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Autore: LimoneMenta    17/06/2013    1 recensioni
Harry e Ron, al quinto anno di scuola, vagano per la scuola e spiano i nuovi studenti arrivati. S'imbattono nel preside, Silente, in compagnia del Cappello Parlante. Ma non è affatto come se lo ricordavano! Il cappello è infatti...
Spero di avervi stuzzicato XD
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Contesto generale/vago
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«Chi è quella?»                                                                                                     
Harry diede una gomitata nelle costole del suo migliore amico per zittirlo, e bisbigliò n risposta: «Ed io cosa ne so, sono tuoi i cinque fratelli che hanno frequentato Hogwarts prima di te…»                                                                                                                   
Ron gemette piano.                                                                                                   
«Dov’è Hermione, lei lo saprebbe…»                                                                          
 « Sarà sicuramente nella Sala Grande, sai come ci tiene ad accogliere i nuovi arrivati…sarà furibonda in Sala Comune…»                                                          
  Ron sembrò stupito: « E da quando te ne importa qualcosa?»                                        
 « Certamente non da ora, sei tu quello che ne ha paura…» disse Harry sogghignando.                                                                                                                 
«Non è lei a farmi paura, ma i suoi incantesimi… Quella è capace di trasformarmi in un pesce…»                                                                                                            
 Harry spostò un po’ l’arazzo sotto cui era nascosto insieme a Ron, appiattendosi con la parete di pietra del castello.                                                                                                              «Ssssshhh! Sai, non sarebbe male, almeno staresti zitto. Non credo che Silente ci abbia sentito, ma se continui a parlare così forte non ci metterà molto a trovarci» gli bisbigliò.
 
«Allora, cosa te ne pare dei nuovi studenti?»                                                   
Sotto di loro, un corteo di giovani undicenni impauriti sfilò compatto, diretti verso la Sala Grande. Silente le mise gentilmente una mano sulla spalla invitandola a osservare i nuovi arrivati. Rebecca si sporse dal corrimano della scala per guardare il grosso gruppo di bambini in avvicinamento. Chiuse un momento gli  occhi e si concentrò, poi li riaprì preoccupata.                                                  «Pare che quest’anno Serpeverde avrà parecchi nuovi acquisti».                                 
Silente iniziò a camminare su e giù davanti all’ingresso del suo ufficio con aria inquieta, rapito da una nuvola di pensieri.                                                                       
Fissò a lungo un arazzo appoggiato alla parete, addolcendo lo sguardo.                           
Aveva visto giusto anche questa volta, pensò tra sé. Poi alzò la testa di scatto e si aprì in un largo sorriso.                                                                                                           
«Non sempre è una condanna, ricorda. È un pensiero molto profondo questo, che vale la pena di analizzare a lungo. E prima che io faccia questo, voglio presentarti due ottimi cavalieri. Harry, signor Wesley, perché non venite a farci compagnia, in questa serata di festa?»                                                                                                   
Rebecca lo fissò con gli occhi sgranati, guardando prima Silente, poi l’arazzo verso cui parlava. Sentì qualcuno divulgarsi in un’imprecazione, poi vide due ragazzi uscire da sotto l’arazzo. Avranno avuto sì e no sedici anni.                        
