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Autore: Castleofsand    20/06/2013    3 recensioni
"Sunset Boulevard" è il lido dal quale si snodano cinque coppie diverse; cinque coppie che si ritrovano indissolubilmente in relazione tra loro durante le vacanze estive. Il clima è sereno e festaiolo ma riusciranno tutti a trovare il proprio "summer love"? Riuscirà il ribelle a rimanere fedele e il timido a manifestare i suoi sentimenti? E quello menefreghista a prendersi più sul serio? L'età sarà un ostacolo per qualcun altro? Infine, riuscirà un ragazzo sincero a donarsi completamente?
Dal nono capitolo:
-“Le birre sono finite”, spiegò risoluta.
-“Mmm”. Zayn si scompigliò i capelli e alzò gli occhi al cielo come se stesse mimando l’atto della riflessione. –“Questo è un vero, vero peccato..”, disse poi puntando repentinamente i suoi occhi scuri come la pece in quelli limpidi e verdi di Kimberly, che iniziava a capire gli atteggiamenti del pakistano sempre meno.
-“Mi dispiace”, disse lei stentando a credere a quanto fosse appena uscito dalla sua bocca. Cosa importava a lei, dopotutto, se quelle maledettissime birre erano già finite?! Di certo ciò non poteva suscitarle dispiacere, nonostante l’affermazione appena enunciata suggerisse, senza alcun dubbio, il contrario.
-“Sai perché è un vero peccato Kimberly?”, le chiese lui facendola rabbrividire.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Zayn si svegliò in compagnia di un bigliettino sul suo letto matrimoniale che gli permetteva di assumere, durante la notte, le posizioni più disparate.

“è stato fantastico! Chiamami xoxo”

Non si curò neanche di guardare il numero di cellulare che accartocciò quel foglietto di carta bianca e lo buttò sul pavimento. Non ricordava assolutamente nulla della sera prima, né di come fosse riuscito a spogliarsi e rimanere solo in boxer. Quella ragazza con cui aveva dormito, poi? Non ricordava neanche il suo nome.
“Che cattivo ragazzo”, si disse ridendo e accendendosi una sigaretta mentre usciva  sulla terrazza ancora a torso nudo e scalzo. I suoi occhi marroni, permeati da alcune venature verdi, scrutarono il paesaggio; il mare quella mattina era calmo e le sole onde visibili erano quelle che venivano create dal passaggio di qualche moto d’acqua o pedalò. Zayn si appoggiò con i gomiti alla ringhiera e, mentre buttava la cicca della sigaretta, si scompigliava i capelli ancora pieni di sale. Si passò poi una mano sul volto e notò la barba ormai essersi fatta molto folta; prima di darsi una ripulita decise, però, di dirigersi nella stanza comunicante alla sua, lì dove era sicuro avrebbe trovato il suo migliore amico, nonché il comproprietario di quella villetta estiva.  Quando entrò, non si stupì nel ritrovare Louis coricato al contrario sul letto, con le lenzuola attorcigliate in modo davvero strano attorno al suo corpo, ancora in stato comatoso. Zayn, inoltre, non potè fare a meno di non notare la bottiglia di Martini ancora stappata e completamente vuota sul comodino. Avrebbe riso delle cazzate della sera prima, se solo ne avesse avuto memoria.

-“Malik che diamine ci fai nella mia stanza in prima mattina?”, gli chiese Louis con voce ancora impastata di sonno, rigirandosi stancamente dall’altro lato dando a Zayn le spalle.

-“Oggi è 19”, disse all’amico sdraiandosi nell’altra metà di quel letto matrimoniale dalle lenzuola verde pistacchio.

-“Mmm..”, rispose Louis davvero disinteressato ad intraprendere quella conversazione senza senso..

-“Non devi andare a prendere nessuno all’aeroporto?”, gli chiese questa volta alludendo in modo più esplicito all’imminente arrivo di quello che Louis amava chiamare “l’orsetto rompicoglioni”, alias Liam Payne, suo cugino.

-“Al diavolo lui e mia madre!” disse mettendosi furiosamente seduto sul letto quasi rischiando di cadere. –“ Non andrò a prenderlo a quel cazzo di aeroporto”, aggiunse poi passandosi convulsamente una mano tra i capelli.

