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Autore: Refia_Chan    16/06/2013    0 recensioni
La storia di un'intrepida ragazza dai capelli neri e con gli occhi azzurri che sceglie di non arrendesi al proprio destino e che sorride ad un mondo che l'ha trattata come un ombra.
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- Ma tu sei caduta dal cielo?? -
- Mha ... forse ... -
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo
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                   Heroes Revolution
                     
CAPITOLO 1
                  
Un nuovo mondo

Il mio nome è Refia, lo so, è un nome strano, ma è tutto ciò che posseggo insieme alla mia collana , sono le uniche due cose che mi appartengono veramente, non ho neanche un cognome, o meglio, di sicuro ne ho uno, ma non ho la minima idea di quale sia, visto che non conosco a fondo le mie origini.                                           
Non ho mai avuto un posto che considerassi mio … In tutti i viaggi che ho fatto ed in tutti i luoghi o persone che ho visto non ho mai incontrato una “come me”, è in questi momenti di sconforto che mi ritornano in mente le parole di mia madre  - Refia, non dimenticarti mai chi sei! -    Non lo farò mamma … e manterrò la promessa che vi ho fatto, soprattutto ora che sono riuscita a recuperare i cristalli.  

Dopo molte ore di viaggio arrivai finalmente alla piccola città di Sers, mentre camminavo in mezzo alla folla sentii delle donne discutere.  - Avete sentito pare che dopo l’incursione di qualche giorno fai quei tizi vestiti di nero abbiano sguinzagliato le loro … “bestie”, se vogliamo chiamarle cosi, in giro! Pare che li sia stato rubato qualcosa di prezioso! –    L'altra sigora rispose . - Oddio! Ma chi può aver fatto un gesto cosi stupido?! Ora quelli continueranno ad andare in giro a minacciare la gente finché non troveranno il colpevole!  -  Una terza signora le interruppe.   - Ma voi cosa pensate che faranno alla persona che li ha derubati? -  Ci fu un lungo momento di silenzio, e sembravano palesemente interdette, ma poi una delle donne  disse : - Bhe … mi sembra … ovvio … Lo uccideranno, se non peggio! Ah guai a mettersi contro di loro!  -  
             
Me ne andai leggermente scocciata, il fatto è che tutta questa gente aveva paura di persone che neanche  conoscevano, ma dopotutto nemmeno io sapevo molto su di loro. Li ho pedinati per mesi e mesi senza riuscire a capire a fondo i loro piani, so solo che agiscono per conto di una sola persona che ha sei discepoli fidati che a loro volta hanno spie e mercenari ovunque, ma questi ultimi non vengono e probabilmente non verranno  mai a contatto con il vero capo.
 E riguardo al ladro di cui parlavano quelle donne … Beh è ovvio che si riferissero a ME. Esatto, sono riuscita ad entrare in uno dei loro … “covi” ,sempre che un posto simile all’inferno possa definirsi tale,   ed a riprendermi ciò che è mio. Non sono una ladra, semplicemente ho recuperato ciò che apparteneva a me … ed a i miei genitori. Sinceramente non so cosa abbiano a che fare con me queste pietre, so solo che se loro centrano con la morte della mia famiglia e che se le volevano sicuramente era per attuare qualche piano losco.                                                                                                                                                                                                            

Mentre camminavo avevo una strana sensazione come quella … di essere seguita.  Immediatamente mi coprii la faccia con il cappuccio del mio lungo mantello roso dal tempo, che spesso uso per mimetizzarmi fra la folla, visto che i miei occhi azzurri abbinati ad i miei corti capelli neri non passano inosservati.  
Inutile, continuavo ad avere quell’impressione, che divenne una certezza non appena mi voltai, vidi una figura nera che si avvicinò a me ad una velocità impressionante sferrandomi un pugno di energia nera, che prontamente schivai e  saltai sopra ad un palazzo. Le persone avevano iniziato a correre ed a urlare impaurite. Non potevo combattere  altrimenti con i miei poteri … avrei potuto fare inavvertitamente del male a qualcuno. L’uomo mi fissò con il suo sguardo di ghiaccio, lo riconobbi era Ike , uno dei discepoli di quell'uomo misterioso.                                                                                                    

