Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: JustNiki    17/06/2013    2 recensioni
Lei ha dedicato la sua adolescenza al giornalismo. Il suo sogno si è avverato.
Hope lavora per un importante giornale inglese. Ma presto le sarà affidato un servizio su una boyband. Tra divertimento e problemi nascerà qualcosa destinato al fallimento oppure no... ?!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Un amore in prima pagina '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




 

Dopo il “blitz” alla redazione Niall mi aveva riaccompagnata a casa. Per tutto il tragitto non avevamo parlato. Il mio cervello era già troppo affollato di pensieri, scuse che avrei potuto usare con il direttore, con Jack e Finn, con gli altri giornalisti, ma in particolare con mia madre. MIA MADRE. Non l’avevo ancora chiamata e sapevo benissimo che me l’avrebbe fatta pagare. Sapevo benissimo che se a Londra fosse andato tutto male mi avrebbe riportata in Italia a calci in culo. Quindi stavo cercando delle scuse per evitare che lei lo venisse a sapere o per evitare che decidesse di farmi tornare in Italia. Io volevo restare a Londra con Jack e Finn. Lontana da lei, dall’Italia e soprattutto dal mio passato.
Perciò arrivata a casa mi ero infilata in un comodo pigiama e mi ero rinchiusa in camera con una vaschetta di gelato e il computer, pronta a piangermi addosso senza che nessuno potesse vedermi.
 
 

****

 
 
A furia di perdere tempo a deprimermi mi ero addormentata. Poi era arrivato a casa miae aveva iniziato a suonare insistentemente il campanello finché non mi ero svegliata. Ovviamente Finn non aveva minimamente scollato il culo dal divano per aprire ma aveva lasciato che il campanello suonasse all’infinito. Quando, una volta aperta la porta, avevo capito chi era l'idiota che mi aveva svegliato lo avevo riempito di insulti. Non era possibile. Se qualche paparazzo lo avesse visto venire a casa mia?! Altre foto che spiattellano la nostra  presunta storia su un giornale di gossip. 

<< A questo punto credo che tu sia stupido oppure vuoi vedermi affogare nella merda visto che ora ci sto a malapena galleggiando! >> 
 
<< Le tue metafore sono le migliori! >>
disse scostandomi dall'ingresso e chiudendo la porta dietro di lui. Poi mi baciò. Un bacio inaspettato, bello e di breve durata proprio come il nostro primissimo bacio. 

Quando si staccò mi sorrise e io rimasi immobile. Forse troppo arrabbiata o troppo abbagliata o troppo sorpresa. Intanto prese la mia mano e corse sulle scale. 

<< Ciao Niall! >>urlo mio fratello dal divano. 
Niall arretrò in modo da poter vedere mio fratello. Mentre io ero ancora incapace di dire o fare qualunque cosa. 

<< Ciao Finn! >> rispose lui e poi continuammo la nostra corsa su per le scale ma riuscì a sentire mio fratello urlare un " non fate troppo casino voi due, voglio sentire urlare solo gli attori del film" a cui seguì una rumorosa risata. 
Solo io potevo avere un fratello così stupido. Se non fossi stata immobilizzata dal momento lo avrei ucciso.
Niall mi trascinò di corsa nella mia stanza per poi mettersi a cercare nel mio armadio e in quei pochi scatoloni che ancora non avevo avuto il tempo di disfare. Si, lo so, avevo avuto un' intera settimana per farlo ma sono troppo pigra. 
Mi costrinsi di dire qualcosa perché mi stava letteralmente mettendo la camera sottosopra. 
<< Di grazia, posso sapere cosa stai facendo? >> 

<< Ti ho baciata e ora sto preparando la valigia! >>si girò per indirizzarmi un veloce sorriso e poi continuò nel suo intento. 

<< Si, mi hai baciata e forse nessuno fin'ora ti ha mai spiegato che non si... Una valigia?! >> 
Avevo sentito bene? Una valigia? Perché diamine mi stava preparando la valigia? È perché diamine stava studiando il mio completino intimo come se non ne avesse mai visto uno. 
Mi avventai sulle sue spalla visto che non aveva la minima intenzione di degnarmi di una risposta! 
Come sperato lasciò andare il completino intimo ma in compenso strinse le sue mani sul mio culo, culetto, lato b?! Chiamatelo come volete ma insomma avete capito il concetto. Poi visti i miei tentativi di picchiarlo con pugni e tirate di capelli mi sbattè alquanto violentemente sul letto e tornò a frugare tra le mie cose. 

<< Sei cosciente che se non voglio, nientepotrà mai spostare il mio sederino da qui? >> 

<< Non se ti prendo di peso!>>si diresse in bagno. Ma che cacchio stava facendo?! Io volevo solo stare a casa a deprimermi per il lavoro che avrei perso l'indomani. 

