Cap.1

Di nuovo alla Borg

Un vento, un vento gelido, lo fece tremare di freddo e di paura.

Dov’era?

Ricordava solamente che stava dormendo nel bosco, poi aveva sentito una scossa fortissima alla testa, poi…. Più niente…..

La temperatura s’abbassò ancora.

In quella cella oscura si erano formate delle piccole stalattiti sulle pareti a causa dell’umidità.

Si rannicchiò sulla parete più che poteva, avvolgendosi attorno al corpo la sciarpa, ridotta anch’essa a brandelli.

Ma se non altro, teneva abbastanza caldo.

Poi, spossato dal freddo e dalla fame, s’addormentò.

Qualche ora dopo, un ragazzo dai capelli rossi e dalle iridi azzurre, fece la sua comparsa nella cella.

Kay stava ancora dormendo, ma egli, con due ceffoni decisi, lo svegliò dal suo incubo.

Aprì gli occhi lentamente, sperando di non trovarsi più lì.

Non disse nulla, come in attesa di qualcosa.

" Sei alla Borg, o meglio, alla Neo Borg. Hito ha insistito per riaverti tra i Demolition Boys. Finché non accetterai di unirti a noi, rimarrai qui dentro, dove la temperatura diminuisce di un grado al giorno. "

" Ti conviene decidere in fretta… o morirai di freddo… "

Dal suo tono sembrava che si preoccupasse, ma il sedicenne non ci fece caso.

" E cosa te ne può fregare? Voi desiderate solo la mia morte. " rispose con un tono strano.

" Tra poco arriverà tuo nonno. A dopo. "

Tre giorni dopo…

Era rimasto svenuto per tutto il tempo in cui era stato da solo in quella cella.

La temperatura doveva essere attorno ai 2 o 3 gradi sotto lo zero e lui aveva solo una leggera t-shirt nera e un paio di pantaloncini corti anch’essi neri.

Poco dopo, sentì lo sbattere di una porta in lontananza e un rumore di passi.

" Ciao Kay. Come vedi… non ho rinunciato ad averti con me. Sarò molto sintetico.. o ti riunisci ai Demolition Boys, o ti lasceremo morire. "

" So bene… che…. Non avrai il coraggio… di uccidermi… "

" Nipote mio.. ma io non ti ucciderò… morirai da solo… "

Detto questo scoppiò in una risata diabolica, che lo fece rabbrividire ancora di più.

Se ne andò, senza dire altro.

Poi, lo sentì discutere animatamente con Yuriy, su qualcosa che egli ignorava.

Qualche ora dopo, si sentì lo sbattere della porta, poi la voce di Yuriy che annunciava il suo arrivo.

" Ciao Kay. Ti abbiamo dato alcune ore per decidere, anche se sappiamo già il verdetto. " esclamò tetro.

" Esatto. NON MI UNIRò MAI A VOI. PREFERISCO MORIRE! " urlò poi Kay indignato.

" Senti Kay… se tu non ti unisci a noi… io dovrò picchiarti…. E ti assicuro che preferirei fare qualunque cosa… ma non quella… ti prego… Kay…. Ripensaci.. "

" L’ho sentito sulla mia pelle…. Ti assicuro che dopo… non ti reggerai più in piedi.. e qualche giorno dopo… morirai… "

Solo, esclusivamente in quell’istante, Kay si accorse… ti ciò che il ragazzo portava alla cintola dei pantaloni.

Una frusta modello 8K, una tra le più leggere, ma se usata con destrezza, poteva trasformarsi in un arma micidiale.

Notò disgustato delle macchie di sangue incrostato, che si trascinavano nella polvere.

" Fai pure. Non opporrò resistenza. Come ti ho già detto, preferisco morire. "

Yuriy abbassò il capo, consapevole di ciò che doveva fare.

Dentro di sé, si sentiva un verme… per ciò che stava per compiere.. l’aveva fatto solo una volta… e poi… era stato male dal rimorso… ed era stato punito… con la stessa moneta… e da quel momento… aveva compreso… cosa si provava.. e non voleva… ma era costretto.. se si fosse rifiutato… lo avrebbero picchiato a morte.. espulso dai Demoliton…. NO! Niente valeva di più della sua carica di capitano!

" Alzati e mettiti contro il muro… sopporterai meglio… "

Kay eseguì senza fiatare ciò che gli era stato detto di fare.

Che strano… quel giorno era così mansueto.. una volta… se gli fosse capitata una cosa del genere, si sarebbe liberato, se ne sarebbe andato…

Invece ora… sentiva che doveva sopportare.. la fame, il freddo e il dolore…. Per ottenere in futuro qualcosa di più grande… più bello… più celestiale.

Non intendeva il paradiso, lui non credeva a queste cose… ma credeva all’amore, all’amicizia… che i BladeBreakers gli avevano insegnato.

Doveva resistere… a tutto questo… per loro!

Il pensare a loro lo sosteneva sempre.

Ma non si accorse che, Yuriy.. lo stava osservando attentamente.

Nonostante brandisse la frusta dinanzi a sé, non si sentiva sicuro di sé stesso..

Per la prima volta nella sua vita, era sicuro che non stava compiendo la cosa gista.

Ma a quel punto, tirarsi indietro, sarebbe stata una follia.

Alzò l’arma e colpì.

Una lunga scia di sangue macchiò il pavimento, mentre la t-shirt di Kay finiva a brandelli, purpurea.

Nemmeno una lacrima gli scese dal viso, nemmeno un gemito, nemmeno un fragile lamento.

Tenette duro, fino all’ultima, l’ottantesima, alla quale si lasciò cadere per terra.

Yuriy abbassò la frusta, da un lato sollevato per essersi tolto quel peso, dall’altra disgustato per il fatto compiuto.

La maglia di Kay, ora, era completamente lacerata, il sangue gli era schizzato dappertutto, persino sui pantaloni c’erano rivoli di sangue che scorrevano placidamente.

Ora, era sdraiato per terra malamente, coperto di sangue.. con gli occhi semichiusi, osservò Yuiry andarsene mormorando un "Mi dispiace" molto confuso.

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Spero non vi abbia fatto rabbrividire questa storia!

E’ un po’ tragica, lo so… ma il finale sarà dolce.. proprio come s’addice a me!

Vi avrà provocato una crisi depressiva… perdonatemiii.

Per favore… commentatemi… provate ad immaginare le vostre ff con 0 commenti…

Ciauzzzzzzzzzzzzzzzz a tutti!!!!!

By Elyon13

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