Sette.
Sette come i giorni che ho passato accanto a te.
Sette come le vite del nostro gatto.
Sette come le litigate dell'ultimo mese.

Sono accanto a te, ti sto stringendo la mano, mi senti?
Senti le mie lacrime fredde che cadono sul tuo corpo inerme?
Senti le tue canzoni preferite che il tuo vecchio ipod riproduce?
Ho portato tutte le cose che ti piacciono, i pupazzi, le nostre foto, la nostra felicità.
La mia schiena non conosce più un letto, la mia testa più un tetto di una casa.
Dormo sul piccolo divano accanto a te da una settimana.
Beh, dormo..si fa per dire.
Mi piace osservarti la notte, ho l'impressione che il tuo sonno sia più leggero.
E mi sembra che tu possa aprire i tuoi occhi verdi da un momento all'altro e aprire la tua bocca in un sorriso.
Oh, il tuo sorriso, quanto lo amo!
Osservo le tue labbra violacee, il tuo corpo cereo. 
I tuoi capelli sono coperti da bende. 
Non so cosa darei per poter sentire di nuovo la tua voce.
E mi accontento di vecchi filmini, baci fotografati e dediche a matita.
Mi avevi detto che avresti voluto passare tutta la vita con me, e io sono qui, e ci sarò fino alla fine.
Non parlo, non mangio, non vivo. Sto diventanto come te.
L'infermiera mi ha detto di tornare a casa, le ho chiesto se ti saresti svegliato.
Ha sorriso, un sorriso tirato.
Ha detto si.
Capisci, amore mio? Ha detto che ti sveglierai.
Ogni tanto rido da sola e poi comincio a piangere.
I dottori non chiedono. Forse è meglio così.
Sono pazza, Harry, sono pazza.
Ho le tue converse accanto a me e un tuo maglione addosso. 
Hanno il tuo odore.
Qui non c'è odore. Anzi, si. Ma è orribile.
Non mi è mai piaciuto l'odore degli ospedali.
Ho incontrato una bambina in corridoio, ha quattro anni. L'ho soprannominata Darcy. 
Abbiamo fatto il girotondo e abbiamo giocato alla principessa.
Lei è malata di cancro.
L'ho portata qui da te, ti ha fatto la manina.
Lei non ha un papà, è morto di cancro anche lui.
Ho chiesto a Darcy di darti un bacino sulla guancia e dirti "ciao papà".
E' stato strano per entrambe, avevo solo bisogno di immaginare come sarebbe stata la nostra famiglia.
L'ho riportata nel suo reparto, e sono tornata da te.
Ho visto tante piccole teste pelate, alcune piangevano, altre ridevano. Tutte volevano vivere, ma una stupida malattia le stava portando via.
E poi ho guardato te, e ho pensato che lo stupido sei tu.
Non avresti dovuto bere, non avresti dovuto guidare.
Ma l'hai fatto.
Ed ora sono sola.
Ed ora rischi di andartene.
Ed ora voglio solo dormire.









Spazio Autrice,
Ja, sono @Harrysvojce su efp (si vede?) e..boh, non so come mi sia uscita. E' una fanfiction a settimane, in ogni capitolo passa una settimana da quello precedente..insomma, avete capito.
Spero davvero che vi piaccia.
-rescuememiley