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Autore: Charlotte Miller    15/06/2013    2 recensioni
Quando mi svegliai ormai la luce filtrava dalle finestre.
Mi alzai e la stanza mi vorticò intorno.
La giacca di Louis non era nell’attaccapanni, ma le chiavi erano sul bancone della cucina. La sera precedente le aveva portate con se’, ne ero certo.
Un brutto presentimento mi si attanagliò nello stomaco.
Salii di corsa le scale ed entrai nella nostra camera.
Il vuoto.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It’s over?...
Or not?

 

 

 

<< Louis! Louis, torna qui! Noi non abbiamo finito! LOUIS! >> gli urlavo dietro, cercando di farlo tornare davanti a me, ma lui, cocciuto come sempre, continuava a camminare.

<< No, Harry! Non mi fermo, non ti guardo, non ne ho più le forze! >> mi disse, dandomi le spalle. Le vidi scuotersi: stava singhiozzando.

<< Louis...tu sei forte. Ce la faremo! Ce la faremo insieme Tommo! Come sempre! >>

<< No. Non ce la faremo. Ormai ho deciso. La nostra band ormai è tutta una menzogna! Liam e Zayn che hanno una relazione, Niall che inizia a sentirsi a disagio e noi! Noi due! Noi due che andiamo avanti da due anni e ancora non riusciamo a fare questo cazzo di coming-out! E io sono stanco! Sono stanco di portare Eleanor in giro, sorridendo ai fotografi, baciarla e fare il bravo fidanzato! E sono stanco delle fan che litigano tra di loro per noi! Sono stanco di tutto e credo di essere stanco anche di te e delle tue paranoie. >>

Quelle parole mi ferirono come miliardi di coltellate ardenti nel cuore.

Non aveva mai detto di essere stanco anche di me. Mai, mai, mai!

<< Credo più che altro che il mio amore sia scemato via Hazza...credo proprio che sia la fine. >>

Non mi resi conto di aver iniziato a piangere fino a quando una lacrima mi arrivò in bocca.

<< Fai l’amore con me. Fai l’amore con me una sola ed ultima volta Louis. Non ti chiedo altro. Magari sei solo stanco Lou. Se non proverai nulla...allora ti lascerò andare. >> gli dissi in un sospiro.

Lui si girò e incastrò i suoi occhi di ghiaccio nei miei verdi.

Sembrava non avesse emozioni, sembrava che provasse solo pena per me, il suo grande amore.

Sospirò e mi venne incontro, posando le sue labbra fini sulle mie, rosse e carnose.

Mosse le labbra in modo rude, una cosa che non aveva mai fatto.

Forse non dovevo chiederglielo.

Ma quando scese a baciarmi il collo, tutte le mie intenzioni di fermarlo andarono a puttane. Era lì. Forse per l’ultima volta.

Mi levò la maglia dei Ramones, lambendomi il petto con la lingua e facendo aumentare sempre di più il rigonfiamento nei miei pantaloni.

Posò una mano sul cavallo dei pantaloni che mi strappò un gemito strozzato. D’un tratto

Mi sfiorò di nuovo le labbra, con gli occhi aperti e resi liquidi come l’oceano dalle lacrime.

<< Non posso Hazza. Non ci riesco, scusami. >>

Il mio cuore perse svariati battiti e, giuro, credetti che avesse proprio cessato di battere.

Dopo aver lasciato che una lacrima gli sgorgasse fuori e arrivasse sulla mia guancia, si alzò, prese la sua giacca e uscii.

Lasciai che le lacrime iniziassero a uscire, silenziosamente, senza emettere un suono.

 

Quando mi svegliai ormai la luce filtrava dalle finestre.

Mi alzai e la stanza mi vorticò intorno.

La giacca di Louis non era nell’attaccapanni, ma le chiavi erano sul bancone della cucina. La sera precedente le aveva portate con se’, ne ero certo.

Un brutto presentimento mi si attanagliò nello stomaco.

Salii di corsa le scale ed entrai nella nostra camera.

Il vuoto.

