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Autore: Tempie90    18/06/2013    12 recensioni
Un'ambulanza che non arriva, una Kate trafelata e la sala autopsie di Lanie!
Ok non è un granchè come riassunto ma giuro che non so come presentarvi questa storia! XD
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Lanie Parish, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Questione di fiducia: Nico's Adventures!!'
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Ciao =)
Eccomi con una nuova storia. Oddio storia, in realtà non so nemmeno io cosa sia! XD E' venuta fuori ieri dopo più di 5 ore in sala d'attesa dell'ospedale incrociando le dita affinchè tutto si risolvesse per il meglio!
La storia non ha alcuna attinenza con l'esperienza di ieri. E' venuta fuori probabilmente dopo che la snervante attesa mi ha bruciato gli ultimi neuroni del mio cervello.
Ho capito di essere davvero stanca e stressata quando ho visto uscire dalla porta del personale autorizzato il sosia sputato di Marlowe(Marix ne sa qualcosa). Lì ho capito che non stavo proprio bene. Credetemi l'ho fissato per un minuto buono cercando di convincermi che non fosse lui, ignorando mio cugino che povero mi parlava senza che io l'ascoltassi. Era sua madre sotto i ferri ma credo abbia pensato che quella più sconvolta ero io >_>
Comunque tranquille non era lui, troppo panciuto! XD
Va bè un discorso infinito per dirvi che probabilmente la storia non ha molto senso XD Non so se la dividerò in 2 o 3 capitoli ma non vi farò aspettare molto per completarla. =)
Si parte dalla quarta stagione facendo riferimento al matrimonio di Ryan e considerando Josh ancora 'presente' (si fa per dire) nella vita di Kate.
La storia girerà su Kate, Rick e un po' di Lanie, santa donna! XD
Spero vi piaccia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
E perdonate la schifezza XD
A presto,
Tempie. =)

P.S. Anche il titolo è un po' azzeccato. Non sapevo davvero cosa scrivere ma credo che all'ultimo capitolo si possa capire la mia scelta. =)

 

