Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: harrjsparfume    19/06/2013    2 recensioni
"Esprimi un desiderio, esprimi un desiderio!"
"un desiderio?
"guarda"
"una stella cadente!"
"ma se cade, non si buca la terra?"
"si, ma si forma un grande scivolo che collega due posti opposti della terra"
"davvero?"
"allora il desiderio?"
"spero che resteremo sempre amici"
"per sempre"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Esprimi un desiderio, esprimi un desiderio!" urlò saltellando sul posto il bambino accanto a me.
"un desiderio? - chiesi – e perchè mai?"
"guarda" mi disse prendendo il mio piccolo braccino e puntandolo verso il cielo.
"una stella cadente!" ero meravigliata, era la prima volta in vita mia che vedevo una stella cadente, e forse anche per quel bambino lo era.
"ma se cade, non si buca la terra?" mi chiese con le lacrime agli occhi
"si, ma si forma un grande scivolo che collega due posti opposti della terra" spiegai orgogliosa dell mia risposta
"davvero?" sembrava che fosse così difficile per lui capire un concetto così semplice e ovvio per me
"allora il desiderio?" chiesi con lo stesso entusiasmo di prima
"spero che resteremo sempre amici" esordì lui sorridendo
"per sempre"
 
 
 
 
Dieci anni dopo...
"Heater sbrigati c'è Betty di sotto!" strillò mia madre dalla cucina
"arrivo!" le risposi mettendomi frettolosamente le scarpe e scendendo le scale rischiando di inciampare nei pantacollant ancora abbassati, solo per grazia divina riuscii ad arrivare incolume a pian terreno.
"eccomi" dissi a Betty comparendo sorridente davanti a lei
"era ora! Ho da darti una notizia bellissima!" esultò lei battendo le mani stile London Tipton
"tipo?" le chiesi sperando che il suo cervello bacato non formulasse strane frasi con i suoi cantanti preferiti, o meglio famigerati idoli
"ho vinto due pass per il backstage degli One Direction!" trillò sull posto lei
"eh?"
"One Direction! - continuò lei – la tua amica ti renderà partecipe di un incontro sensazionale è tutto ciò che sai dire è eh?" mimò lei le virgolette con le dita indignata
"Oh ma sono contentissima per te! - dissi sinceramente entusiasta per lei ma scordati che io verrò" precisai subito dopo, modificando il mio sorriso in una smorfia
"ma dai! Non fare l'antipatica" mise il broncio lei
"ho da studiare" dissi per giustificarmi
"non ti ho detto ancora il giorno" sbuffò lei
"Touché" alzai le mani in segno di resa
"allora ci verrai?" chiese speranzosa lei
"no, davvero, non posso, qualunque giorno sia, non mi piacciono questi cantanti o meglio finti cantanti che se la tirano credendo di essere i migliori ma dicendo ai giornali di essere umili"
"ma quanto sei... vabbè lasciamo perdere ci andrò da sola" mi disse facendo la linguaccia, sembrava proprio una bambina piccola, non sarei mai riuscita ad andare a incontrare i suoi cantanti preferiti nel backstage, quando lei avrebbe incominciato a parlare a ruota libera adorandoli ed io sarei stata zitta, sapendo soltanto il nome di quei ragazzi . Apparte questo come erano fatti? Quanti anni avevano? Alcune canzoni me le aveva fatte ascoltare Betty, ma poi di loro non sapevo nient'altro.
"ora è meglio che vada" dissi a Betty
"già, il tuo presunto ragazzo è meglio della tua migliore amica" disse lei risentita
"lo sai che non è vero! - le dissi accarezzandole la guancia, come si faceva con i bambini capricciosi – e poi stiamo litigando ogni volta, è sempre geloso, non so nemmeno di chi!"
La risata di Betty mi fece capire che la mia faccia aveva assunto un'espressione buffa, così scossi la testa e mi diressi fuori di casa.
L'aria fresca invernale mi pizzicò le guance facendomele imporporare, era strano un abbassamento di temperatura così evidente, di solito non era molto freddo e comunque bastava un cappottino per stare al calduccio. Ci sarebbe stato brutto tempo ancora per molto, tanto meglio, così avrei potuto indossare la mia intera collezione di cappelli di lana. Ogni anno ne ricevevo uno in regalo dai posti più strani, l'anno prima ne avevo ricevuto uno dall'india, nel bigliettino c'era soltanto una L. non sapevo chi me lo poteva aver inviato, ma mia mamma diceva che forse me li mandava un mio vecchio amico, di cui non mi ricordavo neanche più. E poi soprattutto per lei era un peccato non usarli e buttarli via. Alla fine mi ero convinta anche io alla storia del vecchio amico, perchè altrimenti chi poteva sapere della mia passione per i cappelli di lana si da quando ero piccola? Quest'anno ancora non mi era arrivano il cappello, e non vedevo l'ora che arrivasse, per cercare qualche altro indizio sul mittente.
"Heater" mi voltai in direzione di quella voce, strizzando gli occhi per capire chi fosse
"Jack" dissi salutandolo con un bacio sulla guancia
"è così che si saluta il proprio fidanzato?" chiese alzando una sopracciglia
"no?" chiesi con aria fintamente innocente. Jack mi prese per i fianchi, la sciandomi una lunga scia di baci dall'orecchio fino a sopra le clavicole, per poi tuffarsi a baciarmi sulla bocca, in un bacio, lento e dolce
"allora che mi racconti?" chiese prendendomi la mano
"ma, niente di che, apparte il fatto che Betty ha vinto due pass per incontrare i suoi cantanti preferiti" dissi tranquillamente
"One Direction?" mi chiese
"si perchè? Era così contenta, mi aveva anche chiesto di accompagnarla"
"e tu ci andrai?" chiese irrigidendosi
"geloso?- gli feci l'occhiolino – e comunque non penso non li conosco nemmeno"
"bene" disse solamente lui, il resto della camminata fu silenziosa, Jack mi riaccompagnò a casa salutandomi velocemente con la scusa che il suo gatto aveva vomitato, quando anche io sapevo che il giorno prima avevano portato il piccolo batuffolo da vetrinario per dei controlli, ed il vetrinario aveva detto che lo avrebbe tenuto per tre giorni. Sembrava che Jack avesse paura che io incontrassi quei ragazzi, ma di questo non avrebbe dovuto preoccuparsi, io non sarei andata a quell'incontro. Lui però mi nascondeva qualcosa.
 