<< Quello invece è considerato rapimento in quasi tutto il mondo.>> Non mi rispose. Dal bagno proveniva solo il rumore delle ante del mobile del bagno che sbattevano di qua e di là.  Poi i passi di Niall si fecero sempre più vicini. Mi girai verso la porta del bagno e lo vidi lì, fermo a sorridermi con la borsa in mano.

<< Allora andiamo? >>mi chiese facendo cenno con la testa in direzione della porta della mia stanza.

<< Io non mi muovo da qui! >>dissi incrociando le braccia. Ok, forse a volte mi comportava da bambina, ma insomma, io non volevo andare da nessuna parte e quindi non ero costretta a seguirlo. Ero una ragazza libera e indipendente e potevo fare e dire ciò che volevo. Peccato che Niall non la pensava affatto così. Perciò si avvicinò a passo svelto verso di me e dopo avermi dato un leggero bacio a fior di labbra, che come al solito mi paralizzò completamente, mi mise sulla sua spalla come un sacco di patate.
Tentai di ribellarmi, scalciando e dandogli pugni sulla schiena mentre scendeva le scale e si avviava verso la porta d’ingresso, ma quel cretino non mollava la presa. Fortunatamente, perché avevo una fottuta paura di cadere giù di testa.

<< Ciaoo Finn o Jack, chiunque tu sia! Io e Hope andiamo via per due giorni. Ci prendiamo una vacanza! >>disse Niall fermandosi di fronte alla sala.

<< Finn aiutamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! >>

<< Ok. Perfetto. Già non la sopportavo più! Grazie Niall, quando hai bisogno di un favore fammi sapere, sono in debito con te! >>disse Finn ignorando le mie urla.

<< Finn! Vieni subito qui e fammi scendere! >>

<< Di niente! E’ un piacere! Se solo smettesse di urlare sarebbe meglio! >>

<< Finnnnnnnnnnnnnnn! >>

<< Eeeh… lo so, lo so amico! Purtroppo è sempre stata così, fin da piccola! >>

<< Finn! Vieni ora, qui! >>

<< Beh… ora andiamo! Ciaoo! >>

<< Finn difendimi sono tua sorella! Non mi ignorare! Finnnnnnnn! Non vedi che soffro?! >>

<< Ciaooo Niall! Che Dio ti benedica! >>

<< Finnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn! Ti odioooooooooooooooooo! >>
Niall proseguì imperterrito lungo la sua strada. Una volta arrivati alla sua macchina mi poggiò sul sedile e bloccò l’apertura della portiera.
 

Furbo il ragazzo pensai! Se c’era una cosa che avevo capito di Niall fin da subito era che era un ragazzo molto intelligente. Amava ridere e prendersi in giro mostrandosi stupido a volte ma non lo era per niente!
Smisi di dimenarmi per fuggire. In fondo ormai non avevo scampo. Non sapevo dove Niall stava andando e non sarei mai potuta scendere da quella macchina fin quando lui me lo avrebbe concesso. Inoltre ero stanca di oppormi. E pensai che se volevo deprimermi avrei potuto farlo anche dovunque il biondo mi stava portando. Poteva costringermi con la forza ad andare con lui ma non c’era forzain grado di costringermi a non deprimermi.
 
<< Sei un esperto in rapimenti? >>gli chiesi

<< Si! Ogni tanto rapisco qualche donzella pronta a piangersi addosso! Lo faccio per arrotondare lo stipendio da cantante! >>

<< E’ fruttifero come lavoro? Potrebbe essere il mio nuovo lavoro, visto che quello attuale lo perderò nel giro di poche ore! >>

<< Uffa, Hope! Non lo perderai stanne certa! >>

<< Nooo Niall! Non puoi saperlo! Tra poche ore quella foto farà il giro dell’Inghilterra e non solo conoscendo la tua fama e nessun giornale vorrà mai una giornalista poco professionale che va a letto con il ragazzo che sta intervistando! NESSUNO! >>

<< Non sei la prima giornalista che lo fa! >>

<< Ma le altre non sono state beccate in flagrante e le loro foto non sono finite in copertina di una rivista per questo motivo! >>

<< Beh… ma tu neanche ci sei venuta a letto con me quindi sei in buona fede! >>

<< Della buona fede non se ne fa niente nessuno. Le persone non si fanno scrupoli ad affondarti neanche se sei in buona fede, Horan. Dovresti impararlo! >>






<< Siamo arrivati! >>disse parcheggiando dietro ad un alto edificio che mi era famigliare ma proprio non capivo cosa fosse visto da dietro.
Scendemmo dalla macchina e prendemmo le nostre borse. Niall si mise il cappuccio in testa e così feci anch’io, seguendo le sue indicazioni.
Entrammo da un enorme cancello e una volta dentro capii. Eravamo sul retro dell’aeroporto. Ma dove stavamo andando?!

