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Autore: harresprincess    17/06/2013    4 recensioni
E se mister x fosse riuscito nel suo intento? E se il mondo di milioni di teenagers fosse crollato con una sola pallottola?
'quattro uccelli voleranno, uno cadrà'
Genere: | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mister x.

 

-Amore...-. Apro lentamente gli occhi svegliata da un bagliore di luce che filtra dalla finestra. Non avevo ancora messo a fuoco.
-Harry, svegliati.- sorrido, poi allungo la mano verso l'altro lato del letto. Quando sento il cuscino freddo, il ricordo mi torna alla mente. Sento come un vuoto nel petto. ''sono passate due settimane, dovresti cominciare a realizzare, tesoro. Dai, è dura per tutti, ci siamo noi.'' dice sempre Niall. Ma per qualche strano motivo il mio cuore, la mia mente non si decidono a realizzare.
Vorrei abbracciarlo, ma non posso.
Vorrei baciarlo, ma non posso.
Vorrei riaverlo indietro, ma non posso.

* * *


Lo conobbi all'asilo. Era il mio 'compagno di merende', come si suol dire nel gergo infantile. Conservo ancora il suo primo regalo. Un orsacchiotto di peluches con una scritta sulla maglietta ''Hazza+Sara'' che mi diede in occasione del mio quinto compleanno. Crescemmo insieme e siamo sempre stati migliori amici. Verso i dieci anni capii che stavo cominciando a innamorarmi di lui, ma per paura di rovinare la nostra amicizia non dissi nulla. Ai tempi delle medie non stavamo più insieme come un tempo, ma ci vedevamo spesso e la sicurezza di essere innamorata persa del mio migliore amico aumentava sempre di più, ma lentamente ci perdemmo di vista.
Il primo giorno del primo anno del liceo fu uno dei più belli della mia vita.
Stavo mettendo i libri nel mio armadietto, quando a un certo punto sentii una voce familiare.
-Hey!.. sei tu quella nuova, giusto?- disse, facendomi arrossire. Annuii ancora nascosta dietro l'anta dell'armadietto. -Io sono Harry-. Spalancai gli occhi e chiusi l'armadietto. -Hazza!- esclamai, abbracciandolo. -Oddio sei tu! Sara.. pensavo che non ti avrei più visto- disse stringendomi.
Eravamo praticamente inseparabili. Quando le cheerleader ci vedevano camminare insieme nei corridoi ci guardavano dall'alto in basso. Lo consideravano uno sfigato, e di conseguenza anche me. Oh, se solo avessero saputo dove saremmo arrivati. Insieme.
Ma per mia fortuna alla fine dell'anno ci fu una svolta. Il giorno prima del ballo di fine anno mi mandò un messaggio.
''hey bellissima, ti va di venire al ballo con me? non ho nessun'altra''
Il mio cuore perse un battito. In quel momento ero stesa sul letto, e presa dall'euforia rotolai giù.
-oh cazzo cosa mi metto?- gridai, cominciando a rovistare nell'armadio. Non sono quel tipo di ragazza che si mette dei vestiti lunghi e ampi per andare a un ballo, insomma, fu un miracolo che non misi jeans e t-shirt. Scelsi un vestitino bianco, lungo fino alle ginocchia, senza spalline. Ma la cosa più bella fu notare l'espressione delle altre quando mi videro con le converse bianche, e non coi loro tacchi alti.
Harry mi venne a prendere quella sera. Quando mi vide mi guardò come se avesse visto la ragazza più bella del mondo.
-Sei...sei.. bellissima- balbettò, arrossendo. Amavo il suo essere dolce e impacciato.
-Grazie.. dai, andiamo ora- tagliai corto per nascondere il mio evidente imbarazzo. Lui annuì, lasciandosi sfuggire un sorriso mozzafiato.
Andammo a piedi, tanto la scuola non era distante. Ci guardarono tutti male, niente di strano, ma a noi non importava. O a me, per lo meno, Harry Styles mi stava stringendo la mano, fanculo tutti.
Mi guardò con quei suoi grandi occhi verdi. Rise.
-Tu non sai ballare, vero?-. Scossai la testa. Ci lasciammo scappare una risata, poi mi trascinò al centro della pista da ballo
-Scemo! Ti ho detto che non so ballare-
-Nemmeno io, ma non intendo ballare. Sto per rovinare tutto, sappilo.- disse, io lo guardai perplessa.
Subito dopo sorrise, mise le mani fra i miei capelli e si avvicinò al mio viso. Io feci lo stesso, poi mi baciò.
Fu un momento magico. C'eravamo solo io, lui e le nostre labbra unite.
Da quella sera diventai la sua ragazza, e le cose andarono sempre meglio.
Amavo quando mi chiamava nel bel mezzo della notte.
Amavo quando si arrampicava dalla finestra della mia camera per dormire un po' insieme a me.
Amavo quando si lasciava accarezzare i capelli prima di addormentarsi.
Amavo quando mi rubava un bacio nei momenti meno opportuni.
Circa due anni dopo stavo andando in classe coi libri in mano quando a un certo punto mi spuntò davanti, assolutamente scoinvolto. -Oddio, mia mamma mi ha iscritto a x-factor- disse. -Come faccio? E se non mi prendono? Che umiliazione, cazzo.- continuò, preoccupato.
-Sssssh. Andrà tutto bene- lo abbracciai e gli accarezzai i capelli per tranquillizzarlo, come facevo sempre.
E così fu. Successo assoluto. Tre si su tre. Quando tornò nel backstage gli saltai in braccio e lo baciai con foga.
-Hai visto amore? Dai, puoi farcela- dissi contro le sue labbra, mentre mi stringeva forte.
-Ok, le audizioni sono andate bene ma se non passo ai bootcamp?-
-Non ti preoccupare, passerai anche quelli, sono sicura.-
Una settimana dopo stavo aspettando con ansia che venisse pronunciato il suo nome. Ma nulla.
Come lo avrei consolato? Forse ero stata troppo ottimista.
Scese le scale che portavano al backstage e venne verso di me. Mi guardò con gli occhi pieni di lacrime, deluso, poi scossò la testa e mi abbracciò forte liberando le lacrime. E il mio cuore si crepava a ogni singhiozzo.
Qualche minuto dopo stavamo uscendo dagli studi, quando uno dei produttori lo richiamò sul palco.
