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Autore: KeepYourEyesOpen    18/06/2013    4 recensioni
- Buongiorno- disse lo scrittore con aria sognante, perdendosi ad ammirare il corpo perfetto e semi scoperto della sua ragazza. 
- Buongiorno anche a te..- disse lei, non riuscendo ad evitare una leggera intonazione provocatoria, colpa dei suoi bicipiti e della mancanza della maglietta, pensò lei. 
Castle le porse la tazza e lei contraccambiò con un sorriso sincero e gli occhi illuminati; rimasero incantati per svariati secondi, quanto basta per definirlo uno "sguardo da pubblicità di profumi". 
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Salve a tutti! 

Questa è la mia prima fanfic e come iniziare se non con Castle? 
Mi ci è voluto un po' per convinceremi a pubblicare qualcosa e tutt'ora non ne sono molto convinta, ma tentar non nuoce! 
Non so quanto vi possa piacere, posso solo dire che i nostri Caskett avranno un incontro.. Particolare, con una persona del passato! 
Buona lettura :)
Ps: Mi dispiace ma con l'html devo ancora prenderci la mano e gli spazi potrebbero non rispettare quelli decisi da me :( 
Kate Beckett si svegliò illuminata dai raggi di sole che provenivano dalla grande finestra della camera da letto. Come accade spesso appena svegli, passò qualche secondo prima che ricordasse la sera precedente. L'anniversario suo e di Castle. Ecco perché si ritrovava ancora a letto a mattina inoltrata, nuda e con un'espressione sognante sul viso; solitamente quello è Castle, non lei. Il suo compagno, invece, era già in piedi a trafficare in cucina, constatò lei sentendo svariati rumori provenienti dalla zona giorno. Decise di rimanere sdraiata in quel morbido letto e farsi coccolare dal suo scrittore, facendosi portare la colazione lì e chissà... Intraprendere un'altra attività molto più appagante per entrambi.
Rick Castle interruppe i suoi pensieri raggiungendola con un grande vassoio colmo di pancakes e sciroppo d'acero, accompagnati da due tazze di cappuccino fumante la cui schiuma cremosa formava due cuori perfetti. Castle ormai era un'esperto in quest'arte. 
- Buongiorno- disse lo scrittore con aria sognante, perdendosi ad ammirare il corpo perfetto e semi scoperto della sua ragazza. 
- Buongiorno anche a te..- disse lei, non riuscendo ad evitare una leggera intonazione provocatoria, colpa dei suoi bicipiti e della mancanza della maglietta, pensò lei. 
Castle le porse la tazza e lei contraccambiò con un sorriso sincero e gli occhi illuminati; rimasero incantati per svariati secondi, quanto basta per definirlo uno "sguardo da pubblicità di profumi". 
La detective si schiarì la voce e disse- Bhè, mio scrittore, ho la giornata libera, come la passiamo?
- Innanzitutto potremmo iniziare con un po' di sana attività fisica, riprendendo da dove eravamo rimasti questa notte magari... 
E si fondò sulle labbra di lei, approfondendo velocemente il bacio  e prendendola fra le sue braccia tra le risate felici di Kate. 
Dopo un indefinito periodo di tempo, i due innamorati giacevano ancora nel letto, ricoperti solo da un lenzuolo bianco candido, cosi vicini che neanche un sottile foglio di carta avrebbe potuto mettersi fra loro e un'espressione appagata sul viso di entrambi. Era necessaria per loro la stretta ed intima vicinanza dell'altro, ne avevano bisogno tanto quanto c'è bisogno di ossigeno per respirare. 
 
