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Autore: Jacob08    19/06/2013    4 recensioni
Gli pareva strano che quell' essere così piccolo e apparentemente così innocuo, rispetto a colui che lo osservava e ai componenti della sua razza, si sarebbe rivelato la chiave del loro futuro.
I suoi pensieri si bloccarono di botto. Ed era successo proprio nell' attimo in cui aveva ripreso a guardare lui, dall' esterno della capsula.
Per un istante percepì dentro di sè un qualcosa di completamente diverso dalla sensazione di piacere avvertita precedentemente.
Un qualcosa di strano, di insolito per lui. Ma qualcosa di forte.
Che si stesse... affezionando a lui?
[Attenzione: Rivelazione della trama del gioco "Shadow The Hedgehog" (2005)! Potenziale Spoiler!]
Per favore, leggete e commentate!!
Genere: Dark, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Black Doom, Shadow the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-Trovato...- disse una voce sinistra e roca, quasi sovrannaturale. In sottofondo, si poteva sentire un cupo ruggito quando parlava, e ciò poteva benissimo far intuire che quella voce era tutto fuorchè umana.
Si guardò intorno, e potè constatare, vagamente sollevato, che non c'era nessuno nei paraggi. Lo sapeva perchè non percepiva la presenza di forme di vita estranee nel laboratorio. Eccetto una. Di "quello" che stava cercando.

Non appena lo vide, potè avvertire quasi una sensazione di piacere percorrergli la schiena, facendosi strada attraverso tutte le fibre del suo corpo, per arrivare infine alle punte delle dita, munite di artigli.
Si avvicinò di più alla capsula all' interno della quale l' oggetto del suo interesse giaceva completamente immobile, incosciente, apparentemente senza vita. In un sonno così profondo che nulla sembrava potesse interromperlo.
Ma l' osservatore sapeva che quel sonno non sarebbe durato ancora a lungo.
Oh no, affatto.
Presto quell' essere si sarebbe svegliato. Molto presto.
E allora caos e distruzione si sarebbero sparsi inarrestabili, senza alcun controllo.

L' osservatore pregustava già il momento del successo, della vittoria, il momento in cui il suo piano perfetto si sarebbe realizzato.
Non che non potesse farcela anche da solo.
Lui ne era perfettamente in grado. Ma finchè si ha la possibilità di semplificare le cose in modo rapido ed efficace, perchè non approfittarne? Era un' occasione unica. E non se la sarebbe lasciata sfuggire.
Per nient' altro che si trovasse nell' intero Universo.

Ora si trovava a pochi centimetri di distanza da quel freddo e quasi inquietante (ma non per lui) letto di vetro e di metallo, dove la creatura dormiva, completamente ignara dei complotti che ormai avevano già avuto il loro inizio e di cui si sarebbe rivelata essere una parte fondamentale, come l' elemento centrale di un complicatissimo mosaico.
Continuava a dormire, inerte.

Il misterioso esaminatore ripassava mentalmente tutti i vari particolari del suo progetto tanto articolato quanto astuto e diabolico.
Probabilmente, nessuno avrebbe potuto immaginare quali trame perverse girovagavano per la sua mente malefica.
Ed era meglio così. Doveva restare tutto segreto, bisognava evitare ostacoli o ritardi di ogni tipo.
Non dovevano esserci errori. Oppure tutto sarebbe andato in rovina.

Gli pareva strano che quell' essere così piccolo e apparentemente così innocuo, rispetto a colui che lo osservava e ai componenti della sua razza, si sarebbe rivelato la chiave del loro futuro.
La tetra figura non poteva fare a meno di chiedersi di come questo fosse possibile. Ma la risposta la sapeva già, non aveva senso tormentarsi con futili interrogativi.
Era stato grazie a quello scienziato e alle sue ricerche, ma soprattutto grazie al suo intervento miracoloso e alle incredibili capacità di cui era dotato.

Il suo stesso sangue è stato l' ingrediente principale dell' intero progetto di sperimentazione, che ha reso tutto ciò realtà.
Stavolta l' esperimento era andato a buon fine. Non c' erano stati sbagli come in quello precedente, con la prima cavia.
Dopotutto, per il primo esperimento non avevano ricevuto il SUO prezioso aiuto.
Però, doveva ammetterlo: quell' umano e la sua schiera di ricercatori avevano fatto davvero un ottimo lavoro.
Ma se aveva aiutato quegli esseri inferiori era solo per raggiungere i propri scopi personali, non certo per realizzare il loro sogno di creare la...

I suoi pensieri si bloccarono di botto. Ed era successo proprio nell' attimo in cui aveva ripreso a guardare lui, dall' esterno della capsula.
Per un istante percepì dentro di sè un qualcosa di completamente diverso dalla sensazione di piacere avvertita precedentemente.
Un qualcosa di strano, di insolito. Ma qualcosa di forte.
Che si stesse... affezionando a lui?

No, non poteva essere. Non era neanche lontanamente concepibile. Non era da lui.
Era sadico, crudele, malvagio. Le uniche cose che gli fossero mai importate erano tre.
La prima era sè stesso. La seconda era la sua numerosa e fedele progenie, che avrebbe fatto qualunque cosa per realizzare i suoi desideri, anche se lui sarebbe stato pienamente disposto a sacrificarla e lasciarla morire per ottenere ciò che bramava di più.
La terza era che il suo grande piano venisse portato a termine: la conquista dell' Universo.
Nient' altro importava in quel momento.

