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Autore: Eliessa    17/06/2013    12 recensioni
Anna ed Emiliano, due vite ed un solo cammino.
Quello che i due ragazzi non sanno, è che il destino ha riservato per loro una sorpresa.
Riusciranno ad essere più forti di tutto quello che, forse, li sta allontanando?
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Semplicemente noi


Avere una relazioni da adolescenti non vuol dire che il compagno sia quello giusto.
Forse durerà un paio d’anni, o forse no; ma in qualunque caso i momenti belli non potranno mai essere dimenticati.
Anna di certo non aveva dimenticato quello che fino a qualche tempo fa era stato il suo Gianfi.
Si erano messi insieme da piccoli, avevano 13 anni e a quell’età non si capisce bene ciò che si vuole.
Infatti lei aveva capito che per quanto bene potesse volere a Colla, non ne era innamorata, o perlomeno il sentimento era cambiato.
Sentiva che non poteva che essere solo un’amica e che il bene che gli voleva non si avvicinava neanche lontanamente al significato della parola amore.
Anna ora amava Emiliano, il suo Emi, il suo Scricciolo.
Per lui avrebbe messo a rischio la sua vita, avrebbe litigato con il padre, come infatti le era successo, avrebbe fatto qualsiasi cosa, perché in amore tutto è concesso.
E dopo tanti ripensamenti, qualche litigata, e dubbi da parte di Lele, quest’ultimo aveva dato ai due giovani il consenso di stare insieme.
Anna aveva quasi 18 anni, stava per finire la scuola, le mancava solo l’ultimo anno, quella della maturità e poi sarebbe stata libera di stare con il suo Emiliano senza limiti di tempo e senza nessun impedimento.
Poteva dedicarsi di più al suo negozio di tatuaggi e poteva aiutarlo nel gestire gli appuntamenti con i clienti.
 
