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Autore: 17black_Hi    19/06/2013    0 recensioni
"Sento dei passi…veloci,decisi. E’ lui,è tornato, ma questa volta non può salvarmi.Lo sento armeggiare con la porta del bagno,lo sento imprecare e mi scappa una risata. “Addio Zay” sussurro con un filo di voce prima di sprofondare nell’oblio."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sangue.C’è sangue ovunque.Il mio sangue.Lo sento scivolare via dalle mie vene…mi sto svuotando lentamente…il pavimento è coperto da un lago rosso e io mi ci trovo proprio in mezzo.La vita mi sta scivolando via di dosso e so che è giusto così…sono troppo errata per questo mondo,per questo è giusto che io lo abbandoni,che me ne vada.Ivy,il mio nome…Edera,il suo significato.A scuola mi hanno spiegato che cos’è l’edera…l’edera è un parassita…una pianta che si attacca agli altri e ne succhia via la linfa vitale,un po’ quello che ho fatto durante la mia inutile vita.
Sto per morire,me lo sento…sento freddo,il mio corpo si fa sempre più freddo e pesante e adesso non riesco più neanche a tenere gli occhi aperti,così li chiudo e aspetto,aspetto distesa sulle fredde piastrelle macchiate di rosso.Aspetto,anzi…la aspetto.Aspetto la morte con il sorriso sulle labbra perché finalmente sto mettendo fine al mio dolore,al mio sopravvivere…sto avendo la mia pace e non riesco a non essere felice,felice per me.
Sento dei passi…veloci,decisi. E’ lui,è tornato, ma questa volta non può salvarmi.Lo sento armeggiare con la porta del bagno,lo sento imprecare e mi scappa una risata. “Addio Zay” sussurro con un filo di voce prima di sprofondare nell’oblio.
 
 
Sono distesa,ma non sento più il freddo e duro pavimento sotto di me…C’è qualcosa di morbido.Non sono morta,no.Sono disgraziatamente e sfortunatamente viva.Mi viene quasi da piangere…perché nessuno capisce?? Non voglio più alzarmi la mattina,mettermi di fronte allo specchio,guardarmi e correre a vomitare dopo essermi infilata due dita in gola semplicemente perché il mio corpo è troppo immondo…perché vorrei somigliare a quelle ragazze belle…quelle belle davvero…a quelle ragazze che non hanno problemi,che tutti bramano come se fossero una piccola dose di eroina…a quelle ragazze che,se non ci sono, se ne sente la mancanza…ma semplicemente non lo sono.Sono me…e questo sembra non essere abbastanza.
Sento dei fili conficcati a forza nel mio braccio che mi pompano in vena quel veleno conosciuto comunemente con il nome di “medicine” insieme ad altro sangue…come se servisse…finirà fuori dal mio corpo,prima o poi.
Apro gli occhi.La luce nella stanza è così forte che mi costringe a tenerli socchiusi. Vedo mio fratello seduto su una sedia vicino al mio letto:occhi chiusi,testa poggiata su una spalla. Ha un’espressione triste e rassegnata…devo averlo deluso davvero tanto.
Sono la più grande delusione di mio fratello…
Cerco di sciogliere la presa che ha la sua mano sulla mia con dolcezza e solo in quel momento le vedo…Ci sono delle bende che coprono le mie braccia,che non mi permettono di vedere lo schifo che faccio.Le sfioro con le dita.Riesco a sentire dei fili…Li hanno ricuciti!Li hanno ricuciti tutti!
E questo non va bene.Mi alzo lentamente.Sono seduta adesso e piano piano poggio i piedi a terra e mi alzo.Le gambe sono deboli,ma riescono a reggermi e mi dirigo in bagno,trascinando con me il palo dove è appesa la sacca piena di rosso.Vorrei tanto tagliare quel tubicino,impedire a quel sangue sconosciuto di entrare dentro di me…è freddo.Odio il modo in cui lo sento scivolare nelle mie vene mischiandosi al mio.
Sfioro di nuovo le bende.Alla luce chiara e forte del bagno riesco a vedere che ci sono delle macchie scarlatte su di esse.Non riesco più a tenerle,voglio vedere le mie opere d’arte.Ho bisogno di vederle,così le sfilo con la stessa voglia,con la stessa voracità e esigenza che ha un tossico quando sta per avere la sua droga.E li vedo…non sembrano neanche loro ricuciti in questo modo.
Poggio le braccia sul lavello in modo da poterli vedere meglio. “Siete orribili così,piccoli miei ” sussurro “ devo rimediare ”.
Do un pugno allo specchio così forte da vederlo andare in frantumi.La mia mano è piena di tagli adesso e sembra una fontana rossa,ma il mio dovere non è ancora finito.
Prendo un pezzo di vetro e lo poggio sul braccio.E’ freddo sulla pelle…è una sensazione piacevole.Chiudo gli occhi,faccio pressione su quel pezzo di specchio e poi lo lascio scorrere lento sul mio braccio.
Il dolore mi raggiunge così come mi raggiunge il rosso.Sono andata in fondo e adesso esce tanto tanto rosso che sporca il bianco lucido del lavello,mantre io lo guardo e sorrido.
Sto per rifarlo,ma la porta si apre.

  
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