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Autore: darkangel98    15/06/2013    4 recensioni
Settantasettesimi Hunger Games, Distretto 2.
Myrtle ha quattordici anni. Troppo piccola per offrirsi, ma non importa.
Perchè nel Distretto 2 non è mai troppo presto per sognare la gloria, l'onore e perchè no, anche il sangue. E questo è quello che ha fatto fin da bambina, sognare la vittoria.
E quando a undici anni vede sua sorella morire nell'arena si aggiunge ancora un altro motivo.
Vendetta, dolce vendetta.
[Nuovi Tributi] [What if?] [Will Morrowson, District 11 X Myrtle Litch, District 2]
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brutus, Clove, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nera luce'
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I like the way it hurts

 

 

 

1- Damn it, it's my choice!

 

 

 

 

 

-E così? Chi si offre quest'anno?- dice Danae a voce bassa per non farsi sentire dagli allenatori che -poveri illusi- pensano che noi stiamo dormendo.
-Come mai?- sghignazza Rosmelee -Hai così paura che ti estraggano?-
-Oh, Rosie, piantala, ha tredici anni, è ovvio che non voglia andarci quest'anno- intervengo. -E comunque mi offro io... se non vuoi andarci tu.-
-No, fai pure, io credo che andrò ai Settantanovesimi, voglio aspettare di avere diciotto anni. Piuttosto, non ti sembra un po' un suicidio? Non hai la stessa età di Danae, tu?-
-No- la contraddico- ne ho fatti quattordici il mese scorso-
Riesco a sentire Rosmelee sospirare. Non sempre lo da a vedere, ma tiene davvero molto a me e Danae. Credo che si senta un po' come una sorella maggiore e come tale vuole assicurarci che non tentiamo il suicidio offrendoci troppo presto.
-Rosmelee- cerco di rassicurarla – senti, sono pronta, sul serio. Conosci qualcuno in tutto il Distretto 2 che lanci coltelli come me?-
-No, Myrtle. Ma quando tua sorella si offrì volontaria era pronta, e non conoscevo nessuno in tutto il Distretto 2 che lanciasse coltelli come lei.-
Oh. Questo è vero. Così maledettamente vero da farmi fa salire le lacrime agli occhi. -
Dormi, Myrtle. E pensaci su, per favore. Non voglio che tu muoia, noi siamo una famiglia.- interviene Danae prima che possa pensare a cosa dire, con una voce che suona spaventata come non mai. È vero. I genitori di Rosmelee sono morti quando era appena nata. Quelli di Danae anche. Io sono l'ultima arrivata nella nostra stanza del reparto orfani dell'accademia, ma è stato comunque quasi tre anni fa. Si scopre molto su delle persone dormendo in tre in una stanza minuscola per anni. Ci sarebbe qualcuno a cui dispiacerebbe sul serio se morissi.
Devo pensarci. Così chiudo e gli occhi e cerco di decidere se ho davvero le possibilità di vincere o sono solo una ragazzina impulsiva e assetata di vendetta che non ha nessuno che la faccia ragionare, ma mi addormento prima di giungere a una conclusione sensata.

 

