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Autore: Wavy13    18/06/2013    6 recensioni
- Sei mai stato su Tumblr?
- Tum… che?!
John aveva già delle difficoltà non indifferenti a dialogare con il suo coinquilino quando usava termini presi dalla lingua comune. Se ora si metteva pure a inventare parole la cosa si sarebbe potuta rivelare molto problematica.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Partiamo dal presupposto che tutto ciò nasce da uno dei miei classici viaggi mentali e che racconta qualcosa che chiaramente non potrà mai verificarsi; in particolare tutto è sorto dal quesito " e se Sherlock e John scoprissero di avere un fandom?" (questo spiega anche il what if degli avvertimenti). Detto questo posso lasciarvi alla lettura, sperando non risulti troppo idiota ;)

Ultimo appunto, alcuni riferimenti possono risultare poco chiari a coloro che non sono dell'ambiente di tumblr o simili!







Have you ever been on Tumblr?






- Sei mai stato su Tumblr?
- Tum… che?!
John aveva già delle difficoltà non indifferenti a dialogare con il proprio coinquilino quando usava termini presi dalla lingua comune. Se ora si metteva pure a inventare parole la cosa si sarebbe potuta rivelare molto problematica.
- Tumblr John! T-U-M-B-L-R!
Non sapeva come rispondere. Era chiaro che Sherlock stesse cercando di dirgli qualcosa, ma la loro conversazione si svolgeva evidentemente su due piani diversi. Probabilmente Sherlock presupponeva che John conoscesse il soggetto del discorso. Cosa che così non era. Si limitò quindi, sperando che bastasse a lanciargli un’occhiata perplessa.
Sherlock si arrese sospirando e voltò nuovamente lo sguardo al portatile di John con cui stava armeggiando da un’ora. Fece cenno all’amico di venire accanto a lui e gli mostrò la schermata. John diede un’occhiata veloce; la pagina a sfondo blu mostrava una miriade di immagini e disegni di ogni tipo.
- Carino. Non credevo ti interessassero queste cose.
Sherlock sogghignò, portò il puntatore sullo spazio di ricerca e iniziò a digitare. John curioso osservò le lettere che stavano apparendo sullo schermo.
- John…. Johnlock? E cosa sarebbe?
Sherlock lo ignorò e premette invio. Apparirono sullo schermo delle nuove immagini che inizialmente non dissero nulla al dottore; non gli ci volle molto però per riconoscere i soggetti.
- Ma quelli… siamo noi due?
Sherlock sorrise beffardamente e fece scorrere lentamente la pagina.
- In effetti… sì, pare che abbiamo un vasto fandom.
John non conosceva il termine fandom, ma non chiese nulla a a Sherlock, tanto era preso da quella pagina. Si sentiva in un certo qual modo lusingato. E poi quelle immagini erano davvero ben fatte, rappresentavano molto bene la vita al 221B di Baker street; alcuni rappresentavano le loro avventure passate e altri semplici frammenti della loro vita quotidiana, trattati in modo scherzoso. In alcuni disegni riconobbe anche Molly, Mycroft e Lestrade.
- Ma come… Voglio dire chi è che…
Si interruppe bruscamente. Si sentì avvampare; era ben sicuro di aver assunto un acceso colorito pomodoro, ma non se ne curò. Era decisamente troppo impegnato a valutare l’immagine che gli stava davanti, causa, oltre che del rossore, anche di un possibile infarto che, era convinto, sarebbe potuto venirgli da un momento all’altro.
- Sherlock… cosa… cos’è QUESTO?!
Sherlock guardò con espressione tutt’altro che sorpresa i loro due alter-ego oltre lo schermo, seminudi avvinghiati con forza l’uno all’altro impegnati a baciarsi così avidamente da sembrare quasi un unico corpo.
- Mi pare piuttosto chiaro John. Ma se proprio devo esporre l’evidenza, direi che è una rappresentazione di noi due, impegnati in laboriosi atti corporali.
John lo fulminò con un’occhiata che Sherlock ignorò.
- Che c’è? – chiese con la più genuina calma possibile.
John, che fino a quel punto era stato sull’orlo di uno svenimento, si riscosse ed esplose definitivamente.
- Che c’è??? Ma ti ha dato di volta il cervello!? Ti sembra normale??? Quelli siamo io e te che… insomma… guarda dannazione! E tu… mi stai… mi stai infilando una mano nelle mutande?!
- Così pare. E sembro anche piuttosto concentrato.
John rabbrividì. Cercò di fare chiarezza nella sua mente ma Sherlock riprese a far scorrere la schermata facendo apparire altre immagini, se possibile ancora più esplicite. Si ritrovò a osservare a bocca spalancata un disegno di loro due. Nudi, completamente. Un’onda di imbarazzo lo pervase pensando ai suoi genitali e a quelli di Sherlock (peraltro davvero troppo vicini) che, seppur disegnati, vagavano allegramente per il web con il più totale nonchalance. Si buttò a peso morto sulla poltrona senza scollare lo sguardo dal pc. Era sicuro di aver perso dodici anni di vita in poco meno di due minuti.