«‘Sera, professor Silente» entrambi salutarono con il sorrisetto di chi è stato colto sul fatto, ma Silente sembrava divertirsi parecchio.                                                  
«Buonasera, buonasera ragazzi miei. Signor Weasley, lei è un Prefetto, non dovrebbe accompagnare i nuovi ragazzi nel dormitorio? E cosa fate entrambi ancora senza divisa?»                                                                                                                                             Le orecchie di quello che doveva chiamarsi Weasley assunsero lo stesso colore dei capelli rosso fuoco.                                                                                                       
« Ehm, sì professore, ma non volevamo perderci l’ingresso dei nuovi arrivati e così…»                                                                                                                                         
« E così non volevate perdere l’opportunità di spaventare ulteriormente il futuro di questa scuola, eh? Bè signor Weasley, i suoi fratelli devono essere orgogliosi di lei! Anche se non credo che questo impedisca di indossare la divisa scolastica, giusto Harry?»                                                                                                                          
Questa volta si rivolse al secondo ragazzo. Aveva i capelli neri come gli occhiali che portava, ed occhi incredibilmente verdi. Avrebbe dovuto mostrarsi amareggiato, invece annuiva sfacciatamente come se sapesse già di averla scampata per l’ennesima volta. Con un veloce movimento di bacchetta, Silente sostituì i loro abiti con la classica divisa da mago.                                                               « Ecco, così va meglio. Ora, le presentazioni: Rebecca questo è Ronald Weasley – e con un gesto della mano indicò il ragazzo con le orecchie rosse – penultimo di una famiglia molta amata dalla scuola, o almeno, da me. Mentre quest’altro signore qui accanto è niente meno che…»                                                                                                                       
 « Harry Potter».                                                                                                             
Rebecca continuò la frase al suo posto e si fece più vicina, indugiando per un attimo con gli occhi sulla cicatrice. Harry spostò incerto lo sguardo da lei a Silente, cercando di non apparire turbato.                                                                                                                    
« Harry Potter. – ripeté – Oh sì, mi ricordo di te. Come non riuscirci d’altronde? – disse con un sorriso sarcastico- Il famosissimo Harry Potter, colui che sconfisse la Morte. Bé, sei cresciuto parecchio…Sei anni fa ti sei presentato qui senza sapere da dove cominciare, da che parte stare, con chi stare… Grifondoro o Serpeverde? Serpeverde o Grifondoro? Supplicavi aggrappato allo sgabello: “ Non Serpeverde, non Serpeverde”. E così ti ho accontentato;: Grifondoro. Ma ora mi chiedo se sia stata la scelta giusta… Cosa ne pensi? Non ti viene in mente nulla?»                                                                                                   
« Mi dispiace…io non so…non credo di averla mai vista…», Perché le stava dando del lei, si chiese confuso. La squadrò dal baso verso l’alto, tentando di capire qualcosa di lei. Il suo abbigliamento era in totale divergenza con l’ambiente severo del castello.                                                                                                          
Portava dei sandali aperti con il tacco alto, jeans neri attillati ed un top paillettato dorato. I capelli creavano morbide onde castane che davano vita ad un forte contrasto con la carnagione diafana. L’insieme, comunque, sembrava avere un certo effetto su Ron, che la guardava come se si trovasse davanti ad una Veela. Silente, dopo aver osservato divertito la scena gli venne in aiuto con un sorriso incuriosito.                                                                                                             
 « Vi starete giustamente chiedendo chi sia la splendida fanciulla al mio fianco, presumo. Credevo ti saresti fatto un’idea, Harry. Ad ogni modo, sono onorato di presentarvi Rebecca Talkinghat. Credo non avrete problemi a…»                                
Ron spalancò gli occhi. « Per tutti i troll …Talkinghat! Harry lei è…lei è…!»                                                                                                                    
La ragazza lì guardo come se fosse una cosa ovvia.                                                
« Il Cappello Parlante, esatto. Sì, ammetto che la mia presentazione sia stata un po’ troppo teatrale, ma passo le mie giornate su uno scaffale a inventare la canzone per il prossimo Smistamento, e spesso è parecchio noioso. A meno che non mi si estragga una spada dalla bocca come ha fatto qualcuno al secondo anno, vero?» disse guardando Harry, che a sua volta, se ne stava fermo con la bocca aperta.                                                                                                                                 
Sotto di loro si sentiva la voce della professoressa McGranitt che spiegava come si sarebbe svolta la serata.                                                                                           
Harry non ci badò, era troppo occupato a capire come potesse essere possibile che il Cappello che l’aveva affidato a Grifondoro fosse proprio davanti a lui.                                                                                    « Bene – li interruppe Silente – i nuovi arrivati entreranno a minuti nella Sala Grande. Sono davvero spiacente, ma temo di dover interrompere i vostri discorsi, Rebecca deve prepararsi per lo Smistamento. Col vostro consenso…» e detto questo, tese un braccio a Rebecca, che si incamminò insieme a lui.                                  
Sia Ron che Harry si voltarono a guardarli: l’uno con passo leggero e sereno, l’altra sicura e aggraziata.                                                                                                                              
  
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