Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Son Ken    15/06/2013    16 recensioni
«Kuroko, mi sono fidanzato. Dopo il diploma tornerò negli Stati Uniti e mi sposerò.»
«Spero siate felici insieme, Kagami-kun.»
Quel giorno, qualcosa si ruppe.
Ma, forse, quel qualcosa poteva ancora essere riparato.

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Kagami si è sposato subito dopo la fine del liceo, e solo dopo cinque anni e due figli si è reso conto di aver fatto un tremendo errore e decide di ricominciare la sua vita tornando nuovamente in Giappone.
Ciò che non si aspetta, è di ritrovare l'anima gemella che aveva sempre avuto accanto ma non aveva mai notato prima.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera, e scusate l'immenso ritardo.

Innanzitutto ci tengo a spiegarne i motivi, ovvero la mia gastrite e il non avere più un pc personale su cui mi è consentito scrivere in santa pace. Nonostante ciò, prometto che non abbandonerò questa fic fino alla sua conclusione, quindi anche se mi vedete sparire per lunghi periodi non temete mai.
Ringrazio tutti coloro che sono rimasti nonostante tutto, e ringrazio la Tetsu e Teal eyes (e anche la lettrice-fan che ho incontrato su Facebook alcuni giorni fa. Sei amorevole <3) per avermi gentilmente spronata a pubblicare e ringrazio anche chi ha recensito lo scorso capitolo mostrandomi di esserci.
Anche io ci sono, anche se credete che sia scomparsa. Tengo a tutti voi e tengo ai miei personaggi, non voglio abbandonarvi.
Passando al capitolo, c'è da dire che questo è un concentrato di auto-fangirling, perché tra le altre cose ho iniziato la scuola guida e il mio amore per le moto in questo periodo è più vivo che mai. Infatti ho messo un sacco di note esplicative che spero possano chiarire le cose difficili da comprendere, ma se vi è sfuggito qualcosa o comunque non vi è poco chiaro un qualunque riferimento (potrebbe essermi sfuggito qualcosa, in fondo io parlo fluentemente di motori e moto da quando ero piccola e per me tali riferimenti sono abitudinari) potete tranquillamente chiedere :)
Per il resto... buona lettura!


Kuroko No Basket © Tadatoshi Fujimaki.

The beauty of life is made of shadow and light


Il bello del vivere in California, per un ragazzo che aveva appena conseguito la patente e possedeva una moto nuova di zecca, era poter girare a Laguna Seca[1].
Nonostante la fama del circuito di Montrey, la curva 1 gli era sembrata semplice da affrontare. Ovviamente, dovette ricredersi già alla Andretti-Hairpin, decisamente più stretta da prendere.
Alla curva 5, iniziò a capire cosa rendeva davvero famoso quel circuito, perché Taiga non aveva mai visto una sola gara di MotoGP o Superbike né era un appassionato di Champ Car o A1[2], e le panoramiche dall’alto certo non gli avevano fatto intuire che quel circuito non fosse piano ma si sviluppasse in gran parte su una collina.
Affrontata la salita e il rettilineo Rahal, la curva 7 sembrò quasi uno scherzo.
E poi arrivò alla chicane formata dalle curve 8 e 8A, il celeberrimo Corkscrew [3]. Quella coppia di curve che non solo era complicata di per sé, ma che veniva resa ancora più difficile da affrontare dal fatto che rappresentava una brusca discesa dalla collina su cui si era articolato il circuito fino a quel momento.
Quando si rese conto di ciò che doveva fare si sentì salire il cuore in gola, e fu quasi un miracolo che riuscì ad affrontare la situazione senza perdere l’anteriore e ritrovarsi sulla ghiaia.
Tanto che questo fece sembrare semplicissime la Rainey e le due curve conclusive del tracciato, nonostante anche loro fossero ardue.

Alla fine del giro di pista, si sentì stranamente felice. Non era come giocare a basket, ma era comunque divertentissimo. Quella roba gli era piaciuta più di quanto si aspettasse.

«Posso fare un altro giro?»

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Alla fine, Kagami si lasciò guidare da quell’istinto che l’aveva fatto voltare.
Aveva preso il casco e sfilato le chiavi della moto dal cinturino in cui le aveva messe quando aveva deciso di toglierle dal portachiavi a forma di fiamma che usava tutti i giorni, sin dalle scuole medie. La fiamma arancione e rossa era ormai segnata da decine di graffi che avevano rovinato la vernice colorata in più punti lasciando risaltare l’acciaio dal colore argenteo al di sotto di essa, tuttavia Taiga non aveva intenzione di cambiare portachiavi per così poco. Anche perché semplicemente non vedeva una ragione valida per fare ciò.

