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Autore: Andyoustolemyheart_    14/06/2013    0 recensioni
Così Harry, chiuse gli occhi, facendosi cullare dall’abbraccio del suo amore.
E non stava soffrendo. Perché non lo avrebbe più lasciato andare.
..Non lo avrebbe più lasciato solo.
Larry.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE SHOT || Don't Let Me Go





 




Harry soffriva.


Non era quel soffrire per un dolore causato da una caduta, come quando da piccolo cadi a terra e ti fai talmente male che ci si porta dietro, insieme a sè,  le cicatrici per tutta la vita. Soffriva perché doveva nascondersi dietro ad una maschera , e moriva, si stava logorando dentro. Soffriva, perché doveva mostrare a tutto il mondo di essere felice, e nessuno, proprio nessuno, capiva il suo dolore. Come fa una persona a desiderare così tanto di non esistere, quando per continuare a vivere, avrebbe voluto soltanto avere al proprio fianco il ragazzo che amava davvero con tutto il cuore? Non poteva.  Doveva fingere, ecco cosa doveva fare.

Quel pomeriggio, era nel Backstage, dopo essere stato ad un Meet and Greet. Tutte non facevano altro che dire: -Harry Styles, sei bellissimo!- “Eh beh, certo, perché non avete visto bene quel pezzo di gnocco di Louis”,  pensò. Lui era soltanto un frocetto. Quello che il suo “amore” si divertiva a deridere per scherzo, ogni tanto, e poi ad idolatrare davanti al mondo intero. E’ facile nascondersi dietro ad una maschera, no? Tutti bravi a volerti bene, ma sempre pronti a pugnalarti alle spalle. Eppure lui, soffriva. Era stufo di tutta questa situazione. Voleva andarsene, scappare, evadere da quel mondo che lo opprimeva.  Perché doveva avere al suo fianco delle persone che fingevano di avere una presenta relazione con lui? Non ci capiva più niente. Soffriva. Aveva bisogno di sentirsi amato, come tutte le persone normali. Di camminare fianco a fianco ad un ragazzo che lo amasse, che accettasse la sua omosessualità, e che non lo trattasse come lo “sfigatello” che si era dato al canto perché meglio di così non poteva fare. Lui aveva dei valori, una dignità. E se non aveva potuto continuare gli studi, era perché voleva aiutare la sua famiglia portando a casa uno stipendio che gli desse la possibilità di essere quantomeno utile, e non un fallito. La sua anima magnanime ogni tanto gli ripeteva:  “Anche se Louis ti offende, ti vuole bene.” Ma non era così. Erano solo delle finte illusioni che lui si creava, come quando tutto va male e la mente immagina il finale perfetto con il tanto di scritta finale, con il famoso  “The end”, per rendere il tutto ancora più perfetto.


Soffriva, soffriva dentro di sé. E non credeva di essere un ragazzo che doveva subirsi tutto ciò. Lui si era fatto in quattro per diventare la persona che era e che è tutt’ora, tutti gli studi li aveva pagati di propria tasca per acquisire un alto livello di bravura possibilmente tale da riuscire, in qualche modo,  ad esaudire il proprio sogno di diventare un cantante famoso.

Spostò lo sguardo per terra e sentì invece lo sguardo degli altri ragazzi su di sé. Louis non era presente al momento, era di spalle mentre guardava la propria ragazza, Eleonor, che con un sorriso dolce lo salutò. Harry scosse la testa rassegnato, non poteva vedere altre manifestazioni di affetto da parte di quella ragazza che lui tanto invidiava. Non poteva dire al proprio migliore amico di essere davvero gay, che gli avrebbe detto? Lo avrebbe soltanto preso in giro, anche se i ragazzi, Liam, Zayn e Niall sapevano tutto quanto. Sapevano del suo amore segreto nei confronti di Louis. Sapevano che tutte le volte che si isolava, aguzzava lo sguardo il più possibile e lo osservava in tutte le sue prospettive. Lo osservava quando rideva, felice, quando magari era triste e guardava il cellulare sperando che la sua ragazza gli rispondesse. Ed era così stufo.. Così stufo di tutta quella situazione. Doveva cambiare, doveva trovarsi una ragazza finta, doveva mostrarsi ciò che non era per dimostrare agli altri che era forte, ma soprattutto al suo amore, a Louis. E soffriva. Quel nome gli entrava nel cuore e lo uccideva, non ce la faceva più.


