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Autore: WishingDreamer5    17/06/2013    0 recensioni
Hyne, non si sentiva così in imbarazzo con lui dal loro primo appuntamento! E nemmeno Squall la aiutava, visto come si comportava. Rinoa non sapeva nemmeno se lui era ancora arrabbiato con lei oppure no. Beh, solo il tempo poteva dirlo. E poteva dare la stessa risposta se si chiedeva se fossero forti abbastanza da superare gli ostacoli della vita insieme. Ma era più facile a dirsi che a farsi...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: è passato un po' di tempo, dato che ho avuto problemi a scrivere storie più lunghe. Spero che qui non si veda... Ma l'ho finita in tempo per il compleanno di Squall. :D
Ringraziamenti speciali a M. L. Ayala perché è una beta stupefacente. :)

Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

UNDENIABLE
scritta da WishingDreamer5, tradotta da Alessia Heartilly

Ok, era ufficiale: non potevano più andare avanti così. Non se volevano davvero ottenere qualcosa.

Certo, aveva avuto altri litigi con Squall oltre a questo - era normale in una relazione - ma questo sembrava piuttosto diverso da tutti gli altri. Più spaventoso, tanto per cominciare. Questo e anche il fatto che lui non era ancora tornato a casa dal lavoro dicevano già più che abbastanza. Era ancora arrabbiato e la evitava di proposito.

Lavoro... i nostri litigi cominciano sempre da lì, pensò tristemente la ragazza con un profondo sospiro.

Ripensandoci, il litigio sembrava così infantile, meschino anche. Ma non era sempre così? Lo aveva accusato del fatto che era sempre più interessato al suo lavoro come Comandante del Garden di Balamb piuttosto che alla loro relazione. Lo sforzo doveva venire da entrambi, dopotutto. Anche se ultimamente sembrava che lei fosse l'unica a provarci.

"Rin, pensavo che ne avessimo già parlato," aveva notato lui, piuttosto stanco, passandosi una mano guantata tra i capelli lisci e spessi.

E aveva avuto ragione su questo, perché in effetti ne avevano parlato. Qualsiasi altra volta lei sarebbe stata d'accordo con lui, ma era solo che la risposta precedente non era stata molto soddisfacente, per lei. Semmai il suo tono di voce l'aveva solo irritata, immensamente. Squall aveva un tono di voce piuttosto monotono di suo, ma non le era mai sembrato così indifferente prima, quindi qualcosa di quella risposta le aveva fatto perdere la pazienza.

"Sì, ed è proprio questo il problema: tu pensi sempre che qualsiasi cosa tu abbia da dire sia più importante dei miei pensieri, quindi non ti preoccupi nemmeno di ascoltare e basta!" aveva ribattuto ferocemente. "Quando non hai voglia di gestire i problemi, li ignori e basta, sperando che se ne vadano da soli!"

Questo le aveva fatto guadagnare uno sguardo piuttosto duro. Ovviamente non duro quanto lo sguardo al vetriolo, che poteva far sentire un granello di sabbia perfino il più duro dei guerrieri, se lo riceveva, ma abbastanza duro da far sentire Rinoa... a disagio, come minimo. Ma si era rifiutata di distogliere lo sguardo, perché avrebbe significato che aveva vinto lui.

"Sai che non è vero," aveva detto lui piano, quasi sconfitto, mentre i suoi tempestosi occhi azzurri non si spostavano da lei nemmeno per un secondo.

"Oh, allora hai davvero uno strano modo di dimostrarlo, Squall, perché persino Seifer mi trattava meglio di quanto mi tratti tu a volte."

Era un colpo basso, lo sapeva, ma in quel momento era così arrabbiata che non le sarebbe potuto importare di meno di quanto profondamente lo ferissero le sue parole.

Dopo quel commento, il ragazzo aveva finalmente cominciato ad accigliarsi. Per Rinoa, era stato l'indizio che lui iniziava a scocciarsi delle sue accuse.

I suoi sospetti erano stati solo confermati quando le aveva chiesto a denti stretti, "possiamo parlarne in un altro momento? Non ne ho davvero il tempo, oggi."

Non c'era bisogno di dire che quel commento aveva sviato del tutto Rinoa. "Beh, Squall, se sei troppo occupato per trovare del tempo per me, allora che cosa ci faccio qui, a trattenerti dal tuo preziosissimo lavoro? Perché non mi hai abbandonata subito?"

Era seguito un lungo e doloroso silenzio, palpabile e quasi spesso quanto il fumo. Alla fine Squall aveva detto piuttosto freddamente, "è una cosa che mi chiedo anch'io."