 
Dopo l'ennesima menzogna e litigata con Jack decisi di lasciarlo, lo lasciai per telefono, con lui che dall'altra parte mi pregava di restare insieme, ma ormai vi erano troppe cose nascoste, troppe cose che lui mi nascondeva, non sapevo con chi usciva il giovedì sera dicendomi che andava a dormire dai suoi amici, quando loro non ne sapevano proprio nulla, non sapevo perchè dopo ogni nostro incontro lui scappasse velocemente con una scusa poco plausibile e non sapevo neanche perchè durante i nostri appuntamenti, lui si guardasse sempre attorno, come se avesse paura di essere visto da qualcuno, manco fosse una star! Per me ormai quella situazione era diventata inconcepibile, però non nego che mi ero comportata da vera stronza.
"finalmente hai lasciato quell'idiota" trillò Betty arrivando al mio fianco con due coppe di gelato
"non è idiota" lo difesi io
"si che lo era, stava con te, facendosi quell'altre" io alzai le spalle sosprirando, non avrei mai ammesso a me stessa di essere stata tradita, ero troppo orgogliosa per reggere quel colpo basso e quindi fare finta di nulla era la cosa migliore
"non mi hai ancora detto come è andato il famoso incontro" la punzacchiai io con fare teatrale
"smettila! - mi riprese lei iniziando a ridere - comunque Liam non è il mio tipo" spalancai gli occhi per la sorpresa, tutti i suoi filmini mentali con storie a lieto fine, tutti i poster di Liam appesi alle pareti con innumerevoli cuoricini e tutte le scritte nel suo diario segreto a cui io potevo accedere, non significavano nulla? Betty si strinse la pancia per non scoppiare a ridere per la mia espressione
"che ne hai fatto della mia migliore amica?" chiesi scandalizzata puntandole un dito contro, lei alzò le spalle
"sono interessata ad altro – disse – e lui è interessato ad altro" puntualizzò con un sorriso malizioso, lasciandomi incapace di rielaborare la frase.
"comunque stasera usciamo, vestiti elegante" mi disse di punto in bianco
"elegante?" chiesi alzando le sopracciglia
"ora che il problema principale si è tolto di torno faremo una serata tra amiche a modo mio, ci stai?" chiese tendendomi la mano
"ci sto" annuii convinta, stringendole una mano. L'accordo era stato fatto, mancava solo da stipulare il contratto.
 
