La sveglia suona: sono le 6:00 di un altro noiosissimo Giovedì alle prese tra greco, latino e algebra.
Carla, come al solito, scende le scale per andare in cucina in modo scocciato e stressato e quando incontra sua mamma non le parla nemmeno
-hei Carla, come stai?- dice la mamma con un sorriso dolce stampato in faccia.
Carla non risponde, è persa nei suoi pensieri. 
Pensa alla sua migliore amica, Daria, pensa a quanto erano amiche, pensa al fatto che ora non lo sono più...
-Carla, ma non mi rispondi? che hai?- dice la mamma sedendosi al tavolo per versare un po' di caffè nella tazza
-No mamma, nulla...- dice Carla sistemandosi la rossa chioma
-Dai... è per colpa di qualche ragazzo? Come si chiama?- domanda la mamma in tono curioso
Carla si alza dal tavolo, sbatte un pugno sul tavolo e dice -ma è possibile che quì nessuno si fa i fatti suoi? Ho detto che non ho detto nulla cavolo-
il suo tono era arrabbiato. 
Carla soffre di depressione. Infatti fino a un anno fa era un' autolesionista. non si è ancora ripresa.
-scusa.. io non volevo...- dice la mamma triste, quasi piangendo. 
La figlia la spaventa, non sa se chiamare lo psicologo o se lasciare che si riprenda col tempo.
Carla nel frattempo è piombata in bagno, si sta lavando e sistemando al meglio.
Mentre è sotto la doccia si guarda i polsi. 
Sono ancora li, ognuno di loro racconta una storia. Quello a destra in alto racconta di quando morì la nonna, quello sotto se lo fece quando rischiava di essere bocciata, mentre quello al centro, il più profondo, è di quando Daria è cambiata.
Carla si è messa a toccare i tagli uno a uno. Inizia a piangere, sono brutti ricordi.
Esce dalla docccia, si asciuga la chioma rossa, sitrucca un po, si veste e mette i suoi due bei polsini neri a quadretti viola.
Poi esce di casa, monta sul suo adorato motorino, infila il casco e parte veloce come il vento verso la scuola. 
I suoi capelli svolazzano al vento, il sole le illumina il viso. 
Carla ama il suo motorino, li si sente libera.

Arriva nel cortile della scuola, saluta le sue "amiche" e si mette a chiacchierare.
Mentre si parlava e si discuteva del compito di matematica del giorno prima, Daria passa da vicino a Carla e le butta per terra lo zaino
-haahha o mio dio, ma che brutto zaino- dice Daria con voce da antipatica e vanitosa
-giaaaa- dicono le sue amiche in coro
-Ha ha ha che divertente che sei- dice Carla prendendo lo zaino da terra
Daria e le sue amiche vanno via come delle galline, mentre Carla le fissa da dietro.
Suona la campanella, è ora di entrare a scuola.
Entrano tutti in classe, Carla si siede dietro dietro da sola e quando le sue amiche la vedono la invitano a sedersi vicino a loro ma lei vuole rimanere li.
Inizia la lezione di Algebra, poi tutte le altre, una più noiosa dell' altra. 
Finalmente è ora di andare a casa, Carla sale sul motorino e sfreccia a casa.
-b..b..buaongiorno- dice la mamma ancora sconvolta per quello che è successo la mattina
-ciao, io oggi non mangio quindi non rompere- dice carla stressata
-o...ok- dice la mamma
Carla sale in camera, si stende sul letto e inizia a piangere: Daria l'aveva derisa senza motivo.
All' improvviso suona il cellulare, è arrivato un messaggio da parte di Daria
"Hei bella, vediamoci al parco alle quattro, ti devo parlare :* "
Carla non risponde al messaggio, ma alle quattro va al parco... (continua nel prossimo capitolo)