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Autore: LaureenStan    15/06/2013    4 recensioni
E questo lo fa star male, così male da sentire i polmoni comprimersi tanto forte da fargli mancare l’ossigeno.
E la mancanza di ossigeno gli leva la vita.
E Louis è come l’ossigeno. Vitale.

Larry Stylinson
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata! – ecchissenefrega! -
Riemergo dalla valle di lacrime per pubblicare il massimo dell’angst che sono riuscita a scrivere.
Ditemi che non sono l’unica che ha pianto come una disperata quando ha sentito ‘Don’t let me go’ . Fatemi sentire meno sola, vi preeego!
Comunque, dopo tanto ( ma dove?) p0rn, pubblico finalmente a rating verde.
Questo vuol dire che nessuno si filerà la storia a causa del rating basso. #sadness.
Siete fortunate, almeno non vi beccate gli avvertimenti.
Comunque. Una recensione me la merito no? Ho pubblicato due OS nel giro di un mese e sto addirittura preparando tre esami.
Fatemi felice. * occhidolci *
Potete anche dirmi che fa schifo (Perché si, probabilmente è così) però ditemi se vale la pena continuare a scrivere o se faccio meglio a darmi all’ippica!
Io torno ad ascoltare ‘Don’t let me go’. Styles sei un sadico!
E voi sappiate che vi amo! E tanto!
xx Laura
 

 
Sono oramai le ventuno ed Harry è seduto con le gambe rannicchiate al petto nel costoso letto blu dell’appartamento che divide con Louis, ha il moleskine marrone sulle gambe e sta torturando fra le lunghe dita bianchissime una biro nera mordicchiata e senza tappo.
I capelli stravolti, gli occhi lucidi e le guance rigate di lacrime sono un chiaro segno che quella non è una delle migliori giornate. Anzi, addirittura la peggiore.
Louis è andato via oramai da una settimana.
Ciò che resta della loro brusca litigata è la loro prima foto che giace sulla moquette sotto il vetro andato oramai in frantumi.
L’umore di Harry può tranquillamente essere paragonato a quel vetro.
Distrutto.
Devastato.
Abbattuto.
Annientato.
E’ così che si sente. Oltre che terribilmente solo e con una voglia assurda e incontenibile di piangere.
Tutto ciò di cui ha sempre avuto bisogno, ciò che lo faceva sentire vivo e bene è andato via insieme a Louis.
Harry chiude gli occhi verdi oramai arrossati e come un flashback la scena gli torna in mente.
 
* - Non farlo Lou, non lasciarmi qui.-
Lacrime, urla, la porta che sbatte.
Il silenzio.
Louis è andato via con qualche cambio messo alla rinfusa in uno zaino nero Vans, ha preso l’iPhone, le chiavi della Porsche ed è uscito tirandosi su il cappuccio della felpa nera. *
 
Harry ha provato a chiamarlo continuamente durante l’intera settimana senza avere nessuna risposta.
A quel punto la tristezza si è tramutata in rabbia, ha preso la cornice con la loro foto e l’ha scaraventata a terra con tutta la forza che aveva, ma questo gli ha fatto solamente più male.
Si è buttato sul letto a peso morto ed ha pianto tutte le lacrime che aveva, crollando poi in uno stato di trance.
Quando si è ripreso ha tirato fuori dal cassetto il moleskine e  ha tentato di dare un senso logico alle tante parole confuse che gli torturavano la mente.
Si fa forza e inizia a scrivere, a buttare giù di tutto senza preoccuparsi del filo logico.
 

“Now you were standing there right in front of me
I hold on scared and harder to breath
All of a sudden these lights are blinding me
I never noticed how bright they would be “

 
 
E ricorda quel momento in cui le loro strade si sono unite e le loro anime mischiate.
Ricorda quanto male fa dover fingere indifferenza per l’unica persona che lo rende vivo.
Ricorda che i riflettori gli hanno cambiato la vita.
Non riesce a  capire se in meglio o in peggio.
Grazie alle luci della ribalta ha trovato l’amore, ha una carriera affermata, è circondato da persone che lo ammirano.
Ma quelle stesse luci gli hanno proibito di mostrare al mondo il suo essere e l’amore che prova per Louis.
E questo lo fa star male, così male da sentire i polmoni comprimersi tanto forte da fargli mancare l’ossigeno.
E la mancanza di ossigeno gli leva la vita.
E Louis è come l’ossigeno. Vitale.
 
 

 
“I saw in the corner there is a photograph
No doubt in my mind it’s a picture of you
It lies there alone on its bed of broken glass
This bed was never made for two “
 

 
 
La foto.
Harry ricorda benissimo il momento in cui l’hanno scattata.
Ricorda il sorriso di Louis, quello vero, quello che gli fa venire le rughette di espressione accanto agli occhi.
Ricorda l’espressione buffissima che aveva fatto quando Harry gli aveva proposto di scattare una foto di quello che era in fin dei conti il loro primo appuntamento.
Quella foto ora è sotto un letto di vetri infranti. Così come il suo cuore.
 

