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Autore: rolly too    04/01/2008    10 recensioni
Era una sofferenza silenziosa, affrontata con tutta la dignità che Anko riusciva a mantenere anche durante il sonno, una sofferenza che non poteva essere alleviata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anko Mitarashi, Kakashi Hatake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anko aveva guardato Kakashi scettica. Lui aveva ricambiato lo sguardo, ma sarebbe stato difficile dare un nome alla sua espressione.
-Non ho capito.- aveva detto infine la donna rivolgendosi all'Hokage. -Io dovrei andare in missione con lui?- aveva domandato indicando Kakashi con un dito.
Tsunade aveva annuito con un sorriso.
-Esatto! Dovrete setacciare il Paese del Fuoco. Stiamo cercando un criminale, un assassino. Ha già dato prova delle sue capacità nel Paese del Vento. Il Kazekage Gaara mi ha riferito che ha dato un bel po' di filo da torcere alle guardie di Suna, e che nessuno dei suoi jonin è riuscito a scalfirlo. Sembra imbattibile, ma chissà... Al momento è latitante. Non sono riusciti a catturarlo e non sappiamo dove possa essere. L'unica informazione che abbiamo è che è partito due giorni fa da Suna e potrebbe trovarsi ovunque.- aveva spiegato seria.
-Chi sarebbe l'obiettivo di questo assassino? Qualche daimyo? Qualche persona importante?- aveva chiesto Kakashi cercando di ignorare le occhiatacce che Anko gli lanciava.
-Oh, no!- aveva esclamato l'Hokage scuotendo la testa, e improvvisamente all'uomo era sembrata molto preoccupata. -Il suo obiettivo... non lo conosciamo con certezza. Ma sembra che stia uccidendo soprattutto famiglie di ninja. Non bambini, ma uomini e donne. Mariti e mogli, fidanzati. Coppie, insomma.- aveva sospirato.
-Per questo mandate noi? Volete che fingiamo di essere sposati?- si era informata Anko senza nascondere una smorfia di disgusto.
-Non sarà necessario.- aveva replicato Tsunade. -Mando voi perchè siete due tra i migliori jonin che abbiamo al villaggio. Poi, certo... C'è più probabilità che sia lui ad avvicinarsi a voi, e non il contrario, se vi fingerete innamorati. Fate uno sforzo.- aveva aggiunto cercando di apparire supplichevole.
-Va bene.- aveva sospirato Anko. -Se dovrò far finta di essere innamorata di questo qui, allora d'accordo...- aveva aggiunto.
Kakashi aveva annuito.
-Va bene...- aveva detto.
L'Hokage li aveva congedati con un cenno della mano e loro erano usciti silenziosi dal suo ufficio, dirigendosi ognuno verso la propria abitazione.
-Ci troviamo davanti alle porte del villaggio tra due ore.- aveva stabilito Anko mentre ognuno imboccava strade diverse, e l'uomo aveva annuito.
Una volta arrivato a casa, aveva fatto una doccia e aveva iniziato a preparare l'occorrente per il viaggio.
Sentiva dentro di sé di essere felice di quella missione, ma non avrebbe saputo spiegare il perchè. Aveva pensato a Gai che gli avrebbe sicuramente parlato d'amore e di giovinezza, e aveva sorriso lievemente a quel pensiero. Era per caso innamorato di Anko? La frase era fluttuata nella sua mente, e aveva iniziato a martellargli il cervello, invadendo tutti i suoi pensieri. No. E d'altro canto, come avrebbe potuto? Si poteva dire che non conoscesse affatto quella donna: ci aveva parlato poche volte e avevano spesso finito per bisticciare. Eppure, più si convinceva che non era affatto innamorato di Anko, ma che tutti i suoi pensieri erano frutto di una sua suggestione, più l'immagine del volto sorridente di lei gli appariva davanti agli occhi e lo incantava.