-  Ok, ora cosa facciamo?
Chiese Kate nuovamente, desiderosa di passare una giornata insieme a lui, magari al di fuori di quelle quattro mura. 
-Stavo pensando che potremmo goderci la bella giornata che c'è e andare a fare un giro a Central Park..
Rispose Castle, come se leggesse la sua mente. 
Mezz'ora abbondante più tardi, i due si lasciarono alle spalle il grande loft dello scrittore diretti al parco, decisero di andarci a piedi, sotto proposta di lei, per godersi l'aria fresca di primavera ed evitare di inquinare inutilmente la città. 
Camminavano abbracciati, come tutte le coppie, ma per loro era qualcosa di speciale già questo. Alla bella detective era infatti occorso qualche tempo per accettare pubbliche manifestazioni della loro relazione, adesso però, sicura del loro profondo legame, non se ne preoccupava più. 
- Dato che abbiamo passato l' ora di pranzo da un po' ed il mio stomaco non regge varie ore senza mangiare... Ci prendiamo un hot dog? 
Chiese Castle innocentemente. Era la sua natura, pensare al cibo costantemente. 
La detective accettò senza farsi pregare, avvertendo un certo languorino anche lei. 
Armati dei loro deliziosi hot dog, proseguirono il sentiero fino ad arrivare su uno dei numerosi ponticelli del parco che sovrasta ruscelli ricchi d' acqua. Si fermarono in cima, il pranzo ormai terminato, Castle che dolcemente abbracciava la sua detective. 
 