Ed era lì che il litigio era davvero iniziato; entrambi avevano alzato la voce sempre di più, fino a quando di sicuro i loro vicini erano riusciti a sentire ogni parola. Alla fine era uscito dall'appartamento, senza degnarla di uno sguardo. Ma a pensarci bene, si poteva biasimarla per il suo sfogo? Ultimamente, Squall era tutto lavoro, lavoro, lavoro e niente divertimento. Era quasi come se la stesse evitando... Come se non gli importasse più nulla di lei. Come se non gli importasse di ferirla a quel modo. Forse era davvero così.

Oh, e non dimentichiamoci di quando alla fine arriva a casa la sera tardi; non fa altro che mangiare qualche avanzo e dopo va subito a letto. Niente 'ma ciao, Rinoa, come stai'? o 'dannazione, devi sentirti davvero sola. Facciamo qualcosa di divertente, domani'. Nemmeno un semplice 'allora, com'è stata la tua giornata?' pensò amaramente Rinoa, ed emise un altro sospiro sofferente.

Hyne, era come se per lui non esistesse più! Era davvero così difficile credere che questa mancanza di attenzione - più del solito, ecco - da parte della persona che amava di più la facesse sentire incredibilmente insicura? Non sapeva Squall come dovesse essere per lei? Stava più con Zell e Quistis che con lei.

D'altra parte, ovviamente era sempre stanco, visti tutti gli straordinari che ora faceva più che mai. Ovviamente lui aveva alzato la voce, anche se di poco, perché quando si è sconfitti, feriti e spezzati per tutte le responsabilità, a volte non volute, che si hanno come Comandante, semplicemente non si riesce ad avere la pazienza per le persone che sembra che ti scoccino sempre. E il suo gridare aveva solo peggiorato le cose.

Allora significava che Squall voleva lasciarla? Era questo che stava cercando di dirle non facendosi vivo quella sera? Dopo tutto, lui parlava sempre con le azioni, e al momento era mezzanotte e mezza. Forse era stato serio quando aveva risposto alla sua ultima domanda. O era una di quelle notti in cui tornava a casa quando lei stava già dormendo, così da evitare un altro litigio in arrivo? Onestamente, con un tipo come Squall non si poteva mai sapere. Rinoa chiuse gli occhi e si permise di fare respiri profondi e rilassanti - non che aiutasse molto, sentiva comunque di poter scoppiare a piangere da un momento all'altro. Notò quanto fosse stanca, in realtà. Il litigio e tutto quel preoccuparsi dopo le avevano risucchiato tutta l'energia, e non riusciva nemmeno ad alzarsi e andare a coricarsi su quel letto enorme tutta sola.

Proprio quando aveva deciso che forse era meglio andare di sopra a dormire un po' - Squall non sarebbe tornato presto e anche se l'avesse fatto, la sua stanchezza probabilmente avrebbe solo causato un altro litigio; onestamente era l'ultima cosa che voleva - sentì qualcuno che apriva e richiudeva la porta d'ingresso. Di colpo Rinoa si raddrizzò a sedere, sentendosi più nervosa che mai. E se Squall fosse stato ancora arrabbiato con lei? Aveva il diritto di esserlo, dopo tutte le cose che gli aveva detto.

Senza rendersi conto di cosa stava facendo, si alzò dal divano e si avvicinò alla porta che dava sul corridoio. A giudicare dai rumori che sentiva, Squall si stava togliendo gli stivali... E aveva qualche problema nel farlo (oppure lo stava facendo molto lentamente). Solo questo era un indizio che per lui era stata una lunga giornata. Questo la fece sentire ancora più in colpa...

Un rumore di passi indicò che lui si stava avvicinando. La ragazza trattenne inconsciamente il respiro quando Squall entrò nella stanza (anche se sembrava più che barcollasse, visto come si muoveva e si appoggiava alla porta), e sembrava del tutto esausto per aver controllato e firmato tutti quei rapporti... se in effetti era quello che aveva fatto. In quel momento, le dava più l'impressione che avesse combattuto con migliaia e migliaia di mostri. In effetti, sembrava che lui stesse per morire per una combinazione di stanchezza e ferite mortali; i capelli gli nascondevano gran parte del viso, ma lei riusciva comunque a vedere quanto fossero spenti i suoi tempestosi occhi azzurri. Gli occhi di Squall non erano mai spenti, avevano sempre quel luccichio che suggeriva un'insolita acutezza di pensiero. Ed ora non c'era più.

Rinoa fece un respiro profondo per calmarsi, prima di dire nervosamente, "hey..."

Ignorò il fatto che la sua voce sembrava tremante e più stridula e lo guardò, in attesa, desiderosa di perdonarlo per quello che le aveva detto...

Ad ogni modo, Squall non la salutò. Non borbottò nemmeno un indifferente 'chissenefrega', e lei si scoprì a domandarsi se doveva esserne sollevata o preoccupata.

