Ordinary
Day...7
capitolo...
Il
viaggio in autobus era durato alcune ore, ma a Tenten sembrò
che fosse passato un secondo.
Si
convinse di essere arrivata in montagna solo quando, ancora
mezza addormentata, aveva guardato fuori dal finestrino e visto il
soffice
manto bianco ricoprire ogni cosa.
-
La neve!- esclamò, stropicciandosi gli occhi.
-
Alzati Tenten...sei una pigrona!- aveva gridato Sakura
all’improvviso, saltando sul sedile accanto al suo e alzando
un pugno in aria –
Hai dormito tutto il tempo. Vergognati.-
-
Hey!- rispose la mora, alzandosi e stiracchiandosi – Siamo
veramente arrivati?-
-
Sì e ti conviene mettere la sciarpa quando scendi...fa
veramente
un freddo cane-
In
un attimo Tenten arrotolò la sciarpa intorno al collo e
scese
giù dall’autobus, coprendosi gli occhi dal sole
invernale.
Prese
i bagagli e si affrettò a raggiungere Sakura.
-
Cazzo quanto pesa! Ma cosa ci hai messo dentro? Dei sassi?-
esordì Shikamaru trascinando il bagaglio di Ino, oltre al
suo, all’interno
dell’albergo.
-
Eddai Shika...in questo modo hai tutte e due le mani impegnate e
non puoi fumare. Meglio, no?- fece lei, facendogli
l’occhiolino.
-
Baka...- mugugnò tra i denti il ragazzo, poggiando
finalmente le
valige a terra e dirigendosi verso l’uscita.
Ino
lo intercettò per un pelo.
-
Shikamaru dove stai andando?-
-
A fumare. Ti dispiace?-
Ino
si parò decisa davanti alla porta, le mani sui fianchi e le
sopracciglia crucciate.
Shikamaru,
in quel momento, pensò a quanto Ino somigliasse a sua
madre.
-
Tu non vai proprio da nessuna parte!-
-
Che seccatura...vorrà dire che fumerò in camera-
-
Allora starò sempre in camera tua per impedirtelo-
Shikamaru
scrollò le spalle, e con le mani dietro la testa,
andò a
cercare una camera libera, lasciando Ino furibonda.
Dopotutto,
l’idea di averla sempre in camera non era poi così
male...
Hinata
Hyuuga soffriva terribilmente il freddo.
Le
bastavano pochi minuti esposta al gelido vento invernale per
ritrovarsi con orecchie e naso scarlatti e congelati.
Perfino
l’idea di rimanere all’interno
dell’autobus non le pareva
così male piuttosto che il freddo la fuori.
“Ecco...adesso
mi addormento così l’autobus mi riporta a casa
senza accorgersi di nulla. Ma ormai ho pagato...e che figura ci faccio
con mi
cugino? Uffa...” pensò, prendendosi la testa tra
le
mani.
“Non
dovevo venire. Mi sarei risparmiata un sacco di fatica”
rifletté “Tanto non sarei mancata a
nessuno...”
Sbuffò
e la nuvoletta bianca di disperse nell’aria.
-
Hey che fai tutta sola?-
Hinata
alzò lo sguardo fino ad incrociare due sorridenti occhi
azzurri.
-
Come?-
-
Ho detto: cosa ci fai tutta sola? Gli altri sono scesi da un
pezzo-
-
Beh...io...- farfugliò Hinata.
Poi
il biondino si batté una mano sulla fronte – Ci
scommetto che
ti sei dimenticata qualcosa. Sai a me succede ogni volta che viaggio in
autobus
e quindi è normale che risalga a controllare.
Pensa
che questa volta avevo dimenticato questo- disse,
mostrandole il cellulare – Se lo perdo mia madre mi ammazza-
Hinata
sorrise. Quel ragazzo già le stava simpatico.
-
Io non ho dimenticato nulla. Stavo solo decidendo...cosa era
meglio fare. Comunque non ti ho mai visto a scuola. Per caso sei
nuovo?-
chiese, curiosa.
Il
ragazzo si batté una mano sul petto, sorridente.
-
Naruto Uzumaki, piacere di conoscerti! E comunque sì...sono
nuovo.- disse, tendendo la mano ad Hinata con un sorriso.
-
Hinata Hyuuga. Ben arrivato nella nostra scuola-
Naruto
parve riflettere un attimo su ciò che gli era stato appena
detto.
-
Hyuuga...Hyuuga...aspetta, non sarai quella dei vestiti?-
Hinata
sorrise.
-
Beh, veramente la stilista è mia madre ma devo confessare di
averle passato qualche idea, di tanto in tanto-
Naruto
le mostrò il pollice alzato – Forte! Una stilista
in erba!-
Hinata
arrossì – Ci provo...-
-
Hey ragazzi quando avete finito di fare conversazione io dovrei
ripartire!- urlò l’uomo al volante, voltandosi
verso i due.
-
Oh ci scusi...- fece Hinata, accennando un inchino.