<< Horaaan! >>dissi allungando apposta il suo cognome in modo da attirare meglio la sua attenzione. Come sperato si voltò!

<< Si?! >>disse facendo un passo in dietro in modo da raggiungermi e prendendomi per mano.

<< Di grazia, dove stiamo andando? >>domandai inspirando profondamente. Stavo per scoppiare, ero in ansia e stressata. Davvero?! Voleva morire quel bel biondo?! Se era ciò che voleva tra poco lo avrebbe avuto!

<< Te lo dico una volta saliti sul Jet! >>

Mi fermai bruscamente e le nostre mani si separarono. << Se ci salgo sul Jet! E vistoche non ne ho la minima intenzione non credo proprio! >>

<< Daaaaiii! >>

<< Almeno prima dimmi dove stiamo andando! >>

<< No! E’ una sorpresa! >>

<< Horan se mi porti fuori dall’Inghilterra io ti strangolo! >>

<< Ma va! Tranquilla! Ora vieni ! >>  mi si avvicinò ancora una volta e mi prese la mano. Questa volta però, prima di ricominciare a camminare si soffermò di fronte a me e mi sistemo con cura paterna la sciarpa intorno al collo e sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio si avvicinò al mio viso e disse << Copriti che fa freddo! >> In effetti si era alzato un gran vento, me ne ero accorta una volta fuori dalla macchina, ma io con qualunque condizione atmosferica era solita andare in giro con il giubbotto sbottonato e la sciarpa mal arrotolata intorno al collo quindi in quel momento avevo l’outfit giusto con il vento giusto per prendermi una polmonite.

Il Jet era completamente bianco ma non il solito bianco degli aerei. Questo era un bianco sporco, quasi beige, che lo rendeva molto più elegante e chic. Alla scaletta c’era Paul ad aspettarci. Non appena ci vide, ci sorrise.

<< Buonasera signorina Harris! >>

<< Pauly, chiamala Hope! Non si offende mica! >>disse Niall. Le dita della sua mano giocherellavano con le mie alle quali erano intrecciate. Non era la prima volta che notavo questa sua particolarità. Era già capitato che si metteva a giocherellare con le mie dita quando eravamo mano nelle mano. Non era capace di stare fermo, neanche in questa situazione. Proprio come me.
L’interno del jet era semplicemente fantastico, in legno chiaro e con delle poltroncine di pelle bianche. Quando il jet decollò Niall tirò fuori dalla sua borsa un libricino e me lo porse. Era un libro itinerario di una città. La città era Valencia!

<< Valencia?! >>

<< Già! >>

<< Dimmi che stai scherzando! >>

<< Per niente! >>

<< Stiamo andando a Valencia?! >>

<< Si, sei sveglia ragazza! >>

<< Valencia è in Spagna! Ti avevo detto che non volevo andare fuori dall’Inghilterra! Tu sei fuori come un balcone!!! >>

<< No! Tu mi avevi detto che mi avresti strangolato! >>

<< Posso sempre farlo! >>a quella affermazione Niall scoppiò a ridere e poi si mise le cuffie dell’Ipod e si girò dall’altro lato. Bene! Ora mi ignorava anche?!
Lo odiavo, lo odiavo, lo odiavo, lo odiavo…… beh… in fondo… lo stava facendo per me! Perché io avevo bisogno di staccare la spina, lo sapevamo entrambi! La storia con Rick e il casino della foto con la conseguente perdita del mio nuovissimo lavoro mi stavano portando al delirio.
Mi sedetti sulla poltroncina di fianco a Niall e gli rubai una cuffietta dell’Ipod, poi poggiai la testa sulla sua spalla. Credo che ci addormentammo entrambi.
 
 

***

 
L’hotel che aveva scelto era proprio nel centro della città ed era splendido. Peccato che Horan il furbo aveva pensato bene di prenotare una camera matrimoniale. Siccome erano le due di notte ed eravamo entrambi esausti ci mettemmo subito a nanna.
La mattina seguente mi sveglia prima di lui.  Dalla finestra della camera entrava un sole accecante e si intravedeva un bellissimo panorama, mi avvicinai alla finestra ed uscii sul terrazzo, la nostra stanza era l’unica su quel piano ed aveva una terrazza personale. Il panorama era splendido. Davanti a noi passava un vecchio fiume che ormai prosciugato era stato adibito a parco e sull’altra sponda del fiume vi era l’entrata di una ex fortezza con un bellissimo arco di stile arabo-romano. Il cielo era azzurro pastello con qualche morbida nuvola bianca qua e là e il sole splendeva alto nel cielo.  Si sentivano le persone parlare spagnolo. Quella lingua mi aveva sempre appassionato. Tutte le parole avevano un dolce suono di cui le orecchie si beavano. Avevo studiato spagnolo al liceo e lo avevo sempre amato. 
Niall stava ancora dormendo e visto che non avevo sonno e non volevo disturbarlo decisi di andare a fare una corsetta.
 