-“Ma perché tuo cugino si ostina a passare qui le vacanze quest’anno?!”, chiese Zayn non tanto per curiosità ma, piuttosto, per rimandare la sua doccia il più tardi possibile; non aveva voglia di fare niente quella mattina.

-“Semplice”, iniziò Louis alzando un sopracciglio mentre gli occhi azzurri gli si illuminavano. –“Vuole vivere sulle spese mie e dei miei genitori, come l’anno scorso, l’anno prima e l’anno ancora prima..e l’anno prima e..si insomma hai capito”, concluse alzandosi e precipitandosi in bagno, preso da un bisogno improvviso.

L’anno prima i due cugini avevano avuto una lite secolare proprio a causa di quella che Louis definì “tirchieria compulsiva” da parte di Liam; lo accusava di non aver preso parte alle spese di routine durante il periodo estivo che i due, ormai fin da bambini, erano abituati a trascorrere insieme. Inutile dire che Louis dava oramai per scontato che, quella dell’anno prima, era stata l’ultima vacanza che avrebbero trascorso insieme; ma evidentemente si era sbagliato. Non solo Liam, quel giorno, sarebbe arrivato ma avrebbe portato con sé anche un amico. “Fantastico”, aveva pensato Louis a quella notizia, alzando gli occhi al cielo.
Nel frattempo Zayn uscì dalla camera e ritornò nella sua per precipitarsi sotto la doccia e radersi, abbandonando quell’aria da uomo primitivo che tanto gli donava. 

***

Liam aspettò per poco più di mezz’ora che Louis andasse a prendere lui e Niall all’aeroporto; in quell’arco di tempo l’idea che il cugino non sarebbe mai arrivato diventò sempre più attendibile. Si somigliavano molto quei due: avevano gli stessi capelli castani con i riflessi sul biondo quando erano colpiti dal sole, la stessa altezza e lo stesso fisico palestrato. Liam avrebbe potuto anche fare a meno di passare le vacanze con Louis e Zayn se non fosse stato per lei.

-“Promettimi che la prossima estate ci ritroveremo di nuovo qui”, gli aveva detto  prendendogli le mani.

-“E tu promettimi che non ti dimenticherai di me fino ad allora”, l’aveva quasi supplicata mentre scrutava i suoi occhi verdi da cerbiatta.

Liam si era innamorato di Gabrielle non appena l’aveva vista quel giorno a mare. Aveva il volto corrucciato mentre l’acqua le lambiva la pelle e le faceva venire la pelle d’oca e, per evitare di bagnare i suoi lunghi capelli color miele, stava cercando di creare un’acconciatura che le permettesse di tenerli ben alzati. Era riuscito ad avvicinarsi e ad attirare l’attenzione di quella ragazza che si dimostrò, da subito, arguta e solare.
Liam avrebbe accettato uno scontro aperto con il cugino solo per rivederla; che poi, continuava a ripetersi, lui ci aveva già messo una pietra sopra. Il suo cuore d’oro non gli permetteva di farsi corrodere dal rancore o dal risentimento, non era orgoglioso e, soprattutto, tirchio; semplicemente non aveva mai pensato al fatto che avrebbe potuto partecipare alle spese della casa dal momento che sua zia, nonché madre di Louis, gli aveva sempre detto che non doveva in alcun modo spendere un centesimo quando si trovava ospite presso di loro. Evidentemente il cugino era di tutt’altro avviso, dal momento che riteneva Liam un approfittatore e un ingrato; se solo gliene avesse parlato, “l’orsacchiotto rompicoglioni” di certo non si sarebbe tirato indietro e avrebbe sborsato i soldi che avrebbe dovuto cosa che, per quell’estate, si era ripromesso di fare.

-“Prendiamo un taxi?”, chiese Niall guardandosi attorno e alzando i ray-ban per scoprire i suoi occhi azzurri. Il biondino, quell’anno,  aveva deciso di abbandonare le sue spiagge irlandesi per trascorrere una vacanza solo tra ragazzi con il suo migliore amico. Conosceva Liam dalla prima elementare e, da allora, l’uno considerava l’altro il fratello che non aveva mai avuto; fu più complicato mantenere quel rapporto fraterno quando i genitori di Niall decisero di ritornare a vivere in Irlanda, paese che avevano lasciato quando il loro unico figlio aveva poco più che un anno per motivi lavorativi.

