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Autore: Martowl    15/06/2013    3 recensioni
I tour stancano e Louis è frustrato dalla mancanza del ragazzo.
Ma quando si torna a casa la prima cosa da fare, secondo la dittatrice Lou, è sistemare i propri bagagli.
Ma Tomlinson odia sistemare i vestiti mentre Harry, secondo la ragazza, è troppo veloce nel farlo.
Ecco perché è stato soprannominato 'Fast and Furious'.
Ciò che Lou non sa però, è che Hazza quando è indeciso su qualche indumento, lo nasconde tra i vestiti sporchi di Liam.
Perché quel tonto, mai si accorgerà del volume cresciuto dei suoi vestiti.
Il fato volle che anche Niall la pensasse allo stesso modo.
E tra una chiacchierata e l'altra in lavanderia, spesso avvengono scambi non calcolati.
****
Quando riuscì a riprendere a respirare, Louis si avvicinò al ragazzo e, sulle sue labbra, parlò.
«Hazza, ma non sono le mutande di Niall quelle?» domandò, ricominciando a ridere.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sfida presa dal gruppo Facebook 'Fanfiction Challenges'.
Prompt: 'Ma non sono le mutande di Niall quelle?'

 

Indumenti di troppo.


Il ritorno a casa dopo un tour è sempre estenuante.

Il caos regna sovrano e i cinque ragazzi non hanno mai la minima idea da dove cominciare a sistemare.
Spesso capita che sia proprio Lou a entrare come una furia in casa loro e, dopo aver lasciato la piccola Lux nella camera degli ospiti, adibita ormai da tempo come l’angolo dei giochi della piccola, inizia a urlare ordini a destra e manca sperando che qualcuno sia leggermente sveglio da prendere l’iniziativa. Naturalmente guarda solo Niall, Louis, Harry e Zayn; di Liam non se ne parla nemmeno.

 
Anche quella volta, con le occhiaie che toccavano terra, i capelli raccolti in uno chignon disordinato e Lux addormentata tra le braccia, iniziò il solito discorso.
«Capisco la stanchezza, io ne sono la prova lampante. Capisco la leggerezza del ritorno a casa. Capisco tutto, ma questa casa è invivibile. E perché ci sono ancora i piatti sporchi nel lavello? Di chi era il turno, prima della partenza?» chiese stanca Lou, guardando attentamente i ragazzi. Tutti gli sguardi si spostarono su Liam che, consapevole, abbassò il capo e chiese scusa borbottando.
Dopo altre varie urla e vari capi abbassati, tutti i ragazzi si misero a sistemare i propri bagagli.
 
Harry era ben conosciuto come ‘Fast and Furious’ per via della sua velocità lampante nel sistemare le valigie.
Lou era sempre più sicura che lui nascondesse il tutto sotto il letto. Una volta, dopo aver cacciato i ragazzi a fare la spesa nel supermercato sotto casa, chiuse la porta a chiave e si fiondò nella camera del ragazzo. Non c’era nulla sotto il letto ma l’anta dell’armadio leggermente aperta l’aveva davvero interessata. La sfortuna volle che un «siamo a casa!» di Zayn la fece trasalire, inciampare nel tappeto del corridoio per poi farsi trovare con il sedere a terra. I ragazzi la guardarono confusi. Tranne Liam. Liam rideva.
 
