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Autore: FakeSmile_002    19/06/2013    23 recensioni
Cara Sasha,
io e te ci conosciamo da poco, ma siamo diventate subito amiche.
l'altro giorno mi chiedesti chi fosse un certo Niall Horan.
Te lo dico subito.
Niall Horan è un ragazzino viziato e presuntuoso. Ma un tempo non era così.
Un tempo era il mio migliore amico.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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C
ara Sasha,

io e te ci siamo conosciute da poco, ma tra noi è nata una grandissima amicizia.
Sei qui solo da due settimane, ma ti voglio già un gran bene.
Ricordo la domanda che mi facesti la settimana scorsa, quando Liam aveva detto che aveva una partita di calcio in sospeso con un certo Niall Horan.
“Ronnie,chi è Niall?” mi chiedesti.
Bene, ora te lo dico subito chi è Niall.
Niall è un arrogante, stupido e presuntuoso ragazzino viziato. Non ti consiglio di frequentarlo, perché ti spezzerebbe solo il cuore.
Una volta però non era così, niente affatto.
Era un bambino dolcissimo che aveva la battuta sempre pronta e il sorriso dipinto sul volto.
Ricordo, quando lo incontrai la prima volta.
Ero al parco con mio fratello, lui è molto più grande di me. Mentre raccoglievo qualche margheritina da portare a casa vidi un bambino che, con scarsi risultati, cercava di allacciarsi le scarpe.
Allora io lasciai cadere i fiori che avevo in mano e, a testa alta e con il mio vestitino nuovo, andai  da lui e gli spiegai come mettere le stringhe.
“Vedi, non è difficile.” Gli dissi. Lui mi sorrise per poi abbracciarmi grato.
Per un bambino di quattro anni, sapersi allacciare le scarpe è un grande passo.
Da lì nacque una grande amicizia.
I pomeriggi passati insieme, le volte in cui obbligavo quel povero bambino a giocare con le mie bambole, quando lo truccavo –ignorando le sue lamentele, quando preparavamo i dolci con la nonna…devo dire che ne abbiamo passate tante.
Indimenticabile è stata quella volta in cui lo invitai a dormire da me, quando avevamo più o meno tredici anni. Ci addormentammo subito, ma Niall di notte mi svegliò perché aveva una gran fame, così io –insonnolita, lo trascinai fino al piano inferiore per prendere qualcosa.
La vista che ci si presentò davanti era spaziale. Sul grande tavolo della cucina era posata un enorme torta al cioccolato che aveva un aspetto terribilmente invitante.
“Prendiamola e portiamola su.” Disse Niall.
Io, catturata dalla torta, gli diedi retta e salimmo le scale barcollando per il peso del dolce.
La mangiammo fino a sentirci male e addormentarci con i dolori.
La mattina dopo trovammo mia mamma con uno scopettone in mano che ci attendeva davanti alla porta della mia camera.
“Voi due.  Siete in punizione, forza. Dovete pulire il bagno del garage” disse furiosa.
Senza repliche, andammo in garage e pulimmo quel lurido e inutilizzato bagno, con il mal di stomaco per la notte trascorsa tra i dolci e per la puzza.
Verso i quattordici anni, però, questo Niall, fece nuove amicizie, scordandosi di me, Ronnie, sua “migliore amica per eccellenza”, come mi chiamava lui.
Evidentemente non eravamo poi così amici, per lui.
Tutti i nostri momenti trascorsi insieme –tra scherzi e risate, li aveva rimossi, dimenticandosi di me, la ragazzina alla quale faceva visita tutti i pomeriggi per fare i biscotti.
Quando mi vede per i corridoi della scuola neanche mi saluta più, mentre un tempo mi abbracciava con tanto di bacetto sulla guancia.
Tutto da quel pomeriggio, quel fatale pomeriggio.
“Ehi Niall!” gli corsi incontro per abbracciarlo come sempre.
“Amico, che giochi con le ragazze?! Hahaha, Horan  è gay!” urlò un ragazzino dietro di lui.
Come se gay fosse un insulto.
Io ero convinta che lo avrebbe ignorato e continuai ad abbracciarlo. Ma non fu così.
“Io non la conosco neanche!” disse Niall scansandosi e lasciandomi lì, sola.
Quella sera piansi, piansi tantissimo. A volte lo faccio ancora, per lui.
Ero stata ferita nell’orgoglio, dal mio migliore amico poi.
Lui che per me era un modello da seguire.
Ecco chi è Niall Horan. Il ragazzino che da tre anni a questa parte si era scordato del suo passato, di chi lo aveva consolato nei momenti peggiori, di chi aveva confidato tutti i segreti…lui aveva scordato tutto.
 
Prendo la lettera tra le mani, dopo aver asciugato qualche lacrima, e la ripiego quattro volte.
-Io non ho scordato tutto.- dice una voce dietro di me.
Faccio un balzo all’indietro e poi mi giro.
Lui è lì, davanti a me, con un espressione tremendamente seria.
Che ci fa qui?
-Niall.- sussurro abbassando lo sguardo.
Passo falso. Ora penserà che sono debole. –Chi ti ha fatto entrare?- grugnisco un po’ nervosa.
-Mi sono arrampicato sull’albero davanti casa tua e sono entrato dalla finestra. Ricordi?- chiede accennando un sorriso.
-Perché…-inizio a parlare non riuscendo a mantenere il suo sguardo. -Perché sei venuto?-
-Volevo vederti.-
mi risponde.
Cosa diamine significa? Lui non può presentarsi qui come se niente fosse.
-Vattene.- grugnisco in preda ad un attacco di nervi.
-Ronnie io…-
-Niall non ti voglio vedere.-
dico spingendolo fuori dalla mia camera. –Non puoi  venire da me e fare finta che questi ultimi tre anni non siano mai esistiti. Ormai non è più come prima.-
-C’è una spiegazione a quello che è successo.-
mi blocca mettendo le mani sulle mie spalle che io prontamente tolgo. Ricordo che ogni volta che diventava nervoso quando parlava faceva così.
-Sentiamo.- affermo con la faccia da strafottente.
Vorrei tanto sapere che scusa si inventa per avermi fatto passare tre anni orrendi. Senza di lui.
-Io avevo paura…paura di innamorarmi di te. E facevo bene, Ronnie. Perché è successo, io mi sono innamorato di te e non volevo più starti vicino, mi sentivo…non so, non potevo. Prendevo solo in giro me stesso dicendomi che tu eri la mia migliore amica.- parla facendosi cadere qualche lacrima.
Niall non è mai stato uno di quei ragazzi duri che ha paura di farsi vedere piangere, almeno quel Niall che conosco io.
-Tu provi lo stesso?- mi chiede con una scintilla negli occhi e le labbra socchiuse.
-Niall anche io ti amo.- dico a testa bassa.
Sì, io lo amo, ma l’ho sempre negato a me stessa, l’ho amato anche quando disse quelle cose quel fottuto giorno, solo che non me ne sono mai resa conto.
Ho paura di non potermi fidare più di lui. Ho paura che succeda come prima.
-Sei pronta a ricominciare tutto da capo?-
-Ti prego non farmi soffrire, non di nuovo.-
rispondo prendendo la lettera che avevo scritto pochi minuti prima per poi ridurla in tanti pezzi.
Faccio cadere i tanti piccoli coriandoli a terra e mi lascio travolgere da un meraviglioso bacio dato dal ragazzo che amo.

  
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