Correvo, correvo, correvo ….. i miei unici compagni erano l’Ipod e il sole. Amavo correre mi aiutava a schiarirmi le idee e a cacciare lo stress.
Ad un certo punto mi sentii tirare da dietro. Tolsi le cuffie dalle orecchie.

<< Cazzo, ma ti vuoi fermare?! >>

<< Niall, mi sono fermata! >>sorrisi. Era stremato. Era piegato in due e si appoggiava con le braccia sulle ginocchia cercando di riprendere fiato.

<< Corri veloce! >>

<< Pronta a scappare, in qualsiasi situazione! >> gli dissi facendo l'occhiolino.

<< E sei anche sorda! >>

<< No! Stavo ascoltando la musica! >>

<< No! Sei sorda, fidati! >>

<< Horan non sprecare fiato che ne hai già poco! >>

<< Quando la finirai di chiamarmi Horan? >>

<< Ehm…. Ehm…. Ehm…. Cosa ti ho appena detto?! >> dissi e finalmente Horan si arrese.
Mentre aspettavo che Niall riprendesse fiato una goccia d’acqua cadde sul mio viso. Alzai gli occhi al cielo e vidi che una serie di nuvole nere erano arrivate a rompere le palle proprio sulla mia testa, dove prima splendeva il sole. Ma come era possibile questo repentino cambiamento? Intanto le gocce d’acqua divennero sempre più grosse e frequenti.

<< Ma che cazz… >>disse Niall che si accorse dell’imminente pioggia.

<< Corri Niall! >>dissi prendendogli una mano e iniziando a correre verso il nostro hotel.

Arrivammo in hotel completamente fradici. I miei piedi galleggiavano nell’acqua presente all’interno delle scarpe da tennis, i capelli erano completamente zuppi e appiattiti ai lati della testa. Sono certa che sembravo un pulcino brutto e spennacchiato.
Una volta nella hall, Niall e io ci guardammo e entrambi scoppiammo a ridere. Questo confermava la teoria sul mio aspetto. Niall invece sembrava un dio greco, la maglietta bianca bagnata aderiva ai suoi addominali come fosse una seconda pelle e i pantaloncini che aderivano perfettamente alla pelle sottolineavano le sue cosce muscolose. I capelli erano scompigliati e gli conferivano un’aria più sexy mentre gli occhi di quell’azzurro chiaro sembravano aver assorbito le gocce di pioggia ed erano ancora più luminosi e ammaglianti del solito.

<< Andiamo a farci una doccia! >>dissi ed entrammo in ascensore ma una volta arrivati all’ultimo piano, il nostro, Niall mi strattonò verso la terrazza.

<< Noooo! Ancora sotto l’acqua nooo! >>

<< A me piace la pioggia! >> disse ridendo. Come poteva un sorriso essere così dannatamente bello e così dannatamente contagioso. Se lui rideva ridevo anch’io. Potevo far finta che la cosa non mi facesse ridere ma dentro di me esplodevo dalla gioia.
Ricambiai il sorriso e iniziai a fare piroette su me stessa sotto la pioggia.

 

*FLASHBACK
<< Si! lo so, lo so! L’avvocato mi ha già avvisato ma comunque domani vado a firmare i documenti per la separazione! >> disse la donna con lo spolverino rosso.
Hope invece scese le scale dell’immenso condominio e si ritrovò nel verde del parco sotto la pioggia. Non c’era cosa che preferisse. Iniziò a piroettare sotto la pioggia e la sua gonna a balze iniziò ad aprirsi. Aprì la bocca e bevve le gocce che cadevano dall’alto.  Girava, girava, girava ......
 Tutto intorno a lei era verde, il vento sferzava sulle sue cosce lasciate nude dalla gonna alzata e finalmente non sentiva più sua madre parlare. Hope non era stupida e nonostante avesse solo sei anni, capiva di cosa stava parlando sua madre. Glielo aveva spiegato Finn qualche giorno prima. Finn era più grande e molte volte la prendeva in giro, in fatti lei pensava che la stesse prendendo in giro quando le riferì quello che era successo ma poi Hope capì. Tutto si fece chiaro e lei capì. Capì come mai non vedeva suo padre da un mese, capì perché ogni volta che ne parlava sua madre cambiava argomento o la sgridava, capì perché quella notte aveva assistito a quella scena .....  
<< Hooooopeee! Vieni subito qui! Devi ripararti dall’acqua o ti verrà una bronchite. Preferisci restare a casa con la febbre piuttosto che andare a scuola?! >>
<< No, no mamma! >>
<< Bene! Allora vieni sotto l’ombrello con me e stai lontana dalle pozzanghere! Sei proprio un maschiaccio, le signorine dovrebbero comportarsi bene e avere i vestiti sempre puliti, essere educate e giocare con le bambole tu invece sei tutto il contrario. Hai preso tutto da tuo padre .... >>
“ Tuo padre .... “ due parole semplici ma che potevano ferire come lame affilate nello stomaco. Parole che marchiavano a fuoco ....  
 
