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Autore: Auro James Horan    16/06/2013    0 recensioni
Si ritrovò davanti un ragazzo, il castano rimase incantato davanti a quella figura davanti a se, non riusciva a distogliere gli occhi da quel ragazzo perfetto. Gli sorrise, appena lo vide si voltò e gli sorrise, sorrise a lui, e si sentì un dio, si sentì completo, come se quel sorriso fosse la sua forza. Aveva dei denti bianchi e perfetti, le labbra carnose, fatte per essere baciate, la pelle abbronzata e quei tatuaggi che lo rendevano dannatamente sexy.. Era a petto nudo, con un semplice asciugamano bianco sulla vita, i ricci perfetti e leggermente bagnati, quegli occhi verde smeraldo in cui Louis si perse dopo nemmeno due secondi.
Era.. Un angelo.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don't let him go, capitolo 1.

 

La camera di Louis sembrava un campo di battaglia. I vestiti erano sparsi ovunque, non si riusciva a camminare si inciampava in qualcosa.
Erano le 10 del mattino e lui non aveva ancora fatto nulla. Quel pomeriggio avrebbe dovuto trasferirsi e Mark gli aveva praticamente ordinato di mettere tutto in alcuni scatoloni e portarli poi in macchina ma la sua voglia era pari a zero. Continuava a ripetersi che c'era ancora tempo, che mancavano ancora parecchie ore prima della partenza, quindi se ne stava beato sul letto a messaggiare con la sua fidanzata, Eleanor, che gli teneva compagnia in quel momento di noia.
-Louis, la colazione!- Urlò il padre dal piano di sotto.
Improvvisamente, la poca voglia di alzarsi del castano sparì e scatto in piedi, correndo al piano di sotto. Aveva decisamente molta fame e non vedeva l'ora di gustare i magnifici piatti che il padre gli offriva ogni mattina.
Si sedette a tavola e iniziò a mangiare le sue uova strapazzate con il bacon mentre Mark lo guardava quasi stupito. Per qualche secondo pensò che quello non fosse un normale ragazzo ma più uno che non mangia da mesi e mesi.
-Hai preparato la tua roba? Partiamo verso mezzogiorno.- Affermò.
Louis iniziò a tossire, il bacon gli andò di traverso quando sentì le parole pronunciate dal padre.
-Mezzogiorno? Ma non dovevamo partire alle cinque?!- Disse bevendo un sorso d'acqua.
-La signora Wilson ti vuole da lei entro le due, quindi abbiamo anticipato la partenza. Non penso ci siano problemi dato che tu hai già tutto pronto.. vero?-
Mark lo guardò e il castano abbassò il viso. Se avere tutto pronto significava avere ancora la camera sottosopra, bhe allora era a posto.
-Dio Louis, dovresti essere un po' più felice! So che non ti entusiasma molto andare a vivere in un paese che nemmeno conosci, ma io lo faccio solo per il tuo bene!- Affermò Mark con tutta la calma possibile.
-Per il mio bene? Papà io stavo così bene qui, e tu da un giorno all'altro mi vieni a dire che mi hai trovato un'appartamento a Bradford insieme ad altri due ragazzi! Si si, molto bello.-
Louis era di nuovo scazzato, avevano discusso moltissime volte per quella storia, ma il padre non voleva saperne.
Mark era il campo di un'azienda famosa, lavorava quasi 24 ore su 24 e non aveva mai il tempo di stare con il figlio. Dato che il castano non aveva molti amici, aveva pensato di trovargli un appartamento in una città più grande, dove avrebbe potuto continuare gli studi con tranquillità e con qualche amico in più. Peccato che Louis non la pensava come lui.
-Cerca di capirmi. Voglio solo che tu stia bene. Se tua madre fosse stata qui avrebbe fatto lo stesso.- Concluse il padre.
Louis roteò gli occhi, quando discutevano metteva sempre in mezzo sua madre. Era morta ormai da molti anni, eppure Mark non riusciva a superarlo. Non si era più trovato nessuna compagna, sosteneva che sarebbe stato come un tradimento nei confronti della moglie, e non gli andava proprio giù.
-Va bhe, vado a preparare la roba. Non ho più voglia di discutere.-
Lasciò a metà la sua colazione e tornò di sopra. Prese gli scatoloni e iniziò a buttarci dentro i vestiti senza nemmeno piegarli. L'ordine non era il suo forte.


Un'ora e mezza dopo, la camera diventò completamente vuota e una pila di scatole si formò davanti a lui. Sbuffò e si sedette sfinito sul letto.


'Spero che ti troverai bene nella nuova città.. Qui non sarà più lo stesso senza di te.' Scrisse la sua fidanzata in un messaggio.
'Non credo che starò bene. Non avrò amici e non ci sarai tu con me. Immaginati la noia.' Rispose Louis.


