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Autore: smilejustincauseineedthat    19/06/2013    0 recensioni
Sharon Saveron ha quindici anni ed è figlia del capo dell'organizzazione anti crimine della California, il padre si chiama Simon. Questa organizzazione si trova sempre a difendere paese e d'intorni da un club di delinquenti, a capo di esso, c'è AWAD un ragazzo di diciannove anni circa, si dice che la sigla del suo nome stia per ATTENTION WE ARE DANGEROUS (attenzione siamo pericolosi).
Sharon a causa del lavoro del padre si troverà nei guai e Tyler, ragazzo che ama e che lavora con il padre farà di tutto per farla stare bene nonostante tutto.
Tra AWAD e Sharon, nascerà qualcosa?
Personaggi principali:
Justin (Awad)=Justin Bieber
Sharon=Madison Pettis
Simon= Will Smith
Tyler= Sean O'Donnel
Chris= Zack Efron
Jhonny=Jaden Smith
Jake= Cody Simpson
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Ciao, mi chiamo Sharon Saveron e ho quindici anni, sono della California. Che fortuna, starate pensando, beh non è assolutamente cosi, la fortuna è la cosa che più mi manca. Mia madre se ne è andata quando io avevo solo sei anni, mi ha lasciata sola con mio padre, era giovane, aveva solo ventitrè anni allora, probabilmente ero stata un errore, uno stupido errore, mio padre si chiama Simon e fa parte dell'organizzazione anti crimine della California. Lui è la persona che amo e stimo di più in questo mondo, non mi ha mai lasciata sola,cerca sempre di proteggermi, quando stiamo insieme è come se avessi anche mia madre, ma una madre buona, lei non mi manca,non la odio, odio solo il fatto che sia stata con me per sei anni e poi che abbia voluto lasciarmi sola nell'età critica, sola con mio padre. Papà si trova spesso a difenderci dall'attacco di una organizzazione criminale, una delle più famose in America, alla guida ne è un ragazzino a quanto pare, uno stupido ragazzino di diciannove anni, si fa chiamare AWAD, sigla di non si sa cosa. Non ho paura di lui, mio padre e i suoi uomini fanno un ottimo lavoro. Cerca sempre di non farmi pesare questa cosa, oltre a questo frequento la Coller Academy, vado abbastanza bene a scuola se non contiamo la matematica (materia in cui sono davvero negata). Non ho molti amici,la maggior parte delle persone hanno tutte una mentalità diversa dalla mia. I ragazzi qui sono carini ma con un carattere orrendo, solo sesso, nulla di più, non capisco come le ragazze riescano a dimenticarli e poi a trovarsene subito un altro. Nonostante tutto ho la mia migliore amica Lily, è forse l'unica ragazza della scuola che non si vanta di essere bella e di avere un bel corpo, lei è bionda e ha gli occhi verdi, io invece sono la tipica ragazza semplice, mora con gli occhi scuri. La scuola era finita proprio oggi e finalmente mi sarei potuta godere i miei tre mesi di vacanza, se cosi si potevano chiamare. A causa del lavoro di mio padre non vado spesso in vacanza e quando ci vado è come se lui fosse assente. Odio il lavoro che fa, gli ''ruba'' un sacco di tempo e a volte sembra si dimentichi di me, non è bello da dire, ma è cosi. La paura, tutte le volte che gli si viene assegnato un nuovo incarico c'è, ho sempre paura di perderlo e paura che gli possa succedere qualcosa. Oggi avevo voglia di andare in spiaggia, andai al piano di sopra, dove c'era lo studio di mio padre, sentii lui parlare al telefono, so che non si dovrebbe origliare,ma ero li, diceva che quella stupida banda avrebbe riattaccato questa sera,che mi avrebbero fatta nascondere perché ''AWAD'' molto probabilmente mi avrebbe presa e tenuta come ostaggio... ma che cazzo stava succedendo? A malapena i miei professori sapevano chi ero e uno sconosciuto mi avrebbe tenuta come ostaggio? Pff il solito scherzo di pessimo gusto.Mio padre finì di parlare ed io entrai in studio come se non avessi sentito nulla. -Hey papà.