Dall'altra parte del Villaggio, mentre si preparava a partire, Anko chiacchierava animatamente con Kurenai, che era andata a trovarla.
-Ma di che ti lamenti, scusa? Vai in missione con uno dei jonin migliori del Villaggio... Sei molto invidiata, là fuori!- aveva riso Kurenai.
-Invidiata? E perchè, poi?- aveva domandato Anko.
L'amica aveva sbuffato. -Kakashi è simpatico, carino, e per di più è un ottimo ninja.- aveva spiegato pazientemente.
-Che sia un ottimo ninja non lo metto in dubbio: è vero. Ma riguardo agli altri due punti... Simpatico? Abbiamo opinioni molto diverse, io lo trovo scostante. Carino, poi! Vuoi dirmi che l'hai visto in faccia?- aveva chiesto con una curiosità malcelata.
-No.- aveva ammesso la donna. -Ma chi l'ha visto dice che è carino!- aveva replicato sorridendo.    -Magari avrai modo di scoprirlo....- aveva aggiunto maliziosa.
Anko aveva afferrato un cuscino e l'aveva scagliato verso l'amica.
-Pervertita!- le aveva gridato mentre scoppiava a ridere.

-Sei in ritardo, Hatake.- aveva brontolato Anko con tono di rimprovero.
-Suppongo che non servirebbe a nulla dirti che mi sono fermato ad aiutare una vecchietta a portare le buste della spesa e che poi mi ha offerto dei biscotti per ringraziarmi e che...- aveva iniziato a raccontare l'uomo, ma lei l'aveva interrotto con un brusco cenno della mano.
-Ho capito. Basta con queste scuse sciocche.- aveva detto.
-Ma ti assicuro che è la verità!- aveva replicato lui gettando uno sguardo verso un orologio nella piazza del villaggio, che si poteva intravedere da lì. -E poi sono in ritardo solo di mezz'ora.- aveva aggiunto mentre si incamminava, alle spalle della donna, fuori da Konoha.
-Certo, certo.- aveva ribattuto lei.