Tutte le sue cose erano sparite, i suoi vestiti, i suoi cd, il suo pupazzetto con scritto Louis, tutti i suoi profumi, tutte le sue foto, tutti i regali che gli avevo fatto...vuoto.

Una sola cosa rimaneva.

Sopra il suo cuscino c’era la sua maglietta preferita, quella di superman, che utilizzava specialmente per dormire.

Mi sedetti sul suo lato del letto e presi la maglia, aspirandone il profumo.

Sfilai dalla tasca il cellulare e con le mani tremanti composi il numero di Niall.

<< Pronto? Ma chi è? Sono le 7 de mattino...pronto? Pronto?! >>

L’unica cosa che fui capace di fare fu lanciare un urlo agghiacciante.

L’ultima cosa che ricordo è quella di stringermi al petto la maglietta e posizionarmi in modo fetale al centro del letto, piangendo e gemendo.

 

La band si sciolse lo stesso giorno in cui mi portarono in un ospedale psichiatrico.

Liam sosteneva che avrei potuto tentare il suicidio e per evitare che ciò succedesse mi portarono lì.

Mi venivano a trovare ogni giorno e ognuno mi raccontava quello che ne era della loro vita. Zayn e Liam avevano fatto outing e finalmente vivevano la loro storia alla luce del sole.

 Come avremmo dovuto viverla io e Louis.

Niall divenne uno scrittore. Aveva ancora poca esperienza in quel campo ma le vendite dei suoi libri s’incrementavano.

Louis divenne un argomento taboo.

Nessuno ne parlava mai in mia presenza. Non sapevo nemmeno che fine avesse fatto.

Passai anni in quell’ospedale.

Ci entrai da diciannovenne e ne uscii da venticinquenne.

Quegli anni a rimuginare, quegli anni isolato dal mondo, quegli anni passati a ripensare al dolore che mi aveva causato mi portarono a odiarlo.

Odiarlo.

Ma il mio subconscio sapeva che l’avrei sempre amato.

<< Ci prometti che starai bene Harry? >> mi disse Lucy, una delle infermiere che mi avevano assistito.

<< Lo prometto Lucy. Salutami le tue figlie. >> abbozzai un sorriso e salutai tutti.

Con un taxi arrivai nella mia vecchia casa.

Entrai e tutto era come lo ricordavo.

Anche le chiavi sul bancone.

Avevo intenzione di vendere la casa e dovevo portare via tutta la mia roba.

Visto che non avevo le  mie di chiavi, le aveva prese Zayn, presi quelle di Louis.

Sotto c’era qualcosa che non avevo notato quella tragica mattina.

Era un biglietto. Lo aprii e i miei occhi si appannarono.

Era la SUA grafia.

 

‘’NON SO’ DOVE SARO’ QUANDO LEGGERAI QUESTO HAZZA, MA NON FARE STRONZATE, TI PREGO! VAI IN CAMERA NOSTRA E VEDI ALLA PAGINA 394 DEL PRIMO LIBRO DI HARRY POTTER. Lì TROVERAI TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE.

                                                        TUO PER SEMPRE,

                                                                  LOUIS.’’

Sapere cosa?

Feci una corsa verso la nostra stanza e presi il mio libro preferito. Lo aprii alla pagina indicata e ne fuoriuscì una lettera.

Erano due fogli, macchiati dalle lacrime e in alcuni punti l’inchiostro si diramava ma la lettura era ancora possibile.

Mi sedetti e iniziai a leggere.

 

Ciao Hazza...

Credo che sia ora di sapere la verità.

Tre settimane fa’ Simon mi ha chiamato furioso. Era arrabbiato perché io non smentivo più la storia dei Larry. Mi sono ribellato sai?

Gli ho detto che il nostro momento era arrivato e che avremmo fatto coming-out a breve. Mi ha minacciato Harry.

Mi ha detto che se non la smettevo con questa storia avrebbe messo fine alla nostra carriera e non ci avrebbe fatti vivere in pace, nemmeno quando il contratto si sarebbe concluso. Ero in un vicolo cieco Harry.