Si era quindi diretto nel garage dove aveva chiesto a Tatsuya di poter lasciare la sua Fireblade[4] e aveva messo il casco, dopo aver osservato per un attimo i due kanji sul retro[5].

“Questa parola è usata per indicare un’emozione intensa, come quella provata nel vedere qualcosa di esclusivo, profondamente soddisfacente e intensamente eccitante.”

Se quando aveva acquistato quell’oggetto alcuni anni prima nemmeno ci aveva fatto caso, adesso quei due caratteri avevano assunto un significato nuovo e profondo.
Parlavano di Kuroko, di ciò che provava ogni volta che stava con lui sin da quando l’aveva incontrato.
Parlavano del loro modo di giocare a basket al liceo, speciale e vincente, che accelerava i battiti di entrambi per qualcosa di più intimo della semplice fatica dovuta a quaranta minuti di gioco.
Parlavano dell’eccitazione che sentiva crescersi dentro ogni volta che pensava a quel ragazzo o si trovava in sua compagnia, delle emozioni che provava ogni volta che sentiva la sua voce.
Ammirazione, ogni volta che dalle sue labbra usciva un discorso serio e preciso, seguendo il filo di un ragionamento perfetto che sfuggiva alla comprensione di Taiga ma di cui si fidava a prescindere.
Soddisfazione, quando vedeva nascere un piccolo sorriso sul volto dell’altro e sapeva che era motivato da qualche suo gesto più o meno volontario.
Dolcezza, quando sfiorava la sua pelle anche per il motivo più stupido e si stupiva ogni volta di quanto quella semplice azione lo rendesse intimamente felice.

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Tetsuya nel frattempo era arrivato sul luogo dell’appuntamento con anticipo, si sentiva stranamente entusiasta e su di giri.
Aveva avuto più di un’esperienza di appuntamento prima di allora, dalla disperata richiesta dell’amica Satsuki Momoi che alle medie aveva una cotta per lui ad alcune ragazze che si erano mostrate interessate ad uscire con lui e a cui Kuroko per cortesia nei confronti del gentil sesso non aveva mai negato una piccola possibilità, essendo comunque single seppur il suo cuore fosse già stato conquistato dal ragazzo dai capelli rossi che ora stava attendendo con una punta d’impazienza che gli faceva leggermente tremare le mani ed osservare lo schermo del cellulare che gli mostrava lo scorrere lento dei minuti.

Quando lo riconobbe nel ragazzo a bordo di una moto dalle tinte classiche dell’HRC[6], sentì il suo cuore saltare un battito per lo stupore. Lo trovava già attraente, ma quell’entrata in scena lo aveva reso ancora più affascinante ai suoi occhi.
Lo guardò con ammirazione mentre scendeva dal mezzo e sfilava il casco, dedicandogli un dolce sorriso e salutandolo con un cenno della mano.

«Kagami-kun, sei arrivato con dodici minuti d’anticipo.»
«Importa qualcosa? Tu eri già qui.»

Kuroko arrossì e chinò appena lo sguardo, ma si riscosse subito e sorrise dolcemente.

«Sono arrivato in anticipo proprio per questo. Volevo essere già qui e non farti aspettare, nel caso tu fossi arrivato prima di me.»

Taiga fissò gli occhi cremisi nei suoi per un attimo, poi si chinò alla sua altezza e sfoderò un sorrisetto ironico.

«Eri impaziente per caso, Tetsuya?»

Lo disse con tono quasi canzonatorio, ma senza l’intenzione di prenderlo davvero in giro.
In fondo tale pensiero non faceva che scaldargli il cuore e riempirglielo d’amore.

Poi si sollevò porgendogli una mano e guardandolo con dolcezza, perché era davvero felice e voleva semplicemente dimostrarlo e rendere partecipe di ciò anche l’altro ragazzo.

«Dove andiamo?»
«Beh» Taiga cercò di non far notare il rossore voltando leggermente la testa. Le idee ce le aveva, il problema era esprimerle.