-Siete ufficialmente una band- dissero i giudici che, sorprendendo tutti unirono Harry, Niall, Zayn, Louis e Liam in una band. All'inizio non li conoscevo, ma diventammo subito amici.
La sera stessa tornammo a casa e andai da lui per aiutarlo a fare le valigie. Mi sedetti sul suo letto e lo guardai in silenzio. Si voltò verso di me e mi sorrise, sperando di scongelare il mio sguardo freddo.
-Che hai amore?- chiese sedendomi di fronte a me. Sospirai.
-Pensavo a una cosa. Insomma, ora devi pensare alla tua carriera. Non hai tempo per me ed è giusto cosi, non devi avere distrazioni e devi pensare solo ad arrivare il più lontano possibile. Quindi pensavo che dovremmo...- dissi con un tono basso, lentamente. Lui scosse la testa facendomi tacere prima di finire la frase.
-Non importa, io ti amo.-
-Anche io ti amo, ma quando sarai famoso sarai circondato da ragazze belle, ricche e famose e di me ti dimenticherai facilmente. Credimi, è meglio così.-
-Ma...ma io ti amo. Ti prego non te ne andare.-
-Un giorno mi ringrazierai per questo. Solo.. rimaniamo amici ok? ci sentiamo ogni tanto per telefono così mi dici come va. Ti voglio bene, buona fortuna per xfactor.- lo abbracciai, ma rimasi fissa sui suoi occhi verdi che lentamente si riempivano di lacrime, così decisi di dargli un'ultimo bacio, poi mi alzai. Mi bloccò ancora una volta e lo ritrovai alla mia altezza.
-Ti scongiuro. Ho bisogno di te.-
-Capirai che non è vero. Coraggio, sii uomo. Ti voglio bene.- dissi le ultime parole, poi uscii dalla sua stanza.
Sapevo che era il meglio per lui. Non per me. Per me lasciarlo fu come un suicidio.
Passò un anno, non ebbi mai tempo di vederlo o, meglio, lui non ebbe mai un attimo libero. Ed era questo a cui pensavo, perchè l'amore a distanza è una lenta condanna alla separazione.
Un giorno mi mandò un messaggio. Un messaggio che nel profondo del cuore aspettavo da tanto.
''Sono tornato a casa. Ti prego, voglio vederti.''
Sentii una sensazione stupenda in quel momento. Volevo vederlo, lo volevo tanto.
''Vieni tu o vengo io?''
''Sto arrivando''
Il mio cuore perse un battito. Lo avrei rivisto dopo un anno di messaggi e chiamate, e basta. Non vedevo l'ora di vedere come fosse cambiato, se era ancora il mio dolce hazza, il mio tenero orsetto coi ricci scompigliati e i suoi grandi occhi verdi.
Sentii bussare la porta. Quando la aprii spalancai gli occhi.
-Hazza...- sussurrai, guardandolo. Era quasi irriconoscibile. Era molto più alto, al posto della sua pancetta c'erano degli addominali parecchio sviluppati e aveva le braccia coperte di tatuaggi. Il viso era più stanco e con i lineamenti più da adulto, ma il suo sorriso raggiante, gli occhi, le labbra e i capelli erano sempre gli stessi. Mi fiondai fra le sue braccia, annullando completamente la freddezza che mi ero imposta.
-Piccola- disse, facendomi notare che anche la sua voce era più roca e bassa. -Ti ho aspettato per tutto questo tempo, non ti ho mai tradita.- ammise accarezzandomi i capelli lunghi e scuri.
-Neanche io. Mai.- strinsi ancora di più bagnando leggermente la sua maglia di lacrime. Lo trascinai in salotto e lo feci sdraiare sul divano, poi mi stesi su di lui con la testa appoggiata sul suo petto.
-Sei cambiato.- dissi, guardandolo ancora. -e sei bellissimo.- sussurrai le ultime parole come per non farmi sentire. Lo strinsi più forte, come se avessi paura che scivolasse via da me, come gli avevo già permesso di fare. Sorrise e prese il mio volto fra le mani. -E tu sei stupenda- sussurrò. La sua voce era così dolce e suadente. Gli sorrisi, poi chiusi gli occhi sperando che avrebbe continuato a parlarmi così mi sarei addormentata al suono di quella melodia bellissima
-Torna a essere mia, come una volta, ti prego.- disse con un tono debole e dolce e uno sguardo così innocente, che mi ricordava il vecchio lui.
Sentii le farfalle nello stomaco. Come avevo potuto dubitare di lui? Dopo un anno non si era lasciato attrarre dalle donne più belle del mondo dello spettacolo e aveva continuato ad aspettarmi. Mi accoccolai sul suo petto e strinsi la sua maglietta. -Ma questa volta non andartene.-, e con quelle parole mi uccise. Scossi la testa lasciando uscire una lacrima.
Una lacrima di rancore verso me stessa.
Di risentimento.
Di rabbia.
-Resterò per sempre, te lo prometto-. Avanzai sul suo corpo fino a ritrovarmi faccia a faccia con lui. Mi fissò, si morse la labbra e appoggiò il naso al mio, esitando a baciarmi. Io annullai le distanze e lo baciai lentamente, con dolcezza. Fu una sensazione stupenda sentire ancora una volte le sue morbide labbra color ciliegia sulle mie muoversi con così tanta passione e trasporto. Sentivo di appartenergli, e sentivo che lui apparteneva a me. In quel momento si staccò da me.
-Senti, volevo chiederti una cosa. Fra una settimana devo tornare a Londra e...-
-Portami con te.- lo interruppi. Il suo sguardo si illuminò e sorrise. -Dici sul serio?-. -Si, non voglio passare un'altro istante lontano da te. Ti prego-. Si stupì alla mia risposta, e il suo sorriso si ampliò ulteriormente. -Allora che dici se partiamo domani?- propose, e io annuii con foga.
Mi fece scendere e si alzò dal divano. -Ora vado a salutare mia madre, ci vediamo domani, ciao amore.- mi baciò ancora. -Ciao Hazza.- sorrisi e gli aprii la porta. Penso che esprimere a parole quanto mi fosse mancato non sia possibile, e ora eccomi qua, stavo per andare a vivere con lui a Londra.
La mattina dopo mi feci trovare con le valigie pronte e un sorriso raggiante davanti alla porta. Gli saltai in braccio appena entrò, poi prese le valigie e partimmo.

