Prompt: Sora/Hikari ~ La reazione di Taichi alla notizia del loro fidanzamento. Gentilmente offerto da Halmah 32
-Kari
forse dovremmo dirglielo…-
La
ragazza osservava pensierosa
il brusio della città che si diramava frettoloso in mille
direzioni appena
fuori i vetri spalancati della sua finestra, incurante del leggero
vento che le
scompigliava i corti capelli castani che andavano a disturbare il lento
scrutare dei suoi occhi.
Le parole pronunciate da quella
che ormai poteva definire la sua ragazza
solo il giorno prima, in quella stessa stanza, tra una risata e un
piccolo
bacio ancora le rimbombavano in testa, rendendola sorda ad ogni altro
tipo di
pensiero che non fosse strettamente legato a quelle quattro parole.
Sapeva che sarebbero arrivate a
quello, prima o poi.
Ne era consapevole dal momento
stesso in cui le sue dita si erano intrecciate in quella
dell’altra ragazza in
un legame diverso da quello tra due semplice amiche.
Hikari lo aveva capito subito.
Entrambe se ne erano accorte. E così erano arrivate alla
situazione in cui
erano.
Come se non bastasse, il problema
di per se sarebbe stato già troppo grande da affrontare in
situazioni normali.
Silenziosamente la ragazza volse
il suo sguardo verso la porta socchiusa, sporgendosi appena per
osservare dal
piccolo spiraglio il salotto.
Suo fratello era ancora seduto
sul divano scompostamente, intento a guardare qualche stupido programma
televisivo, ignaro di tutto.
La giovane digiprescelta sospirò:
Taichi non l’avrebbe presa bene.
Il solo fatto che lei potesse
essersi fidanzata lo avrebbe mandato fuori di testa, se poi vi avesse
aggiunto
il non trascurabile dettaglio che la persona che gli avrebbe portato
via la sua
preziosa sorellina era Sora, allora sarebbe successo il finimondo.
Sora.
Hikari sorrise appena pensando
all’altra ragazza.
La conosceva da sempre e, da
sempre, era stata la migliore amica di suo fratello.
Tuttavia era proprio questo a
metterla in agitazione. Sora e Taichi avevano un rapporto particolare,
fatto di
battibecchi e continui litigi, a cui poi seguivano, immancabilmente,
riappacificazioni che sapevano un po’ d’allegria e
un po’ di dolcezza, ma la
ragazza aveva il dubbio che in questa particolare situazione
l’ascia di guerra
non sarebbe stata seppellita così facilmente.
Sospirò, indecisa sul da farsi,
mentre si alzava per chiudere definitivamente la porta.
Gatomon, il digimon felino della
ragazza che, fino a quel momento, aveva sonnecchiato tranquilla sul
letto,
rizzò le orecchie e sollevò appena la testa,
osservando con i suoi grandi occhi
azzurri carichi d’apprensione la sua compagna.
-Che succede Kari?-
La ragazza le sorrise, scuotendo
la testa.
-Non è nulla, Gatomon…-
Il digimon la studiò ancora per
qualche istante, prima di tornare a dormire borbottando qualche
stizzita parola
di scetticismo.
Un altro sospiro la accompagno,
mentre si sedeva sul letto, a fianco alla compagna di sempre, ed
afferrava il
cellulare, decisa a scrivere a Sora che no, da sola non poteva farcela.
Che ancora una volta aveva
bisogna di lei.
Stava per comporre quel numero di
telefono che ormai conosceva a memoria, quando il campanello di casa
sua
trillò, facendola trasalire.
Sentì distintamente
un’imprecazione uscire dalla bocca di suo fratello che,
riluttante, doveva
essersi alzato dal suo giaciglio pomeridiano per andare ad aprire la
porta.
-Sora?-
La voce di Taichi la raggiunse,
facendole sobbalzare il cuore che, confuso, cominciò a
trasmetterle un misto di
ansia, paura e tanta, tanta gioia.
-Ciao Tai, tua sorella è in
casa?-
Istintivamente, Hikari aprì la
porta della sua stanza, ritrovandosi nel salotto e rendendosi ben
visibile ai
due ragazzi che ancora sostavano sull’uscio.
-Oh eccoti Kari! Dobbiamo
parlare…-
Sora avanzò lungo il breve
corridoio che separava l’entrata dal resto della casa,
ignorando quasi
completamente Taichi che la osservava confuso. I suoi occhi erano fissi
su di
lei, carichi della fermezza che possedeva solo quando aveva deciso
qualcosa, ma
anche di una dolcezza infinita che, per lungo tempo, era stata il
collante tra
i digiprescelti, e che ora induceva Hikari a fidarsi di lei come aveva
fatto in
passato.
Ad innamorarsi di lei una seconda
volta.
Silenziosamente annuì, e le si
avvicinò. I mille dubbi che l’avevano attanagliata
sembravano essere solo
ricordi lontani; qualcosa di confuso e dimenticato, che non sarebbe
più tornato
a disturbare i suoi sogni ad occhi aperti davanti alla finestra.
Sentiva gli occhi di suo fratello
su di loro che le fissavano incuriositi da quella scena insolita, ma
per la
prima volta non le importò.
Taichi avrebbe capito, prima o
poi…giusto?
Il ragazzo si gratto la testa,
leggermente spaesato, prima di scrollare le spalle e dirigersi verso la
sua
stanza, abbandonando le ragazze alle loro sciocchezze.
-Fermo dove sei, Tai!- la voce di
Sora immobilizzò il ragazzo, in un impeto
d’autorità –È meglio se
ascolti anche
tu…-
Ci fu un momento di confusione,
in cui Sora e Taichi bisticciarono parecchio sul
“perché devo restare anch’io a
sentire discorsi da ragazze?”, ma alla fine la ragazza ebbe
la meglio e
costrinse il digiprescelto a sedersi sul divano, mentre loro, in piedi
davanti
a lui, incombevano sul ragazzo.
