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Autore: Soul_Doe    18/06/2013    1 recensioni
Elena:"Allora, in una scala da uno a dieci, quanta paura avevi che morissi?.."
Drake:"quattro!"
Elena:"Quattro?!
Drake:"Si!"
Elena: "un quattro!!? Per me tu eri un otto!"
Drake"Un otto? per me quei guardiani erano un otto!"
Elena:"Stai scherzando!?
Drake:"Bhe erano terrificanti"
Elena:"Allora a chi un dieci?"
Drake:"Ai pagliacci"
Elena:"I pagliacci la spuntano sulla mia morte?"
Drake:"Io odio i pagliacci!"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 La mia più grande paura.

Capitolo 2-In capo al mondo.



Sebbene il sole fosse ancora cocente e il cielo completamente privo di nuvole,ora,soffiava un leggero venticello che dava speranza ai volti stanchi e assopiti della gente del luogo.
Le mosche volavano,adesso,sopra il cesto di frutta posto nel comò accanto al madido letto di Nathan,attratti da una mela marcia.
Le pale del ventilatore giravano ancora veloci,ma erano incoraggiate dal vento che entrava dall'unica finestra della stanza.
Da quella stessa finestrella entrava il sole che era,comunque,ancora forte e accecante.Ancora una volta Drake fu svegliato da quella luce di mezzogiorno.
Aprì gl'occhi sbadigliando rumorosamente.Era passata circa una settimana,e i medici erano strabiliati dai progressi di Nate.
Oltre ad avere una buona salute fisica era uno dei rari pazienti con una memoria invidiabile,e forse era questo che gli faceva più male.Era questo che non lo faceva dormire.Il ricordo accecante di Elena,perfino più accecante del sole che lo costringeva ad alzarsi la mattina prima del mezzogiorno.
Non riusciva a levarsi dalla mente lo sguardo per niente rassicurante di Sullivan.Elena era morta,ne era quasi sicuro.
Cercava cosi di distrarsi in attesa di sapere più informazioni da Sully,ma nello stesso tempo sperava che quel momento fosse il più lontano possibile.
Non fece molte storie durante quella lunga settimana,si limitò ad assecondare i medici,cosa che fu molto strana per un tipo come Nathan.
Successivamente,visto la buona salute e la perfetta condotta di Nathan,il caposala lo incoraggiò promettendogli che in uno di questi giorni Sullivan gli avrebbe fatto visita.
Aveva capito che quel tipo,Sully,era totalmente innocuo,e che rappresentava la cosa più simile ad un famigliare per Nate.