Mi abituai subito alla sua vita frenetica da star, ai paparazzi ovunque, alle fans in delirio che chiedono gli autografi e a quelle che mi augurano la morte. Che tenere.
Ma una cosa a cui facevo fatica ad abituarmi fu dormire accanto a lui, a poterlo baciare e abbracciare ogni volta che volevo, averlo tutto per me. Era bellissimo ritrovare l'amore anche nelle piccole cose di tutti i giorni che da un anno ormai mi sembravano tristi e monotone. Harry aveva riportato la luce nella mia vita.
Fu facile familiarizzare con Niall e Louis, perchè erano allegri e solari come me. Liam era piuttosto timido e dolce, mentre Zayn era ed è tutt'ora un mistero.
Quell'anno fu molto intenso la punto di vista lavorativo, tutti i giorni nello studio di registrazione o a girare video. Avevamo a mala pena il tempo di uscire insieme di sera, ma quando la carriera è all'apice non ci si può permettere di prendersi pause. Qualche mese dopo iniziò un tour mondiale e lo stress cominciava a farsi sentire. Però ebbi l'occasione di conoscere anche Perrie, Eleanor e Danielle, e diventammo presto grandi amiche.
Un giorno, circa un mese prima del tour, Harry tornò a casa particolarmente entusiasta.
-Amore! non indovinerai mai cosa devo dirti.- esordì entrando dalla porta e baciandomi.
-Dimmi.- sorrisi, contagiata dal suo entusiasmo.
-Ci esibiremo al Maddison square garden! Non ci credo! E' sempre stato il mio sogno.-
-E' fantastico, tesoro. Sono così fiera di te.- lo abbracciai.
Anche se il nome del Madison square garden rimase tristemente impresso a me, ai ragazzi e ai milioni di fans sparse per tutti gli angoli del globo.