-Ehi Anna.- disse Marco entrando nella sua stanza. –Siccome sono tutti fuori ed io devo far un salto nella zona di Emiliano, mi chiedevo se volevi un passaggio. –
-Davvero? grazie, grazie, grazie.- rispose Anna andando ad abbracciare Marco. I due, dopo un po’ di tempo, erano riusciti a diventare amici e forse anche complici. Riuscivano a comprendersi e quando Maria era impegnata tra lavoro e bambini, Marco era sempre disposto ad ascoltare Anna con i suoi problemi, pensieri e preoccupazioni. Ormai era un’adolescente, stava crescendo ed alcune volte non riusciva più a confidarsi con il padre e questo non perché non voleva raccontargli la sua vita, ma alcune volte s’imbarazzava. Lei non era come Maria che da ragazzina per qualsiasi cosa correva dal padre. Anna era diversa, con il padre non riusciva ad aprirsi.
-Però mi raccomando, io devo girare un servizio e non ci metto molto, quindi…-
-Quindi appena sei pronto per andare via vengo con te, così se papà chiede qualcosa posso dire che ero con te, data l’ora tarda.-
-Come sei intelligente.- disse a sfottò Marco, ma nello stesso tempo si rese conto che Anna era diventata bianca. –Ehi, sicura di star bene?-
-Si. Beh, almeno credo.- rispose un po’ dolorante.
-Che hai?- chiese Marco, avvicinandosi al letto dove si era seduta in attesa che il dolore le passasse o che perlomeno diminuisse.
-Non so, una fitta… strana.-
-Non sarà per il…- disse un po’ imbarazzato Marco, ma subito interrotto da Anna.
-Ciclo vorrai dire?-
-Beh si.-
-Non lo so, può essere. Comunque sta passando, andiamo dai.- Marco annuì ed abbracciandola andarono fuori diretti alla macchina. Una volta entrati dentro fu lui che continuò a parlare.
-Che fai, non avverti Emiliano che stai andando da lui?-
-No, preferisco fargli una sorpresa, tanto se non è al negozio è a casa.-
-Come dici tu. Come va con la fitta?-
-Beh ora non fa male. Però non dire nulla né a Maria o a papà perché lo sai come sono.-
-Certo che non ti capisco, hai non uno, ma due medici in casa e invece di approfittarne…-
-Ma io ne approfitterei pure se non fossero così invadenti.-
-Beh, su questo hai ragione, non posso darti torto.- Dopo mezz’oretta di viaggio finalmente erano arrivati a destinazione. –Allora io ti lascio qui, appena finisco ti chiamo.-
-Ok, al massimo mi trovi a casa sua.-
-D’accordo. Dai, vai altrimenti faccio tardi.-
-A dopo Marco.- disse Anna scendendo dalla macchina senza dargli il tempo di ricambiare a voce il saluto, così le fece cenno con la mano, aspettò che Emiliano le aprisse e quando entrò dentro il negozio mise in moto e andò a girare il servizio per il giornale.
-Scricciolo mio, perché non mi hai detto che saresti venuta? – Chiese Emiliano riempiendola di baci mentre percorrevano la scala che portava a casa di Emi. -Ti avrei preparato qualcosa, e… avrei messo un po’ in ordine.-  Anna rise.
-Tranquillo, al disordine tuo ci sono abituata. E comunque volevo farti una sorpresa.-
-E infatti me l’hai fatta. Ma pensandoci bene, non è un po’ tardi?-
-Beh a casa mia non c’era nessuno, soprattutto mio padre che finisce il turno verso mezzanotte quindi tra un’oretta, così Marco che deve girare un servizio da queste parti si è offerto di portarmi da te, ma non abbiamo molto tempo per stare insieme.-
-E vorrà dire che quello che abbiamo ce lo faremo bastare.- affermò Emi continuando a baciarla. -Ti va un po’ di gelato?-
-Gusto?-
-Caffè e nocciola.-
-Si, può andare.- Anna vide che Emiliano era intento a prendere i bicchieri per mettere il gelato. –No, non prendere nulla, porta solo i cucchiaini che con la fame che mi ritrovo sono capace di finirlo tutto da sola.-
-Ok, ma lascia qualcosa anche a me, altrimenti niente.-
-Se ti comporti bene forse qualcosa ti lascio.-
-Ok, allora lo ripongo nel freezer.- rispose Emiliano aprendo il freezer.
-Dai, scherzavo. Ora portalo qui.- disse Anna, aspettando il gelato seduta sul divano.
-Però è stato carino Marco a portarti da me.-
-Guarda che è una brava persona, forse diffidente con chi non conosce, ma se lo sai scoprire, puoi capire che è una persona eccezionale. Sono proprio contenta che mia sorella l’abbia incontrato. Sai, dopo Guido pensavo che non avesse più la forza e la voglia di innamorarsi di nuovo.-
-Addirittura?- chiese sorpreso il ragazzo.
-Si. Guido è stato… beh non so neanche io cosa. Hanno lottato molto per stare insieme e quando si sono sposati pensavo che fosse per sempre, invece un pirata della strada ha messo fine alla sua vita. Così, come successe a mia madre… nostra madre.-
-Però è riuscita a trovare un’altra persona. Certo, non potrà mai prendere il posto di Guido, ma almeno è di nuovo felice.-
-Si, è anche tanto. Sai, per un po’ di tempo pensavo che lei non avesse la forza di vivere. Viveva solo per Palù e basta.-
-Dai, vieni qui.- disse Emiliano abbracciando Anna. –Perfetto, così stretta tra le tue braccia posso finirmi da sola il gelato.- continuò Anna mangiando il gelato.
-Brutta furbacchiona. Aspetta.- disse Emiliano staccandosi dall’abbraccio. –C’è qualcosa che vibra.-
-È il mio telefonino, è Marco, devo andare.-
-Ti accompagno.- Anna annuì. Appena Marco li vide esclamò: -E poi non dire che non lo vedi per colpa mia.-