                                     Capitolo 1


“Non ce la faccio..” Disse con il respiro affannato.
“Si che ce la fai, Kate!” L’incoraggiò l’anatomopatologa. “Forza non mollare, ci siamo quasi!”
“Lanie…” Non finì la frase perché l’ennesima contrazione la colpì all’improvviso.
Delle lacrime cominciarono a scendere dal suo viso senza che la detective se ne accorgesse.
Solo in quel momento la porta dell’obitorio si aprì mostrando un Rick Castle completamente terrorizzato. Kate alzò lo sguardo e lo vide. Improvvisamente realizzò che lo voleva al suo fianco, nonostante tutto lo voleva lì con lei. Lo guardò con uno sguardo supplichevole e pronunciò il suo nome con un fil di voce: “Rick…”
L’uomo le si avvicinò immediatamente prendendole la mano.
“ Sono qui, ok? Andrà tutto bene. Ce la farai devi solo continuare a spingere. Non mollare, so che puoi farcela.”
A quelle parole la detective si sentì nuovamente piena di energie e riprese a spingere.
Una spinta e un sospiro. Una spinta e un sospiro.
La sua mano stringeva in una morsa quello dello scrittore, ma questi non se ne curava: se distruggerle l’arto avrebbe lenito, anche di poco, il suo dolore allora sarebbe stato ben disposto a perderne la sensibilità.
“Forza Kate!” Lanie si univa nell’incoraggiarla ma il fatto che ancora il bambino non fosse riuscito ad uscire la preoccupava. Vedeva Kate stremata e non era nemmeno uscita la testa.
Guardò Castle che presto intuì che qualcosa non andava. Lanie rispose subito alla sua domanda silenziosa.
“Castle, deve spingere più forte, il bambino non riesce ad uscire ma non può ancora rimanere dov’è!”
“Come…spingere più…forte?” Chiese col fiato corto la detective. “ Lanie non riesco a fare più di così…Che sta succedendo? Perché non esce?” Continuò tra le lacrime che avevano fatto di nuovo capolino sul suo viso.
“Kate stai tranquilla, ok? Troveremo una soluzione. Forse dovremmo cambiare posizione, darti una diversa base d’appoggio.” Mentre le rispondeva si guardava intorno cercando di trovare una soluzione.
Nel farlo non si accorse che Castle si stava ‘arrampicando’ sul lettino delle autopsie dove era seduta Kate.
“Castle che stai facendo?” Lanie passò gli occhi dall’uomo alla detective che teneva gli occhi chiusi e il capo reclinato all’indietro nel tentativo di prendere aria.
“Le farò io d’appoggio. Dimmi solo quello che devo fare.” Rispose sicuro posizionandosi alle spalle di Kate. Solo in quel momento la donna si accorse di lui. Fu invasa dal suo inebriante profumo e aprì gli occhi ritrovandoselo alle spalle pronto a sorreggerla. Voltò appena la testa solo per vederlo regalarle un dolcissimo sorriso.
Bastò questo per rassicurarla.
Poggiò la sua schiena sul suo petto e cercò le sue mani.
Le trovò immediatamente.
“Forza Kate…” Le sussurrò all’orecchio. “ Adesso devi spingere più forte che puoi. Ce la devi mettere tutta. Non temere, io sono qui, proprio dietro di te, ok?”
La donna rabbrividì per quel sospiro e quella vicinanza, poi annuì preparandosi a ricevere la contrazione e spingere.
Guardò Lanie che la incoraggiò con un cenno della testa, troppo commossa per l’immagine dell’amore che le si era appena presentata davanti.
Come faceva Castle a dare tutto se stesso per una donna che lo aveva ferito così tante volte?  Era davvero così potente l’amore che provava per Kate?
Si. Lo era.
Fu strappata dai suoi pensieri solo quando Kate iniziò nuovamente a spingere facendosi sfuggire un grido sommesso.
“Castle afferrale le gambe.” Gli disse Lanie.
“Come?” Castle non capiva bene cosa volesse fare Lanie e cosa avrebbe dovuto fare lui.
“Prendile le gambe. O meglio afferrale la parte delle cosce da sotto le ginocchia. Devi aiutarla a portarle al petto così da rendere più agevole l’uscita.” Gli spiegò. Ma Castle sbiancò, non era sicuro fosse una buona idea.
Lanie appianò ogni suo dubbio. “ Castle è l’unico modo per far uscire il bambino. Non siamo in sala operatoria e non ho un lettino adatto a far nascere un neonato perciò afferrale queste benedette gambe e tirale su!” Gli ordinò perentoria.
Castle questa volta agì subito. Gli dispiacque lasciare le mani di Kate ma sapeva che era necessario. Velocemente le prese la parte posteriore delle cosce, all’altezza delle giunture delle ginocchia e delicatamente le tirò verso di sé. Mentre una Kate sempre più trafelata si lasciò guidare nei movimenti senza protestare.
L’unica cosa che fece fu afferrare gli avambracci dello scrittore, come se le fosse assolutamente necessario un contatto con lui.
“Perfetto, adesso Kate, spingi!” Le gridò Lanie.
E Kate spinse stringendo fortemente le braccia dell’uomo e non contenendo più le grida.
Castle si sentì male a sentire le sue urla ma sapeva che non poteva fare altro che sostenerla e incoraggiarla.
Le sussurrò ancora all’orecchio, questa volta parole dolci, per tenerla vigile, per darle la forza di continuare e di dare alla luce quella meravigliosa creatura. E Kate confortata dalla sua voce, così calda e rassicurante, non mollò. Continuò a spingere fino a quando stanca e stremata, con un ultimo urlo, riuscì a dare alla luce il suo bambino.