Nathan,si rigirò nel letto,osservò l'orologio,che scoccava,come sempre,le dodici.Guardò fuori la finestra il sole alto nel cielo.Si allungò verso la frutta,marcia.Si soffermò ad osservare il lampadario,sporco.
Prese il diario e disegnò un pezzo del mobilio di quella stanza,poi fece anche per disegnare Sullivan,con delle corna e dei baffoni.Era totalmente preso da quegli schizzi,che non vide neanche una figura avvicinarsi davanti a lui.
-Salve,ragazzo-Fece l'uomo avvicinandosi cauto e osservando Drake disegnarli un bel paio di baffoni.
-Sully,mi hai fatto prendere un colpo,che ci fai qui?-.Domandò sorpreso il ragazzo,come sempre,nessuno lo aveva avvisato dell'inaspettata visita.
-Diciamo,che i medici sono stati,abbastanza clementi con me-.Rispose l'uomo alzando le mani come per vantarsi.
-Ah,ah cosa gli hai fatto?-.Chiese Nathan,ridendo di gusto.
-Niente ragazzo,giuro,ma andiamo a noi,il caposala mi ha detto che ti rimetterai presto-.Cominciò Victor,sedendosi sul letto del paziente.
-Già,si sto già facendo riabilitazione,dovrei uscire tra meno di due settimane-.Affermò compiaciuto Drake,facendo sparire il diario che aveva tra le mani.
-Come fai ragazzo?Hai un dono naturale per cacciarti nei guai e poi schizzarne fuori,ah sono troppo vecchio per queste cose-.Emise Sullivan,rigirando sempre la solita frase quando era nei casini.
Ci furono dei minuti di silenzio,Nate si tenne per se le battute sull'età di Sullivan e Victor i suoi versi.Il ragazzo appariva pensieroso,era strano non vederlo con la sua solita sfacciataggine.
-Senti Sully,devo saperlo,capisci?-.Chiese serio Drake,guardando negl'occhi quello che per lui era un padre.
-Si,ragazzo,capisco,senti...-.Emise Victor,distogliendo lo sguardo dal viso di Drake,e facendo una lunga pausa.
-è morta Sully?-.Continuò per lui Nathan,che non riusci quasi a pronunciare quelle parole.
-No,non è morta Nate...-.Fece tutto d'un fiato Sully sospirando alla fine dell'affermazione.
-Grazie al cielo,Sully,credevo di averla persa per sempre...-.Si rallegrò Nate,cominciando a parlare velocemente ma venne fermato da Victor,che doveva ancora finire la sua precedente frase.
-Nate,ascoltami,non è morta,ma non l'ho vista lanciarsi dall'aereo,e francamente non so...-.Disse più cauto l'uomo che venne però nuovamente interrotto.
-Ascolta Sully,noi possiamo cercala,dobbiamo cercarla,magari è ancora là nel mezzo della foresta Australiana-.Affermò Drake speranzoso,almeno non era morta.
-Non so ragazzo...-.Mormorò Sullivan che dava poche speranze di vita alla donna.
-Sully,senti,Elena è stata la prima a venirti a cercare quando sei stato rapito dagl'uomini di Marlowe,sarebbe partita anche senza di me,gli e lo dobbiamo Sully...-Disse col fiatone Nate,sarebbe andato in capo al mondo per lei,e per Sully.
-Facciamolo ragazzo,ma avremmo bisogno d'aiuto...-.Si convinse cosi Sullivan,alzando le sopracciglie malizioso.
-Che genere di aiuto?-.Chiese Drake sorpreso dalla mimica del compagno.
-Ah,ah  stai a vedere ragazzo,senti ci vediamo fuori da qui-.Fece l'uomo alzandosi dal letto e uscendo velocemente,emettendo il suo solito verso,ah,ah.
-Ciao Sully,e cerca di non sollazzarti troppo-.Affermò Nate,gridando perché lo sentisse.
-Lo farò-.Rispose velocemente Sully che uscì definitivamente dalla stanza di Nathan.