-
Non preoccuparti ce ne stavamo andando, vero Hinata?-
La
ragazza annuì, dirigendosi verso l’uscita.
In
compagnia di quel ragazzo il freddo sembrava decisamente meno
freddo.
-
Merda...- esclamò Sasuke, chinandosi a raccogliere qualcosa.
Lo
Hyuuga lo guardò, con una smorfia – Si
può sapere che hai?-
Sasuke
sventolò sotto al naso di Neji una scatoletta rosa, da cui
pendevano due auricolari.
-
Un I-Pod?- domandò Neji, scettico.
-
Sì che vale la bellezza di un bacio-
Neji
parve capire solo in quel momento...
-
Non è che lo avrai fregato all’Haruno, questo coso?-
Sasuke
sorrise, sadico, giocherellando con le cuffie – In un certo
senso...-
Neji
scosse la testa.
-
Che vuoi? Io almeno ci provo!-
-
Senti, non voglio mica spaventare Tenten con i tuoi modi da
maniaco...-
-
Sai che mi piace giocare con le ragazze- fece l’ Uchiha
infilando la chiave nella serratura della stanza.
-
Compatisco l ‘Haruno...ma cos’ha fatto per
meritarsi uno come
te?-
Sasuke
ghignò – Credimi Hyuuga se ti dico che Confettino
è la
ragazza più fortunata che io conosca...-
-
Ma ti rendi conto che sfacciato...mi ha rubato l’I-Pod da
sotto
il naso. Se lo perdo posso benissimo essere scacciata da casa e per
riaverlo
non mi resta che baciarlo...- finì di spiegare Sakura,
gesticolando
furiosamente con una mano.
Tenten
annuì, sorridendo.
-
Adesso non venirmi a dire che non vorresti baciarlo...-
Sakura
si fermò all’istante, assumendo una forte
colorazione
porpora.
-
Ma non in questo modo. Insomma...io vorrei una cosa
romantica...non uno stupido ricatto- spiegò la rosa, con
voce sognate.
Tenten
rise.
-
Da quando ti conosco non sei cambiata di una virgola, Sakura-
-
Ciao Confettino!-
Le
due ragazze si voltarono di scatto, sobbalzando, talmente
assorte nella loro discussione.
-
Tu!- esclamò Sakura, rivolta all’Uchiha, che se ne
stava
comodamente appoggiato al muro.
-
Che tempismo Haruno. Stavamo proprio parlando di te- fece,
mettendo in bella vista l’I-Pod.
-
Dammelo!-
Sasuke
rise, beffardo – Ti sei già dimenticata i patti,
Confettino?-
Sakura
ribolliva di rabbia, fulminando il ragazzo con lo sguardo.
Infilò
le chiavi dentro la serratura della prima stanza libera che
di trovò di fronte ed entrò, sbattendo la porta.
Guarda
caso, la stanza accanto era quella di Sasuke.
-
Non puoi resistermi per sempre, Confettino- urlò, abbastanza
forte in modo che Sakura potesse sentirlo – La tua preziosa
scatoletta ce l’ho
io-
-
Stronzo- gridò Sakura dall’interno della stanza.
Sasuke
sorrise – Adesso mi sento meglio...- e sparì
all’interno
della sua stanza.
Neji
e Tenten erano rimasti soli.
-
Senti io...- - Ecco vedi...- dissero, insieme.
Tenten
sorrise – Parla tu-
-
Ecco, ti andrebbe di andare a sciare?-
Tenten,
anziché sorridere, arrossì – Io non
sono capace...-
-
Non preoccuparti, ti aiuto io-
Le
piste da sci erano piene di gente.
Guardandola,
Tenten pensò a quanto fossero fortunati a sapere
sciare, in confronto a lei, che se ne stava immobile, per paura di
cadere o di
qualcuno che le desse una spinta.
Neji,
al suo fianco, l’aiutava con le basi ma sembrava tutto
inutile.
-
Ecco, adesso metti questo piede avanti, con calma...-
-
Senti Neji, perché non vai a farti una discesa per conto
tuo. Io
ti sono solo d’intralcio...-
-
Ormai è troppo tardi per andare da soli e poi ho deciso di
aiutarti- fece, evitando di guardarla in faccia.
Tenten
sorrise. – Neji...-
-
Sì?-
-
Grazie...-
-
Hey serve una mano?- chiamò una voce sopra di loro.
I
due ragazzi alzano lo sguardo giusto in tempo per vedere
qualcuno sciare verso di loro a tutta
velocità.
-
Ma cosa...- fece Neji, prima di ritrovarsi a terra con Tenten
sulle ginocchia.
-
Hey amico, serve una mano?-
A
parlare era stato un ragazzo sui diciotto anni, dai capelli scuri
e il fisico atletico, che guardava Tenten con particolare interesse.