Lasciò il cellulare da parte e con poca voglia portò di sotto tutti gli scatoloni.
Si domandò per l'ennesima volta come il padre si fosse fatto venire un'idea così idiota in testa. Non aveva voglia di fare nuove conoscenze, gli bastava avere la vicinanza di Eleanor e tutto sarebbe stato perfetto. Lui non era tanto il tipo da amicizie fra ragazzi, gli piaceva stare in compagnia di donne perchè credeva che lo capissero di più, pensava che erano molto più mature degli altri. Tante volte si era anche chiesto come sarebbe stata la sua vita se fosse stato una ragazza.

Verso mezzogiorno Louis e Mark salirono in macchina e partirono. Louis si voltò verso la villa, verso quella villa che racchiudeva tanti ricordi, ricordi che non sarebbero mai svaniti dal cuore del castano. Non aveva nemmeno avuto il tempo di abbracciare Eleanor prima della partenza..
Tante volte si stupiva di quanto fosse sentimentale, si sentiva spesso una femminuccia. Spesso si ritrovava a piangere da solo, in camera sua, anche solo per un litigio o una piccola sciocchezza. Cercava di dimostrarsi forte davanti agli altri ma dietro era debole. Solo la sua fidanzata lo conosceva davvero, lei lo aveva aiutato a superare tutti i momenti difficili, tutti i suoi momenti di debolezza. Per questo fu anche difficile allontanarsi da lei.

Quando arrivarono all'appartamento, Mark aiutò Louis a portare dentro le sue cose e si presento alla
signora Wilson. All'apparenza sembrava una vecchieta stronza e rompicoglioni, quelle che ti prenderebbero a borsettate per strada solo per una semplice parolaccia o una carta buttata a terra. Quando però Louis si presentò, lei sorrise con quei pochi denti che le rimanevano e accompagno il castano verso la sua camera.
-Miraccomando Louis, non combinare guai.- Affermò il padre abbracciandolo, prima di lasciarlo andare.
-Papà, ho 21 anni. So cavarmela da solo.- Sbuffò.
Mark annuì e dopo altri migliaia di abbracci uscì e andò verso l'auto per tornare verso Doncaster.
Louis sospirò, non poteva nascondere la sua agitazione in quel momento. La signora Wilson gli aveva accennato che i suoi compagni di stanza erano più o meno della sua età ma che erano più che scatenati. Facevano danni ovunque, non stavano fermi un secondo e stavano anche svegli fino a tarda sera. Aveva anche chiesto a Louis se poteva calmarli e renderli meno agitati ma Louis non le promise nulla, dato che lui non era molto diverso.
La vecchietta bussò alla stanza, la numero 2. Era diversa dalle altre, intorno al numero c'erano vari disegnini e faccine buffe e in fondo c'erano due firme che però Louis non riusciava ad identificare con precisione.
Quando la porta si spalancò, lei fece entrare il castano per primo. Iiniziò a guardarsi intorno, era davvero molto grande per essere un semplice appartamento. L'entrata era completamente in disordine, gli ricordava vagamente camera sua . Vestiti ovunque, piatti e merendine sul pavimento, la televisione accesa senza che nessuno guardasse.
La vecchietta lo portò verso una camera da letto e lo incitò ad aprirla. Lui annui semplicemente e aprì senza nemmeno bussare, cosa di cui si pentì subito dopo.
Si ritrovò davanti un ragazzo, il castano rimase incantato davanti a quella figura davanti a se, non riusciva a distogliere gli occhi da quel ragazzo perfetto. Gli sorrise, appena lo vide si voltò e gli sorrise, sorrise a lui, e si sentì un dio, si sentì completo, come se quel sorriso fosse la sua forza. Aveva dei denti bianchi e perfetti, le labbra carnose, fatte per essere baciate, la pelle abbronzata e quei tatuaggi che lo rendevano dannatamente sexy.. Era a petto nudo, con un semplice asciugamano bianco sulla vita, i ricci perfetti e leggermente bagnati, quegli occhi verde smeraldo in cui Louis si perse dopo nemmeno due secondi.

Era.. Un angelo.



 



Spazio autore.

Buongiorno people! Mi chiamo Aurora e questa è la mia primissima fanficion Larry, quindi non so quanto possa piacervi.. In ogni caso, ci tengo davvero molto, amo e ho sempre amato questa coppia ed è da qui che ho deciso di iniziare a scrivere. Mi farebbe piacere se lasciaste una piccola recensione, giusto per sapere se continuare o meno a pubblicare c': 
Grazie a tutti! Se volete mi trovate qui 
https://twitter.com/Larrysshugs

  
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