*FINE FLASHBACK

 

Niall rideva e quando mi fermai lo abbracciai. Lo avevo abbracciato perché avevo bisogno di sostegno perché mi girava la testa? O lo avevo abbracciato perché avevo bisogno di abbracciarlo? Perche quel ricordo mi faceva sempre male ed ora avevo bisogno di qualcuno che lenisse il mio dolore e la mia preoccupazione?!  Lui smise di ridere e rimanemmo abbracciati sotto la pioggia, completamente fradici. Il mio viso nell'incavo del suo collo e la sua testa sulla mia spalla.
Un suo braccio mi avvolgeva stretta a lui e una mano mi accarezzava la testa. Eravamo cullati dalla melodia che le gocce di pioggia che cadevano per terra creavano. Iniziai a dondolarmi sul posto quando Niall fece scendere la mano in fondo alla mia schiena e lasciando un po' di spazio fra di noi mi prese per mano. Così iniziammo a ballare senza musica in sottofondo. Non c'era bisogno di musica, non serviva per rendere questo momento speciale. Era già speciale.
Danzavamo seguendo la melodia dei nostri cuori e della pioggia. A volte i nostri corpi si allontanavano e quando si riavvicinavano, come due magneti erano difficili da separare. Tra piroette e piedi calpestati ridevamo. Sorridevamo divertiti, stupefatti e meravigliati per quello che stava succedendo in quel momento. I nostri cuori, le nostre menti andavano in sincrono. Non mi era mai successo nulla del genere. I nostri corpi si avvicinaronoper l'ultima volta. 

<< Non faccio schifo solo io a ballare!>>disse Niall. I nostri visi erano terribilmente vicini. Mi spaventava quella  poca distanza perché da un lato volevo azzerarla e da un lato volevo allontanarmi da lui. 

<< Io sono bravissima a ballare! Sono una ballerina praticamente perfetta! Potrebbero prendermi alla Royal Ballet School! >> dissi sarcastica

<< Si, come no! la convinzione fotte, tesoro!>>sorrisi. Aveva ragione. Aveva perfettamente ragione, l'avevo sempre pensato anch'io! 

<< Ti voglio, Hope!>>quelle parole mi colpirono, in fondo lo sapevo già! Era palese. Ma la dolcezza e il bisogno con cui lo disse mi lasciò basita. 

<< Allora fammi tua!>>le nostre guancia si dipinsero di rosa e entrambi sorridemmo. 
Niall non se lo fece ripetere un'altra volta. Si abbassò poco e mise con estrema lentezza le mani dietro le mie cosce e mi sollevò, senza perdere il contatto tra i nostri occhi. Un dolce sorriso era dipinto sulle sue labbra. Le mie gambe si strinsero intorno alla sua vita e le nostre bocche si unirono per non staccarsi più, o quasi. Entrammo in stanza ancora avvinghiati e poco dopo la mia schiena si distese sul letto. Le nostre mani cominciarono a scoprire reciprocamente i nostri corpi. Presto gli inutili indumenti che coprivano i nostri corpi caddero sul pavimento, lasciandomi libera di rimirare quello splendido corpo che conteneva uno splendido ragazzo. La sua eccitazione era visibile, non persi tempo e mi avvicinai, ancora una volta, bisognosa alle sue labbra, facendo aderire così i nostri corpi. 
Il resto lo lascio all'immaginazione... 




 
 
 
 
Il mio cuscino si mosse. Aprii lentamente gli occhi e vidi Niall intento ad annusarmi. Cosa?! 
Non si era accorto che mi ero svegliata. << Horan, sai di non essere un cane? >> Mi guardò, non capendo di cosa stavo parlando! << Non si annusa la gente! >> 

<< Mi piace il tuo profumo! >> 

<< Non ho nessun profumo. >> 

<< Mi piace il profumo della tua pelle. Sa di casa!>> Di casa?! Inizialmente non capii poi dai suoi occhi dedussi quello che voleva intendere con quel paragone. Casa significava famiglia, amore e protezione. Casa era il porto in cui rifugiarsi. Casa era qualcosa di stabile, duraturo. Non poteva esserci altro significato dietro a quel paragone, ma comunque non capivo come potesse sentire quelle cose al mio fianco. Non capivo come io potessi essere il suo porto protetto.