-
No- rispose secco lo Hyuuga, aiutando Tenten a rimettersi in
piedi – E non sono tuo amico-
-
A me sembra il contrario- continuò, ignorando le parole di
Neji
– La tua ragazza fatica persino a rimettersi in piedi-
-
Fatica a stare in piedi perché non ha mai sciato-
Il
ragazzo sorrise – Allora potevate dirlo subito che cercavate
un
istruttore di sci-
-
Veramente noi...- fece Tenten, ancora aggrappata a Neji.
-
Sta tranquilla bellezza con me sei al sicuro-
E
la trascinò via da Neji, che guardava il ragazzo con odio.
-
Merda- disse, calciando la neve e togliendosi gli sci – Sono
un
cretino-
Rivolse
un ultimo sguardo a Tenten, che cercava in tutti i modi di
restare in piedi, e se ne andò.
-
Aiuto Neji!-
La
voce di Tenten risuonò nell’aria, facendo
irrigidire lo Hyuuga,
che si voltò giusto in tempo per vederla cadere a terra.
-
Cazzo- pensò, correndo
verso di lei – se quella’idiota...giuro che lo
ammazzo-
Tenten
era stesa a terra, dolorante, che si teneva con entrambe le
mani il ginocchio destro.
-
Tenten, stai bene?- fece, sedendosi al suo fianco.
Tenten
sorrise. – Giuro che non scierò mai più
in vita mia...-
-
Hai qualcosa di rotto?-
Tenten
si passò una mano sul ginocchio – Penso questo...-
Neji
la prese in braccio senza parlare, mentre lei arrossiva
violentemente.
-
Ma quello non ha fatto
niente per aiutarti?- le chiese, mentre si dirigevano verso
l’albergo.
-
No...-
“Ecco,
adesso lo ammazzo sul serio...” pensò,
oltrepassando le
porte dell’albergo, pianificando una morte più o
meno accidentale.
-
Su stai ferma Tenten,
altrimenti dovrò rincominciare daccapo- disse
Hinata fasciando con
estrema cautela il ginocchio dell’amica.
-
Si ma fa male...-
-
Oh senti Sten, adesso non fare la preziosa. Questo ginocchio ti
ha già portato troppa fortuna...-
Tenten
si lasciò cadere sul letto, sbuffando.
-
In che senso, Sakura?-
L’Haruno
si alzò dalla sedia, per sedersi sul letto
dell’amica.
-
Sbaglio ho Neji ti ha portato in braccio per tutto il tempo?-
chiese, maliziosa.
Tenten
si coprì con il lenzuolo fin sopra il naso.
-
Beh...si...-
Sakura
sorrise, soddisfatta e malinconica.
-
Ma perché non posso avere ranch’io qualcuno che mi
porta il
braccio quando mi faccio male? Perché devo innamorarmi
sempre dei più...dei
più...- si bloccò, alla ricerca della parola
adatta
-
stupidi, cretini e pomposi cocchi di papà?-
Tenten
e Hinata scoppiarono a ridere.
-
Che descrizione dettagliata!- disse Hinata, chiudendo la
valigetta del pronto soccorso.
Sakura
si voltò di spalle, indignata – È
quello che si merita...-
Tenten
guardò le due amiche sorridendo.
-
Che ne dite di restare a dormire qua?-
-
Mi sembra una buona idea...- ammise Hinata, che si era già
portata il pigiama.
Il
sorriso di Sakura andò da un orecchio all’altro
– Una serata di
sole donne pronte a spettegolare senza tregua dei ragazzi? È
la mia serata
ideale...-
In
un lampo si misero i pigiami e mentre Hinata aiutava Tenten ad
abbottonarsi il suo, Sakura saltellava agita per la stanza.
-
Ragazze ho un’idea. E se chiamassimo anche
-
Ino? Il capitano della squadra di pallavolo?- chiese Tenten.
-
Ma si lei...anche se non la conosco molto bene dovrebbe essere
simpatica. Certo, bionda alta ed un po’ vanitosa ma
sicuramente simpatica...-
-
Per me è uguale- disse Hinata, che aveva lasciato a
metà il
lavoro sul pigiama di Tenten, al quale si era staccato un bottone, per
andare a
prendere ago e filo.
-
Allora è deciso. La vado a chiamare io-
E
fece per aprire la porta, quando un rumore assordante
svegliò
nel cuore della notte tutti i poveri studenti insonnoliti.
Sakura
spalancò la porta giusto in tempo per vedere decine di
studenti riversarsi sul corridoio, in attesa di [soddisfacenti]
spiegazioni.
-
Ho la sensazione che
Salve
a tutti.
Per
chi non avesse letto “:.:Blue Sky:.:” ripeto che
per me
questo è stato un brutto periodo, e che quindi la mia voglia
di scrivere era
pari a zero.
Mi
scuso con tutti quelli che hanno e aspettano il seguito di
“Make me a Smile” con ansia.
Spero
che con questo capitolo vi abbia soddisfatti. Vedrete che
piano piano riuscirò a riprendere il ritmo. Abbiate pazienza.
Grazie,
come sempre, a chi legge e a chi recensisce.
xxxBaCiOtToxxx
CelsteKiss