Sakura fissò con sguardo vagamente insoddisfatto il risultato del suo lavoro. Certo, forse non erano venuti come avrebbe voluto, ma sperava che fossero apprezzati ugualmente…li appoggiò con delicatezza sulla teglia, infornò il tutto e si sedette ad aspettare. Era convinta che la sorpresa che aveva preparato avrebbe di certo fatto piacere al suo adorato consorte; del resto, lui andava matto per quella roba, soprattutto se era lei a prepararla. Cosa che accadeva di rado, in quanto non era lei a cucinare di solito…la sua situazione attuale le garantiva diversi privilegi, tra cui quello di essere totalmente esclusa dalle faccende domestiche, a meno che non avesse espresso lei stessa il desiderio di fare qualcosa, come in quel caso.

Si affacciò stancamente alla finestra. Il cielo scuro quasi contrastava con la sabbia resa candida dal colore della luna, un mare infinito di granelli azzurrini che si stendeva a perdita d’occhio. Probabilmente, solo Suna poteva vantare un paesaggio così accattivante.

Eppure, quel cielo aveva ogni volta il potere di renderla triste…forse perché riportava alla luce ricordi e rimpianti troppo dolorosi per essere sopportati. Scuro e ammaliante come gli occhi dell’uomo che aveva sempre desiderato, ma che la vita le aveva strappato via senza concederle occasioni per riprenderselo. Sasuke non era più tornato, e Naruto ci aveva quasi rimesso la vita per mantenere la sua promessa…da dopo quella missione, non era stato più o stesso. Sentiva di aver fallito, di averla in qualche modo delusa; sapeva che anche l’ultima speranza di riportare a casa il loro compagno era andata in fumo. Avrebbero dovuto farci l’abitudine, loro, Kakashi, Konoha, tutti: Sasuke aveva fatto la sua scelta, e non avrebbe fatto marcia indietro.

E lei, disperata, lo aveva atteso per anni, pur sapendo che sarebbe stato inutile; e aveva continuato a cercare i suoi occhi in quelli degli altri, imbarcandosi in relazioni senza senso, con persone che avevano l’unico scopo di farglielo sentire più vicino. Era andata avanti così per tanto tempo, finché non era arrivato Gaara.

Lui, così solo, che stava ancora cercando il modo migliore per amare le persone, era riuscito a conquistarla, e dopo poco tempo si erano sposati. Lei lo aveva seguito a Suna, lasciandosi alle spalle tutto quello che l’aveva sempre circondata, il suo villaggio, i suoi affetti, Naruto…forse, si era detta, sarebbe riuscita a dimenticare, a ricominciare.

Ma non era stato così.

Il ricordo di Sasuke Uchiha, in fondo non l’aveva mai abbandonata, e ogni volta che osservava la notte calare sul villaggio del Kazekage, tornava violento a riaprire le sue ferite.

"Sakura!"

"tesoro, eccoti finalmente! Credevo non saresti più uscito da quell’ufficio!"

"già, iniziavo a pensarlo anch’io…ma che ci fai in cucina??sniff…che buon profumo…non avrai per caso…"

"eheh…sorpresa! Ti ho cucinato i biscotti, quelli con le gocce di cioccolato che ti piacciono tanto!"

un sorriso di soddisfatta gratitudine illuminò il volto di Gaara, Kazekage di Suna. In fondo, tra le mura domestiche, quello era un lusso che poteva permettersi. Si avvicinò a Sakura, e appoggiò con delicatezza le labbra sulle sue"vado a cambiarmi e torno, stasera ceneremo insieme - da soli; sarà una cena molto particolare…"

Sakura sorrise, guardando il marito scomparire oltre la porta. Ma sì, si disse, in fondo poteva andare bene anche così: non sarebbe stato il fantasma di Sasuke ad impedirle di essere serena, almeno non quella sera…e chissà, forse un giorno, di essere davvero felice. Chiuse la finestra, ci tirò sopra la tenda e si diresse nella camera del marito con i biscotti.