Quasi venne sopraffatto dall' ira e dalla voglia di uccidere non appena si rese conto che quel piccolo mammifero era riuscito, inconsciamente, a farsi strada attraverso le impenetrabili mura della personalità del suo bieco osservatore.
E quest' ultimo ebbe, per una frazione di secondo, la tentazione di sfondare le pareti del contenitore cilindrico e di stroncare la sua esistenza sul  nascere, perchè aveva osato tanto.
Poi, si ricompose.

No, non doveva commettere sbagli. Non doveva commettere gesti stupidi e avventati, tipici di esseri inferiori.
Senza accorgersene, aveva posato la mano destra sulla superficie trasparente dell' insolito giaciglio.
Potè subito sentire i segni vitali della creatura addormentata (battito del cuore, respiro, attività cerebrale, ogni cosa) risalire tutto il palmo della mano, il braccio, la spalla, tutto il suo corpo.
Ma non avvertì solo i suoi segni vitali.

Riuscì a percepire un immenso potere provenire da quella piccola forma di vita, un potere molto simile, per certi versi, al suo.
Se, magari, la potenza della creatura non era esattamente al pari della sua, sicuramente ci andava vicino. Molto vicino.
Ma nonostante ciò, si trattava di un meticcio, non era esattamente paragonabile a lui e alla sua specie.
Erano vagamente simili, questo non poteva negarlo, ma non poi così simili, alla fine.

Chissà, forse quell' esemplare si sarebbe rivelato un' autentica spina nel fianco, un nemico, una minaccia per il suo creatore e per i suoi figli.
Magari si trattava di un errore madornale affidare il proprio futuro ad un essere così.
Non era neanche un esemplare puro. E se davvero si fosse ribellato a chi gli aveva dato la vita?
Era un grosso rischio. Ma ciò non avrebbe tolto che in seguito sarebbe stato punito severamente, come tutti coloro che fallivano nell' adempiere alle missioni affidate dal loro Signore.

Ma forse stava solo fantasticando troppo, una volta ogni tanto.
Nonostante non fossero uguali in tutto e per tutto nell' aspetto, era ciò che c' era dentro di loro che aveva importanza.
Il sangue. Lo stesso sangue scorreva nelle vene di entrambi. Era un fattore da non scordare e da non sottovalutare.
E anche se non era un esemplare puro... almeno avrebbe potuto essere accolto come un membro onorario. Un luogotenente del tutto speciale.
Il potere che aveva percepito era al di sopra di qualsiasi altro suo fedele servitore, quindi etichettarlo come animale da compagnia non sarebbe stato opportuno, non avrebbe reso giustizia, sebbene il senso di giustizia fosse una delle ultime cose che gli potessero appartenere.

No, era un essere del tutto fuori dal comune. E poi aveva lo stesso sangue di lui scorrere dentro di sè.
Lo stesso identico sangue, estratto proprio dal suo corpo.
E questo lo rendeva, a tutti gli effetti, uno dei suoi figli.
Sì, esatto, uno dei suoi figli.

Non che si facesse prendere da un melenso romanticismo, non era affatto il tipo, eppure si sentiva veramente soddisfatto, a suo agio per la piega che la situazione stava prendendo.
Certo, magari le abilità del soggetto dovevano essere testate e valutate al meglio, ma lui se lo sentiva: sarebbe stato un autentico successo.
Non ricordava l' ultima volta che si era sentito così...
Finalmente avrebbe avuto un prezioso alleato, un potente emissario che avrebbe aperto la strada a lui e ai suoi simili, per raggiugere il posto che meritavano di occupare, in cima a tutte le altre forme di vita del Creato.
Un figlio straordinario.

Formulato quest' ultimo pensiero, il cupo figuro chiuse gli occhi, pregustando ancora il raggiungimento del proprio obbiettivo.
Non appena li riaprì rise debolmente, affetto da un' euforia che però non gli avrebbe permesso di perdere il controllo di sè.

-A presto, Shadow... Figlio Mio! Ahahahah...- rise ancora, prima di allontanarsi dalla capsula dove il riccio nero e rosso dormiva, ignaro di tutto, e di sparire tra le ombre del laboratorio.



 



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Ok, per chi avesse pensato che io fossi stato rapito dagli alieni... non è così, perchè sono tornato! =D
Ovviamente vi chiedo scusa per il ritardo schifoso, ma ho avuto svariate gatte da pelare ultimamente, credetemi ç.ç
Per fortuna ho trovato un momentino per scrivere questa storia, che ho fatto tra ieri sera e stamattina, non ne potevo più di aspettare, davvero :D
Questa storia, come avrete capito, parla di Black Doom, capostipite e sovrano della razza aliena delle Black Arms, nonchè crudele tiranno galattico che aiutò il Professor Gerald Robotnik a creare Shadow the Hedgehog, la Creatura Perfetta (voglio sottolineare che durante gli esperimenti Doom ha usato il suo stesso sangue, quindi ciò lo rende padre biologico di Shadow a tutti gli effetti!!!)
Che posso dire, lui sì che un figo, un vero cattivo con i controcazzi, altro che Eggman o Mephiles u.u (non me ne vogliate, fan, è solo un' opinione personale!)
Spero solo che per questa one-shot malsana non cercherete tutti di uccidermi! SAYONARA! xD
Jake 

 

 

       

  
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