Si abbandonò completamente sull’uomo che era stato ancora una volta la sua roccia e si fece cullare dal suo calore.
Rick le lasciò le gambe e posò delicatamente le sue mani sull’addome della donna.
Le baciò la base del collo sudato, per quell’attività appena conclusa, e le sussurrò: “ Sei stata bravissima Kate. Ce l’hai fatta. Sapevo che avresti superato anche questo.” Era orgoglioso di lei. Si era innamorato di una donna straordinaria, non poteva smettere di pensarlo.
I suoi pensieri, e lo stato semicosciente di Kate, furono interrotti dalle urla del nuovo arrivato che fece aumentare il battito dei loro cuori.
Kate si staccò lievemente dal petto di Castle per accogliere il suo piccolo tra le braccia e quando lo ebbe una miriade di sensazioni la investirono impedendole di trattenere le lacrime. Era felice. Tutta la stanchezza era sparita di fronte alla meraviglia che teneva tra le braccia.
Bellissimo.
Fu l’unica cosa che riuscì a pensare guardando quell’esserino muovere le manine alla ricerca di qualcosa da stringere.
Anche Rick guardava completamente rapito quel piccolo pargoletto pensando che fosse davvero perfetto ma non era suo figlio.
Quell’ultimo pensiero lo colpì come una secchiata d’acqua gelata. Il suo cuore ricominciò a sanguinare come faceva già da più di nove mesi ormai, da quando lei aveva annunciato di aspettare un bambino da Josh.
Aveva sperato fino all’ultimo di poter essere lui l’uomo con cui Kate avrebbe potuto formare una famiglia ma dopo quella notizia aveva perso le speranze e si era messo l’anima in pace scegliendo di seguirla almeno fino a che non avesse partorito. Sapeva che Josh non avrebbe cambiato il suo stile di vita e Rick non voleva che Kate affrontasse la gravidanza praticamente da sola.
Quindi aveva scelto.
Aveva scelto ancora una volta lei, mettendo al secondo posto se stesso. Aveva scelto di soffrire pur di starle accanto in quei mesi che sapeva sarebbero stati difficili per la detective.
Ma adesso il suo ‘compito’ era finito.
Ora Kate aveva quel meraviglioso bambino che le avrebbe illuminato le giornate anche senza Josh, che sarebbe stato sicuramente ancora troppo preso dal suo lavoro; e lui non poteva più far parte della sua vita. Non c’era più spazio per Castle nella vita di Beckett.
Si riscosse sentendo le risa di Kate mentre osservava il bambino fare delle adorabili smorfie.
Si lasciò ammaliare un’ultima volta da quel quadro bellissimo, di Kate che guarda rapita il suo bambino.
Godette pienamente del momento continuando a guardarli da sopra la spalla della neomamma senza rendersi nemmeno conto del servizio fotografico che Lanie stava facendo loro col cellulare, come se fossero davvero una famiglia. La dottoressa non aveva resistito ad immortalare quel momento perfetto di loro tre insieme. Non lo era solo il bambino, loro tre erano perfetti. Si chiedeva ancora perché Kate fosse stata così codarda da lasciare andare lo scrittore. Le voleva bene ma a volte non condivideva le sue scelte soprattutto quelle riguardanti Castle.
Dopo minuti intensi, Rick decise che era il momento di andar via. Rimanere un minuto di più l’avrebbe distrutto del tutto; così si allontanò dalla schiena della donna e, con un movimento veloce ma delicato, scese dal lettino.
Nell’esatto momento in cui Castle abbandonò la sua posizione Kate si sentì scoperta. Come se le avessero strappato via parte di sé.
Alzò velocemente gli occhi per cercarlo, per chiedergli perché si fosse allontanato da loro ma quando vide il viso dell’uomo non trovò il coraggio di fare la sua domanda.
Castle era stravolto: il suo sguardo era un miscuglio di tristezza e dolore insieme. Provò una fitta al petto consapevole di essere lei la causa di quei sentimenti.
Non avrebbe mai voluto che lui soffrisse in quel modo ma era successo e lei non aveva avuto il coraggio di cambiare le cose.
Lo guardò indietreggiare prima di rivolgerle un sorriso forzato: “ Devo andare…Ti lascio con Lanie.” Fece una breve pausa pesando le parole. “E’ un bambino bellissimo, Beckett…Davvero bellissimo!” Le disse guardandola intensamente. Kate era sopraffatta dall’emozione, non riusciva a dire una sola parola, completamente disarmata dalla sofferenza che traspariva dal volto dell’uomo che aveva di fronte.
Castle, non ricevendo risposta, decise di congedarsi: “ Credo sia meglio che vada, sono sicuro che Josh sarà qui a momenti e anche l’ambulanza. Ormai l’intoppo stradale dovrebbe essersi risolto.” Disse con un altro di quei sorrisi tristi.
“Auguri Kate. E buona fortuna per tutto!”
Era il suo addio. L’avrebbe salutata così, senza altro da dire, perché ormai non c’era più niente da dire.
Uscì da quella stanza completamente distrutto e col cuore a pezzi.
Salutò i due detective che avevano atteso nervosamente fuori per tutto il tempo per poi andar via.
Non sarebbe più tornato al distretto, non sarebbe più tornato da lei…non ne aveva più le forze.

Tempie's corner:
 
Povero il mio Rick T__T
Amo la scena di lui che le fa d'appoggio e le sussurra parole dolci *_* Sono carini vero? *_*
Ok basta, lascio parlare voi!
=)


  
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