– Ti ho trovata finalmente … le nostre brave bestiole non sbagliano mai, anche se per individuarti ci hanno messo molto …  Sinceramente non so benechi tu sia ma dato che sei riuscita a rubare le pietre di fenice credo che tu sia molto forte … Bene … Un motivo in più  per toglierti di mezzo ...- 
- Pietre di fenice eh .. quindi è cosi che si chiamano … - Sinceramente non  sapevo di cosa fosse capace ma non me ne importava molto, l’importante per me era scomparire di nuovo.   – Ehi, che ne dici … se facciamo una grigliata? – E lancia una palla di fuoco proprio davanti a lui alzando un gran polverone che mi diede il tempo di nascondermi per poter fuggire.  Stranamente lui rimasse immobile ed impassibile, ma ad un certo punto volse il suo sguardo maligno verso una donna con la sua bambina che si era nascosta in un angolo dalla paura.

Avevo capito perfettamente ciò che aveva intenzione di fare.                                                 

– Bene, se non vuoi affrontarmi di nuovo vuol dire che ti costringerò a farlo! – Si avvicinò con rapidità alla bambina e la strappò letteralmente dalle braccia di sua madre.                                                                                                                                                   
 – No!  Ti prego non fare del male a mia figlia! – I suoi occhi erano pieni di lacrime e cercò di riprendersela ma Ike l’allontanò sbattendola violentemente per terra con un calcio.                                                                                                                                             
– Non provarci nemmeno stupida donna! O ucciderò anche te! – Si guardò un po’ intorno e sogghignando gridò – Allora? Che hai intenzione di fare? Vuoi consegnarti a noi oppure preferisci che questa mocciosetta muoia al posto tuo eh? Ti darò un minuto per pensarci e poi ucciderò prima la bambina ed infine … Hahahaha … anche tutte le persone qui presenti!! I miei uomini spareranno su tutta la folla!! Allora, vuoi essere responsabile di un ALTRO massacro? - 

Le persone erano terrorizzate ed osservavano basite e quelli che cercavano di scappare venivano bloccati dai suoi mercenari, l’aria in pochissimo tempo si era fatta pesantissima ed il pianto disperato della bambina riecheggiava nel cupo silenzio ed io dovevo elaborare un piano. 

Quell’interminabile minuto passò e lui molto seccato gridò - Bene!  Se questa è la tua decisione tutta questa gente pagherà per te! E Per prima questa bambina … – Mentre stava per ucciderla qualcosa saltò in contro luce verso il sole e subito gridò - Sparate idioti! – I colpi partirono fragorosi e colpirono perfettamente il bersaglio ma quei deficienti non si accorsero che quello era solo il mio mantello lanciato in quel modo per distrarli e per permettermi di avvicinarmi velocissima verso Ike.         
 – Cos … -  Sentii perfettamente la sua mascella spostarsi mentre gli tiravo un bel gancio destro infuocato, ed in quell’ esatto momento afferrai la bambina. Ike cadde rovinosamente a terra.                                                                                                                                                                                                                                                                 

Con un balzo mi allontanai e guardai la bambina, aveva si e no dieci anni, poverina doveva essere proprio impaurita : - Ehi, tutto ok? – Le dissi con il mio solito sorriso a trentaquattro denti.  Lei mi guardò un po’ spaesata  e sorridendo e con voce flebile disse : - Si .. -  Prima che Ike si rialzasse la restituii a sua madre e le intimai di approfittare della confusione per scappare.
Alcuni mercenari cominciarono a spararmi addosso altri mi attaccarono. Era il panico . Tutte le persone presenti stavano scappando impaurite e quegli uomini erano troppi per me, riuscii a disarmarne alcuni ed  stenderli con delle mosse di aikido, ma dovevo andarmene ed al più presto, soprattutto prima che Ike chiamasse rinforzi. Velocemente si rialzò, la sua faccia aveva un inquietante ghigno e con la mano destra si sistemò la mascella che li avevo spostato.                                                        
– Ok … Con questo hai ufficialmente firmato la tua condanna a morte … - Schioccò le dita ed intorno a me si formò a cerchio qualcosa di … Strano … Solo dopo capii che erano delle “ombre”.