-No, anzi grazie. Non sai quanto sia importante per me stare con Anna anche un solo minuto.- rispose Emiliano.
-Dai ora andiamo. Finite di darvi i millecinquecentrotrentadue baci e poi andiamo.- disse Marco sorridendo.
-A domani Scicciolo.- disse Emiliano quando Anna stava per salire in macchina.
-A domani Emi.- Una volta entra in macchina, Marco ripartì e quando Emiliano vide l’auto girare l’angolo tornò a casa.
-Ma che nome è Scricciolo?- chiese Marco.
-Non lo so, però a me piace, soprattutto quando lo dice lui.- risero insieme e nel mentre il display del telefonino di Anna s’illuminò. Era un messaggio da parte di Emi: “Vengo domani a casa tua verso le 18”.
-Scommetto che è lui.-
-Si, viene domani a casa nostra.- Dopo aver risposto l messaggio gli occhi di Anna finirono sulla data che riportava il suo cellulare: 26/05. Qualcosa non tornava, ma ancora non capiva cosa. Ci pensò per tutto il viaggio e poi quando era quasi vicino casa, le venne in mente. Aveva un ritardo di 3 settimane. Doveva dirlo a qualcuno? A Marco, Emiliano? Maria? Cosa doveva fare, si chiedeva, ma non riusciva a darsi una risposta.
-Ehi, che hai? Dopo quel messaggio sei cambiata.- disse Marco slacciandosi la cintura.
-Senti, prima di andare in camera tua, vieni da me? Dovrei parlarti.-
-Ora? Non possiamo fare domani?-
-Ti prego.-
-E va bene. Entriamo dal garage così non ci sente nessuno.- Una volta entrati Marco si accomodò sul letto, mentre Anna chiuse a chiave la porta della sua camera per evitare visite da parte di qualcuno.
-Marco, tu sai cos’è questo?-
-Beh, a occhio e croce sembra il tuo diario personale.-
-Esatto, ora vai al giorno 15 aprile e leggi cosa c’è scritto.-
-No, non posso è il tuo diario.-
-Per favore.- chiese Anna quasi con le lacrime agli occhi e così Marco sfogliò quel diario fino a trovare la pagina datata 15 aprile.
-C’è scritto  con la penna rossa “Oggi”. Che vuol dire?-
-Che anche se non sei un medico, saprai bene che il ciclo viene solo una volta al mese, e quello è stato l’ultimo giorno in cui l’ho avuto.-
-Mi stai dicendo che…-
-Io non sto dicendo niente. Ci stavo pensando prima in macchina.-
-Anna, 3 settimane sono molte.-
-Lo so. Per questo te ne sto parlando Non so con chi farlo e non so che fare.-
-Vuoi che ci leviamo ogni dubbio?-
-E in che modo?-
-Test di gravidanza, che dici?-
-Ora? Sei impazzito?-
-No, la farmacia qui vicino è aperta, vado e torno subito.- Anna non riuscì a fermarlo che Marco era già uscito.
Anna sentiva che stava cambiando e, come una sensitiva, si sentiva di aspettare un bambino.
Ed a starle accanto chi ci sarebbe stato? Emiliano, e poi?
In famiglia avrebbe trovato tutto l’appoggio di cui aveva bisogno?
Tante domande e poche rispose quelle di Anna.
Dopo una manciata di minuti, Marco fece ritorno.
-Ecco. Vai in bagno, io ti aspetto qui.- Anna annuì ed uscì da quella stanza per andare in bagno. Stando attenta a non fare il minimo rumore, entrò in bagno e fece il test, ma non guardò l’esito. Preferì scendere da Marco ed controllare con lui.
-Allora?- chiese Marco appena la vide.
-Non l’ho guardato.-
-Lo facciamo insieme?- Anna annuì. Si sedette sul letto e prese tra le mani il test. Insieme lo guardarono: era positivo.
-È positivo, ed ora?- chiese Anna preoccupata. –Perché devo mettermi nei casini con le mie stesse mani?-
-Ora troveremo una soluzione. Ti fidi di me?- Anna annuì e Marco l’abbracciò stretta a sé. -Io ora devo andare, mi prometti che se hai bisogno mi chiami?-
-Si. Ciao Marco.- disse Anna dandogli un bacio sulla guancia.
-Ciao Anna.-  E così, Marco andò in bagno a lavarsi ed a cambiarsi per la notte, mentre Anna trovava un posto per nascondere quell’oggetto che le ha rivelato il suo essere incinta. Una volta nascosto per bene si mise a letto “Dovrò dirlo ad Emiliano”, pensò, ma per telefono non era proprio il caso. Con lui ci avrebbe parlato il giorno dopo. Ma mille pensieri affollarono la mente della ragazza, così tanti da farla piangere in silenzio.
Marco invece, prima di mettersi a letto, decise di scendere da Anna per controllarla un’ultima volta. Entrato in camera la sentì piangere.
-Ma non ti avevo detto di chiamarmi se avevi bisogno?!- chiese Marco vedendo Anna voltata di spalle.
-Tu hai due figli ed una moglie di cui occuparti, non puoi badare anche a me.- Continuò Anna senza girarsi.

-Questo lascialo decidere a me. Dai, ti faccio compagnia questa notte?- le chiese Marco, ma Anna non rispose, così l’uomo prese l’iniziativa. –Dai, fammi spazio. Questa notte resto io a farti compagnia.-  E dopo qualche minuto entrambi, stremati dai pensieri e dalla giornata appena conclusa, caddero tra le braccia di Morfeo.

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Angolo autrice.
Buon lunedì a tutti :)
Non so perché ho deciso di pubblicare questa storia, visto che non ho tempo per aggiornare (causa maturità u.u).
Questa storia l’ho scritta tra una pausa ed un’altra dalla studio… e che dite, è il caso di continuarla?
Sta a voi decidere.
Un grazie a tutti coloro che la leggeranno e che (forse) lasceranno una recensione.
Eliessa ~
   
 
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