<< Beh... In ogni caso, non si  annusa la gente! Potrei pensare che sei pazzo! >>

<< Va bene, capo!>> 

Quando si girò supino e chiuse gli occhi, mi avvicinai a lui e annusai il suo profumo. Era dolce e rilassante, come il profumo del pane appena sfornato o dei vestiti freschi di lavanderia. Poi improvvisamente aprì gli occhi anche lui. 
<< Non si annusa la gente!>> 

Che pappagallo!!<< Lo so!>> 

<< E perché lo fai?!>> disse sorridendo compiaciuto.

<< Perché sai di buono!>> Avrei dovuto dirglielo?! Dovevo dirgli davvero cosa mi ricordava il suo profumo.

<< Di buono?!?!? >> non nascose la sorpresa. I suoi occhi brillarono di compiacimento e stupore.

<< Si, sai di ........ di casa!>> Esatto! Proprio così! Non appena sentii il suo profumo capii come Niall poteva provare certi sentimenti nei miei riguardi. Io provavo lo stesso, solo che ero restia ad ammetterlo perfino a me stessa! Il suo profumo mi ricordava il profumo che c’era in casa quando da ragazza tornavo, stanca e affaticata, da scuola. C’era un profumo caldo e accogliente che mi avvolgeva. Non era odore di cena o un profumo spruzzato in giro per casa, era proprio l’odore di casa!
 
 
 
 
<< Mi dici dove stiamo andando? Questa benda è troppo stretta mi sta facendo male. >> Una volta svegli del tutto, io e Niall ci preparammo. Avevamo saltato il pranzo perché ci eravamo addormentati e io volevo farci portare la cena in camera ma Niall era stato irremovibile, aveva detto che aveva organizzato una sorpresa per cena e che dovevamo andare per forza in un posto. Così ci eravamo fatti una doccia, insieme, poi ci eravamo vestiti e ci eravamo avviati in un posto a me sconosciuto. Per rendere il tutto più cinematografico, perché ormai avevo capito che a lui piacevano le messe in scena cinematografiche, mi aveva bendato gli occhi e una volta scesi dall’auto, mano nella mano ci eravamo incamminati per “non so dove”.

<< Non è veroo! Dai è larghissima. Ti pare che ti metterei una benda tanto stretta da farti male?! >>

<< Ok. Ma quanto manca?! Dobbiamo camminare ancora tanto?! Io sto morendo di fame. Adesso mi
mangio la benda! >>
dissi innervosita e curiosa al medesimo tempo. Avevo sempre odiato le sorprese, anche da piccola. Sono una di quelle persone che hanno bisogno di organizzarsi per le cose che accadranno e non sapere cosa sarebbe accaduto ed essere quindi colta di sorpresa era una cosa che sopportavo poco.

<< Siamo arrivati! >> Niall si fermò e mi slacciò la benda.

Non misi a fuoco l’immagine subito. All’inizio tutto sembrava nero, troppo nero per poter vedere poi piano piano iniziai a vedere a colori. Eravamo all’interno di un acquario. Era bellissimo, i pesci nuotavano intorno a noi con eleganza e bellezza. Il pesce che attirò la mia attenzione più di tutti fu una manta. Quando ero piccola ero solita fare immersioni con mio padre e avevo già visto una manta in vita mia, ma quella danzava nell’acqua con una tale armonia ed eleganza che sembrava cullata da una canzone triste. Involontariamente sorrisi.
<< Allora? Ti piace? >>

<< Noo! Odio le sorprese! >>

<< Ma se stai sorridendo?! >>

<< Perché questo posto è fantastico! >>

<< Allora ti piace! >>NO. Non avrei ammesso che la sua sorpresa mi era piaciuta, nemmeno sotto tortura.
Decisi di cambiare argomento. << Devo pescare un pesce e mangiarlo crudo o cosa?! Ho fame! >> Horan rise e poi mi trascinò poco più avanti. Eravamo sempre all’interno dell’acquario con pareti di vetro tutt’intorno a noi e alghe e pesci a completare il bel quadretto, ma una parete aveva un buco. Una specie di cunicolo. Davanti ad esso c’era una specie di cameriere che tutto incravattato sembrava uno sposo novello ma con una faccia da stupido. In effetti sorrideva nella nostra direzione a 32 denti come un imbecille senza dire niente.

Niall tossì in modo da svegliare il cameriere dal mondo dei sogni. Infatti quello scosse la testa e tornò nel nostro mondo. Chissà cosa si era incantato a guardare.

<< Avanti! Entrate pure! E’ tutto pronto! >>disse indicandoci il cunicolo. Vidi Niall seguire le sue indicazioni e sgusciare nel cunicolo. Una volta che le sue gambe sparirono dalla mia vista mi abbassai per guardare cosa c’era al di là del cunicolo. Vidi un Horan seduto ma piegato in modo da potermi vedere dall’altro lato del cunicolo.