***

Nonostante mi sia ripromessa di mantenere la calma e rilassarmi, mi alzo ugualmente prima dell'alba.
Oggi è il giorno della mietitura e non abbiamo allenamento nè scuola, ma a un certo punto non sono fisicamente in grado di restare ferma e mi alzo di scatto. Vestirmi è fuori questione perchè se accendessi la luce sveglierei Rosie e Danae, ma prendo la mia piccola torcia e la punto sul medaglione che indosso.
Nella parte destra c'è una foto del matrimonio dei miei genitori, nella sinistra una di mia sorella, la stessa che è apparsa nel cielo dell'arena la sera della sua morte. Sono le uniche che abbia. La foto di mamma e papà fa male solo a guardarla, i loro visi sono così giovani e felici che devo distogliere lo sguardo per non piangere.
Osservo attentamente quella di Clove, cercando di capire se ci somigliamo davvero come dicono. È così. Lei ha la pelle molto più chiara della mia e gli occhi grigio azzurri, ma il fisico basso e d esile, i tratti fini e i lunghissimi capelli neri e lisci come l'inchiostro sono gli stessi.
E so per certo che avrei un espressione cattiva e determinata quanto la sua, se in questo momento non avessi l'aria indecisa di chi non ha nessuno a cui chiedere cosa fare.
-Myrtle- Nonostante la voce che pronuncia questa parola sia quella della più dolce e nonviolenta tredicenne al mondo ho un sussulto.
-Ehy, Danae. Già sveglia?- lei si sfila da sotto il lenzuolo, stropicciandosi gli occhi.
-Anche tu lo sei.- -Okay, non fa una piega. Vieni qui, ti sistemo i capelli.-
Lei sorride e si siede sul mio letto, mentre prendo qualche ciocca tra le dita e le sistemo in due trecce. I capelli neri e lisci sono l'unica cosa che abbiamo in comune: lei ha la carnagione color latte spruzzata di lentiggini, bellissimi occhi verdi e e un visetto da bambola. A volte mi sembra così sbagliata per questo distretto. È troppo buona, troppo dolce. Non sembrarebbe mai che non abbia neanche in anno meno di me.
Beh, se non altro con lei Rosmelee non deve preoccuparsi che si offra volontaria.
Quando finisco le trecce mi volto e lascio che sia lei a pettinarmi. -Sicura di non volere che ti faccia una treccia?- -No, grazie. Preferisco tenerli sciolti.- Mi infila il pettine nei capelli e inizia a domarli e liberarli dai nodi. Ha le labbra rosate strette e a cuoricino e qualche ciocca dei suoi capelli cade sui miei.
Capelli neri su capelli neri, mi piace. Se non mi giro a guardarla posso fare finta che sia mia madre.
Non mi ha mai fatto le trecce prima della mietitura.
Non ero ancora estraibile quando lei e papà sono morti in miniera. Quanto vorrei che...
No, basta, non pensarci.
Chiudo gli occhi per non vedere i capelli di Danae e mi concentro solo sul tocco delle sue mani che sono troppo delicate e infantili per confonderle con quelle di mia madre. Credevo di aver smesso di pensarci. In effetti è da un bel po' che non mi viene da piangere o cose del genere, anche perchè in accademia quando mostri sentimenti ti guardano piuttosto male, ma immagino che non passerà mai del tutto.
E forse è meglio così, non credo di volerli dimenticare.
Rosmelee si rigira nel letto e mormora con voce assonnata. -Uhhm, perchè voi ragazzine avete il vizio di svegliarvi a quest'ora le mattine delle mietiture?-
Sorrido e mi libero delicatamente delle mani di Danae, saltando giù dal letto. -Ehy, dovresti ringraziare. Fosse per te ci sveglieremo quando sono già finite!-
-Uff.- Rosie si guarda allo specchio e si fa velocemente una treccia disordinata, ma tanto è bellissima comunque.
Ha i capelli castano chiaro appena ondulati e gli occhi che cambiano colore tra azzurro e nocciola a seconda della luce, è impossibile non pensare che sia la ragazza più bella dell'accademia.
Mi infilo il mio vestito da mietitura, bianco e semplice legato con una cintura di cordicelle intrecciate, e usciamo verso il cortile dell'accademia.
E più o meno appena metto piede in mensa per colazione mi ritrovo un ragazzo letteralmente addosso. -Ehy Chad.- ridacchio, spingendo via il mio migliore amico. -Sei contento di vedermi o sbaglio? Oh, ciao Sasha- aggiungo, notando la sua fidanzata del momento, inconfondibile con i suoi riccioli rossi che le scendono in un romantico ciuffo sul viso.