Kuroko rise divertito, gli faceva quasi tenerezza quell'imbarazzo di cui preferì non chiedersi la ragione.
Da persona logica qual era, aveva già capito che Kagami era innamorato di lui, anche perché l'altro aveva sempre mostrato i propri sentimenti in maniera così palese che chiunque si fosse messo a cercare un senso ai suoi gesti e ad ogni sua reazione sarebbe giunto alla medesima conclusione. Tuttavia voleva far finta di nulla, perché per anni  aveva ritenuto quell'amore a senso unico e aveva ormai accettato l'idea che non ci fossero speranze. Per quanto fosse bello, aveva bisogno di abituarsi al semplice fatto di essere ricambiato.

Taiga gli lanciò un'occhiataccia, e Tetsuya gli prese le chiavi della moto dalla mano sinistra con una semplicità disarmante.

«Che vuoi fare?»
«Mi prendo l'altro casco e ti porto a fare un giro, ovviamente.»

“Innanzitutto, cosa ti assicura che io abbia un secondo casco? In secondo luogo, come hai fatto a prendermi le chiavi in maniera tanto semplice? E infine...”

«Perché dovrei lasciarti guidare?»
«Perché non dovresti lasciarmelo fare, piuttosto?»

A dire il vero, Kagami aveva una buona serie di motivi. A cominciare dal possessivo e semplice “perché è la mia moto!”, passando in seguito per un sensato “non so neanche se sai guidare né tantomeno se hai la patente” e concludendo con un infantile “perché volevo essere io a portare in giro te e non il contrario”.

Tuttavia, non disse nulla e rimase a guardarlo mentre infilava l’X-Lite x-802[7] che Kagami teneva sulla moto per eventuali passeggeri in testa e avviava il motore, per poi indossare anche lui il proprio casco e salire per la prima volta come passeggero su quella moto.

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[1] Mazda Raceway Laguna Seca:  è un circuito situato a circa 12 km da Montrey, in California, che si sviluppa per 3610 metri e comprende 11 curve (tecnicamente sono 12, ma la 8 e la 8A vengono considerate un’unica curva). È considerato “particolare” perché comprende un brusco scollinamento che rende la pista difficile da affrontare (quasi tutti i circuiti professionistici sono in piano, questo no).
È inoltre da segnalare la presenza di una laguna al centro della linea curva che costituisce la pista.

[2] MotoGP, Superbike, Champ Car e A1: sono quattro delle competizioni che si corrono sul circuito. La MotoGP e la Superbike, le due più note, sono campionati motociclistici.

[3] Corkscrew o Cavatappi: le curve 8 e 8A sono il tratto più celebre della pista e costituiscono il brusco scollinamento da percorrere alla velocità di 80 km/h circa che rende speciale Laguna Seca. E non sto a spiegare altro, vi lascio solo MotoGP Historic Battles (http://www.youtube.com/watch?v=JY9mrKR5SkA) a farvi vedere cos’è Laguna Seca, cosa un pilota può fare su quella pista e come sia possibile vedere un uomo baciare un Cavatappi.

[4] Honda CBR1000RR Fireblade: http://www.hondaitalia.com/moto/modello/cbr1000rrc/ La scheda tecnica parla da sola.

[5] il casco in questione è il modello Corsa della AGV, in un’edizione limitata che riporta i kanji della parola “kando” di cui ho scritto la traduzione. Qui (http://static.blogo.it/twowheelsblog/agv-valentino-rossi-corsa-winter-edition-helmet/agv-corsa-limited-edition-2013-04.jpg) una foto del retro del casco. Ho scelto questo casco perché rappresenta un rapporto che, a modo suo, è d’amore e ricorda quello tra Kuroko e Kagami in questa fic, in cui Kagami ha lasciato Kuroko per poi ritrovarlo nuovamente.

[6] Honda Racing Corporation: solitamente viene abbreviato in HRC, ed è il reparto corse dell’Honda. I suoi colori caratteristici, ovvero quelli del logo, sono il bianco, il blu e il rosso. Il fatto che le Honda definite “HRC” nella MotoGP possiedano invece come colori principali l’arancione, il rosso e il nero è dovuto allo sponsor principale del reparto nel Campionato di  Velocità, ovvero la Repsol.

[7] X-Lite X-802: è il modello di casco indossato da Jorge Lorenzo, in netta contrapposizione con l’AGV Corsa di Kagami (modello indossato da Valentino Rossi). L’ho scelto sia per questo che perché è comodissimo. A voi un’immagine (http://www.x-lite.it/upload/warehouse/2011/X-802_11_19_600_.jpg).

   
 
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