<< Dai, entra! >>

<< Io?! Là dentro?! Ma è sicuro? >>

<< La smetti di lagnarti e preoccuparti e inizi a fidarti un po’ di me? >>

<< Ok, mi fido. Ma non farmi pentire di quello che faccio! >>

<< Mai, tesoro! >>Tesoro?! Cazzo! Hope non sorridere come un’imbecille. Calmati. Non ti ha chiamato tesoro. Fingendo che le mie budella non si fossero attorcigliate alla parola “tesoro”, entrai nella bolla.
Tutt’intorno a noi nuotavano pesci coloratissimi. Un divanetto blu era attaccato alle pareti e in centro c’era un piccolo tavolino. Sembrava di essere in una bolla d’aria subacquea in mezzo all’oceano. Era incredibile, la cosa più bella che avessi mai visto. Rimasi incantata a guardare tutt’intorno a me, non accorgendomi che il cameriere aveva passato a Niall la nostra ordinazione anche se io non avevo ordinato ancora niente. Poi Niall si schiarì la gola, irritato forse dal fatto che non lo stavo minimamente degnando di attenzioni.

<< Ah! >>dissi non appena abbassai gli occhi e vidi davanti a me il piatto di risotto ai frutti di mare << Hai ordinato tu per me? >>

<< Si! Ho sbagliato? Se vuoi chiedo se possono farti altro! >>

<< No, tranquillo, è perfetto! >>Il risotto ai frutti di mare era il mio piatto preferito. Mi stupii che lo avesse azzeccato in pieno. Forse mi leggeva nel pensiero?!

<< Come mai questa sorpresa? >>dissi prima di mangiare il riso.

<< Volevo che fosse come un primo appuntamento. Io e te non abbiamo mai avuto un primo appuntamento e la trovo una cosa importante. >>

<< Ah, quindi se questo è il nostro primo appuntamento …. faremo finta che lo sia! >>

<< Che intendi? >>Avrei giocato. Al primo appuntamento due persone non si conoscono molto quindi avrei fatto domande di rito.

<< Che lavoro fai Niall? >> lui mi guardò un attimo confuso poi capì.

<< Faccio parte di una band! >>

<< Ahi! Un musicista! Non sarai mica un musicista squattrinato che spera di aver successo ma che non lo avrà mai e si ritroverà a 50 anni con la pancia alcolica a strimpellare una chitarra e a cantare in modo stonato, senza lavoro e pigro?! >>

<< Non è detto che io lo sia! >>

<< Ma lo sei o no? >>

<< Se io lo fossi ti piacerei comunque? >>

<< Chi ti ha detto che mi piaci? >>

<< Beh.. sei venuta a letto con me! >>disse abbassando la voce. Tenero Horan che si vergognava che qualcuno potesse ascoltare i risvolti intimi della nostra conversazione.

<< A letto con te? Ma sei siamo al nostro primo appuntamento! >>ghignai soddisfatta del mio gioco.

<< Mmm… tu invece che lavoro fai Ho.. Hope, giusto?! >>disse ridendo sotto i baffi. Bene. Ora fingeva anche di non ricordarsi il mio nome?

<< Si, sono proprio io! Io sono una giornalista! >>

<< Woow… bel lavoro! >> disse poco convinto, poi aggiunse<< un giorno intervisterai la mia band! >>

<< Può darsi! Anche se io aspiro ad intervistare persone più… più sofisticate. >>

<< Di dove sei Hope? >>

<< Sono italiana! >>

<< Aaaah! Conosco l’Italia e il cibo italiano! Di dove, con precisione? >>

<< Milano! Una delle capitali della moda più famose, conosci?! Ah, forse no. Non sembri il tipo che capisce
tanto di moda! >>
dissi sarcastica. Rispetto a Louis o Zayn infatti Niall non ci capiva molto di moda ma il suo abbigliamento non era affatto discutibile. Si vestiva bene rispetto a molti altri ragazzi.

<< Conosco Milano! È meravigliosa! >>

<< Dici così solo perché vuoi conquistarmi! >>gli feci la linguaccia a cui lui rispose con un grande sorriso. << Tu di dove sei? >>

<< Sono Irlandese e ne vado molto fiero! >>

<< Fai bene! >>

<< Un giorno ti porterò in Irlanda! >>

<< Mi piacerebbe molto! >>dissi abbassando la testa un po’ imbarazzata. Sarei stata onorata se lui mi avesse mostrato la sua Irlanda, si vedeva che ne andava fiero. L’amava più di ogni altra cosa!
 
 
 
Avevamo finto di non conoscerci per tutta la cena e anche in macchina. Ci eravamo divertiti tantissimi e avevamo scoperto tantissime cose l’uno dell’altra. Avevamo scherzato, preso in giro il cameriere e mi ero completamente scordata di quello che mi aspettava a Londra. La mattina dopo saremmo tornati a casa e avrei dovuto fare i conti con la realtà!