Louis era indaffarato con il primo indumento. Stava cercando di ricordarsi se quella maglietta gialla l’aveva indossata o no in quei giorni.
Quella mattina si era svegliato frustrato e aveva indossato le prime cose che gli capitavano tra le mani. Così facendo però, aveva rovinato tutto ciò che era rimasto ordinato all’interno della valigia. Solitamente i panni sporchi li buttava dentro distrattamente e quando tornava a casa riusciva a riconoscere i vestiti puliti da quelli usati. Era più facile e c’erano meno abiti da lavare. Louis odiava fare la lavatrice.
Mentre annusava la maglietta, cercando di capire in quale cesta buttarla, qualcuno bussò alla porta. Era certo che fosse Lou quindi urlò un ‘avanti!’ abbastanza frustrato.
Adorava la ragazza, soprattutto sua figlia, ma odiava quando la gente s’intrometteva.
Quando però una testa riccia fece capolino, Louis tirò un sospiro e lasciò cadere, precisamente al centro tra i due mucchi, la maglietta che teneva in mano.
«Non ti farai mica scoraggiare da una lavatrice, Tomlinson?» chiese Harry divertito, buttandosi sul letto del ragazzo, aspettando però che anche lui lo seguisse.
«Odio fare la lavatrice, odio dividere le cose per colore, per tessuto! Io non ci capisco nulla! Non so come fai.» rispose Louis, buttandosi letteralmente al fianco di Styles.
Quest’ultimo allungò un braccio e toccò il collo dell’altro.
«E’ molto facile. Quando sono indeciso, vado in camera di Liam e li metto nella sua cesta. » sorrise compiaciuto.
«E non se ne accorge mai?»
«Louis, è Liam. E poi so che anche Niall fa la stessa cosa. Vado a ritirare i miei vestiti prima di Payne e una volta è capitato di incontrare il biondino con la testa all’interno della lavatrice».
Tomlinson rise, nascondendo il proprio capo, nell’incavo del collo del ragazzo.
Inspirò e si rilassò.
«In questi giorni abbiamo avuto poche possibilità di stare insieme, Hazza».
Harry sospirò.
«Lo so, ma siamo pieni di impegni. I concerti ci stancano e riusciamo a malapena arrivare alle nostre camere. Ora però siamo a casa e nulla ci vieta di rimediare.» rispose, con un sorriso che ne raccontava di belle.
Nel giro di qualche secondo, Louis era rimasto senza maglia e aveva la gamba del ragazzo tra le sue. Allungò le mani e le affondò tra i ricci dell’altro, provocandogli una serie di brividi.
Entrambi sorrisero, sentendosi finalmente a casa.
 
Tomlinson riuscì a slacciare il bottone dei pantaloni del ragazzo e lentamente, soppesando ogni movimento, glieli abbassò. Quando aprì gli occhi, non riuscì a non guardare proprio in quel punto.
Ciò che notò però lo fece morire dal ridere.
Harry, preso in contropiede, si tirò su e si accucciò a un angolo del letto, continuando a guardare Louis piegato per le troppe risate.
«Che ti prende?» domando, leggermente scontroso.
«Tu e Niall avete preso troppo seriamente questi incontri in lavanderia.» rispose, asciugandosi le lacrime agli occhi.
«Cosa centra ora questo?» continuò Hazza, abbracciandosi da solo.
«Dimmi Styles, parlate pure mentre ritrovate i vostri indumenti?».
Louis non riusciva a smettere di ridere.
«La vuoi smettere Tomlinson?»
Harry si sentiva preso in giro. Harry odiava essere preso in giro.
Quando riuscì a riprendere a respirare, Louis si avvicinò al ragazzo e, sulle sue labbra, parlò.
«Hazza, ma non sono le mutande di Niall quelle?» domandò, ricominciando a ridere.
 
Ma quando con un gesto fugace, Harry si tolse l’indumento intruso, tutta l’ilarità di Louis si spende.
E con un sorrisetto compiaciuto, Styles gli domandò.
«Quali mutande, Tomlinson?»

***
Buongiorno mondo!
Oggi morirò, perché ho scritto una Larry.
Io, io che ho sempre dubitato di questa coppia.
Io, che sono certa che prima o poi Tomlinson si accrogerà di me!
Idiozie a parte, ho visto questa sfida, con questo improbabile prompt e non ho potuto non provarci. 
Quindi questo è il mio risultato. Siate clementi!
Spero vi piaccia, spero che qualche anima pia si decida a lasciare una piccola recensione. 
Chiedo venia per qualche possibile errore, se ci sono fatemeli pure notare. 
Grazie mille,
bisou, 
Martowl.

   
 
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