Un
nuovo sensei
di ciuiciui
Capitolo primo - Un’insolita missione
Un
alito di vento primaverile spazzava le strade di Konoha di prima
mattina, mentre i suoi abitanti si stavano alzando salutando il sole
e le montagne antistanti al villaggio.
A
casa Nara c'era la solita calma che caratterizzava i suoi inquilini;
un raggio pallido colpì parzialmente il viso del giovane
Nara
provocando una sorta di mugolato più simile assai ad un
muggito assonnato.
"Shikamaru
è mattina,sveglia dormiglione!" disse la madre dello shinobi, mentre entrava e apriva con un gesto spietato le tende facendo
filtrare totalmente i raggi del sole.
"No
mamma..."si lagnò il Nara, mentre si girava le coperte e
s’infilava la testa sotto il guanciale nella speranza di
strappare
altri dieci minuti di riposo.
Ma
la madre più che mai decisa a farlo alzare,e soprattutto
conoscendo il tipo, gli tolse le coperte lasciando il figlio al
freddo.
Allorché
Shikamaru si dovette alzare, evidentemente costretto.
Borbottò
qualche frase sconnessa sull’ora della sveglia e mise fuori
il muso
dal letto e dalle lenzuola canute.
Con
passi incerti si recò verso il bagno, poi con un gesto
meccanico si sciaquò il viso con l'acqua gelida e
rimirò
il suo viso emaciato dal sonno.
"Che
faccia che ho..." si denigrò il ragazzo con una note di
disappunto per il brusco risveglio. Da quando era diventato Jonin, i
suoi impegni erano decuplicati e a lui questa faccenda non piaceva
affatto. Molto spesso l’Hokage voleva conferire con lui per
nuove
missioni e vi si era abituato da quando era diventato Chuunin. Ma con
il grado di Jonin, be’ era tutta altra cosa.
"Hai
fatto un ottimo lavoro, ma non ti posso dare un voto alto"
"Perciò
ti alzerò di grado...ti ci abituerai"aveva
pronunciato secca la voce di Tsunade-sama mentre gli affidava
nuovamente incarichi.
A
poco erano servite le blande lamentele nel constatare che avrebbe
avuto meno spazio per oziare e sicuramente più tempo preso
dalle missioni.
Immerso
in quegli strani pensieri Shikamaru si rivolse alla volta della
cucina dalla quale proveniva un odorino di colazione appena sfornata.
Vi
trovò il sorriso di sua madre, lo sguardo del padre severo e
invecchiato e qualche tazza fumante di latte per la colazione.
"Shikamaru,
buon giorno" lo salutarono i suoi genitori, mentre con lui con
un gesto secco d’impazienza si sedeva.
"'giorno"
si limitò a dire con sguardo accigliato per far sentire in
colpa i suoi genitori.
"Stamattina
ti sei alzato presto perché Gondaime deve conferire con te
di
una cosa assai importante...”. irruppe nel silenzio suo padre
senza
troppo giochi di parole.
"Strano"
borbottò il giovane Nara abituato ad essere chiamato
dall'hokage per "importanti
faccende".
Mancava
solamente che fosse assegnato ad una squadra di genin! Avrebbe
rifiutato senza troppe storie; questa faccenda dell'essere Jonin gli
stava dando un mucchio di seccature che avrebbe volentieri evitato.
"Figliolo"
fece con un gesto teatrale suo padre sospirando, al che il figlio lo
guardò ancora con uno sguardo bieco.
"L'Hokage
ha voluto farti passare al grado di Jonin perché credeva ne
fossi in grado. Dimostrale che sei un valido shinobi di Konoha e non
uno scansafatiche!"
"Io
non sono scansafatiche, solamente mi tengo lontano dalle rogne, se
possibile e se mi è concesso" disse Shikamaru portandosi
alla bocca la tazza scarlatta e trangugiando un sorso di latte caldo.
"Uno
shinobi ha anche dei doveri, su fai colazione e vai a vedere che cosa
vuol da te Gondaime"
***
"E questo è tutto" pronunciò Tsunade-sama mentre poggiava la guancia sinistra sulle mani intrecciate. I suoi gomiti poggiavano, in una sua posa usuale, sulla scrivania. Il sole entrava già caldo attraverso le finestrone dell'ufficio dell'Hokage e oramai era già alto nel cielo.