- Sherlock… posso… se possibile… posso sapere cosa diavolo significa tutto questo?!
- Oh, è molto più semplice di quello che può sembrarti. Vedi i nostri fan, o quantomeno la maggior parte, ipotizzano, anzi sono convinti, che tra di noi si sia instaurata una relazione amorosa omosessuale.
John represse un conato di vomito e si sforzò di alzarsi dalla poltrona. Si riavvicinò barcollando al computer.
- E come sarebbero arrivati a questa felice conclusione?
Sherlock lo squadrò dall’alto in basso, come fosse un alieno.
- Ma dai John è ovvio! La nostra relazione in fondo è così intima che non può che portare a questa conclusione. Due uomini adulti single, migliori amici, che dividono l’appartamento, che lavorano insieme e che si compensano sia psicologicamente che fisicamente, o in termini più semplici “sono una coppia perfetta” o “sembrano fatti l’uno per l’altro” non possono che essere amanti
- Sherlock, noi non siamo amanti
- Certamente, ma qualsiasi individuo, chiaramente senza le mie stesse capacità deduttive, arriverebbe a tale conclusione. E – proseguì – In realtà ritengo che tra noi ormai si sia instaurato una sorta di amore platonico.
- CHE COSA!?
- Su John, sii obbiettivo. Passiamo la maggior parte del nostro tempo insieme. Abbiamo un feeling perfetto. Puoi sinceramente dire che il nostro non sia un rapporto… ecco, particolare?
John lo guardò sbigottito. Ma non potè controbattere. Sapeva bene persino lui quanto Sherlock avesse ragione. Anche perché su queste cose aveva già riflettuto; sul perché lui, alle soglie dei quarant’anni non avesse ancora una donna e soprattutto perché questo non gli pesasse affatto; sul perché tra di loro ci fosse un’intesa così perfetta, a volte fatta di soli sguardi, da farli sembrare una coppia sposata. Aveva sempre evitato la risposta. Perché era fin troppo chiara.
Forse il termine corretto non era amore platonico. Perché di amore non si trattava; era qualcosa di ben più profondo, partiva dalle loro anime e si ramificava ai loro cuori e alle loro menti. Un legame che non si era creato, ma che era sempre esistito, fin da quando erano nati, e che piuttosto era stato ritrovato. Quando loro due si erano ritrovati: perché sì, a John pareva di aver sempre conosciuto Sherlock; e lo stesso, poteva scommetterci, valeva anche per il suo migliore amico.
Quanto al platonico, per il momento pareva essere così. Dacché ricordasse non era mai  finito accidentalmente a letto con il suo coinquilino. Ma a far consumare la loro relazione pareva fossero riusciti, e anche molto bene, i loro fan.
- Dai un’occhiata! Sono davvero in gamba questi disegnatori, siamo davvero molto realistici, non c’è che dire. Una somiglianza perfetta!
- Sherlock, ti prego… è già abbastanza umiliante così com’è, non c’è alcun bisogno di fare complimenti. E poi che diavolo! Cos’è questa storia delle mutande rosse?!
- Pare sia nato tutto da una certa “Reapersun”. È una delle migliori dovresti farti un giro sul suo profilo. Comunque non dovresti prendertela così tanto – si voltò con sguardo malizioso verso John – tu hai veramente un paio di mutande rosse.
- Sì d’accordo, è vero, ma non è che le metto solo al lunedì e poi… e poi tu come lo sai?!
- Credo di aver esaminato il tuo guardaroba un po’ di tempo fa
- Sherlock!
- Mi annoiavo
John sospirò esasperato e prese uno sgabello per sedersi accanto all’amico. Trascorsero diverso tempo a vagare per le pagine di tumblr. Sherlock mantenne sempre un’espressione concentrata e quasi soddisfatta, cosa che rendeva John sconcertato, quasi più che le immagini che gli scorrevano davanti agli occhi. Dopo quasi un’ora e mezza di pornografia spicciola John cedette all’imbarazzo e si alzò per andarsene a fare qualsiasi cosa che lo tenesse lontano da internet; si convinse che per almeno due settimane non sarebbe riuscito neanche ad avvicinarsi a un computer.
- Dove vai?
- Non lo so. A dimenticare. Ma tu divertiti pure, non c’è problema.
Sherlock fece un cenno col capo come se quella fosse stata la cosa più naturale da fare. Il dottore prese la giacca e fece per uscire.
- E per la cronaca – sbottò seccato prima di chiudere la porta – io è da 15 anni che non mangio più marmellata!

 
  
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