Guardò Liam con gli occhi tristi, e tutto d’un tratto, si alzò. – Dove vai?- Chiese Zayn. Harry, frustrato, non rispose. Abbassò lo sguardo afferrando il cappotto, e se lo infilò il più velocemente possibile. –Ehi, dove credi di andare?- mormorò quella voce che gli mandò subito lo stomaco in subbuglio. Alzò lo sguardo, cercando di mostrarsi forte come sempre, e lo guardò, perdendosi nel bellissimo colore dei suoi occhi. –Io..- e sospirò, tristemente, carico di dolore, per poi posare la propria mano sulla maniglia della porta e aprendola, per poi uscire. Corse velocemente giù dalle scale, sentendo le prime lacrime di frustrazione scendere dai suoi occhi, e le scacciò via subito, stufo di sentirsi così male per un ragazzo che conosceva soltanto un Harry che nella realtà, non esisteva affatto.

Prese il suo cellulare, e guardò l’ora. “Potrei andare a fare un giro in studio”, pensò.  Ripose in cellulare in tasca, e dentro ci trovò un foglio. Si fermò sorpreso in mezzo alla strada, con molti dubbi che gli passavano per la mente. Per prima cosa, che ci faceva quel foglio nella sua tasca? E poi, chi era stato a metterlo nella sua tasca? Preso dai mille dubbi e dalle mille domande senza risposta, aprì il foglio. Era macchiato di caffè e pieno di cancellature, con una scrittura che per lui era irriconoscibile. Si sistemò i ricci dietro alle orecchie, e appoggiò la mano sul mento, mentre guardava il foglio con fare dubbioso. Lesse le uniche strofe che erano impresse sulla carta, e il suo cuore prese a battere velocemente. 

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone


Quelle strofe lo caratterizzavano. Non voleva che Louis lo lasciasse andare. Non voleva sentirsi solo, ancora e ancora. Il suo cuore tutto d’un tratto prese a battere fortissimo. Toccò la collana che Louis gli regalò, e che custodiva segretamente nella tasca interna del cappotto. E tutto gli tornò in mente: Il dolore provato quando il suo migliore amico, passava le serate con la sua ragazza, e non con lui. Quando decise di fare le audizioni per X-Factor, e con i suoi 4 compagni, formarono la band. Quando scherzando, lui e Louis mangiavano sul divano i cioccolatini e si lanciavano le carte addosso, che Harry incollava sul diario segreto che aveva rubato alla sorella prima di andarsene di casa. Gli tornò in mente l’emozione di sentirlo ridere sul palco, gli tornò in mente l’amore che provava per lui.

Strinse forte il foglio tra le mani. “Ho capito cosa devo fare”, pensò. Nascose gelosamente il foglio nella tasca del cappotto prima di essersi assicurato che in quel modo non lo avrebbe perso, e sentì il cellulare squillare. “Devo proprio essere stato qua a pensare un sacco di tempo”, pensò Harry. Infatti, appena osservò lo schermo del suo cellulare, trovò un sacco di chiamate dai suoi amici, ma soprattutto da Louis, e il suo cuore perse un battito. Scrisse velocemente a Liam, sicuro che lui, con la sua anima paterna, lo avrebbe cercato. Compose il messaggio: “Vado al Pub di Paul, ci troviamo lì.” , dopodiché lo ripose in tasca. Incominciò ad incamminarsi verso il Pub. Era convinto, sapeva cosa fare, sapeva quello che doveva cantare. Corse per le vie di Londra, sentendo l’aria invernale entrargli dentro il cappotto, e si maledì per non aver preso una sciarpa, la sua sciarpa. Continuò a correre senza fiato, sentendo le macchine passare dietro di sé e suonargli il clacson, ma non se ne curò affatto, aveva altro per la testa, un altro. Dopo pochi minuti, raggiunse il Pub di Paul. Entrò all’interno e fortunatamente lui non era ancora presente. Si guardò intorno: l’aria era strana. C’erano dei signori sui 50 anni mezzi assonnati che bevevano una birra, e una coppia di innamorati che discuteva animatamente, anche se nessuno sembrava importarsene.  Guardò il palco, e vide il pianoforte che usava quando era piccolo per convincere i suoi genitori ad iscriverlo ad un concorso di canto, e sorrise tristemente. “Devi fare in fretta”,pensò. Fra poco sarebbero arrivati i ragazzi, e doveva muoversi, non poteva metterci così tanto. Corse sul palco, con gli sguardi dubbiosi delle poche persone presenti. “Mi riconosceranno”, pensò, “Ma non mi interessa, ora come ora”. Si sedette sullo sgabello, e guardò i tasti del pianoforte. Ne suonò qualcuno sovra pensiero. E tutti i presenti si zittirono. Guardò il microfono davanti a sé, (http://www.youtube.com/watch?v=nwF35zmyBSY) e iniziò a cantare le prime parole che gli passavano per la mente, senza accorgersi che tutti i ragazzi erano presenti, soprattutto Louis, che lo fissava incredulo. “Non ci posso credere”, pensò il ragazzo con la maglia a righe.