I poteri di quei sei erano proprio questi, il controllo dell’oscurità, non sapevo come riuscissero a dominarle ma una cosa era certa, non dovevo toccarle, o mi avrebbero divorata.  Con agilità le schivai ed alzando un polverone corsi il più velocemente possibile fuori dalla città. Ovviamente lui mi insegui e arrivandomi alle spalle mi diede un colpo potente esattamente sulla nuca e mi fece volare per terra ad una velocità pazzesca, il dolore era tremendo … E sentivo che si stava lentamente trasformava in fuoco, che pian piano stava avvolgendo il mio corpo … Stava per succedere di nuovo.                                                                                                                           

– Non dovevi farmi arrabbiare … - dissi e lentamente mi rialzai - Succedono cose molto brutte quando divento nervosa … -                                                                                   

- Ma cosa stai facendo!? -                                                                                                                                                                                                                                                                    

Il mio corpo bruciava, poi sentii un forte rumore stridente proveniente dalla borsa dove tenevo i cristalli poi una luce, un dolore alla spalla sinistra ed infine il buio.                                                                      

Quando riaprii gli occhi vidi un turbinio di luci e colori, finché tutto non ritornò vivido e non mi ritrovai a mezz’aria.  – Oddio! Aaaaaaargh! – Iniziai a cadere rovinosamente finché non toccai terra, dove mi sfracellai. Mi ero schiantata però su qualcosa di morbido, che poi con mia sorpresa emise dei gemiti, solo dopo capii che ero caduta addosso ad una persona, un ragazzo.                                                                                                                                                                                                                                           

– Accidenti, ma si può sapere da dove sei saltata fuori??? Mi hai distrutto lo stomaco dannazione!! -  Sbuffò il ragazzo.        

- Scusa non l’ho fatto apposta ahahahah!!! –  Cercavo di sminuire la situazione ma soprattutto l’imbarazzo e quando notai che mi stava guardando in modo strano mi alzai subito di scatto. Non riuscivo a capire quanto anni avesse, forse più o meno diciannove, inoltre aveva i capelli blu scuro ed una carnagione pallida, ma la cosa che più mi colpì furono i suoi brillanti occhi rossi. Notai che accanto a lui c’erano degli occhiali da sole, che probabilmente gli erano caduti nell’ “impatto”. Quanto notò che lo stavo fissando prese in fretta e furia gli occhiali da sole e si li rimise, e disse  – Ma sei caduta dal cielo per caso .. ? – Aveva un tono davvero sarcastico. Guardai in alto . – Boh … Forse … Comunque scusa eh! Ciao! -  Feci per andarmene ma poi mi girai ed aggiunsi – Ah, scusa un ultima cosa …In che posto mi trovo?-     

- … A Capital city … - Sembravo davvero sorpreso ma non accennò neanche un sorriso.                                                                                                                                                 

- Ah … E su che pianeta siamo ..? -                                                                                          

-  Sulla … Terra … - Fece una specie di smorfia di stupore.                                                        

 - Ah … Ok grazie! – Ringraziai energicamente e me ne andai.                                                                 

Il ragazzo rimase da solo, a guardarla mentre si allontanava leggermente allibito.  – Uhm … e questa da dove viene …. ? Strano che non abbia fatto una piega guardando i miei occhi … Vabbè, l’importante è che non mi dia problemi… -

Mentre mi allontanavo mi guardai intorno, Il vento leggero spostava con grazie le foglie degli alberi, provocando un bellissimo suono, il sole illuminava gradevolmente tutto e lasciava sulla pelle un gradevole tepore, inoltre il cielo era azzurrissimo, con solo qualche nuvoletta passeggera, era proprio un posto diverso ma allo stesso tempo uguale al luogo da cui provenivo … Però questo era evidentemente un luogo molto più … Pacifico.   

Ormai era ufficiale, non mi trovavo più nel mio mondo. ANGOLO DEMENTE DELL' AUTRICE Bhe che dire, questa storia sarebbe tratta dal mio fumetto! X certi versi e' uguale ma la trama cambiera' un po' durante il racconto! Rigrazio in anticipo tutti quelli che la leggeranno e la recensiranno!! ^_^
  
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