-“Direi proprio di si”, gli sorrise Liam componendo il numero sul suo iphone.

***

Era mezzogiorno e, sotto il sole cocente di quella località marina, Louis e Zayn bevevano un cocktail di frutta sotto il loro ombrellone; erano ormai clienti fissi del “Sunset Boulevard” lido da più di tre anni, erano conosciuti da tutti ed entrambi avevano la propria etichetta: il moro era lo stronzo puttaniere mentre l’altro era il furbetto straricco. 

-“Questa si che è vita”, disse Zayn finendo il suo cocktail all’arancia.

-“Liam mi sta riempiendo di chiamate! Dici che dovrei rispondergli?”, chiese Louis seccato.

-“Magari non ricorda la strada di casa!”, scherzò l’altro.

-“Purtroppo quella è l’unica cosa che ricorda alla perfezione”, si lamentò Louis alzandosi e andando a buttarsi in acqua mentre Zayn, accendendosi una sigaretta, aveva già puntato una mora niente male.

***

Era mezzogiorno e, sotto il sole cocente di quella località marina, Niall e Liam erano stancamente accasciati sulla scalinata dell’entrata della villetta Tomlinson da più di mezz’ora. Entrambi, sudati e sfiniti, non vedevano l’ora di poter entrare ma, purtroppo, non avevano le chiavi di casa.

-“Louis dove sei finito?!”, si lamentava Liam componendo per l’ennesima volta quel numero che ormai aveva imparato a memoria.

-“Certo che tuo cugino è proprio uno stronzo!”, sputò Niall poggiando la testa sulla sua valigia.

-“Magari non sente il cellulare”, tentò di giustificarlo Liam guadagnandosi un’occhiataccia scettica dall’amico. 
Niall si accorse, improvvisamente, che Louis doveva aver risposto dall’espressione sollevata dell’amico.

-“Zayn, io e Niall siamo fuori casa..non è che potresti venire ad aprirci?”, gli chiese quasi in tono supplicante.
Liam ascoltava attentamente il moro dall’altro capo del cellulare e lo ringraziò per poi chiudere la chiamata.

-“Allora?”, chiese Niall incintando l’amico.

-“Zayn sta arrivando ad aprirci..Louis era in acqua, per questo non ha risposto”, spiegò quasi a voler intendere “vedi, te lo avevo detto che non aveva sentito il cellulare!”.

***

Savannah correva il più veloce possibile, sotto il caldo sole dell’una che rendeva i suoi capelli biondi quasi bianchi. Certo, farlo con le infradito non era il massimo, ma non poteva fare altrimenti: Victoria non doveva accorgersi della sua assenza o l’avrebbe licenziata. Quando scorse in lontananza la villetta bianca quasi cadde per l’emozione: ce l’aveva fatta. Poco prima di avvicinarsi si diede una veloce sistemata: abbassò gli shorts che, nella corsa, avevano assunto tutta l’aria di un paio di slip, risistemò la coda di cavallo e si sventolò il viso che sentiva arrossato. Notò anche, suo malgrado, di aver la maglia madida di sudore in corrispondenza della colonna vertebrale. Si impose di non darci peso e puntò dritta verso l’entrata.
Per primo fu Liam ad accorgersi di una ragazza bionda andare verso di loro e, solo quando lei salutò timidamente, anche Niall alzò gli occhi verso di lei.

-“Zayn mi ha mandata a portarvi le chiavi di casa”, spiegò sorridendo.
Liam e Niall fissarono la ragazza e ci furono dei secondi di imbarazzo.

-“Ehm, dove sono queste chiavi?!”, chiese Niall alzando un sopracciglio e ammiccando.

-“Ah, si..giusto”, disse lei iniziando a tastare le sue tasche per poi, maldestramente, estrarle e consegnarle a Liam. Cosa le era preso?

-“Grazie mille..”