Si erano incamminati in silenzio verso il bosco che circondava Konoha, con uno strano senso di inquietudine che aleggiava su di loro. Non sapevano chi stavano cercando. Non sapevano dove trovarlo. Tsunade aveva mostrato loro un ritratto dell'uomo, ma non era sufficientemente dettagliato per poterlo riconoscere; e anche la descrizione che avevano sentito era molto imprecisa e frammentaria.
-Ho sentito dire che sei stata male, qualche giorno fa.- aveva detto improvvisamente Kakashi, spostando lo sguardo sulla donna, che aveva annuito mentre continuava a camminare.
-Ti senti meglio, ora?- aveva chiesto cercando di mostrarsi gentile.
-Che cos'hai, Hatake? Com'è che ti interessa la mia salute?- aveva domandato Anko acida.
-Non mi interessa la tua salute, Mitarashi. Ma se tu ti sentissi male durante la missione vorrei almeno sapere il perchè.- aveva ribattuto lui con freddezza. -Quindi... Cos'hai avuto?- aveva chiesto.
Anko si era morsa il labbro, senza rispondere. Aveva ragione, se le fosse venuto male durante la missione lui avrebbe dovuto sapere cosa fare. Ma poteva fidarsi di uno come lui? L'aveva guardato di sottecchi. Lui la stava ancora fissando, e sembrava non perdersi nessuno dei suoi movimenti. Cosa stava cercando di capire? Aveva sospirato.
-Il segno maledetto...- aveva brontolato alla fine. Lui aveva annuito, facendole intendere con uno sguardo che non occorreva dare altre spiegazioni. Che sapesse qualcosa al riguardo? Era convinta che solo Kurenai fosse a conoscenza del malessere che le provocava, in particolar modo di notte. Possibile che l'amica avesse parlato? Che avesse informato l'uomo del dolore che era costretta a sopportare, degli svenimenti, della nausea? O forse, semplicemente, Kakashi aveva capito che non era il caso di fare domande?
-Sta diventando più forte.- aveva commentato la donna dopo qualche minuto di silenzio.
-Come scusa?- aveva chiesto Kakashi osservandola.
Anko si era fermata e gli aveva puntato lo sguardo addosso.
-Sta diventando più forte e nessuno mi crede.- aveva detto scandendo lentamente ogni parola.
-Perchè non ti credono?- aveva domandato Kakashi.
-Perchè recentemente gli abbiamo inferto una pesante sconfitta, e qualcuno dice che si è trovato a combattere anche contro l'Akatsuki. Sono convinti che non possa raffforzarsi... Ma io so che lui sta diventando più forte. E' come se potessi sentirlo.- aveva spiegato con un sospiro.
L'uomo era rimasto pensieroso qualche istante, soppesando le parole della donna.
-Io ti credo.- aveva detto alla fine. -Ci vuole ben più di una sconfitta per mettere fuori gioco uno dei sannin.- aveva aggiunto scrollando le spalle.
Anko non aveva risposto. Si sentiva terribilmente confusa. Credeva di odiare Kakashi, ed era convinta che il suo sentimento fosse ricambiato. Invece ora scopriva che non le dava fastidio la sua presenza, e che anzi si trovava bene con lui, nonostante avessero scambiato solo poche parole, e, cosa più importante, lui le credeva. E il tono della sua voce, l'intensità del suo sguardo le avevano fatto capire che non aveva mentito.
La donna lo aveva fissato seria e poi aveva fatto un gran sorriso.
-Sai, Hatake, non sei antipatico come credevo!- aveva esclamato. -Ma questo non mi farà venire voglia di fingermi tua fidanzata, sia chiaro... L'ho detto a Tsunade perchè avrebbe fatto storie. Se questo assassino vuole venirci a cercare, che lo faccia, ma che non creda di incontrare due fidanzati, perchè non sarà affato così!- aveva aggiunto con enfasi poi.
-Sì, sì. Quante storie per una missione....- aveva brontolato l'uomo sorridendo leggermente sotto alla maschera scura.

Avevano pranzato in mezzo al bosco, senza scambiarsi una parola, e subito dopo erano ripartiti.
-Questa missione è una delle peggiori che mi sia capitata.- aveva commentato dopo un po' Anko.
Kakashi l'aveva fissata senza capire.
-Oltre alla compagnia, che non è delle migliori... Stiamo cercando un uomo di cui non conosciamo neppure l'aspetto! Mi spieghi come facciamo a trovarlo? Fermiamo le persone per strada e chiediamo: “Ehi, scusa, per caso sei tu quell'assassino che si diverte ad ammazzare le coppiette felici?”- aveva esclamato in falsetto la donna.
L'uomo aveva sbuffato. -Ti lamenti sempre.- l'aveva rimproverata. -Lo sai benissimo che dobbiamo fare in modo che sia lui ad avvicinarsi a noi.-
-Mi sembra di aver già chiarito che non sono disposta a fingere di essere la tua fidanzata, Hatake.- aveva replicato Anko.
-Allora non lamentarti se non lo troviamo.- aveva risposto secco Kakashi.
-Hatake, non penso che a te farebbe piacere fingere di essere il mio fidanzato.- aveva detto la donna in un soffio.
-Non saprei.- aveva commentato lui. -In fondo sei una bella donna.- aveva osservato posando l'occhio scuro sul corpo di Anko, che aveva smesso di camminare.
-Stai scherzando, Hatake? Mi stai prendendo in giro?- aveva domandato tra lo stupito e l'infuriato.
Anche l'uomo si era fermato, e le si era avvicinato.
-No, Anko, non sto affatto scherzando. Oggettivamente parlando ti trovo una bella donna. Magari parli un po' troppo...- aveva aggiunto.
Lei l'aveva fissato a bocca spalancata per qualche istante. Parlava sul serio? Credeva davvero che fosse una bella donna? Oppure lo diceva soltanto per non darle modo di replicare? Se fosse stato vero, se non avesse mentito... cosa sarebbe cambiato? Nulla. Gli piaceva il suo corpo, e nulla di più. “Parli troppo.” Questo pensava di lei.
-Tu invece, Hatake, parli troppo poco.- aveva replicato a bassa voce.