Sinceramente, il ragazzo non diede nemmeno a vedere di averla notata, e anche se Rinoa si sentiva davvero male per le condizioni di Squall, non poté evitare di essere molto indispettita dal suo atteggiamento eccessivamente maleducato. Sì, era arrabbiato, questo lo capiva, ma questo non significava automaticamente che lui potesse trattarla come fosse spazzatura! Stava per dirglielo quando notò il modo in cui le si avvicinò, lentamente, troppo lentamente. Se prima non si era preoccupata, ora lo era di certo. Sembrava che lui stesse per svenire.

Rinoa si accigliò. "Squall, cosa-"

La ragazza non riuscì a finire la frase, perché prima che potesse capire cosa stava succedendo lui le era caduto addosso con una tale forza da toglierle letteralmente il fiato. Se non fosse che lui l'aveva immediatamente abbracciata e tenuta ferma, stretta a lui, lei di certo sarebbe caduta a terra, e forte. Senza dire una parola, lui la strinse e basta, mentre le nascondeva il viso contro il collo. Aveva la pelle gelida, e quell'improvviso contatto la fece rabbrividire senza volerlo. Faceva davvero così freddo, fuori?

Comunque, non si ritrasse. Senza parole, Rinoa ricambiò lentamente l'abbraccio, aspirando il suo profumo. Squall profumava sempre di un miscuglio di caffè, polvere da sparo, un campo fiorito, una pacifica sera di primavera e qualcosa d'altro che non riusciva del tutto a identificare. Beh, qualunque cosa fosse, riusciva benissimo a farle girare la testa, in senso buono.

I due rimasero così, in mezzo alla stanza, per un po'. Entrambi in silenzio, solidi come una roccia, con Rinoa che ascoltava il respiro tranquillo di Squall, e aspettava che lui spezzasse il silenzio... Ma non successe.

Alla fine Rinoa non lo sopportò più e sentì di dover dire qualcosa. "Squall?" sussurrò.

Ebbe solo silenzio. Nessuna reazione di alcun tipo. Sospirò leggermente, accarezzandogli dolcemente i capelli. Oh, quanto amava i suoi capelli; stavano diventando piuttosto lunghi, ed erano spessi e lisci. Le piaceva passarci le dita e fortunatamente Squall non ne sembrava dispiaciuto. Dopo aver esitato un attimo, cercò di nuovo di attirare la sua attenzione chiamandolo, ma di nuovo senza risultati.

Un po' troppo presto, lui la lasciò andare e fece un passo indietro, senza guardarla. Cercando di nascondere la sua delusione, lei gli chiese, paziente, "hai fame?"

Evitando di guardarla, lui scosse brevemente la testa. "...No."

"Ok. Beh..." Hyne, non si sentiva così in imbarazzo con lui dal loro primo appuntamento! E nemmeno Squall la aiutava. La ragazza non sapeva nemmeno se lui era ancora arrabbiato con lei oppure no. Beh, solo il tempo poteva dirlo. "Vado a prenderti qualcosa da bere, allora."

Qualsiasi cosa per uscire per un attimo da quella stanza. Squall non disse nulla, ma non protestò nemmeno, quindi lei immaginò che forse aveva sete. Mentre prendeva un bicchiere dalla mensola le tremavano le mani, ma non era sicura del perché.

Quando infine tornò dalla cucina con un bicchiere d'acqua fredda tra le mani, incontrò l'ennesima sorpresa che la fece fermare.

A quanto pareva, Squall si era tolto la giacca mentre lei era in cucina, e ora era steso di schiena sul divano, con un braccio sul petto e l'altro che penzolava. A giudicare dal movimento del suo petto, dormiva. Attenta a non far rumore e svegliarlo, Rinoa mise il bicchiere d'acqua sul tavolino da caffè. Senza avvertirlo, agitò furiosamente una mano davanti ai suoi occhi, per accertarsi che non stesse fingendo. Lo aveva fatto una volta quando lui era sveglio, e lui le aveva preso il polso per fermarla e guardarla fisso. Lo stesso sguardo che le indeboliva sempre le ginocchia e le mandava brividi lungo la schiena, eppure lui non aveva ancora idea di cosa riusciva a farle.

Sì, dorme come un bambino, pensò, con un sorriso. Un bambino super dolce e super testardo, ma comunque è il mio bambino dolce e testardo... non sembrava così pacifico da secoli!

C'era qualcosa di assolutamente adorabile nel ragazzo che le faceva venire voglia di sciogliersi. Decise di non farlo, però.

Senza svegliarlo, si stese in silenzio accanto a lui. La ragazza gli prese attentamente il braccio che teneva sul petto e se lo mise intono alle spalle, e affondò felice nel calore che lui le dava, senza nemmeno saperlo. Il divano era grande abbastanza per tutti e due, fortunatamente. Sospirò felice, perché persino nel sonno lui faceva bene il Cavaliere, stringendola di più a sé.