-“Savannah”, concluse lei stringendo la mano ad entrambi. Cercando di sembrare il meno scortese possibile, li salutò in fretta per ritornare al suo lavoro e mentre andava via incrociò le dita affinchè Victoria, il suo datore di lavoro, non si fosse accorta del fatto che avesse abbandonato il suo posto.

***

-“Allora per me una bottiglietta d’acqua e un pacco di patatine”, disse il riccio alla cassiera. –“Kimberly, tu cosa vuoi?”, chiese alla sorella che, poco distante da lui, parlava al cellulare.

-“Un cornetto gelato”, gli rispose sorridendo e riprendendo in modo acceso la sua conversazione.

-“Hai fatto le valigie?”, le chiese su di giri. Kim non stava più nella pelle nel rivedere, dopo ben quattro anni di lontananza, sua cugina.

-“Sono pronte da una settimana Kim!”, esclamò lei dall’altro capo del cellulare ridendo di gusto.

-“Metta tutto sul conto dell’ombrellone 17”, disse Harry alla cassiera mentre, dallo stanzino affianco, sentiva una ragazza urlare il nome di Savannah.

-“Era Allyson?”, chiese Harry alla sorella mentre le porgeva il cornetto gelato che le aveva preso.

-“Non c’era quello con le scaglie di cioccolato?”, gli chiese lei.

-“Non ho chiesto”, ammise lui con aria quasi colpevole spalancando i suoi grandi occhi verdi.

-“Si era Allyson, non vede l’ora di venire”, rispose poi Kimberly alla precedente domanda del fratello mentre gli scroccava un sorso d’acqua dalla bottiglietta che aveva in mano.

-“Ah..prima che mi dimentichi! Savannah, non so per quale motivo, è nei guai e magari potresti avvertirla”.
Kim alzò gli occhi al cielo e iniziando ad addentare il suo cornetto compose il numero della sua migliore amica.

-“Kim è successo qualcosa?”, sentì la voce della bionda risponderle con il fiatone.

-“Dove diamine sei Savannah?!”, le chiese dura mentre ritornava al suo ombrellone.

-“Sto..sto tornando..sono nei guai vero?”, chiese sinceramente preoccupata.

-“Penso che Victoria si sia accorta della tua assenza ma tu non hai risposto alla mia domanda!”, esclamò Kim sdraiandosi e iniziando a mordicchiare la parte dura del cono.

***

Zayn non potè fare a meno di girarsi nella direzione di quella voce acuta, perdendo di vista la sua precedente preda che si stava sensualmente calando in acqua con il suo perizoma rosso. Scorse una ragazza, con un paio di occhiali vintage, gesticolare talmente presa in una conversazione telefonica; aveva lunghi capelli castani e un fisico che Zayn apprezzò molto. Indossava un bikini niente male: il pezzo di sotto era marrone e si sposava benissimo con la pelle chiara della ragazza mentre quello di sopra era verde. Il moro si soffermò più del dovuto sulle curve mozzafiato della ragazza, rischiando di sembrare un maniaco.

-“Ehi amico, ma ti sei incantato?!”, gli chiese Louis che Zayn non aveva neanche sentito arrivare talmente preso ad osservare quella ragazza.

-“Chi è quella?!”, chiese.
Louis indossò gli occhiali da sole e si gettò sulla sua sdraio per asciugarsi dando poi un’occhiata alla ragazza indicatagli da Zayn.

-“Quella?”, chiese divertito.

-“Mmm..”, annuì Zayn girandosi in direzione dell’amico per analizzare la sua espressione. –“Allora?”

-“Quella è la sorella di Harry Styles, non ricordo il nome.. lascia perdere amico”.
Zayn spalancò gli occhi; Louis non gli aveva mai detto di “lasciar perdere”.

-“Piace a te?”, gli chiese il moro cauto.

-“A me?! Nahh..non è il mio tipo; tutta perfettina, maniaca del controllo e poi..è una difficile”, disse mettendo quanta più enfasi possibile in quelle ultime parole.