Avevano camminato fino a notte fonda, poi si erano fermati in un luogo un po' appartato dagli alberi per poter dormire.
-Dovremmo fare dei turni di guardia, non pensi?- aveva chiesto Kakashi.
-Hai ragione.- aveva annuito la donna sistemando una coperta a terra. -Comincio io.- aveva aggiunto.
-A fare la guardia?- aveva domandato l'uomo.
Lei si era voltata con un sorriso. -No, a dormire! Svegliami quando è il mio turno...- aveva esclamato mentre chiudeva gli occhi.
Kakashi l'aveva osservata mentre, pian piano, si addormentava. Sapeva di averla turbata, dicendole che la trovava bella, ma non era riuscito a trattenersi.
Aveva sollevato lo sguardo al cielo. Era per caso innamorato di Anko? Aveva scosso il capo. No, non poteva essere. La trovava bella, certo, ma nulla di più. Ma come poteva saperlo? In fondo, poteva dire di essere mai stato innamorato davvero? No, quindi come avrebbe potuto riconoscere l'amore? Non avrebbe potuto.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, un lieve gemito aveva attirato la sua attenzione. Aveva istintivamente spostato lo sguardo su Anko, ed era scattato in piedi. Le si era avvicinato cautamente, facendo attenzione a non svegliarla.
La donna, pallidissima, sembrava essere vittima di forti dolori. Si dimenava nel sonno, il volto imperlato di sudore. Kakashi le si era inginocchiato accanto, estraendo un fazzoletto pulito dalla tasca dei pantaloni.
“Sta diventando più forte.” Improvvisamente gli erano venute in mente le parole di Anko, mentre le asciugava delicatamente la fronte.
“Sta diventando più forte e nessuno mi crede”. Le aveva osservato il collo. Il segno maledetto era arrossato, come la pelle intorno. L'aveva sfiorato con un dito, e l'aveva sentito bruciare.
Si era morso un labbro, sotto alla calzamaglia scura. Per questo Anko sapeva che Orochimaru stava diventando più forte. Evidentemente il segno reagiva in base alla sua forza, e solo lei poteva sentirlo. Non le credevano perchè le accadeva di notte, quando nessuno poteva vederla,e lei sicuramente non ne aveva parlato.
Kakashi aveva preso una bottiglia d'acqua e aveva bagnato il fazzoletto, posandolo poi sulla pelle arrossata del collo della donna, che si era rilassata qualche istante al contatto con la stoffa fresca, ma che subito dopo aveva ricominciato ad agitarsi.
Era una sofferenza silenziosa, affrontata con tutta la dignità che Anko riusciva a mantenere anche durante il sonno, una sofferenza che non poteva essere alleviata.
Kakashi aveva vegliato su di lei tutta la notte, fino a quando, la mattina, la donna era tornata serena e aveva aperto gli occhi.
Aveva guardato l'uomo, seduto sotto un albero poco distante da lei.
-Hatake!- aveva gridato furibonda. Gli si era avvicinata minacciosa, e lui subito si era alzato.
-Perchè non mi hai svegliata?! Si era deciso di fare dei turni di guardia, questo significa che avresti dovuto svegliarmi!- aveva esclamato, rossa in volto per la rabbia.
Kakashi l'aveva fissata in silenzio. Sembrava non aver avuto ripercussioni di nessun tipo dal dolore notturno. Stava benissimo, e si vedeva: aveva ripreso colore e i suoi occhi erano vivaci. Ma Kakashi non riusciva a togliersi dalla mente il suo pallore, il sudore che le imperlava il volto tirato per la sofferenza, che si contrapponeva a quello della donna che lo guardava furiosa aspettando una risposta.
-Mi sono addormentato.- aveva risposto l'uomo alla fine.
La rabbia di Anko sembrava essersi affievolita, a quelle parole.
-Ah!- aveva esclamato. -Ma allora sei umano anche tu!- aveva continuato ridendo.
Kakashi aveva sorriso. -Forse.-