"Io dovrei prendere il posto d’Iruka sensei e tenere la sua classe?" si chiese titubante e quasi terrorizzato Shikamaru guardando negli occhi il donnone antistante a lui.
"Esatto...non
dovresti avere problemi a tenere una classe.”.
La
faccia di Shikamaru passò dall'essere verdastro, ad un
colorito blu e poi un indefinito scarlatto a tingergli le gote. La
prospettiva di tenere dei mocciosi urlanti che chiedevano l'ora
d’arti marziali o che cercavano di barattare l'ora di storia
con la
lezione d’arti illusorie gli sembrò semplicemente
un incubo.
"Ma
io sono occupato con le altre missioni..."cercò di
rigirarsela lo shinobi.
"Ti
ho già dispensato...e anzi ti do gli appunti
d’Iruka. Te li
ha personalmente lasciati. Anzi a dire il vero è stato
proprio
lui a raccomandarti a me. Sei stato scelto in virtù della
tua
pazienza...con certi scalmanati è proprio quello che ci
vuole"
Mentalmente
Shikamaru prese nota di fargliela pagare al suo precedente sensei.
"Sicuri
che è una settimana..."chiese titubante lasciando a
metà
la frase quasi a confermare ciò che non si voleva dire,
ovvero
la remota ipotesi che Shikamaru rimanesse più di una
settimana.
Tsunade-sama
lo squadrò da testa a piedi, mentre lui incrociava le
braccia
in attesa.
"Un'influenza
non ha mai ucciso nessuno. Non sta affatto bene tanto è che
è
in ospedale, ma una settimana dovrebbe essere sufficiente"
Ma
la risposta non sembrò tranquillizzare il giovane moro
antistante, in piedi come un pesce lesso.
Poi
con un gesto quanto meno seccato e accigliato, Shikamaru si mise le
mani in tasca e disse con fare grave, "quando devo cominciare?".
"Adesso.
Shizune, accompagnalo!"Ordinò Tsunade .
"Lo
so dov'è l'Accademia!"rispose protestando lo shinobi
vestito di verde, mentre Shizune si apprestava ad uscire dalla porta
dell'ufficio.
"Potresti
accompagnarmi lo stesso visto che devo andarci anche io..."disse
sulla difensiva Shizune. Il maialino nelle braccia della giovane
kunoichi mugolò con un piccolo grugnito in direzione di
Shikamaru.
Ripercorse
con Shizune le strade polverose di Konoha mentre si dirigeva con
Tonton all’Accademia.
[“Oggi
c’è l’ora di storia del villaggio e di
arti marziali”
“Che
noia”aveva esclamato Shikamaru all’affermazione di
Choji.
“…”
“Dopo
la scuola usciamo Shika?”
“Ah
non so, mia madre non vuole che vada al negozio di caramelle”
aveva
risposto sdraiandosi sul banco. ]
Che buffo che gli sembrava tutto ciò. Gli sembrava ieri che fosse lui a sedersi su quei banchi verdolini, che fosse lui a non vedere l’ora di finire l’ora di storia e di fare merenda.
Iruka
era stato il suo sensei per anni e lo conosceva bene.
Attraversato
da questi pensieri si ritrovò davanti
all’accademia.
“Shikamaru
ti saluto, in bocca al lupo” gli sorrise Shizune.
“Crepi
il lupo…”
E
il giovane deglutì impercettibilmente, mentre
varcava la
soglia superando il giardino dell’Accademia.
“Tsk,
altro che missione di livello A!” borbottò tra
sé il
rampollo del clan Nara.
Note dell’autrice:
La mia prima fan’s fiction a capitoli su Naruto. Premetto che non ci ho mai scritto sopra, leggo ancora meno, ma ovviamente sono ben accetti consigli su come rendere più IC i personaggi, su termini onorifici che abbondano in questo manga e altri piccoli dettagli.
Se qualcuno avesse
già avuto
questa idea non esitate a segnalarmelo che provvederò a
cancellare la storia! Buona lettura e non lanciatemi troppi pomodori
marci!Please don't kill me! XD
EDIT:
Shikamaru non diventa MAI Jonin ma "passa di grado" così come dice Tsunade nell'ultima puntata. Scusate per l'inconveniente!!
*Chiara*