12/12/12 - New york


-Oggi è il grande giorno!- venni svegliata dalla voce squillante di Harry.
-Mmmh.- mugolai in risposta, accecata dalla luce che filtrava dalla finestra.
-Alzati, dormigliona.- mi baciò sulla guancia. Sorrisi e mi alzai da quello scomodissimo letto nella camera del nostro hotel di new york city. Mi stiracchiai e mi misi i jeans e una maglietta, poi mi buttai sul divano e cominciai a fare zapping col telecomando in cerca di un bel programma.
-Paul ha detto che fra un quarto d'ora passa a prenderci, dobbiamo andare là per il soundceck-. Annuii. Francamente non capivo perchè dovessero comunicare col cellulare quando Paul stava nella stanza accanto.
Harry si sedette accanto a me e mi baciò. Poco dopo sgattaiolammo fuori dall'hotel diretti al madison square garden.
Quando arrivammo, presa dalla noia giocai un po' con la piccola Lux e feci le solite chiacchiere con le ragazze. Due ore prima dello show aprirono i cancelli e le fans cominciarono ad entrare correndo all'impazzata, e i ragazzi nel backstage stavano per impazzire dalla tensione. Tirai fuori il cellulare dalla tasca e controllai i social network
Presi a scorrere la timeline di twitter velocemente e mi sorpresi di quante ragazze menzionavano un certo ''mister x''. Decisi di approfondire leggendo qualche tweet.
''quattro uccelli voleranno, uno cadrà.'' Sospirai. Cosa poteva significare?
''tutti punteranno in alto tranne il più giovane.'' Sgranai gli occhi. No...
''la sua pelle diventerà pallida e le sue labbra viola.'' No.
''sarò sotto al palco, vicino a Harry.'' No. No. No.
''dopo che la pallottola cadrà a terra tutto cambierà'' Pallottola? Cosa?
''gli one direction cadranno a pezzi'' Il nodo alla gola si fece insopportabile. No.
Dovevo impedirlo. Dovevo solo impedire che quel pazzo psicopatico uccidesse Harry o chiunque altro della band.
-Harold. Qui.- ordinai, presa dalla rabbia. Lui si avvicinò perplesso, poi gli porsi il cellulare.
-Non succederà nulla, vero?- sospirai con gli occhi chiusi cercando di fare mente locale.
-E te credi pure a queste stronzate? Dai... vieni qui.- mi baciò cercando di sdrammatizzare.
-Se ti spara ti ammazzo.-
-Se mi spara mi ammazza lui.-
-Sei un cretino.-
-Lo so.-
-Togliti, coglione. Vado a dirlo a Paul.- mi alzai e andai dai tipi della sicurezza. Mostrai il cellulare anche a loro.
-Pfff. Cazzate.- risero.
-Va bene. Poi non lamentatevi se avrete un ragazzo di vent'anni sulla coscienza.- ribattei, acida.
-Stellina, tranquilla. Non succederà niente ai ragazzi. Ora stai calma e goditi lo show ok?- mi rassicurò Paul. Annuii, anche se in fondo sapevo cosa sarebbe successo.
Aspettai per quasi due ore il sollievo di vederli correre nel backstage con il cuore a mille e un sorriso a 32 denti.
Live while we're young. Assolo di Zayn. Sparo.
Odio avere ragione in certi casi. Sospirai autoconvincendomi che quella pallottola fosse andata a finire da qualche altra parte, e non avesse preso nessuno.
-OH CAZZO.- gridò Paul fiondandosi sulle scale. Si fermò in cima e accese la radiolina. -Evaquate tutto, subito. La' dentro c'è un pazzo psicopatico- ordinò, poi salì sul palco. Lo seguii, mentre il cervello mi diceva di fare retro front e aspettare di ricevere notizie, il cuore si sgretolava e gli organi interni si attorcigliavano. Pregai il cielo di non ritrovarmi davanti quella scena.
Restai immobile dieci secondi con le lacrime che lentamente inondavano i miei occhi. Harry non poteva essere li, su quel palco, grondante di sangue. Corsi e mi buttai in ginocchio di fianco a lui, lo abbracciai scoppiando in lacrime.
-Levati, quel tizio è ancora qua in giro, è pericoloso.- ordinò Paul.
-Col cazzo, anzi, che mi ammazzi. Non me ne frega più niente di vivere.- singhiozzai. Si arrese subito, viste le circostanze.
-Harry ti prego non morire. Ti prego.- lo accarezzai. Lui sorrise amaramente, poi mi diede un bacio sulla fronte.