-Ciao Myrtle!- mi saluta con entusiasmo e mi bacia sulle guance, nonostante non ci siamo mai parlate granchè prima d'ora. -Sei nervosa per la mietitura? Oh, sicuramente no, tu sei così brava con quei coltelli, scommetto che se ti estraessero quest'anno sapresti vincere anche se in teoria sei troppo piccola per offrirti .- sembra amareggiata.
Probabilmente non ha un gran talento con le armi, ma non sono sicura visto che sinceramente l'osservazione non è il mio forte. In effetti mi chiedo come faccia a sapere che sono brava con i coltelli, se dovessi ricordarmi i talenti di tutta la gente che conosco impazzirei.
-Myr, devo dirti un attimo una cosa.- Chad mi posa la mano sulla spalla e ci allontaniamo in un angolo, facendo un cenno di scuse a Sasha. Chissà cosa vuole.
Non ne ho idea, soprattutto perchè a quanto mi sembra la fase del "proviamoci con Myrtle anche se ha un ragazzo" gli è passata da un po'. -Ho intenzione di offrirmi volontario.- Oh. Questo è quel che si dice un problema.
Pensavo di tenerlo segreto per sorprendere il Distretto, ma non posso rischiare di finire nell'arena con lui.
-Chad... forse non è il caso. Hai solo quindici anni, non è meglio lasciare il posto a qualcuno che è all'ultimo anno? Sarebbe prudente...- suggerisco, sentendomi estremamente ipocrita, visto che io ho un anno meno di lui e sto per fare la stessa cosa.
-Myr, seriamente? Tu mi parli di prudenza? Tu che a dieci anni sei salita senza corde sul tetto dell'accademia mentre Vicky Donovan ti lanciava coltelli bendata?-
-Ehy, le scommesse stupide che ho fatto da piccola sono affar mio. -rispondo arrossendo leggermente. - E comunque mi hai scoperto. No, non me ne frega niente se ti offri a sedici anni o diciotto o mai. Solo non a quindici, perchè questo è il mio anno.- e subito dopo averlo detto mi sento più leggera. No, non sono proprio fatta per le bugie.
-Oh, capisco. Beh, questo è più da te.- mi guarda a lungo, intensamente, come per decidere se darmi dell'idiota o farmi le congratulazioni. -Sei consapevole che...-
-Dannazione, sì, so che non ho ancora quindici anni! Se me lo dice ancora qualcun altro scoppio. Non credi che ci sia un motivo se ho deciso di offrirmi? Tipo che sono sicura di avere le possibilità di vincere?- praticamente gli urlo in faccia.
Dannazione, odio quando la gente critica le scelte degli altri.
E allora lui non mi urla in risposta nè mi tira uno schiaffo come si fa di solito in accademia. Mi abbraccia e basta. -Dicevo, sei consapevole di non avere nessun bisogno di mentirmi, perchè io so che tu sarai la più fantastica vincitrice che questo Distretto abbia mai avuto?-. Sento una calda fiamma di sollievo farmi arrossare le guance e rido ricambiando l'abbraccio, felice di aver avuto ancora la conferma che quando si tratta di Chad dire la verità sia sempre la soluzione non solo giusta, ma anche facile.
-Questo vuol dire che posso tranquillamente offrirmi senza preoccuparmi di ritrovarmi in arena con te?-
-A meno che non mi estraggano no.- L'idea che nel nostro distretto non ci sia un volontario maschile è talmente comica che il tono serio in cui l'ha detto sembra una presa in giro.
-Okay. Oh, e spiegami un'altra cosa. Ti offri volontario e lo dici a me e non alla tua ragazza?- Non vorrei che si stiano per lasciare e che questo sia l'inizio di una fase "proviamoci con Myrtle, che stavolta non ha nemmeno la scusa di avere un ragazzo visto che è stata piantata mesi fa".
-Oh, gliel'ho detto. Solo che non volevo tirare fuori la storia di nuovo, convincerla a lasciarmi fare la mia scelta per conto mio una sola volta basta e avanza.- Annuisco. In effetti Sasha è una delle poche qui che non sognano di andare nell'arena.
Saluto Chad e mi siedo a un tavolo vicino a Vicky e Makaira, due mie compagne di classe, e un altra che non conosco. Sto bene con le mia amiche dell'accademia,questo posto era la mia casa anche prima che ci andasso a vivere, e il programma del giorno è sostanzialmente gironzolare per il Distretto senza fare niente.
Mi diverto tanto che arrivo alle due del pomeriggio che ho quasi dimenticato tutti i problemi che mi sono fatta durante la mattina. Mi ritrovo in piazza nella fila delle quattordicenni senza quasi accorgermene.
E ora che sono serena e sicura della mia scelta scopro che persino attendere che l'odiosa tizia che ho sempre paragonato a una gelatina color vomito smetta di parlare è una tortura. Come ho fatto a pensare di poter aspettare un intero anno? Penso pestando nervosamente i piedi e mandando tanti accidenti a Lady Vomito per quanto la sta tirando per le lunghe.