-Emh….ho fatto qualcosa di male,
ragazze?-
Hikari osservò suo fratello farsi
piccolo sul divano, accanto a lei, mentre Sora troneggiava imperante su
di lui,
osservando con serietà alternativamente lei e il ragazzo.
Una lieve risata scappò dalle
labbra rosee della giovane.
-No fratellone, non preoccuparti.-
Il sospiro di sollievo del
ragazzo fu ben udibile, e la sorella non poté trattenere
un’altra risatina.
Anche Sora ridacchiò appena,
prima che il motivo per il quale si era spinto fino a casa Kamiya
tornasse
prepotentemente a gravare nell’aria che circondava il
terzetto.
-Tai…- chiamò la ragazza,
calamitando subito l’attenzione del ragazzo e facendo
arrossire senza alcun
motivo la più piccola del gruppo. –…lo
sai che ti voglio bene come ad un
fratello, vero?-
Alla voce appena tremante della
digiprescelta dell’Amore il ragazzo rispose con
un’occhiata curiosa, confuso da
quell’uscita improvvisa.
-Certo, Sora! Anch’io ti voglio
bene…-
Hikari, dal suo angolo
silenzioso, non poté fare a meno di notare un leggero
rossore colorare le
guance del ragazzo.
-E vuoi bene anche a Hikari,
giusto?-
-Certo!- esclamò lui convinto,
senza alcun imbarazzo, questa volta. -È pur sempre mia
sorella…- concluse con
un ghigno sarcastico in direzione dell’interessata che, di
rimando, gli fece
una linguaccia giocosa.
Sora sorrise nervosamente, mentre
le sue dita giocherellavano con una ciocca dei suoi capelli castani.
-E non ti dispiace se…ecco…anch’io
voglio bene a Kari, vero?-
Entrambe le ragazze trattennero
il respiro: ecco, la bomba era stata sganciata, ora si trattava solo di
aspettare l’elaborazione mentale del ragazzo e di contenerne
la conseguente
reazione nei limiti del disastroso.
In quel momento Hikari pensò che
avrebbe preferito affrontare di nuovo i Padroni delle Tenebre. Tutti e
quattro.
Tutti insieme.
Poi, inaspettatamente, il ragazzo
scoppiò a ridere.
-Oh Sora era tutto qui?- il
ragazzo si interruppe per riprendere fiato, mentre rideva sotto lo
sguardo
sconvolto delle due ragazze –Beh mi sembra più che
ovvio che tu voglia bene a
Kari: siete amiche da quando lei aveva otto anni!-
Silenzio.
Un silenzio interrotto dalle
risate convulse del ragazzo.
Hikari osservò stupefatta suo
fratello, poi i suoi occhi incontrarono quelli di Sora che, se
possibile, era
ancora più sconvolta di lei.
Come al solito Taichi non aveva
capito nulla.
Sora sospirò, passandosi una mano
sul volto, in un gesto esasperato che fece capire alla più
giovane che, se non
avessero spiegato il tutto dettagliatamente, suo fratello non ci
sarebbe mai
arrivato.
-Taichi sei un idiota.-
Kari non fu mai così d’accordo
con Sora come in quel momento.
Repentinamente la ragazzo
affiancò la sua compagna, afferrò la sua mano e,
seguendo l’impulso del momento
che la frustrazione le stava dettando riuscì ad urlare fuori
dai denti il
pensiero che l’aveva tormentata per tutto il giorno.
-Stupido di un fratello, io e Sora
ci siamo fidanzate!-
L’ilarità che fino a quel momento
lo aveva attanagliato, morì in gola al ragazzo.
Lentamente, come se non fosse
sicuro di quello che le sue orecchie avevano udito, Taichi
osservò
alternativamente Sora, imbarazzata come mai l’aveva vista;
sua sorella, rossa come
un pomodoro; e le loro mani intrecciate che si tenevano strette, come a
cercare
la forza l’una nell’altra.
-C-cosa?-
Riuscì miseramente a balbettare.
-Hai capito benissimo, Tai!-
Le iridi nocciola del ragazzo si
posavano su quella che, fino a meno di dieci minuti fa, considerava la
sua
migliore amica e che ora era la fidanzata di sua sorella.
Il ragazzo boccheggiò qualche
secondo, come alla ricerca delle parole giuste da dire, ma quello era
stato uno
shock troppo grande che la sua mente ancora sembrava non riuscire a
metabolizzare appieno, così, incapace di trovare una
soluzione, il suo cervello
gli suggerì la via più facile: con un suono
strozzato che somigliava molto al
nome della sorella, il ragazzo svenne con disonore sul divano.
-Tai?
Fratellone mi senti?-
-Taichi andiamo svegliati!-
-Oh, che facciamo adesso Sora?-
-Lasciamolo lì: prima o pi si
sveglierà...credo.-
-Se lo dici tu…andiamo in camera
mia?-
-Si, certo!-
°Angolo
della Seki°
Oh la mia prima fic su Digimon
*-*
Ok per prima cosa voglio
ringraziare Halmah 32, senza il cui prompt non avrei mai scritto in
questo fandom.
Grazie, spero che la cosa diqui sopra non ti deluda!
Ho messo la dicitura OOC perchè non sono molto convinta
della caratterizzazione dei personaggi: essendo la prima volta ho un
po' paura di aver fatto un macello XD
Detto ciò...è un po' diversa da come volevo che
fosse, ma va bene lo stesso: l'importante è taichi svenuto e
abbandonato (?)
Spero vi sia piaciuta almeno un po'.
Baci, Seki.