<< Mi fai morire. Ti prego, imita ancora la faccia del cameriere, ti pregoo! >>dissi tra una risata e l’altra mentre Niall iniziò a imitarlo nuovamente. Non riuscivo a smettere di ridere. Presi dei respiri profondi ma non riuscii a calmare l’attacco di ridarola che mi era venuto, mi piegai su me stessa e appoggiai le mani sul petto di Niall mentre ridevo come una cretina. Eravamo davanti alla porta della stanza.
Quando mi fui quasi calmata Niall mise le sue mani sui miei fianchi e quel movimento mi provocò il solletico. Mi scostai improvvisamente e Niall se ne accorse, infatti ritirò immediatamente le mani e abbassò la testa.
<< Scusa. >>mormorò.

<< No. Tranquillo. E’ che soffro il solletico. >>alzò il viso immediatamente ed i suoi occhi si illuminarono. Cacchio. Cosa gli avevo detto?!

<< No. No. No. >> dissi arretrando il più possibile verso la porta e cercando di inserire la chiave per aprire e poter così scappare da un Horan intenzionato a farmi morire di solletico. Aveva portato in avanti le mani e muoveva le dita velocemente come uno zombie assatanato di cervello umano. Ma le sue intenzioni erano addirittura peggiori di mangiarmi il cervello, lui voleva farmi il solletico. Se c’era qualcosa che odiavo ma mi piaceva allo stesso tempo era il solletico. Lo adoravo e lo odiavo.
Riuscii ad aprire la porta della stanza ma non fui abbastanza veloce da chiudermi dentro e così anche Horan riuscì ad entrare così iniziammo a correre per tutta la stanza. Nel correre, scivolai e finii malamente sul letto. Niall colse l’occasione e si fiondò addosso a me facendomi il solletico.
Iniziai a dimenarmi e ridere a crepapelle mentre lui rideva con me.
<< Tregua! Tregua! >>dissi tra una risata e l’altra.

<< Mai! >>

<< Treguaaaaaaa! >>

<< Ad una sola condizione! >>

<< Tutto ciò che vuoi! >> dissi ancora presa dalle convulsioni per il solletico a cui Niall mi stava sottoponendo. STRONZO! Gliel’avrei fatta pagare.

<< Baciami! >> si fermò e io smisi immediatamente di ridere. Presi la sua testa tra le mani e la portai verso di me. Fu un bacio passionale, lungo e incontrollabile. Un bacio senza fine. Un bacio insaziabile. Il miglior bacio di sempre. Le nostre lingue si rincorrevano, le labbra si staccavano quel poco per permetterci di mordercele l’un l’altro e per prendere dei respiri.
Decisi di porre fine a quel momento e prendere la situazione in mano. Lo allontanai, contro la sua volontà, mettendogli le mani sul petto e spingendolo verso l’alto.
<< Ora che hai ottenuto ciò che volevi spostati che vado a dormire.>> mi guardò strabuzzando gli occhi.

<< Hoope! Mah.. >>

<< Cosa? >>

<< Beh.. potremmo … >> disse con tono malizioso e accarezzandomi un fianco.

<< Al nostro primo appuntamento! >>

<< No, eh! Non usare la carineria che ho fatto contro di me! >>

<< Tu l’hai fatta con lo scopo di portarmi a letto! >>

<< No! L’ho fatta perché ci tengo veramente tanto a conoscerti meglio. >>stetti zitta. Non ci credevo. Come potevo crederci?! Potevo credere che qualcuno che mi conosceva da poco più di una settimana volesse qualcosa di più?!
Niall continuò << Non ha senso! È infantile e da donna mestruata ma dopo neppure una settimana provo per te quello che non ho mai provato per nessun altra in vita mia! Ci tengo a te! Non ti lascio! Sono qui! >>

<< Niall…. Io…. non so se posso fidarmi di te! >>

<< Allora non ti fidare di me! Fidati di quello che provi! Lo so che provi qualcosa! >>

<< E se… >>

<< Sshh.. >>disse mettendomi il dito indice sulla bocca. << Niente “se” e niente ”ma”, ti prego! >>

<< Baciami. >>dissi e mi lasciai andare a ciò che il cuore mi comandava. 









HOOOOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! QUE TAL?!?!?!?! 

Ciaoooo dolcezzeeeeee! Purtroppo siamo arrivati all'ultimo capitolo =( Mi sono affezionata tantissimo a questa storia! 
Anche a voi! Siete sempre dolcissimeeeeee  e vi voglio bene! 
Ci sarà un piccolo epilogo  di questa storia che publicherò in contemporanea  con il prologo del sequel! 
Volete sapere come si chiamerà il sequel?! 
Il titolo è stato ispirato da una canzone di Emily Sandè che credo conosciate tutti..... " They read all about it" 
A quante piace??!?!?! 

LASCIATE UNA RECENSIONE !!!! =) 
 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: JustNiki