Quella notizia aveva messo di buon umore Nathan,che al contrario di Sully,credeva che Elena fosse ancora viva,in fondo era sveglia,e poi sapeva usare un paracadute...
Le settimane successive passarono in fretta,e Nate uscì poco prima della quarta settimana in ospedale,gli rifilarono,però,delle stampelle,e doveva,anche,stare a riposo per almeno un mese.
Malgrado il sostegno,Nate non si scoraggiò:avrebbe ritrovato Elena ad ogni costo,ed era anche meglio farlo il prima possibile.
Il giorno in cui uscì dall'ospedale venne scortato da Sullivan,che si presentò fuori dall'edificio.Come si aspettava Nate,neanche la città fu il massimo del lusso,proprio come quell'ormai avanzato ospedale.
Si trovavano nella cittadina Australiana di Lamington,più precisamente in Tasmania.
Era una cittadina piccola e angusta,per niente ospitale con i turisti specialmente con gl'Americani,che non condividevano le loro idee ecologiche.
Drake era stato trovato il mese prima,al confine dell'entroterra australiano,aveva avuto una certa dose di fondo schiena per essere capitato proprio li,altri cento metri,e forse,sarebbe morto assiderato.
Sullivan aveva cercato il ragazzo in lungo e in largo dopo l'incidente,e ovviamente aveva cercato anche Elena.
Nate era stato ritrovato il giorno seguente,con delle ferite profonde sugl'arti,ma non presentava traumi alla testa o agl'organi interni,era in buone condizioni,dopo tutto.Di Elena invece non si ebbero più notizie,e per quanto ne sapessero era ancora lì in mezzo a quella folta vegetazione,viva o morta,s'intenda.
Tuttavia Nathan sebbene fosse passato un mese,nutriva delle buone speranze,in quei giorni aveva scarabocchiato sul diario i viveri presenti nell'aereo e la posizione dove esso poteva essere atterrato.
Aveva cerchiato il luogo,e richiesto ai medici delle altre cartine più dettagliate,che tuttavia non ebbe.
Sully lo venne a prendere con una vecchia ford,stile Victor Sullivan.Nate non si fece scappare l'occasione di deriderlo con delle battutine mirate.
Arrivarono in quello che poteva sembrare un accampamento nell'entroterra australiano.
Due grandi capannoni color bianco sporco erano posati nel bel mezzo di quella che poteva definirsi una pseudo giungla.Le gip posteggiate a pochi passi dall'accampamento,una ventina d'uomini in divisa mimetica che costeggiavano la zona,cartine e scartoffie d'ogni dove,sembrava il covo di lazarevic nel Borneo.Nathan rimase stupito ad ammirare quel paradiso,non che non avesse visto accampamenti cosi grandi nel bel mezzo della giungla,anzi,lui si stupì soltanto per il semplice fatto che tutto ciò non era legato ad un tesoro leggendario.
Victor gli diede una pacca dietro la spalla,un pò per incoraggiamento,un pò per ricordargli che tutto ciò l'aveva organizzato lui,strano a dirsi.
Poi Sully cominciò a camminare verso il più grande tra i due allestimenti,lo aprì tirando un lembo della tenda e sfoderò uno dei suoi versi,quasi fosse un saluto,subito si girarono verso di lui due ragazzoni,apparentemente molto giovani,dall'aspetto molto simile,che salutarono bruscamente Victor.
Dopodiché Sullivan si mise a farfugliare con loro,e solo dopo pochi minuti fece avvinare e presentare Nathan ai due.
Nate si avvicinò alle scartoffie che i fratelli esaminavano,constatando che vi erano delle possibilità che Elena fosse ancora viva,seppure minime.
Restarono più o meno un ora a blaterale su certe cave naturali e altri possibili rifugi,finendo poi per accennare a una certa tribù aborigena.
Parlarono anche dei soccorsi,e delle pattuglie di zona,i cosiddetti ranger forestali che avevano il compito di esaminare se ci fosse qualcosa di insolito nella foresta.
Organizzarono anche delle squadre di ricerca,la prima già partita parecchie ore prima,l'ultima,invece,doveva cominciare le ricerche quella sera stessa.
Frustato ma consapevole del fatto che era ancora troppo presto per andare a fare il pazzo spericolato nella giungla,dopo una lunghissima discussione Drake si convisse a lasciar perdere la sue eroica impresa,e a non raggiungere Sullivan e i ragazzoni nell'entroterra,uscì,cosi,fuori dal tendone con l'aria un pò delusa,sedendosi in uno sgabello in legno con schienale bianco,simile a quello di un regista.
Era la prima volta che poteva soffermarsi sui particolari della giungla,e contemplarla senza che nessuno gli puntasse a dosso una pistola,o senza risolvere qualche indovinello alla mano.
Sbuffò alzando il viso e guardò degli uccelli variopinti proprio sopra di lui,la sua mente era un fardello di pensieri,che si consolidavano in una sola immagine,Elena.
Cominciò a fischiettare per distrarsi e notò una scimmietta nascondersi nei rami,sbuffò divertito.
Si avvicinò a lui una figura femminile che lo saluto caldamente,Drake scostò lo sguardo dal paesaggio e abbassò la testa,sorpreso.
-Ciao,Nate-.Disse una donna,con tono affascinante.-Chloe?!-.Esclamò sorpreso Drake,che diavolo ci faceva in Australia?
-Scusa chi ti aspettavi?-.Domandò allora la donna portandosi una mano sopra un fianco.-Ma che...che ci fai in Australia?-.
-Ci vivo,sai?Tu invece,quale tesoro leggendario cerchi,e per quale pazzo lavori,sono curiosa,sai?-.Fece la ragazza appoggiandosi ai manici della sedia di Nate.
-No,Chloe,nessun tesoro...Non questa volta-.Disse teso Nate,ma Chloe non sembrava credere molto alle sue parole,le nascondeva certamente qualcosa.
-Oh,davvero?E perché sei qui allora?-.Chiese nuovamente la donna,guardandolo dritto negl'occhi.
-Beh,diciamo che abbiamo avuto dei contrattempi-.Fece l'uomo alzando un pò le spalle e facendo un espressione vaga.
-Che genere di contrattempi,la biondina ti ha ancora spezzato il cuore?-.Domandò Chloe facendo,inconsapevolmente,centro.
-Beh,non proprio,più che altro Elena è la ragione per cui sono qui...-.Rispose allora Nate lasciando al discorso dei punti di sospensione,forse Chloe ci sarebbe arrivata da sola.
-Che intendi dire Drake?-.O forse no.
-E lei che devo trovare...-.Affermò Drake,sperando che quella volta avesse finalmente capito.
-Oh,non immaginavo,scusa Nate,davvero credevo che lavorassi per qualche fuori di testa...-.Si scusò la Frazer alzandosi e girando in tondo.
-Beh,no...-.Rispose pacato il compagno,guardando con la coda dell'occhio Chloe.
-E cosi è Elena il tuo tesoro?-.Cominciò la donna divertita.-Non ti preoccupare,sa cavarsela bene,vedrai che la ritroveranno...-.Finì poi volendo rassicurare Drake.
-Nate!-.Esclamò Victor appena uscito dal tendone.
-Oulala,Victor Sullivan in persona-.Fece Chloe avvicinandosi all'uomo.
-Chloe,sempre un piacere vederti-.Affermò l'anziano,beh,per queste cose non era troppo vecchio?
-Sei pessimo Sully,sbaglio o ai chiamato tu Chloe?-.Emise Drake,guardando divertito gli amici.
-Non ti sbagli ragazzo,pensavo che una mano ci facesse comodo e poi Chloe è della zona-.Rispose Sully lasciando ad intendere ben altro...
-Si,si Sully,quindi immagino che verrà con te a cercare Elena stasera?-.
-Non ti sbagli mai,eh?Senti ragazzo io torno dentro,tu cerca di non combinare casini-.Disse poi Sullivan sperando che Drake avesse abbandonato l'idea di venire con loro.
-Ma quando mai?!-.Concluse il ragazzo,effettivamente non erano i guai a cercare lui,ma lui a cercare i guai.