- dissi io. -Ciao principessa.- rispose lui fingendo un sorriso. Gli chiesi se era tutto apposto e lui annuì... mi stava mentendo. Gli dissi se potevo andare in spiaggia e lui mi disse di no. No per quale fottuto motivo? Awad? Certo, certo perché lui mi sarebbe venuto a prendere in spiaggia,mi avrebbe potuta rapire? Ahahaha la stupidagine del secolo. -Hai una piscina fuori, sfruttala Sharon.- disse poi. Ma perché diavolo dovevo stare chiusa in casa?Perché? Insomma, perché non voleva capire che ero un'adolescente e non più una bambina, perché non lo voleva capire? -Ma papà...- dissi io. -Sharon o vai in piscina qui fuori oppure stai a casa dentro, ora ho da fare.- disse lui. Quando dico che il lavoro di mio padre ci porta via tanto tempo non è una bugia, è la pura verità. Con il pericolo che c'era a volte era raro che uscissi dalla mia città da sola, cominciavo ad odiare il suo lavoro, perché non potevo avere una vita come quella dei miei compagni di classe? perché? Andai in camera mia, mi misi il costume e andai nella piscina di casa, sempre meglio di stare in quella stupida camera. C'era un ragazzo che lavorava per mio padre, si chiamava Tyler e aveva diciotto anni, era alto, aveva addominali, moro con gli occhi color oceano, era insomma bellissimo e come se non bastasse era dolce con me, forse perché ero solo la figlia del suo capo, ma ormai mi conosceva da quando avevo dodici anni e ho sempre avuto questa cotta segreta per lui. Ad un tratto lo vidi passare per la piscina, mi misi sotto acqua, non volevo mi vedesse. -Sharon,ti si vedono i capelli, dai vieni fuori ahaha.- disse Tyler. Tornai su e dissi -Che palle che sei ahah, non è valido.- Tyler si sedette sul bordo e disse -Vai a prenderti la roba, ti porto in spiaggia.- In quel momento ebbi un sorriso che era a 1357890'09876 denti. -Ma mio padre ha detto di no...- dissi e lui rispose -L'ho convinto io, dai mettiti su qualcosa, prendi gli asciugamani che andiamo. Uscii fuori ed abbracciai Tyler nonostante fossi tutta bagnata. -Sharon mi hai bagnato tutto cazzo.- disse sorridendo. Gli feci la linguaccia, non potevo entrare in casa, ero tutta bagnata allora dissi a Tyler:-Ty, sono bagnata, mi andresti tu a prendere la roba in camera mia? Allora, ci dovrebbe essere un vestito largo blu e delle infradito sul letto e gli asciugamani sulla seconda mensola nell'armadio, prendine due almeno ce nè uno anche per te, metti tutto nella borsa viola trasparente dietro la porta, ora sgobba.- Lui rise ed entrò in casa, in meno di dieci minuti prese tutto ciò che gli avevo chiesto. -Ma, tu il costume?- dissi io e lui rispose -Sharon, questi pantaloncini sarebbero un costume ahaha, sei proprio piccola per capire certe cose.- Gli feci il dito medio. Mi misi su il vestito blu e le infradito e andammo in spiaggia, quella era a dieci minuti da casa mia quindi arrivammo in pochissimo tempo. Prendemmo le sdraio e l'ombrellone, misimo tutte le nostre cose a terra e corsimo sulla riva, ad un tratto vidi Tyler avvicinarsi ad un ragazzo biondo con gli occhi azzurri, che cazzo ma perché Tyler e gli amici di Tyler erano tutti cosi carini? E perché io ero cosi piccola? Ad un tratto l'amico di Tyler si avvicinò a me e disse -E questa bellezza chi è?- io arrossii e dissi balbettando -Piacere Sharon.