-“Una difficile eh?”, ripetè Zayn sorridendo. Quella sfida già gli piaceva. –“A proposito.. ho risposto alla milionesima chiamata di tuo cugino e siccome era rimasto fuori casa senza chiavi, in balìa del sole cocente, da brava persona quale sono, ho mandato Savannah a portargli le chiavi”, disse Zayn assumendo la sua tipica espressione di chi sa di aver fatto qualcosa di sbagliato ma che non lo ammetterebbe mai.

-“Mmm”, disse Louis nuovamente poco interessato.

-“Avanti Lou non fare lo stronzo.. non vorrai mica rubarmi il ruolo?!”, scherzò il moro facendolo ridere.

-“Voglio solo fargliela pagare un po’ Zay, tutto qui”, ammise accendendosi una sigaretta.

-“Allora fai con calma”, aggiunse lui girandosi per ammirare ancora quella ragazza che, però, era già sparita.

***

Erano ormai le otto di sera e Niall e Liam avevano disfatto le loro valigie, si erano rinfrescati e messi a loro agio.

-“Questa casa è enorme!”, aveva esclamato Niall apprezzando l’interno della villetta.

-“Già”, aveva sorriso Liam ordinando per telefono delle pizze.
I due amici andarono in quella che sarebbe diventata, per il resto dell’estate, la loro camera. Grande e ariosa con le pareti azzurre, ospitava due lettini separati da un comodino con sopra un abat-jour a forma di mongolfiera.  Dentro vi era anche una cabina armadio, dove i due sistemarono i loro vestiti, e alle pareti Niall osservò attentamente, uno per uno, i poster che Liam gli disse di aver appeso con Louis qualche estate prima: uno con Michael Jackson in corrispondenza del letto di Liam, uno di John Legend accanto alla finestra, uno di Kanye West dietro la porta e l’ultimo di Shakira in abiti succinti,quello che Niall apprezzava di più.

-“Liam sei in casa??”, sentirono gridare qualcuno dal piano di sotto.

-“è Louis”, disse Liam sorridendo.

Il momento delle presentazioni fu, per alcuni versi, davvero bizzarro; Louis aveva mostrato una notevole simpatia nei confronti di Niall: gli sembrava un tipo “a posto”. Quando poi vide suo cugino capì quanto in realtà gli fosse mancato e si lasciò addirittura abbracciare quando Liam spalancò le braccia; il problema andava risolto ma in un momento più opportuno, si disse. Zayn fu contento di rivedere il cugino di Louis, che oramai dopo ben tre estati che avevano trascorso insieme, reputava un amico: anche loro si scambiarono un abbraccio con tanto di pacca sulla spalla. Niall fu incuriosito dal moro e dopo qualche battuta per rompere il ghiaccio gli chiese delle sue origini. Il biondo si era reso conto dei tratti somatici particolari di Zayn che non avevano molto a che fare con quelli tipici inglesi.

-“Sono originario del Pakistan ma vivo in Inghilterra da quando sono nato praticamente”, gli spiegò lui andando a sedersi sul divano mentre Niall lo seguiva a ruota imitandolo, sinceramente interessato.
Così i due cugini rimasero soli nella spaziosa cucina e Louis ringraziò il campanello che, suonando improvvisamente, lo aveva tolto dall’imbarazzo.

-“Aspetti qualcuno?”, chiese a Liam.

-“Devono essere le pizze”, spiegò lui.

Louis, a quel punto, pensò di cenare fuori ma quando vide il cugino rientrare con quattro pizze, anziché con due, rimase sorpreso.

-“Ho pensato che a te e Zayn non sarebbe dispiaciuto cenare con me e Niall; offro io naturalmente”, spiegò quasi giustificandosi. Voleva cercare di partire con il piede giusto e non voleva creare inutili tensioni.
-“Vado a prendere le birre in frigo”, disse poi Louis e Liam si rilassò all’istante.
Si, poteva dirlo: ritornare era stata la scelta giusta.
 
*Il mio angolo scrittrice*

Ed eccomi qui con una nuova FF dai colori totalmente estivi awwww 
Beh non c'è molto da dire, siamo ancora all'inizio ma spero comunque che questo primo capitolo vi sia piaciuto e abbia suscitato in voi un minimo di curiosità :) 
Se vi va naturalmente lasciate una recensione**
Con affetto
Lavinia x

*STAY STRONG*
 
 
 
  
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