Il sole stava per tramontare,quel paesaggio al tramonto era ancora più bello e Nathan era disteso su una branda ad osservarlo.
Sbuffava,si girava,emetteva versi,era come se lo stessero torturando.
Doveva andare insieme a loro,lo sapeva bene,ma non era il momento di inseguire il suo eco.
Si ricordava ancora le parole di Elena,incise nella sua mente,quelle le parole che forse rendevano la loro relazione molto più complicata.-Che vuoi dimostrare Nate?-
Se lo chiedeva spesso anche lui cosa volesse dimostrare,di essere un eroe,di essere all'altezza dei suoi avi?
Nelle situazioni più esagerate si sarebbe buttato a capofitto,senza pensare a un domani,e adesso che forse sta perdendo la cosa più importante della sua vita,era fermo,immobile,forse,non l'amava abbastanza?
O forse l'amava anche troppo.Troppo per vedere il suo corpo,morto,freddo,troppo per disubidirle,troppo per credere in quella realtà che a lui non sembra vera.Eppure avrebbe strisciato,per vederla ancora sorridere.Non c'erano di mezzo medaglioni o zaffiri giganti,e lui non aveva proprio niente da dimostrare,ma tanto da perdere.
Forse Nate non era proprio un eroe,nè era poi cosi tanto coraggioso,anzi,era un codardo.Un codardo con i valori completamente opposti,capovolti.
Non aveva niente da dimostrare,si era tolto la sua maschera,adesso non era più il discendente di Francis Drake,doveva stare al suo posto.
-La ami vero Nate?-.Chiese Chloe avvicinandosi all'uomo ricordando un dejavù.
-Si...-.Mormorò Drake singhiozzando.
-L'ho capito subito,fin da quando hai insistito perché venisse con noi in Nepal,volevi proteggerla,vero Drake?-.Cominciò Chloe guardando gl'occhi chiari di Nate.
-Si...-.Rispose flebile,di nuovo.
-Ho visto com'eri disperato quando stava per morire,volevi evitare tutto questo?-.Continuò la ragazza dimostrando la delicatezza di un elefante,ma infondo Chloe non era conosciuta per questo...
-Ma adesso Nate,se fosse morta tu la finiresti,vero?Finiresti di fare il ladro,di andare in capo al mondo per poi cosa...-.Emise ancora Chloe vedendo il ragazzo non proferire parola.
-Nate,noi troveremo Elena,ma tu pensaci alla tua vita-.Finì Chloe andando in direzione di Victor,in fondo la ragazza aveva ragione,per quanto fosse cinica.

Angolo Autente.

Ciao,Ok non so perchè mi si spazia cosi tanto D:
Comunque,salut! Sono dinuovo io,mhh questa storia mi da ispirazione...
Beh,con questo capitolo credo che si possano capire più cose...
Anche se è comunque corto,spero che commentate cosi mi fate sentire la vostra.
Se scrivo poco e perchè non so mai cosa dire,però poi quando lo pubblico invece dovevo scrivere molti più avvertimenti -.-
Soul_Doe 
  
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