- Tyler si avvicinò a noi e disse -Cody, calma ha solo quindici anni, è troppo piccola per te ahahah.- diedi un occhiataccia a Tyler. 'troppo piccola', queste due parole stavano cominciando a rovinarmi l'esistenza, troppo piccola per cosa? Se avessi voluto avrei potuto fare tutto, ma siccome dovevo controllarmi ed ero responsabile non facevo mai nulla di grave. -L'ultimo che si butta in acqua è una merda.- disse Tyler. Corsi e subito dopo mi ritrovai in acqua, continuavamo a schizzarci in faccia, ad un tratto mi sentii prendere i fianchi, qualcuno mi stava sollevando, mi accorsi dopo che era Cody, mi ritrovai sulle sue spalle. -Ora ti faccio andare dall'altra parte baby.- disse lui. -Ahahaha pronta Sharon?- disse Tyler. Mi tappai il naso e mi buttò, mi ritrovai a cinque metri di distanza, non toccavo, ma sapevo nuotare,quindi non c'era alcun problema, subito dopo vennero da me. -Ma che cazzo di problemi avete voi?- dissi ridendo. Mi stavo divertendo come mai e Cody era simpatico oltre che un bellissimo ragazzo e poi beh c'era Tyler. Si erano fatte le otto, era tardi ed ora di tornare altrimenti chi lo avrebbe sentito mio padre? Uscimmo tutti e tre fuori dall'acqua, non smettevo di sorridere e ridere. Presi il mio asciugamano e me lo avvolsi sul corpo, poi presi il mio telefono, mi era arrivato un messaggio, era mio padre. 'Arriverò per le nove, fatti trovare a casa e chiedi a Tyler se può stare con te, niente casino Sharon.' Gli risposi con un semplice 'Va bene.' Feci leggere il messaggio a Tyler e poi lui lo fece leggere a Cody. -Se non è un problema eh, altrimenti sono benissimo in grado di stare da sola.- dissi. -Per me non c'è alcun problema, Sharon, è un problema se rimane anche Cody? Sai com'è doppia protezione.- disse Tyler facendomi l'occhiolino. -Va bene ma niente stronzate.- dissi ridendo. Mi feci la coda e mi rimisi il vestito blu che avevo, presi l'asciugamano di Tyler e lo misi in borsa insieme al mio. -Si ritorna in macchina.- disse Cody. -Alleluja.- dissi io sorridendo. -Ma se sei a dieci minuti di distanza Sha ahahah quale minchia di alleluja.- disse Tyler mettendomi un braccio sulla spalla. Oggi era ufficialmente il giorno più bello della mia vita, non ero in casa, ero con due ragazzi che mi facevano sentire importante, sorridevo e ridevo come non mai. Salimmo in macchina, Cody e Tyler avanti io dietro, misero la musica a palla, poi mi dissero di cantare, allora io cantavo come una cretina. Arrivammo a casa e Cody chiese a Tyler come faceva a conoscermi e lui gli disse che ero la figlia del suo capo. Avevo bisogno di una doccia, avevo tutto il sale addosso, andai da Cody e Tyler, che erano in salotto. -Gente, io vado a farmi una doccia, se avete bisogno del bagno ce ne sono due al piano di sopra, Ty tu lo sai dove sono, ci vediamo tra dieci minuti.- -Ahaha a dopo Sha.- dissero loro. Andai in bagno, chiusi la porta a chiave, mi tolsi il costume ed andai sotto la doccia. Adoravo l'acqua, quando stavo sotto la doccia mi rilassavo, mi insaponai il corpo e poi mi lavai i capelli.Uscii e mi avvolsi in un asciugamano e andai verso la mia stanza, mi misi l'intimo e dopo un paio di pantaloncini blu e una canotta fucsia, mi legai i capelli e scesi. Vidi Tyler e Cody ridere tra di loro, li guardai. -Sharon dai vieni qui.- disse Cody. Cody ci stava provando con me da tutto il giorno, la cosa non mi dava fastidio ma era strano. Andai da loro comunque, Cody cominciò a farmi il solletico e Tyler anche,ridevo tantissimo e dopo quindici minuti riuscii a liberarmi. Questo era ufficialmente il giorno più bello della mia vita. -Vado a prendere il cellulare.