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Autore: Ria-chan    16/06/2013    4 recensioni
Oggi piango per te, mia amata.
Per te che mi hai lasciato solo. Spoglio. Nudo.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Oggi piango per te
 

Oggi piango per te, mia amata.
Per te che mi hai lasciato solo. Spoglio. Nudo.
Per te che una volta mi accarezzavi leggera quando mi sussurravi dolci storie d’amore, danzando sulla mia pelle.
Per te che una volta mi graffiavi quando urlavi il tuo dolore, premendo sul mio corpo fino a solcarmi la pelle.
In quei solchi scorreva nero il tuo sangue; ma oggi piango per te, per te che hai smesso di parlare, di raccontare.
Piango per te che te ne stai lì, abbandonata senza forze al mio fianco e che, giorno dopo giorno, ti lasci morire.
Piango per te.
E piango per me.
Per me, che abbandonato non vengo più bagnato dal tuo amore.
Per me che non ho più storie da ascoltare e custodire.
Per me che sono vuoto, bianco ed inutile.
Oggi piango per te, mia amata.
Ma anche per me.
Per te e per me.
Per il nostro amore.
Piango, ma ti aspetto, aspetto che il tuo sangue nero si riversi ancora su di me.
Che le tue carezze mi sfiorino.
E che il mio vuoto si riempia ancora. E ancora.
L’alba ed il tramonto non sarebbero così belli, lo sai, se la penna di Dio non sporcasse il cielo con i suoi colori. Ed io, senza di te, amata mia, non sono altro che una pagina senza valore.
Amami ancora.
Ti prego.
Come hai sempre fatto.
Come è giusto che sia.
Amami, e non ti chiederò altro.
Eppure oggi piango per te, amata mia.
Per te e per me.
Ma domani so che tutto sarà passato e, ritornata la tua voce, potrò custodire sul mio corpo la nostra storia d’amore.
E’ così che sarà, vero?



Dannazione!
Sono così frustrata!
Non riesco a scrivere nulla da settimane.
Non riesco a ritrovare i miei pensieri né le giuste parole.
Sono così frustrata!
Lo so, lo so, sono periodi normali che passano in fretta -almeno mi auguro, che sia in fretta almeno- e che devo solo essere paziente, eppure...
maledizione! Mi sento così abbandonata. 
E tutto ciò che sono riuscita a fare è buttare giù questo scempio mentre mi disperavo davanti ad un foglio bianco, così bianco che quasi mi infastidiva il suo colore ed allora ho pensato che se c'era un modo in cui mi sentivo, un modo chiaro per spiegarlo, era proprio il pensare che il foglio si sentiva solo come me, abbattuto ed abbandonato.
Non ha senso, vero?
No, nulla ce l'ha su questa pagina, al momento.
Eppure è così: se io fossi il foglio vuoto, la mia amata sarebbe la penna che non vuole saperne di parlarmi. Di raccontarmi qualcosa.
Se io fossi il foglio piangerei allo stesso modo e, mi augurerei, magari, che tutto sia passato domani.
Perché domani sarà passato, vero?
Speriamo.
Senza scrivere non mi sento libera.
Ah! Sono così frustrata!
   
 
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