 
Finii di sistemare il lungo vestito blu senza spalline, che mia madre mi aveva prestato, quando suonarono al campanello.
"mamma vado io, tanto sono già pronta" le dissi scendendo lentamente per colpa dei tacchi
"fatti vedere" mi disse lei venendo verso di me e sorridendo soddisfatta subito dopo
"ma che bel capolavoro ho fatto!" si gongolò lei
"modesta" le dissi tirando fuori la lingua e uscendo di casa
"signorina" disse l' autista di una limousine nera parcheggiata di fronte a casa mia
"mi scusi?" chiesi, con la faccia che però diceva tutt'altro
"venga, la accompagno alla sua serata tra amiche" mi disse facendo cenno di entrare e sedermi nei posti posteriori. Feci some mi aveva quasi ordinato e me ne stetti tranquilla ad attorcigliarmi un boccolo per tutto il tragitto, ma quanto lontano mi aspettava Betty?
Non so se sei già arrivata, divertiti stasera
xx Betty
Cosa stava a significare quel messaggio, dove stavo andando da sola, con uno sconosciuto? L'auto di fermò subito dopo, e l'autista mi aprì lo sportello facendomi scendere e poi ripartì velocemente. Mi trovavo in un prato, senza luci artificiali, mi ero davvero spinta lontano da casa, e non sapevo nemmeno dove ero, anche se quel prato mi sembrava vagamente familiare.
"non avrei mai giurato che Betty riuscisse a farti venire qui" disse una voce alle mie spalle. Subito mi voltai e vidi un ragazzo moro con due grandi occhi, non mi ricordava nessuno in particolare, apparte gli occhi, quelli si che mi dicevano molto, ma era impossibile!
"Heater non mi riconosci?" chiese lui leggermente triste
"no, è che... no è impossibile" esclamai e lui sorrise debolmente allungando la mano verso di me
"per sempre, ricordi?" mi chiese spostandomi un boccolo dietro l'orecchio.
Era lui, era Liam, il mio migliore amico quando eravamo bambini, il bambino sempre presente nella mia infanzia che mi aveva coccolata e resa felice.
Era lui, il bambino che quando piangeva mi faceva rifugiare tra le sue braccia.
Era lui, il bambino i cui occhi mi trasmettevano accoglienza, un senso di famiglia.
Era lui, il bambino a cui avevo dato il mio primo bacio.
Era lui, il bambino con il quale avevo stretto un patto.
Era lui, il bambino che mi aveva lasciata.
Le lacrime presero a scivolare leggere sulle mie guancie. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, perchè ogni cambiamento di colore provocava in me un senso di vuoto, di paura. Mi ero affezionata troppo a lui, che quando se ne era andato, ero diventata triste, ero stata svuotata dei sentimenti positivi della mia vita. Era per colpa sua che non riuscivo ad aprirmi con le persone, era per colpa sua se la mia unica amica era Betty.
"tu – dissi puntandogli il dito al petto – tu mi hai lasciata sola, te ne sei andato!" urlai scoppiando a piangere istericamente. Mi ritrovai tra le sue braccia, come quando eravamo piccoli.
"mi dispiace" disse solamente, stringendomi più forte a se. Poi ricollegai tutto, lui sapeva tutto di me, sapeva della mia passione per i cappelli di lana, L. era lui, lui non se n'era mai andato, lui mi mandava piccoli pezzi di se, piccoli ricordi dei posti in cui era stato, per rendermi partecipe della sua vita.
 
 
"Potrai mai perdonarmi?" mi chiese quando ormai mi ero calmata del tutto ed ero distesa sul prato accanto a lui
"ti ho già perdonato" ammisi, lui sorrise felice della mia risposta e si alzò sui gomiti
"come hai fatto a conoscere Betty?" chiesi curiosa, era una domanda che mi tormentava
"l'ho conosciuta al meeting- disse semplicemente – cioè, ho fatto in modo di conoscerla al meeting" sorrise furbo
"cioè? - chiesi – aspetta, ma tu sei quel Liam Payne degli One Direction?" lui scoppiò a ridere
"lo so mi odi" disse alzando gli occhi al cielo, ed io spalancai la bocca
"tu sei un bastardo, hai truccato un concorso!" dissi sorvolando sul fatto che avevo sbagliato tutto sul suo conto
"così è brutto da dire" rifletté ma poi alzò le spalle
"ah, dimenticavo una cosa – disse cercando qualcosa nel suo zaino – eccolo!"
"cos'è?" chiesi prima di riuscire a vedere un cappello di lana con un piccolo foglietto con la lettera L. scritta sopra. Lo presi trattenendo a stento le lacrime.
"io mantengo sempre le promesse – disse Liam sorridendomi -per sempre?"
"per sempre" risposi abbracciandolo di slancio.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: harrjsparfume