Quando estrae un biglietto sono letteralmente sul punto si mettermi a ballare per l'euforia e quando legge il nome di Makaira Win tiro un enorme sospiro di sollievo. Maka non si arrabbierà con me, siamo amiche, e poi è del mio stesso anno.
Ha ancora quattro mietiture per tentare la fortuna. Mi sento più sollevata se so di non aver rovinato il sogno di una vita a nessuno. Accanto a me Makaira fa un sorrisetto e non prova nemmeno a fare un passo avanti prima che una ventina di mani, tra cui la mia, si alzino con annesso urlo "Mi offro volontaria!".
Oh si, perchè immagino che offrirmi e basta senza gente che attenta al mio posto sarebbe stato troppo semplice.
-Oh care- sospira la tizia. -Immagino che quest'anno il vecchio metodo del lanciare la monetina non basti. Su ragazze, datemi nomi e cognomi.-
Ci vuole un bel po' di casino, ma alla fine tutti i nostri nomi sono in una scatoletta rosa e Lady Vomito estrae di nuovo un biglietto, prendendosi tutto il tempo possibile per spiegarlo, schiarirsi la gola e iniziare a leggerlo. Sto seriamente pensando di mettermi a mangiarmi le unghie quando Makaira mi prende la mano e la stringe forte, guardandomi come per augurarmi buona fortuna. E funziona, perchè finalmente l'odiosa voce stridula della Capitolina esclama: -Myrtle Litch!-                                             Muovo un passo avanti e poi un altro, e in qualche modo riesco ad arrivare al palco, ma me ne accorgo a malapena. Gli applausi dei miei amici, il sospiro scioccato di Rosmelee e gli sbuffi delle altre volontarie mi arrivano come distanti, è come se stessi camminando sospesa su una nuvola e la mia mente non registra nulla, è troppo piena di immagini rosse di sangue e argentee di lame di coltelli. Immagini che diventeranno presto vere.
Sento la pelle del viso che mi tira e realizzo che il pensiero mi sta facendo sorridere come una scema, ma non importa. Sono appena stata scelta come tributo, ho tutto il diritto di essere euforica.
-Oh.-Lady Vomito mi guarda e sembra alquanto delusa. -Quanti anni hai, carina?-
Il sorriso mi si cancella dal viso all'istante al pensiero di un altra ridicola protesta su quella questione dell'età e per un attimo penso di spacciarmi per sedicenne, ma a parte il fatto che sono bassa e non ci crederebbe nessuno non mi sembra il caso di complicarmi la vita. -Quattordici.-
Esattamente come immaginavo ricevo uno sguardo che sembra mettere in discussione la mia sanità mentale, una cosa veramente dura da accettare da una che veste verde acido dalla testa ai piedi.
Stringo con le mani l'orlo della gonna per placare gli istinti omicidi e resto al mio posto mentre estrae il tributo maschile.
Stavolta si offrono solo due ragazzi: un tipo alto e muscolosissimo coperto di lentiggini scure e un ragazzo più magro ma forte, con gli occhi color cioccolato e i capelli ricci biondo scuro.
Fanno testa o croce e il biondo vince. Vedo il viso dell'altro farsi pallido e disperato e un singhiozzo soffocato uscirgli dalle labbra e sento pena per lui.
Deve avere diciotto anni. Poverino.
-Teike Stonewall, sedici anni- si presenta l'altro con un sorriso prima ancora che la capitolina glielo chieda.
Ci stringiamo la mano, la sua è ruvida e calda e ha la pelle ambrata, scura quasi come la mia.
Mentre lo facciamo mi sorride e non posso fare a meno di pensare che abbia un bel sorriso.
Lady Vomito -Ginger, ecco come si chiama, Ginger!- ci posa la sua floscia mano su una spalla ed esclama: - Vi presento Myrtle Litch e Teike Stonewall, i coraggiosi volontari del Distretto 2 per i Settantesettesimi Hunger Games!-







Sclerotime
Oh bao. Credo di dovervi delle spiegazioni. Dopo i 74esimi Hunger Games non c'è stata nessuna ribellione e nei 75esimi non si sono scontrati i vincitori (non me la sento di far morire tanta gente faiga ç_ç).
Questa è solo una ragazzina random che si è offerta volontaria per il Distretto 2 e vincerà/morirà negli Hunger Games come tanti altri tributi. Mi sento piuttosto uno schifo per questa storia alquanto scontata, ma se non altro i miei personaggi mi piacciono.
Detto questo, immaginatevi Myrtle come Tara Macken e sua sorella come Isabelle Furhman (ma và? .-. ) gli altri come vi pare, non ho un PV preciso.
Ciao! darky <3

 
  
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