- È tutto così tranquillo qui.. Lontano dai rumori della città, adoro questo posto. 
- Già.. A volte trovo l'ispirazione per scrivere camminando per questi sentieri. 
Kate sorrise, era così spontaneo e tenero Castle che le veniva da baciarlo ogni volta che diceva frasi simili. E così fece. 
Appoggiò le labbra sulle sue, delicatamente, cercando di tramettergli la felicità e il relax che provava in quel momento. Sorrise leggermente allontanandosi e disse - Ti amo Rick. 
- Ti amo anch'io Kate. E amo queste semplici giornate trascorse con te al parco, senza fare nulla di speciale. Solo noi. 
Detto questo, spostò lo sguardo verso un venditore di zucchero filato.
- Kate, guarda zucchero filato! Ne prendiamo un po'? Come dessert... Ti prego!!
- Devo dedurre che l' hot dog gigante che hai appena ingurgitato non è bastato per riempirti.. Ok, va bene, lo prendiamo, ma non troppo grande! 
Rispose lei, pensando che era apparso il bambino che c'era in Castle e che ormai non le rimaneva che stargli dietro ed ammonirlo come una madre responsabile. 
Acquistato il desiderato zucchero filato, continuarono la loro passeggiata e Kate non resistette dal mangiare anche lei un po' di quel delizioso dolce. 
Si sorrisero felici, Kate in realtà sorrise soprattutto perché a Castle era rimasto un po' di zucchero filato su un angolo della bocca. C'era da aspettarselo. 
Senza pensarci due volte, si avvicinò al suo fidanzato e leccò via lo zucchero filato in eccesso, non si allontanò da lui ma ne approfittò per schioccargli un veloce bacio. 
Riportando entrambi lo sguardo verso la via che dovevano percorrere, videro un uomo che non si sarebbero mai aspettati di rivedere. Will Soreson. 
Il sorriso scomparve sul viso di entrambi, sostituito da uno sguardo sorpreso, mentre si avvicinavano all'uomo che avevano visto l'ultima volta più di sei anni fa. Anche l'agente dell'FBI non si aspettava di incontrarli e si avvicinò cautamente verso la coppia. 
- Agente Soreson! Che sorpresa rivederla, credevo non sarebbe mai successo. 
- Castle, Kate, è un piacere. Noto che sono cambiate molte cose dal nostro ultimo incontro.. Sapevo Kate che provavi qualcosa per lui già allora.. 
- Bhè alla fine ha scelto fra noi due.. 
Disse Castle con un leggero tono di superiorità, dettato forse dall'avere l'ex fidanzato di Kate davanti agli occhi.  
- Castle! Non è il momento. È un piacere anche per noi incontrarti, di nuovo a New York? 
- Si tratta solo di qualche mese ma, sì, di nuovo nella Grande Mela! Sai Kate, credevo che non ti avrei più rivista.. 
-Già anch'io. Sono cambiate molte cose però, come hai detto tu. 
- Stiamo per sposarci!
Esclamò Castle, non riuscendosi a trattenere, felice anche del tono distaccato di Kate verso Soreson. 
- Wow, che notizia! Fate sul serio allora, eh? 
- Se non si era capito.. Sì. 
Rispose pronto Castle, stringendo leggermente la presa sul fianco di Kate. 
Alla detective non sfuggì questa mossa del fidanzato e notando anche lo sguardo deciso e di sfida che si scambiavano i due uomini nei secondi che seguirono, decise che era il momento di congedarsi dalla sua vecchia fiamma. 
- Bene Will, noi dobbiamo proprio andare. Sono felice di averti rivisto, buona fortuna nell'FBI! 
- Ah, Soreson. Se non hai niente da fare, tra due mesi ci sono le nostre nozze. Giugno, perfetto non trovi? 
- Ok, a presto Will! 
Disse velocemente Kate, preoccupata dalla piega che stava prendendo la conversazione. 
- A presto Kate. Castle, controllerò i miei impegni per Giugno! 
- Mandiamo un invito anche a te allora! 
Rispose pronto Castle, la bella detective che lo stava già tirando per un braccio per allontanarsi da quell'incontro inaspettato quanto imbarazzante. 
- Non sopporto proprio quell'uomo! Si crede chissà chi solo perché fa parte dell'FBI! 
- Tranquillo Castle, ormai è andato, non lo rivedremo per molto, o forse no. Come diavolo ti è venuto in mente di invitarlo al nostro matrimonio? Sai che lui è capace di presentarsi? E se lo fa cosa farai? Una rissa nella pista da ballo? 
- Di certo non da solo. Mi farò aiutare da Ryan ed Esposito! 
- Oh andiamo Castle! Cosa credi che voglia fare, riconquistarmi? Lascialo perdere e godiamoci Central Park. 
Il povero Castle non era ancora del tutto convinto, ma si promise di pensarci il giorno delle nozze, se proprio si sarebbe presentato. Nessuno poteva toccare la sua Kate.
- Piuttosto parliamo dell'unica cosa importante ed interessante di questo incontro con Soreson. Provavi qualcosa per me i primi tempi della nostra collaborazione! Adesso ho anche un testimone, cara Kate, arrenditi. Avevo ragione io! 
Kate strabuzzò gli occhi, incredibile che andasse ancora avanti con quella storia. Sperava anche che a Castle fosse sfuggito quel commento di Will, magari troppo distratto dalla gelosia che prova nei confronti del suo ex fidanzato. 
Decise comunque, colta da buonismo, di assecondare Castle e non controbattere. 
- Ok va bene, lo ammetto! 
Non poteva però lasciarlo vincere così facilmente. 
- Prima di tutto però, l'incontro con Will non è avvenuto all'inizio della nostra collaborazione, ma dopo settimane, anzi forse mesi. E lui ha solo ingigantito la cosa, perché io confessai a lui di trovarti interessante. E basta. Non ho mai detto di provare qualcosa per te! 
Disse decisa e poi si mise un grosso pezzo di zucchero filato in bocca, per calmare l'agitazione che la stava prendendo. 
Castle la osservò divertito, era così bella quando si innervosiva e ancor di più quando la causa era lui e i sentimenti che provava per lui. 
Si limitò a pensare che aveva tutta la vita davanti per stressarla con questo argomento e farle ammettere ciò che lei negava. Magari armato di zucchero filato, perché dal nervoso la donna lo stava divorando e adesso che aveva la bocca piena di morbido zucchero, le guance le si erano gonfiate colorate leggermente di rosso per l'imbarazzo e il nervosismo che lo scrittore le faceva provare . La visione più bella del mondo, pensò lui, innamorato perso. 

 

  
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