Avevano ripreso silenziosi il loro cammino.
-Senti...- aveva iniziato Anko dopo un po' -grazie per questa notte.-
Kakashi l'aveva osservata. La donna teneva il capo chino, e si poteva distinguere chiaramente un'ombra di malinconia nei suoi occhi.
-Lo so che è per quello che non mi hai svegliata.- aveva aggiunto. -Sei stato gentile.-
L'uomo aveva scrollato le spalle, senza rispondere. Sentiva che per Anko quelle erano state parole difficili da pronunciare, e non gli sembrava saggio interromperla.
-Non dirlo in giro.- aveva pregato poi la donna.
Kakashi aveva annuito. -Puoi fidarti.- aveva detto.
-Ti capita spesso?- aveva chiesto poi, non riuscendo a contenere la curiosità.
-Sì.- aveva ammesso lei. -Quasi ogni notte. Ci sono momenti in cui fa meno male... Se lui è debole. Ma in questo periodo diventa sempre più forte, te l'ho detto.- aveva spiegato.
-E qualche giorno fa... è stato un dolore talmente forte da farti perdere i sensi?- aveva domandato Kakashi gentilmente.
-E tu come lo sai?- aveva sbottato la donna.
Lui aveva sospirato.
-Me l'ha detto Genma.-
-Genma? Lui cosa ne sa?- aveva chiesto Anko ansiosa.
-Sei svenuta in strada, giusto?- la donna aveva annuito imbarazzata. -E' stato Genma a trovarti e a portarti in ospedale.- aveva spiegato.
Lei non aveva risposto. Di certo Genma non sapeva del segno maledetto. Probabilmente aveva pensato a un semplice calo di pressione, ma perchè l'aveva detto a Kakashi? Che motivo aveva di farlo? Avrebbe potuto aspettarselo da Gai, ma Genma che motivo aveva di raccontare uan cosa simile a Kakashi?
Si era voltata di scatto verso l'uomo.
-Perchè Genma te l'ha detto?- aveva ringhiato.
-Perchè gliel'ho chiesto io.- aveva risposto semplicemente. -Ero passato in ospedale perchè dovevo parlare con Sakura, ma lei mi ha detto che non aveva tempo perchè doveva visitarti. Le ho chiesto il motivo e lei mi ha detto di rivolgermi a Genma, che mi ha raccontato tutto.-
La donna aveva annuito impercettibilmente.
-Perchè questa notte ti sei preso cura di me in quel modo?- aveva domandato.
Si erano seduti su un masso lì accanto.
-Non avrei dovuto?- aveva replicato Kakashi.
-Odio le persone che rispondono alle domande con altre domande.- aveva commentato lei con un sospiro.
-Vuoi una risposta sincera?- aveva chiesto l'uomo fissandola. Anko aveva annuito.
-L'ho fatto... Perchè... Sembra incredibile a dirsi, ma mi faceva star male vederti soffrire così.-
Anko aveva sbarrato gli occhi per lo stupore. com'era possibile? Cosa le stava accadendo? Si sentiva terribilmente confusa. Era convinta di odiare Kakashi, invece ora non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, ascoltava con attenzione le sue parole, si lasciava cullare dal suono della sua voce, che le appariva rassicurante e calda, e non più fredda e distaccata. Osservava ogni suo movimento, ascoltava i suoi respiri. Vederlo le dava il batticuore come ad un'adolescente, sentiva la bocca dello stomaco contrarsi e il suo volto tingersi di rosso. Aveva ventisette anni e si trovava ancora ad arrossire davanti ad un uomo!
Kakashi l'aveva fissata silenzioso. Sapeva che al Villaggio Anko non era considerata una della donne più belle, ma più la guardava e più gli piaceva. La vedeva concentrata, ma non si era sentito in diritto di chiederle a cosa stesse pensando.
