ogni dove o forse perchè per la prima volta dopo tanti mesi la vedevo davvero felice.

«E' probabile che ti perdoni se mi cucini subito uno dei tuoi pancakes»

«Oh e andiamo, mi perdoneresti comunque - fece un grande sorriso, scese dalla sedia e alzò le spalle - infondo sono adorabile»

«Si certo, ragazza adorabile mettiti ai fornelli forza»

Sorrise e si diresse al piano cucina per preparare l'impasto dei pancakes.

«Allora come è andato l'appuntamento di ieri sera con Niall?»

Sapevo che non aspettava altro che quella domanda per riempirmi di dettagli su cosa avevano fatto, su come era vestito, su come si compartava bene con lei e su quanto fosse carino.

«Allora, mi ha portato in un ristorante davvero carino vicino al mare, ci siamo seduti al tavolo e abbiamo parlato di cosa avrebbe voluto fare in futuro, della sua famiglia, dei suoi sport preferiti, delle sue relazioni passate, dei suoi gusti musicali..»

Era intenta a continuare quando però la bloccai dal suo monologo infinito.

«E sentiamo, che musica ascolta il biondo che ti ha fatto perdere la testa?»

«Oh e andiamo, non ho perso la testa per lui - disse assumendo un'aria quasi frustrata, odiava ammettere che un ragazzo le faceva quell'effetto - comunque ne sarai molto contante penso, perchè adora Demi»

Naturalmente la mia non era una domanda a caso, avevo già avuto l'occasione di parlare con l'ammiratore di Abby per fargli la solita ramanzina sul fatto che non avrebbe dovuto farla soffrire e ne ho approfittato per chiedergli che genere di musica ascolta dato che credo che la muscia racconti la metà della storia di una persona.

«Oh allora è un buon gustaio, già lo amo»

Abby corse in bagno a prepararsi per le lezione e ne approfittai per avviarmi verso l'ospedale e nel tragitto mi fermai a prendere il mio solito caffè al bar, dato che quello di Abby non mi era mai piaciuto, troppo amaro per i miei gusti.



«Ehi Katryn, sei arrivata in anticipo oggi, bene così potrai metterti a lavorare subito! Vai a sistemarti e poi vieni che abbiamo un nuovo paziente»

Era Ella, il mio capo o come preferivo definirla io 'la mia guida spirituale' dato che mi dava consigli davvero utili non solo per il lavoro ma anche per il mio rapporto amoroso con Liam, il mio ragazzo da quasi due anni con il quale in questo periodo stavo avendo un pò di problemi. Andai a cambiarmi, mi infilai il camice e mi misi le scarpe mediche, legai i capelli in una coda di cavallo e misi la mia borsa nel mio piccolo armadietto, lo chiusi e corsi da Ella che mi stava aspettando.

«Ok dato che credo tu sia diventata parecchio brava oggi non ti starò dietro tutto il giorno, ti assegnerò un paziente, quello nuovo di cui ti parlavo prima, che oltretutto ha la tua stessa età, se non un'anno in più e devo dire che è anche parecchio carino»

Avrà anche avuto quasi 70 anni ma Ella era davvero simpatica e giovanile, forse perchè con il suo lavoro aveva a che fare con molti giovani. Mi condusse in un lungo corridoio e arrivate davanti alla camera 24 bussò e salutò il ragazzo che non riuscivo ancora a vedere dato la mia bassa statura e la presenza di Ella davanti a me.

«Ciao Louis, tutto bene? Ti presento la ragazza che starà con te per tutta la tua permanenza qui, vieni pure Katryn»

Ella si spostò e fece spazio a un ragazzo davvero bello. Quasi rimasi pietrificata dai suoi splendidi occhi, quelli che in quel momento erano diretti proprio a me, una ragazza stupida che era rimasta pietrificata a bocca aperta davanti a lui. Lo sentì ridere, probabilmente per la ridicola situazione in cui mi trovavo. Scossi la testa e mi ricomposi giusto in tempo per vedere la sua grande mano allungarsi verso di me.

«Piacere Louis - gli strinsi la mano - Ella non mi avevi detto che era così carina»

Arrossì all'istante per la sua affermazione così cercai di inventare una scusa per cambiare argomento.

«Oh be, che bello il cielo oggi no?»

Pessima Katryn, sei davvero pessima. Ma poi che cavolo di affermazione/domanda è? Sta per arrivare una bufera di neve, il cielo non potrebbe essere più brutto di così.

«Vero? Lo trovo stupendo, amo il grigio, è un mischione fra il nero e il bianco, è come se fosse il bene e il male uniti, lo trovo meraviglioso»

Wow, ma quel ragazzo esisteva davvero o stavo sognando?




TADAAAAAAN
allora come vi sembra? è solo l'inizio, e diciamo che ancora non è niente confronto alla storia che ho in mente di presentarvi.
spero davvero che vi piaccia.
i personaggi principali come avrete ben capito sono Katryn e Louis.
e alcuni dei secondari visti fino ad ora sono Liam, Abby e Niall, ma fra poco arriveranno anche Harry e Zayn don't worry.
bene, spero di ricevere almeno qualche recensione, pleasssssse.
detto questo vi mando un kisso a tutti :*
grazie di aver letto. xx