Dicembre, 21.

Ero seduta nel solito bar, avevo appena finito il turno e così prendevo la mia solita fetta di apple pie. La mia vita andava così da almeno tre anni: scuola, casa, e lavoro, però mi piaceva, mi piaceva avere tutta la giornata impegnata, era come se il tempo di soffrire non lo avessi neanche, l'unico momento in cui i ricordi e i pensieri tristi sembravano tornare era proprio quello: seduta al bar, nel tavolo in fondo, quello con le poltrone rosse leggermente sfilacciate e una piccola spaccatura nel muro di legno, il tempo aveva consumato quel posto così come il suo ricordo stava consumando me, ma l'odore della torta di mele riusciva a risollevarmi, nulla era più appagante di quella torta di mele. Guardavo fuori dalla finestra e vedevo la gente camminare sapendo che presto in mezzo a quella confusione ci sarebbe stato lui..

Eccolo finalmente, provai delle emozioni contrastanti: la voglia di abbracciarlo, la rabbia per avermi abbandonata.. prevalse la prima così uscii dal locale lasciando metà della mia torta. Era bellissimo, più di quanto non lo fosse già prima. 
Mi venne incontro avvolto nel suo woolrich blu che, tuttavia, si vedeva poco poichè era coperto dall'immenso cappotto marrone che gli arrivava appena sopra il ginocchio, un cappello nero gli copriva i ricci, peccato, avrei voluto così tanto toccare i suoi capelli, erano la prova che forse non era così cambiato.

Adesso eravamo l'uno di fornte all'altra, non disse nulla, solo un 'ciao' con la sua voce roca, quasi graffiata.. accennò un sorriso che svelò le fossette..era bello sapere di conoscere ogni minimo dettaglio del suo viso, il neo vicino la bocca, le rughe ri espressione che gli si formavano quando sorrideva, una fossetta più profonda dell'altra, gli incisivi grandi e bianchissimi, gli occhi verdi. Aveva degli occhi da fare invidia agli angeli. Guardai le luci, e poi guardai i suoi occhi, mi chiesi se fossero più luminosi i suoi occhi verdi o le luci natalizie.. sicuramente i suoi occhi. Ah, quegli occhi, mentre era stato fuori quegli occhi avevano visto di tutto: bambini africani, stadi pieni di gente, ragazzine felici, posti meravigliosi.. ma adesso era là, là davanti a me, là solo per me e io ero là, solo per lui.

Risposi al suo 'ciao' con voce tremante.. -mi mancavi, harry-.. non rispose ma mi abbracciò, quasi non respiravo per quanto stringeva, venni immersa dal suo profumo, dal profumo della sua pelle.. un profumo che mai, nessuna torta di mele avrebbe mai potuto superare.