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Autore: BonoRomato    17/06/2013    2 recensioni
"I miei occhi risplendono..?" "Sono la luce dei miei giorni, la luce che mi fa sorridere e mi fa andare avanti, la mia ispirazione, la mia gioia. Nessuna persona al mondo ha mai amato un'altra come io amo te..." "Beh...con una sola eccezione!"
Questa raccolta racchiude 5 storie, tutte racchiuse intorno agli elementi
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Altri, Canada/Matthew Williams, Nyotalia
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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LUCE
-elements-

Sospirai e guardai fuori dalla finestra. I fili d'erba dondolavano alla brezza primaverile del mattino mettendo in risalto il loro magnifico colore verde, come i suoi occhi. Tra questi fili, migliaia di fiori colorati si distinguevano.

Uscii di casa e mi sdraiai sul prato, guardando il cielo azzurro.

Arthur mancava ormai da un anno. La guerra me lo aveva strappato via e ora che era finita...chissà se era ancora vivo...chissà se stava bene...chissà se si ricordava di me...

Una primula giallo oro mi sfiorava le dita della mano destra. La raccolsi e me la portai al viso. Profumava tantissimo... Il suo colore era meraviglioso e pieno di vita, come i capelli biondi e arruffati dell'inglese, i petali del fiore erano soffici come il suo tocco sulla mia guancia.

Non eravamo mai stati veramente fidanzati. Era stata semplicemente una cottarella all'inizio, poi il nostro legame si era approfondito ed eravamo diventati inseparabili...innamorati....forse...non riuscivamo a stare separati per più di qualche ora, dovevamo sempre stare in contatto, in qualsiasi modo.

Adoravo stare con lui, adoravo lui, con Arthur riuscivo ad essere davvero me stessa.

Avevamo un legame d'acciaio, ma, quando il nostro semplice affetto si trasformò in vero amore e in desiderio di stare insieme, arrivò la guerra. Una guerra terribile, fredda e violenta.

Passavamo le giornate in casa, parlandoci tramite delle finestre che permettevano il passaggio di beni o cibo tra le due nostre abitazioni in caso di necessità.

Poi la guerra si spostò a sud e Arthur, dopo aver spostato me e il suo fratellino Peter in una casa isolata in collina vicino ad un fiume, al sicuro, fu costretto a seguirla per combattere in qualità di nazione, lasciandomi con il cuore a pezzi e Peter da mantenere.

Spostai lo sguardo verso il cielo azzurro. Alcune nuvole bianche e soffici si rincorrevano, spinte dal vento.

Sealand uscì di corsa di casa, venne da me e mi abbracciò. Gli baciai la guancia. "Vado a scuola, Amelia." mi disse.

Io gli sistemai i capelli e gli sorrisi, "Vuoi che ti accompagni?". Peter si portò una mano sulla fronte, imitando il saluto militare. "Nossignora!" cercò di atteggiarsi da adulto, "posso fare tutto da solo!"

Gli feci il solletico, lo ribaciai sulla guancia e lo guardai saltellare giù per la strada che portava in paese.

Tornai ai miei pensieri. La battaglia, me n'ero ricordata nel vedere il viso raggiante di Peter, era finita qualche giorno prima, ma ancora nessuna notizia di Arthur. Singhiozzai.

Pensai ad ogni momento felice passato con lui e una lacrima mi rigò il viso. Se non era ancora arrivato...allora...singhiozzai ancora.

Mi alzai e camminai in mezzo ai fiori, fino a raggiungere un torrente poco lontano.

L'acqua limpida scrosciava in alcuni punti più ripidi, per poi fermarsi più avanti in una zona pianeggiante. Qui la corrente era praticamente ferma.

Mi avvicinai alla sponda e con una mano sfiorai lo specchio gelido d'acqua, poi chiusi gli occhi e mi tuffai. Il freddo penetrò attraverso i vestiti appesantiti e mi fece rabbrividire piacevolmente.

Trattenni il fiato e mi immersi per qualche secondo, poi tornai in superficie, uscii dall'acqua e mi appoggiai su una roccia ad asciugarmi un po' alla luce calda del sole. Mi sentivo decisamente  meglio, ma nel mio cuore c'era ancora un briciolo di tristezza e nostalgia che non se ne sarebbe mai andato neanche dopo cento bagni.

Mi spostai sulla spiaggia di sassi che affiancava il fiume e passeggiai un po'. Ad un certo punto, qualcosa attirò la mia attenzione: un sassolino colorato.

Lo raccolsi e me lo rigirai tra le dita. Era davvero bellissimo, formato da striature verdi, bianche, nere, marroni e di altri colori.

Improvvisamente, una mano non mia mi strinse forte, abbracciandomi, mentre l'altra sfiorò il sassolino che tenevo fra le dita. "E' bellissimo, l'hai trovato qui?"

Mi si bloccò il cuore. Quella voce...

"Chissà che storia ha..." Arthur me lo prese delicatamente e lo osservò meglio. "Pensa, magari questo sassolino è qui da millenni, o ha viaggiato per millenni. Forse era già sulla Terra prima della comparsa dell'uomo...avrà visto tutte le guerre e tutte le paci"

Lo guardai, pendendo dalle sue labbra che parlavano appassionatamente. Continuò, "Pensa a tutte le persone che lo avranno preso in mano o che lo avranno guardato passando su questa spiaggia e a quanti pensieri o ricordi avrà suscitato. Impressionante, vero?"

Mi guardò. I suoi occhi verdi erano grandissimi e riflettevano sia l'orrore della guerra che la gioia del ritorno. Erano di una luminosità incredibile.

Qualche lacrima mista di felicità e stupore mi rigò il viso. Lo abbracciai fortissimo e tuffai il viso nella sua divisa. Lo baciai e il tempo si fermò. Ogni singolo istante si trasformò in minuto e ogni minuto in ora... "S-sei tornato..." sussurrai.

Arthur mi passò una mano nei corti capelli biondi, "Sì, e non ti lascerò mai più perché sei mia e non voglio più vederti piangere...mai più...". Sorrisi, asciugandomi le lacrime.

L'inglese mi afferrò delicatamente la mano e mi restituì il sassolino, poi ne prese un altro, bianco e puro, senza alcun tipo di imperfezione. "E questo chissà che storia ha. Guarda com'è bello e bianco. Se noti, non ha imperfezioni...è..è come te. Tu per me sei pura e perfetta e questo bellissimo bianco risplende come la luce dei tuoi occhi."

Arrossii. "i miei occhi risplendono...?" Arthur sorrise "Sono la luce dei miei giorni, la luce che mi fa sorridere e mi fa andare avanti, la mia ispirazione, la mia gioia..nessuna persona al mondo ha mai amato un'altra come io amo te.."

Soffocai una risatina imbarazzata, "Beh...con una sola eccezione!" Lo abbracciai. "Ti amo, Artie!" "Ti amo anch'io".

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