- dissi. Salii le scale e andai in camera, sentii qualcuno entrare e toccarmi la spalla, mi girai di scatto, era Tyler. -Hey piccola.- disse lui prendendomi i fianchi. Arrossii. Che ci faceva Tyler in camera mia, a chiamarmi piccola, a cingermi i fianchi... perché oggi c'erano tutte queste novita'? Mi avvicino' a sè e mi mise le mani intorno ai fianchi fino ad arrivare più giù, ma che diavolo stava facendo?! Mi staccai da lui e gli dissi 'Tyler, no,non sono pronta.' e lui rispose 'Hai paura di me forse?', io scossi la testa e uscii dalla mia camera con il cellulare in mano. Scesi in salotto e vidi Cody che mi aspettava e mi disse 'Si è fatto tardi, i miei non sapevano che stavo fuori, ho mia sorella a casa, devo andare Sharon, ah e fai una cosa, mettimi il tuo numero in rubrica.' Presi il cellulare di Cody e gli misi il mio numero in rubrica, Cody mi diede un bacio sulla guancia e andò dicendomi 'Saluta Tyler da parte mia.'. Arrivò Tyler e mi disse 'Sharon, scusa non volevo metterti fretta, scusa,non so cosa mi sia preso piccola,scusami tanto.' Beh avere qualcosa con lui non mi avrebbe fatta di certo soffire, il problema più grande? Il suo lavoro e come se non bastasse c'era mio padre. 'Il problema Tyler è che io non voglio una cosa da una botta e via capisci? Non sono uno straccio usa e getta.' dissi. 'Non l'ho mai detto Sharon.' rispose lui. Ero dispiaciuta e preoccupata, d'ora in poi il nostro rapporto non sarebbe più stato quello di una volta. Arrivò mio padre e disse 'Ciao Sharon,Ty.' Corsi ad abbracciarlo. Sentimmo un rumore tutto d'un tratto, sembravano spari, mio padre corse subito a vedere e disse 'Tyler... è arrivato il pericolo.' Di cosa stava parlando? Quale pericolo? Tyler mi prese subito il braccio e mi ordinò di correre, di correre il più veloce possibile, stavamo uscendo dal retro, lui aprì una specie di parete e mi ordinò di starci, non stavo capendo cosa stava succedendo, e mio padre? Mio padre che fine avrebbe fatto? Cominciai a piangere e a singhiozzare 'Sharon, sharon piccola ascoltami, ora starai qui per dieci minuti al massimo,non aprire anche se senti il pericolo peggiore, nessuno sa che esiste questo posto apparte noi,nessuno,non piangere piccola, andrà tutto per il meglio, te lo prometto.' Io continuavo a piangere e realizzai ciò che stava succedendo, Awad, ecco il nome di cosa stava succedendo. Trai singhiozzi e le lacrime dissi 'Ti prego Tyler,ho paura,voglio qui mio padre,ti prego ho bisogno di mio padre Tyler,è lì da solo e io, io devo essere li con lui, non importa ciò che succederà, io devo essere lì con lui, Tyler, non voglio perderlo..' Tyler mi disse subito 'Sharon, ascolta tu mi piaci e so di essere più grande di te, ma questo non mi importa, ricordati che andrà tutto bene, non aprire a nessuno, a nessuno Sharon, è per il tuo bene, se sarò io avrò le chiavi e potrò aprire,finché io e tuo padre non torneremo tu non devi far capire a nessuno che sei qui.', piangevo, piangevo a dirotto,avevo paura. Sentii uno sparo più forte e scoppiai a piangere, abbracciai Tyler, lui mi abbracciò più stretta e mi baciò. 