(Per scrivere questa flashfic mi sono ispirata a quest'immagine meravigliosa di un'alba nordica http://st.gdefon.com/wallpapers_original/wallpapers/505157_(www.GdeFon.com).jpg)
Una lingua di terra interrompeva per qualche metro la linea dritta della costa. Sulla sua punta, un ragazzo e una ragazza erano seduti su una vecchia panchina spruzzata di neve.
Di fronte a loro si stagliava l'infinito del mare, dove milioni di piccoli specchi brillavano di una luce ancora debole e fioca.
Nuvole bianco grigie ovattavano il cielo e attutivano la luce del sole nascente. Nonostante cị, la linea dell'orizzonte iniziava a colorarsi delle tipiche tonalità rosa e arancio dell'alba, ma l'aria non si decideva a scaldarsi.
La leggera brezza marina del mattino appena iniziato fece rabbrividire i due ragazzi, che si strinsero l'uno all'altra per cercare di tenersi caldi a vicenda.
D'un tratto, piccoli petali di nuvola iniziarono a cadere dall'alto, in una fragile danza orchestrata dal freddo venticello mattutino. Delicati fiocchi iniziarono ad appoggiarsi sui cappotti dei due giovani, i quali si scambiarono una tenera occhiata, prima di unirsi in un dolce e freddo bacio.
Un'altra giornata aveva appena avuto inizio, ma i due ragazzi parevano non essersene accorti, investiti anche loro dalla soave coreografia della neve.