E gli batté forte il cuore, rendendosi conto che Harry aveva trovato la canzone che aveva scritto per lui, per il ricciolino del quale era segretamente innamorato, e che piano a piano stava perdendo. I ragazzi lo guardarono, e si appartarono al buio. Louis sentì Harry cantare le prime strofe, strofe che sapeva che erano dedicate unicamente a lui.
Harry dal canto suo, iniziò a cantare incurante del resto. Le luci lo accecavano, faceva quasi fatica a respirare. Doveva iniziare la sua canzone, e lo vide. Lo guardò negli occhi, con il cuore che gli batteva fortissimo, e iniziò a cantare:

Now you were standing there right in front of me
I hold on scared and harder to breath
All of a sudden these lights are blinding me
I never noticed how bright they would be


E si morse il labbro, abbassando lo sguardo.  “Harry continua, forza.”, pensò.

I saw in the corner there is a photograph
No doubt in my mind it’s a picture of you
It lies there alone on its bed of broken glass
This bed was never made for two

I’ll keep my eyes wide open
I’ll keep my arms wide open


E si fermò. Lo cercò tra la folla, e vide i suoi occhi. Quegli occhi che gli stavano dando amore, un amore che fino a prima Harry non aveva notato. E capì tutto.. Tutto quello che era successo.
Louis, da parte sua, salì sul palco e si sedette con il cuore che ormai rischiava di uscirgli dal petto, e prese il microfono di Harry, posizionandolo davanti alle sue labbra, e guardandolo negli occhi cantò:

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone


Harry, con le lacrime che ormai scendevano a scrosci dai suoi occhi, prese il microfono dolcemente, e chiudendo gli occhi, continuò la canzone.

I promised one day I’d bring you back a star
I caught one and it burned a hole in my hand oh
Seems like these days I watch you from afar
Just trying to make you understand
I’ll keep my eyes wide open yeah


Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone
Don’t let me
Don’t let me go

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone



E finì la penultima strofa. Smise di cantare guardandolo negli occhi, e Louis si avvicinò al suo viso mormorandogli: 
- Don’t let me, Don’t let me go, ‘Cause I’m tired of sleeping alone. –

Ed Harry, felice, prese Louis per il collo, stringendolo forte. –Eri stato tu.- Disse Harry senza fiato. –Eri stato tu a mettere la lettera nei miei pantaloni. Era tutta finta la relazione con Eleonor. Amore mio..- E accarezzandogli le guancie, posò un casto bacio sulle sue labbra.
Dalla sala si sentì un applauso fortissimo, con tanto di fischi. Dopo che i ragazzi avevano aperto le porte, le persone da fuori erano entrate e si erano radunate intorno a loro, e Niall, Zayn e Liam li guardavano con gli occhi che esprimevano un grande affetto nei loro confronti.
Così  Harry, chiuse gli occhi, facendosi cullare dall’abbraccio del suo amore.
 

E non stava soffrendo. Perché non lo avrebbe più lasciato andare.
..Non lo avrebbe più lasciato solo.





fatemi sapere che ne pensate! :) Sara (@salisonkidrauhl)

  
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