Non volevo rovinare tutto.

Tu e la tua splendida voce, la storia meravigliosa di Liam e Zayn, il piccolo Niall che aveva fatto breccia nel cuore di tutti. Come tutti voi del resto.

Non potevo farvi andare a puttane Harry. Non potevo!
L’unico modo che avevo per non danneggiarvi era quello di andare via.

È stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto Harry. In 21 anni, niente è stato più doloroso del lasciarti su quel divano.

Ed è ancora più doloroso scriverti questo Harry, perché so’ che a questo punto mi odierai a morte!

Eppure non mi reputo un codardo, mi reputo un uomo.

Solo perché sono riuscito a liberarvi da quella sottospecie di schiavitù.

Ormai la nostra non era più quella band felice e spensierata che cantava intorno al fuoco, era un covo di bugie, inganni e soprusi. E a me non piacciono queste cose.

Ti amo Harry, più della mia vita, più di tutto e tutti.

Non saprò mai se leggerai questa lettera, eppure, voglio dirti che se vuoi ancora vivere la nostra storia, sono in quel posto in cui eravamo noi stessi, quell’unico posto di cui la modest!menagement non sapeva nulla.

Ti aspetterò sempre, sempre, sempre e se non arriverai mai...beh, non importa.

Io ti avrò aspettato Harry.

È finita Harry?...O no?

Per me no, non finirà mai!

E per te?

Per te, amore mio?

Larry Stylinson è terminato?

 

La lettera si concludeva così.

Il mio cuore scoppiava, LUI MI AMAVA!

E mai aveva smesso di farlo.

Mi aveva liberato.

Magari nel modo più sbagliato possibile, eppure, non aveva cattive intenzioni.

Tutto l’odio che avevo accumulato sparì di colpo.

È finita Harry?...O no?

Per me no, non finirà mai!

Era a Dover. Avevamo comprato una casetta anonima vicino al mare.

Era lì il mio Louis.

Feci alla rinfusa le valige, il cuore che palpitava e le guance in fiamme, sia per le lacrime che per la felicità.

Due ore dopo ero alla stazione, con Zayn, Liam e Niall.

Li salutai e promisi di riportare Louis a casa.

Eccomi Lou, aspettami un altro po’!

 

 

Trascinai i miei due trolley fino alla nostra casa.

Bussai alla porta ma nessuno mi rispose.

Che se ne fosse andato?

Il panico mi attraversò lo stomaco.

Poi sentii l’abbaio di un cane provenire dal giardino sul retro.

Lasciai le valige sotto il portico e avanzai con passo felpato fino al cancelletto della recinsione. Lo aprii e trovai un uomo, seduto su di una sedia a dondolo, che guardava l’orizzonte.

Era lui.

Era il mio Louis.

Avrei riconosciuto quei tratti tra mille.

La barbetta un po’ infoltita, i bicipiti più grandi, la linea della mascella più marcata.

<< No Lou, non è finita. Larry Stylinson non finirà mai. >> dissi.

Lo vidi voltarsi e strofinarsi gli occhi.

<< Sei arrivato! Sei arrivato finalmente! >> si avvicinò a me a grandi falcate << Amore mio, sei qui, finalmente. >>

Mi baciò sulle labbra dolcemente, facendo sì che le nostre lacrime si fondessero.

<< Ho passato l’inferno senza di te...non lasciarmi andare via Louis...non farlo ancora, ti prego. >> dissi supplicandolo, stringendomi a lui.

<< Mai più Hazza, mai più. >>

Mi baciò ancora e, dopo 6 anni, fummo ancora un corpo solo.

Proprio lì, su quel prato, sotto al sole delle quattro del pomeriggio.

Facemmo l’amore per ore ed ore, alternando ‘’ti amo ’’ a ‘’mi sei mancato ‘’.

Lui dentro di me, ed io mi sentivo completo e al posto giusto.

Ne ero sicuro.

Larry non era finito quella sera.

E non sarebbe finito mai.

  
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