'Andrà tutto bene Sharon, andrà tutto bene.', mi ribaciò e con cautela aprì la porta 'ti amo.' disse prima di chiuderla. Perché mi stava succedendo tutto questo? Non avevo già avuto troppa sfortuna nella mia vita? A quanto pare no. Passarono dieci minuti e nessuno arrivava, ad un tratto sentii aprire la porta, ma non con la chiave,con forza,come se qualcuno volesse forzarla, andai nel panico,mi tappai la bocca per smetterla di piangere e singhiozzare, mi nascosi in un angolo. La porta venne buttata a terra,notai una pistola a pochi metri da me, sembrava carica,con un piede mi allungai molto silenziosamente con un po' di fatica riuscii a prenderla, era carica, qualcuno si stava avvicinando a me,mi nascosi la pistola nei pantaloncini, vidi il volto di un ragazzo con gli occhiali scuri,delle labbra strepitose, in cui c'erano denti perfettamente bianchi e allineati. Lui doveva essere Awad, mi sollevò il viso e disse 'Oh Oh, papino e l'amichetto ti hanno fatta nascondere qui piccola?', non risposi e lui subito disse 'Hai paura? Guarda che io non ti faccio niente ahaha', tra le lacrime ormai asciutte mi alzai e dissi 'So benissimo chi sei ''Awad'' o come ti chiami, so che sei un criminale, tu prova solo a toccare mio padre e Tyler che ti farò rimpiangere di essere nato, ho quindici anni ma potrei fare molto, te lo ripeto, tocca mio padre e ti faccio pentire di essere nato.'. -Ahaha, la piccola è aggressiva, tesoro tu non potrai farmi nulla, tu confronto a me sei niente.- disse. Tirai molto lentamente fuori la pistola e gliela misi alla costola dicendo 'Fossi in te la smetterei...' -Cosa vuoi farci con quella? Non credi di essere troppo piccola per usare queste armi? Spara se vuoi, ma sappi che non servirà a molto.- disse ancora. Stavo per premere il grilletto quando mi sentii buttare a terra la pistola e subito posarmi qualcosa con aggressività alla schiena. -Ahaha e tu credevi realmente di passartela liscia piccola? mh tuo padre non ti ha insegnato nulla riguardo a queste cose? Che delusione che è Simon- disse nuovamente. -Spara, forza, perché non lo fai? Tanto la mia vita non potrebbe essere più brutta, muoviti cazzo spara!- dissi io piangendo. Lui mi tolse la pistola e disse ad un ragazzo biondo con gli occhi azzurri di portarmi via, passai davanti a casa e vidi Tyler e papà. -Papà! Papà! Papà aiutami ti prego!- urlai. -Sharon! Papà è qui, fatti rispettare amore, ce la metteremo tutta per farti tornare a casa!- urlò lui. Non potevo immaginare che fossero legati ad un palo. -Sharon! Sharon! Piccola tornerai subito a casa è una promessa!- -Tyler, Tyler aiutami ti prego, ti prego!- urlai piangendo. Cody mi caricò in braccio a lui a forza e mi portò in macchina dicendomi 'E' un consiglio quello che ti do, fai tutto ciò che ti dice Justin se vuoi andartene a casa il prima possibile, con lui non si scherza.' Annuii, avevo paura, paura di Awad, o meglio di Justin, paura che avrebbe ucciso mio padre, Tyler o me. Intanto Justin andò da mio padre e Tyler. -Hai proprio una bella figlia Simon eh.- disse Justin. -Fai tutto quello che vuoi, ma tocca mia figlia e ti ammazzo stupido ragazzino.- disse mio padre. -Awad, quella ragazza ha solo quindici anni, prova a farle del male e te ne andrai da questo mondo.- -Ahaha, non l'ho uccisa nonostante mi abbia quasi sparato, forse ti ritornerà a casa sana e salva senza graffi Simon, dipende tutto da lei.- disse Justin. -Justin,lasciala stare, ha tutta la vita davanti, non distruggerle anche quel poco che ha, non la ucciderai.- disse papà. -Non la ucciderò Simon.- disse lui. E dopo questa ultima frase se ne andò e si dirise verso la macchina. Intanto John cercava di darmi consigli e dritte per andarmene il prima possibile, era gentile con me, chissà cosa c'era sotto. Arrivò Justin accese la macchina, e cominciò a guidare per una meta a me sconosciuta, avevo paura e avevo bisogno di mio padre.
  
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