Cruda verità

La Realtà si materializzò davanti ai miei occhi,
distruggendo in pochi istanti... Ogni cosa.

Tutta la sicurezza, tutti i propositi,
tutta la libertà che avevo provato nel lasciarmi alle spalle le mura di quella prigione
che ero stato abituato a considerare casa,
ora ridotta a frantumi che lentamente cadono,
eccheggiando striduli nella mia testa,
lacerano la mia speranza
lasciandomi alla mercé della Sua lama affilata.

E per la prima volta ebbi un assaggio di cosa fosse il dolore.
Non il dolore fisico, no. Quello è parte di me.
No. Questo...

Questo fa davvero male.

Ma non era abbastanza.
Come a volermi punire, anche la Paura decise di concedermi le sue gelide attenzioni.
Le Sue carezze iniziarono a bruciarmi sulla pelle.

Pesante.
Inerme.
Distrutto.

Bastavano i suoi occhi a congelarmi.
Bastava la sua voce a soffocarmi.
Bastava la sua presenza ad annullarmi.

Come se avesse bisogno davvero di spiegarmi cosa ci faceva lì, di fronte a me.
Oh, lo sapevo.
Lo sentivo.

Illumi.

Ascoltai le sue parole senza battere ciglio,
nonostante brividi freddi iniziarono a percorrermi lungo tutto il corpo.

Tranquillo.
Era schifosamente tranquillo.
Messo a confronto,
non sono altro che un pivellino.

Contro di lui... Non ero altro che il nulla.
E lui lo sapeva bene.

La mamma lo aveva mandato a cercarmi.
Era preoccupata.
Preoccupata di perdere l'eccellente mercenario che voleva diventassi,
non di certo per suo figlio.
… Quella donna era impossibile.
Insopportabile.

Era sorpreso.
Non credeva volessi diventare un hunter.
E in effetti non era mai stato nei miei piani.
Volevo solo... Passare il tempo.

Almeno è stato così fino al mio incontro con Gon.
Lui... Lui è quasi riuscito a dare un senso a tutto.
Lui... Non si era preoccupato di chi fossi, di chi fosse la mia famiglia.
… Lui mi aveva capito.

Speranza.
Gon mi aveva dato speranza.
La stessa che adesso sento annullarsi davanti alla cruda verità.

Era inutile.
Per quanto mi fossi sforzato, non sarei mai riuscito a scappare.
Né da Illumi.
Né dalla mia famiglia.
Né dal mio destino.

Diventare un assassino.

Eppure...
Eppure desideravo davvero qualcosa.
Qualcosa che andava contro tutto quello che mi era stato insegnato.
Qualcosa che andava contro tutti i piani che erano stati disegnati per me.
Qualcosa che, lo sento, avrei voluto davvero per me.

Qualcosa di cui avevo bisogno.

Un amico.
Un vero amico.
Gon.

Oh, Gon...
Non hai idea di quanto desideri vederti in questo momento.
Vederti ancora per poterti ringraziare.
Vederti ancora... Un'ultima volta.

Vorrei gridare, accanirmi contro mio fratello,
lasciare tutto per correre da te e assicurarmi che tu stia bene.
Vorrei sentirti dire ancora che posso davvero essere chi voglio.

Vorrei essere più forte.

Ma sono debole.
Troppo debole.
Ora lo capisco.

Come ho potuto illudermi così?
Come ho potuto credere che ci potesse essere davvero qualcos'altro per me?

Patetico.
Codardo.

Sono e rimarrò sempre una marionetta
all'ombra della mia famiglia.

Sono e rimarrò sempre … Nessuno.
Un'ombra.

Cedo all'abbraccio di quel gelido manto oscuro,
così terribilmente familiare;
non mi è mancato per niente.

Ma prima che la mia vista si offuschi completamente,
prima che mi lasci divorare dall'inevitabile...

… Ti vedo.

Grazie Gon... Addio.

p.s: mi scuso per eventuali orrori, spero di averli corretti tutti.