“I’ll keep my eyes wide open
I’ll keep my arms wide open
Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone ..”
 

Vorrebbe solamente urlargli di non lasciarlo, di non andare via. E’ stanco di sentirsi solo.
E’ stanco di quella malinconia che da qualche ora a questa parte si è insinuata in lui.
E’ stanco di  fingere. E’ stanco di tutto.
L’unica cosa di cui ha bisogno è di avere Louis al suo fianco.
Perché Louis è tutto.
 

“I promised one day I’d bring you back a star
I caught one and it burned a hole in my hand oh
Seems like these days I watch you from afar
Just trying to make you understand
I’ll keep my eyes wide open yeah”
 

 
E’ da qualche tempo oramai che le cose fra loro non vanno come dovrebbero.
Harry gli aveva promesso che un giorno le cose sarebbero cambiate, che non sarebbe andata sempre così.
Ma stavolta non ci è riuscito. Ha fallito.
Tutto ciò che può fare è tentare di far capire a Louis che nonostante le finzioni, le ragazze che gli piazzano accanto, gli articoli sui giornali e i rumors, lui gli appartiene.
Gli appartiene dal primo istante.
Gli appartiene da sempre.
Gli apparterrà per sempre, perché Louis ha una parte del suo cuore.
 
 

“Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone
Don’t let me
Don’t let me go
Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone”

 
 
 
- Non andare Louis. Non andar via. Ho bisogno di te.
 E tu non lasciarmi andare così.
 Solo tu riesci a non farmi sentire solo, perso, vuoto, inutile. -
Sono questi i pensieri che tormentano Harry mentre, con le guance ancora solcate da lacrime che quasi risplendono al buio, si accinge a riportarli con una calligrafia impeccabile ma tremolante, sulle pagine rigate del moleskine di  cuoio.
 

“Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of sleeping alone”
 

- Nonostante tutto ciò che scrivono di me, nonostante continuano a ripetere che porto a letto ogni sera una ragazza diversa continuo a dormire solo da quando sei andato via.
E sono stanco di dormire solo Lou, mi manchi come nessun’altra cosa. –
 
 
E’ sfinito. Non ce la fa più a stare così. E’ diventato un automa, vive per inerzia, non mangia più, beve solamente caffè oramai freddo ed ha addosso gli stessi vestiti che aveva quando Louis ha deciso di andar via.
Raccoglie le forze e si dirige verso la vasca da bagno, convinto che il calore dell’acqua e la delicatezza dell’idromassaggio possano alleviare almeno di un po’ i suoi dolori.
Il moleskine e la penna sono sul letto, le pagine sono ancora segnate dalle lacrime.
Harry entra nella vasca mentre nelle cuffie ha già fatto partire ‘Can I stay’  in modalità loop.
La musica copre i suoi pensieri e i rumori che lo circondano.
E’ per questo che non sente le chiavi che si infilano nella serratura, il rumore dello zaino poggiato sul divano, i passi leggeri di Louis che si dirigono verso la camera da letto.
 
 
 
Louis Tomlinson, in ventun’anni ha solo qualche convinzione.
Natale non è lo stesso senza i biscotti alla cannella di Jay, gli occhi di Harry potrebbero sostituire una delle sette meraviglie del mondo e nessuno gli scriverà mai una canzone.
E nel momento in cui entra in quella camera da letto e legge quelle parole prova tante di  quelle sensazioni che ha bisogno di fermarsi un attimo.
Si porta la testa fra le mani e si perde nei pensieri.
I momenti vissuti con Harry.
Le emozioni.
I sentimenti.
Si sente uno schifo per averlo lasciato così, da un giorno all’altro.
Si sente uno schifo per essere sparito un’intera settimana senza dargli un cenno di vita.
Si sente uno schifo per averlo ridotto in quelle condizioni.
E a quel punto una lacrima gli riga il viso mentre dalla porta compare Harry.
 
 
Harry non si aspetta certo di trovarlo li. Tantomeno in quello stato.
Ha visto piangere Louis solamente in poche occasioni.  Ma mai così.
E nonostante la rabbia e i sentimenti contrastanti, tutto ciò che riesce a fare è correre ad abbracciarlo mentre le lacrime scendono copiose.
 
Louis si sente le vene intrise d’amore. Si sente scoppiare in quell’abbraccio pieno di vita.
Con un polpastrello gli asciuga una lacrima e lo bacia con tutto l’amore che ha.
 
-Non ti lascerò mai andare. Mai. Sei la miglior cosa che la vita potesse regalarmi.-
-Ti amo Louis.-
Un battito di cuore perso.
-Ti amo Harry.-
 
 
  
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