18/06/2013
2 recensioniA Sir che mi ha spinto a pubblicare la storia.
- Miseriaccia! -
Imprechi a bassa voce trascinandoti dietro il tuo vecchio baule rovinato e troppo pesante per te mentre ti guardi intorno alla disperata ricerca di uno scompartimento vuoto: il treno è pienissimo e tutti i vagoni davanti a quali sei passato sono già occupati.
- Che bel modo di iniziare l’anno! – sussurri sconsolato passandoti una mano tra i capelli rossi.
Ormai sei quasi arrivato alla coda dell'Espresso quando ti accorgi di aver trovato il posto ideale per trascorrere il tuo primo lungo viaggio verso Hogwarts: al suo interno c'è solamente un ragazzino solitario della tua età piccolo e mingherlino con i capelli sparati in tutte le direzioni. Lo osservi di soppiatto per pochi secondi e ti rendi conto di esserne attratto misteriosamente: c'è qualcosa di speciale in lui, lo sai, ma non riesci a capire che cosa sia. Appoggi un po' titubante la mano sulla maniglia della porta a vetri dello scompartimento e vi entri dentro, senza sapere che in quel luogo nascerà un'amicizia unica e indescrivibile che segnerà e cambierà per sempre la tua vita.
La porta dello scompartimento si aprì ed entrò il più giovane dei ragazzi coi capelli rossi.
- Quel posto è occupato? - chiese indicando il sedile di fronte a Harry - Il treno è pieno zeppo… -
Harry scosse la testa e il ragazzo si sedette.
da "Harry Potter e la Pietra Filosofale"
*Tata’s corner*
Finalmente son tornata! Ma vedo che interessa a pochi…
Cooooomunque, questa è una piccola flashfiction senza alcuna pretesa scritta mentre rileggevo per la ventordicesima volta “Harry Potter e la Pietra Filosofale” invece di studiare vita, morte e miracoli di Alessandro Magno. Devo dire però che senza l’aiuto della mia amata Sir non sarei mai riuscita a partorire una storia del genere ed è anche merito/colpa sua se l’ho pubblicata su EFP (ha una grande capacità persuasiva, già già).
Tutte le recensioni sono ben accettate!
Alla prossima!!!
Piesse: l'ho scritta di getto e dopo averla riletta ho deciso di lasciarla in seconda persona, come se ci fosse qualcuno di invisibile che segua e comprenda il nostro caro e piccolo Ron!