-Avevi ragione tu, ammazzami ora- scherzò ridendo, poi tossì leggermente mettendo una mano sul petto. Scostai la mano e strappai la camicia, vedendo una ferita profonda e piena di sangue. Sussultai mettendomi una mano davanti alla bocca.
-Non piangere, piccola. Sorridi almeno questi ultimi istanti.-
-Come faccio a sorridere? Stai morendo davanti a me, e io non posso fare niente per impedirti di andare via da me. Ti prego, non morire.-
-Vorrei, tesoro. Credimi che se potessi resterterei vivo e ti sposerei.- una lacrima percorse la sua guancia.
-Non può essere... Perchè tu, perchè ora? Se dio esistesse tutto questo non starebbe succedendo.-
-Sta tranquilla- tossì e una gocciolina di sangue sporcò l'angolo della sua bocca. -Ho solo un ultimo desiderio.-
-Dimmi, qualunque cosa.- mi affrettai a rispondere. Sentivo che il tempo che mi restava con lui stava scivolando via come sabbia fra le dita, e avrei tanto voluto tornare indietro e passare ogni secondo possibile con lui.
-Promettimi che ti lascerai alle spalle quello che abbiamo vissuto insime, andrai avanti e ti innamorerai di un ragazzo fantastico che ti ama come meriti. Poi ti sposerai e avrai dei figli, e morirai di vecchiaia. Magari pensami ogni tanto... Solo questo.-
-Come potrei lasciarmi alle spalle quello che abbiamo passato? In tutti i miei più bei ricordi ci sei anche tu, sei il mio compagno di vita da sempre. Come potrei dimenticare il ragazzo che amo da quando avevo 5 anni e che amerò fino all'ultimo dei miei giorni?- dissi, col cuore che si stava lentamente fermando. Quella sera sarei morta con lui, anche se magari avrei trascinato il mio corpo senz'anima per altri settant'anni. Lui sorrise per far uscire le lacrime, anche se ormai i suoi occhi ne erano pieni. -Tu sei forte, ce la farai.- sospirò spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -La mia forza sei tu.- mormorai, sentendomi sempre più spenta. Cercai di godermi quel momento guardando intensamente quegli occhi che si sarebbero presto chiusi. Quegli occhi di un verde così abbagliante e vitale, che si stavano lentamente chiudendo . Misi una mano sul suo petto, sentendo i battiti del suo cuore. E ogni battito mi sentivo più viva, come se i nostri cuori fossero fatti per battere insieme.
-Non chiudere gli occhi. Ti prego.- supplicai, notando che il suo sguardo si stava affievolendo. Le lacrime intanto non sembravano voler smettere. -Ti prego-
-Non posso. Ti aspetto in paradiso.- sorrise.
-No, no ti prego.- mi agitai, e i miei battiti si acelerarono mentre i suoi stavano lentamente rallentando. -Ti amo, ti ho sempre amato e sempre ti amerò.- mi fiondai sulle sue labbra e gli diedi un ultimo bacio.
-Ti amo- sussurrò, poi sentii il suo ultimo battito. E in quel momento morii anche io.
-No.- dissi, sgranando gli occhi e sentendo che anche la mia anima se ne stava andando con lui. Gridai. Gridai con tutta la forza che avevo in corpo.
Per dolore
Per rabbia
Perchè avevo appena perso la persona con cui avrei voluto passare il resto della mia vita.
Mi alzai e corsi via nel backstage. Corsi senza una meta, piangendo come non avevo mai fatto in tutta la mia vita. Mi nascosi per non essere trovata in quello stato, non volevo che nessuno vedesse quello spettacolo orribile. A un certo punto sentii una mano posarsi sulla mia spalla. Liam.
-Che ci fai qui?- chiese con la sua solita dolcezza.
-Aspetto di risvegliarmi da un incubo. Tu?- risposi ancora raggomitolata su me stessa.
-Vieni qui- disse. Alzai gli occhi, poi mi fiondai fra le sue braccia e liberai tutte le lacrime e i singhiozzi, mentre faceva lo stesso accarezzandomi i capelli.
Il giorno dopo mi svegliai nella stanza dell'hotel, sul nostro letto. Trovai un biglietto sul comodino.
''ieri sera ti sei addormentata fra le mie braccia, così ti ho riportato qui.
Liam xx''
Sorrisi debolmente. Ormai nulla aveva più senso, mi sentivo un corpo vuoto senza anima o sentimenti a parte il dolore.