Osservava incantato il corpo della donna, le sue labbra carnose, le mani segnate da mille combattimenti eppure femminili e delicate. Non aveva mai osservato Anko con così tanta attenzione, e non avrebbe mai pensato di constatare che non le trovava difetti.
-L'hai fatto per questo?- aveva ripetuto la donna improvvisamente.
Kakashi aveva annuito.
-So che mi odi, Anko.- aveva commentato con un sorriso. -Ma, per quanto possa sembrarti strano, io no.- aveva aggiunto.
Anko aveva spalancato la bocca.
-Perchè ti comporti così, Hatake? Perchè mi dici queste cose?- aveva esclamato, e l'uomo aveva letto nei suoi occhi il dolore e le ferite che aveva sopportato in tanti anni.
Le si era avvicinato, guardandola negli occhi.
-Non ti sto prendendo in giro.- aveva detto scandendo ogni parola. E poi, perchè avrebbe dovuto? Che senso avrebbe avuto mentirle? Non voleva farla soffrire né turbarla, ma improvvisamente si era reso conto di essere talmente preso ad osservarla da non riuscire più a controllare le sue parole.
La donna aveva abbassando lo sguardo scuotendo la testa. Aveva sentito mille pensieri esploderle nella mente, e la consapevolezza di aver finalmente capito. Non era odio, quello verso Kakashi. Odio... aveva sollevato lo sguardo al cielo, sospirando ad occhi chiusi. Ne aveva ricevuto tanto... Amore... quello che da qualcuno le era sempre stato negato. Ma lei... che motivo aveva di negarlo a sé stessa? Che motivo aveva per continuare a soffrire senza almeno provare, senza combattere? Aveva fissato l'uomo negli occhi.
-Lo so.- aveva replicato seria. Le era sembrato di scorgere un'ombra di sollievo nello sguardo di lui.
Poi, era successo. Nella sua mente, ogni cosa era tornata al suo posto.
Kakashi che le sorrideva.
Kakashi che si preoccupava per la sua salute.
Kakashi che le credeva.
Kakashi che si prendeva cura di lei.
Kakashi che non la odiava.
Kakashi. Kakashi. Kakashi. Il suo unico pensiero. Una strana sensazione alla bocca dello stomaco, il cuore che sembrava scoppiare, le gote lievemente arrossate davanti allo sguardo attento di lui.
L'attenzione dell'uomo non era bastata a fermarla.
Gli si era avvicinata rapidamente, e aveva afferrato il colletto della sua giacca da jonin con un mano, tirandolo verso di sé, mentre con l'altra aveva abbassato veloce la maschera. L'uomo non era riuscito a reagire, aveva solo sentito le labbra di Anko contro le sue. E allora aveva capito cosa fare. Le aveva portato le mani sulla schiena, aumentando la passione del bacio.
Per un secondo aveva pensato all'assassino che dovevano catturare. Certamente, lui sarebbe stato attirato da un'immagine simile... Ma in quel momento Kakashi aveva capito. Non gli importava di lui, non gli importava della missione.
Anko, ti amo. Questo il suo unico pensiero.

 

Ed ecco un altro piccolo esperimento frutto della mia mente malata. La verità è che l'ho presa un po' come una sfida personale: non riesco a scrivere su Anko e Kakashi! Perciò, eccomi qui con questa one-shot... Fatemi sapere cosa ne pensate, per favore!

Baci, rolly too

   
 
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