Hmm... potrei decisamente abituarmici...

*~*~*~*~*

Lentamente, Rinoa aprì gli occhi. La prima cosa che notò, a parte il fatto che era giorno, fu che era stesa sul divano con una coperta addosso. L'aveva fatto Squall quando si era svegliato quella mattina? Quasi subito, la sensazione euforica con cui si era svegliata svanì. Perché lui dov'era, in quel momento? Se ne era andato di nuovo, cercando di evitare un nuovo litigio? Sarebbe stato proprio da lui.

Per un attimo si chiese che cosa l'avesse svegliata, ma poi sentì dei rumori in cucina. A giudicare da quelli, Squall era ancora a casa, e o distruggeva tutto quanto, o cucinava. Non che ci fosse molta differenza, quando si trattava di Squall. Non conosceva la sua stessa forza, a volte. Ma non significava che non fosse carino.

La ragazza notò a malapena il bicchiere vuoto che era ancora sul tavolino da caffè, e andò in cucina. Era appena entrata nella stanza confortevole e una volta pulita, quando il suo ragazzo si vuotò accidentalmente del succo d'arancia sulla maglia bianca. Sì, si potevano dire molte cose su questo ragazzo, ma era un disastro totale in cucina.

Lui imprecò sottovoce, prima di sospirare irritato. Quasi come se si sentisse osservato, si voltò e si trovò faccia a faccia con una divertita Rinoa.

"Buongiorno," canticchiò lei.

"Oh... volevo farti una sorpresa," ammise lui piano, fissandola attraverso le ciocche di capelli.

Rinoa spostò automaticamente lo sguardo sulla sua maglietta. La macchia arancio diventava sempre più grande, come un parassita.

"Davvero? Perché per essere uno che voleva farmi una sorpresa, non eri esattamente silenzioso," sottolineò lei scherzosa, con gli occhi che luccicavano di divertimento.

"Immagino... di aver preso un po' troppo da te," fu la semplice spiegazione.

Quella risposta gli fece guadagnare un pugno scherzoso sul braccio. "Ah ah, molto divertente, Squall."

Tacquero per un momento, entrambi impacciati, fino a quando cominciarono a dire insieme, "perché stai-"

"Stavo solo-"

Esattamente come avevano iniziato, tacquero di nuovo, guardandosi sorpresi. Rinoa emise una risatina nervosa.

"Prima tu," disse Squall.

"Ok... allora, perché cerchi di dar sfoggio alle tue abilità culinarie?"

Stavolta, il commento non le fece guadagnare un'occhiata dura.

Il Comandante fece un respiro profondo. "Perché mi dispiace... per quello che è successo ieri sera. Ero solo stanco e... voglio dire, non avrei dovuto..."

A quanto pareva non sapeva come continuare, ma per Rinoa non aveva importanza. "Anche a me dispiace, Squall. Pensavo solo a me stessa. Avrei dovuto sapere che non avevi la forza per affrontare tutto quello... mi perdoni?"

In un gesto veloce, Squall attirò Rinoa a sé e la baciò. Era un bacio tenero, ma riuscì comunque ad accelerarle i battiti del cuore e farle svolazzare le farfalle nello stomaco.

"Questo risponde alla tua domanda?" rispose lui un po' senza fiato.

"Sicuro..." Rinoa sentì che cominciava a sorridere come una scema - il che era colpa di Squall, ovviamente, perché succedeva sempre quando c'era lui. Dopo un attimo di puro silenzio, iniziò a tirargli la maglietta, e Squall la guardò incuriosito. "Ora, prima togliamo questa maglietta, prima che diventi impossibile togliere quella macchia, ok?" suggerì Rinoa con un occhiolino scherzoso che prometteva molto di più. "La colazione può aspettare, giusto?"

Squall fece un sorrisetto. Non c'era bisogno di dirlo due volte.

"...Sì, perché sbrigarsi?"

*****
Nota dell'autrice: per la challenge Where I Belong.

Nota della traduttrice: come sempre, grazie a Little Rinoa per il betareading e ogni commento sarà tradotto e inoltrato all'autrice. Eventuali risposte alle recensioni saranno tradotte e inserite dove possibile come risposta nei vari siti.
Inoltre, piccolo momento di "promozione" personale: ho aperto anche una pagina Facebook mia, dove segnalo gli aggiornamenti delle traduzioni - tutte, anche di altri fandom - e delle mie storie (i cui aggiornamenti sono più rari, ma vabbè...): la pagina è questa :)
E... pochi giorni fa è stato aperto un archivio dedicato esclusivamente a Final Fantasy, Kingdom Hearts e Dissidia! Non è ancora del tutto completato e mancano i personaggi delle ultime categorie, ma intanto potete cominciare a iscrivervi e postare! Lo trovare qui: FF Archive.
Alla prossima! - Alessia Heartilly

  
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