17/12/12 - Londra.


Dovrei parlare ora. Mi sento spaesata perchè non ho scritto un discorso, ma penso che non ci sia bisogno. Fuori sta nevicando e il cielo è dello stesso bianco pallido della sua pelle. Continuo a fissarlo non capacitandomi della sua bellezza, sembra quasi finto, con la pelle così chiara, le labbra di un colore più scuro quasi tendente al violaceo e quell'area così eterea.
Distolgo un attimo lo sguardo. Louis mi tiene un braccio intorno alle spalle per darmi forza. Do un veloce sguardo a come sono vestita. Sono tutti eleganti, e poi arrivo io con un vestito nero lungo fino al ginocchio e le converse nere. Che classe.
Mi schiarisco la voce, ma è inutile perchè i singhiozzi tornano e sembrano non voler smettere.
-Onestamente non pensavo che sarebbe mai arrivato questo giorno.- comincio, interrompendo il chiacchiericcio degli altri presenti. -In questo momento vorrei solo essere al suo posto. Vorrei tornare indietro nel tempo e godermi di più ogni singolo istante. Vorrei aver avuto più tempo per dirgli addio, ma anche un anno non sarebbe stato sufficiente. Penso che non ci sia dolore più grande di veder andarsene il mio compagno di vita, la mia forza, la persona che mi ha fatto capire la definizione di amore. Onestamente non intendo arrabbiarmi con quel pazzo che ha sparato, anzi, in questo momento non sarei in grado di arrabbiarmi con nessuno. Non so come ho fatto a vivere questi ultimi 5 giorni. Quella sera sentii come se la mia anima se ne stesse andando con lui, e ora sono solo un corpo senz'anima o sentimenti.- le mie parole causarono parecchie lacrime fra gli altri presenti. -Addio amore, non ti dimenticherò mai- singhiozzai, poi crollai fra le braccia di Niall.

* * *


Ora sono al cimitero seduta accanto alla tomba. Mi sembra quasi di stare meglio, forse perchè sento che solo in mezzo a tanto dolore il mio corpo si sente finalmente a suo agio. Non sarà mai pronta a dire un addio definitivo e non sarò mai pronta a lasciarmi alle spalle tutto questo.





Spazio autrice: 

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAZVEGNAAAAAAAAA

Zono tornata. zizi.
perchè ho fatto tutto questo? non lo so, porca di quella miseriaccia ladra. anzi, porca troia de na zoccola maiala.
super parolaccia. suona bene uh?
non potete immaginare quanto cazzo di tempo ci ho messo a scrivere sta merda. veramente, un travaglio.
non sto a scrivere un papiro immenso o questo spazio autrice mi verrà più lungo della one shot in se.
un beso, booby.
p.s. se recensisci non ti mangio
ʘ‿ʘ

 


grazie infinite alla mia bellissima Elly (Curly_Girl) che si è gentilissimamente offerta di mandare il codice a questa povera disgraziata che non ha l'editor <3 passate da lei che è bravissima, please.
  
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