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Autore: BonoRomato    20/06/2013    1 recensioni
Questa fanfiction è un regalo ad una mia amica che mi fa sempre ridere con le sue battute :D Spero di riuscire a strapparti almeno un sorrisetto con questa storia Britannia Angel x te :33
Grazie di tutto, Alice!!!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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GUARDIAN

- Britannia Angel x Alice -

Dedicata alla mia Alice che mi fa morire dal ridere con i suoi scleri di ogni giorno (ahahah beh, non che io sia tanto meglio xDDD)

Alice stava seduta su una panchina di Hyde Park mangiando un ghiacciolo. L'estate londinese era sempre stata molto calda, ma quell'anno sembrava davvero di essere ai Caraibi.

Era il suo primo giorno di vacanza a Londra e fortunatamente il sottile strato di nuvole grigiastre che di solito ricopre la città non si era ancora fatto vedere. In quel parco si stava davvero bene: ogni tanto qualche venticello rinfrescava l'atmosfera e per la ragazza era un piacere stare seduta a pensare vicino al lago.

Finito il ghiacciolo, Alice cominciò a sgranocchiare lo stecco di legno, passando da un pensiero all'altro nel giro di pochi secondi, mentre leggeva una rivista inglese appena comprata.

Ad un tratto, una folata di vento le strappò di mano il giornale che cadde qualche metro più in là. Alice si chinò per raccoglierlo, quando una mano sfiorò la sua, precedendola.

"Ha perso questo, lady?" Un ragazzo dai capelli biondi e arruffati aveva raccolto il giornale e glielo stava porgendo, sorridente. La ragazza non poté fare a meno di notare che aveva dei bellissimi occhi verde smeraldo.

"Oh, grazie tanto, signor..." "Arthur, chiamami Arthur". Alice afferrò il giornale e invitò l'inglese a sedersi con lei sulla panchina. Arthur accettò e le iniziò a fare qualche domanda. "Tu non sei di qui, vero?" "No, no...io vengo dall'Italia, sono qui soltanto in vacanza" "Ah, vacanza.." sorrise lui "e quanto ti fermerai?"

La ragazza raccolse un fiore da terra e se lo rigirò fra le dita. "Uhm..parto domani mattina" disse, guardando il fiore. Poi aggiunse "Dovevo soltanto venire a visitare una mia amica"

Arthur guardò dritto davanti a sé "Capisco...ti fidi di me?" Alice lo guardò, senza capire dove volesse arrivare. "Beh...credo di si, perché?" l'inglese le rivolse il suo miglior sorriso "Vuoi vedere una cosa?"

Alice arrossì un pochino, colta di sorpresa da quella domanda. D'accordo che dal primo momento che aveva visto quel ragazzo le era sembrato familiare, ma dopotutto si conoscevano soltanto da pochi minuti. Eppure lei non trovò motivo di rifiutare quell'invito.

"V-va bene" "Grazie!" Arthur le sorrise. "Non sai quanto sia noiosa e monotona la vita di una nazione, sempre le stesse co-" Alice lo interruppe, non sicura di aver sentito bene. "No, scusa, cos'hai detto di essere??" "Una nazione"

"Eeeeeh?" Lei si guardò attorno "S-saresti l'Inghilterra? Cioè tutto questo saresti tu???" Arthur soffocò una risatina "Beh, anche di più!" Alice rimase senza parole. "Mi presento meglio, io sono Arthur Kirkland, rappresentante dello United Kingdom Of Great Britain and Northern Ireland, vogliate favorire il vostro nome?"

La ragazza rimase incantata dai bellissimi modi dell'inglese e riuscì a malapena a mormorare "A-Alice.." "Bellissimo nome" le sorrise lui, poi tirò fuori una bacchetta magica da una tasca della giacca.

Sempre più sorpresa, Alice posò il suo sguardo sulla bacchetta. "Wow...e questa cos'é?" Arthur non rispose alla sua domanda, ma le chiese, notando che lei stava iniziando ad arrossire "Come mai quella faccia?" Senza staccare lo sguardo dalla bacchetta lei mormorò, sovrappensiero, "B-beh..è-è caldo qui.." "Hai ragione"

In tutta risposta, Arthur si levò la giacca, rimanendo con uno strano costume da..."Angelo.." pensò Alice e non riuscì nemmeno un secondo a staccare gli occhi dall'inglese, che in un battibaleno, spiegò delle grandi ali soffici che sembravano quasi fatte di piuma e che erano quasi impossibili da guardare per la loro luminosità.

Senza accorgersene, Alice arrossì di botto "Ehm...wow..." Arthur ritrasse le ali, guardandola senza notare il rossore sulle sue guancie. "Eh? Che c'é che non va?"

Lei si sentì scoppiare "N-nulla...t-tu sei...ehm...così bono.." Ormai non riusciva nemmeno più a controllare le sue parole. Arthur le sorrise "Oh! Thanks my dear". Alice arrossì ancora di più.

Improvvisamente, l'inglese la afferrò da dietro le spalle e spiccò il volo. In brevissimo tempo attraversarono un banco di nebbia, fino a superarlo di una decina di metri. Visto dall'alto era come un enorme tappeto di piume soffici, quasi come le ali di lui.

Arthur non accennava nemmeno a lasciarla cadere e Alice si sentiva protetta e al sicuro fra le sue braccia. Era fantastico sentire il suo tocco caldo e delicato, mischiato all'aria frizzante che le scompigliava i capelli rossastri.

"Allora, ti piace?" La voce di lui ruppe il silenzio che regnava, senza rovinare l'atmosfera magica. Lei lo guardò negli occhi, senza riuscire a non arrossire "Si...è meraviglioso..."

Lui continuò a tenerla stretta, sbattendo delicatamente le ali per paura di farle male e le accarezzò i capelli, poi sussurrò "Ho sempre desiderato di avere una persona a cui farlo vedere e tu mi sei sembrata la persona giusta..."

Alice arrossì tantissimo e continuò a guardarlo, senza riuscire a dire niente. Era troppo imbarazzata. Poi commise l'errore terribile di guardare in basso, e si attaccò ancora di più a lui, tremando leggermente per le vertigini.
Arthur tirò fuori la bacchetta e toccò delicatamente la schiena di Alice, facendole spuntare delle ali uguali alle sue, ma un po' più piccole. "Ecco, così non cadrai mai". Le prese la mano e la aiutò a iniziare a volare, sempre ben attento di non lasciarsela sfuggire dalle braccia.

Alice si guardò dietro la schiena, incredula. "Q-queste s-sono..." Sorrise appena, certa che fra poco sarebbe svenuta. Lui strinse un po' la presa, temendo che possa svenire da un momento all'altro.

"O...oh, grazie" Disse Alice, un po' in imbarazzo, ma sorridendo dolcemente. Arthur non la mollò un secondo e le sorrise "Sai che sei proprio carina?" La ragazza guardò in basso, arrossendo visibilmente "G-grazie..."

Lui le afferrò il mento delicatamente e fece in modo che gli occhi color cioccolato di lei rincontrarono i suoi verde smeraldo. "Ti stai divertendo?" le chiese, sfiorandole una guancia con la mano libera.

Alice si sentì la testa girare forte e le sembrava di essere in Paradiso. Era già completamente persa per quel ragazzo tanto dolce e gentile che la faceva sentire benissimo. Senza accorgersene, si sentì rispondere "C-con te sempre"

Improvvisamente Arthur la lasciò andare, pregando che riesca a volare, e si allontanò, il viso preoccupato. "S-senti, non è che sei tipo...fidanzata...o già innamorata di un altro?" Alice avvampò a quella domanda "B-beh no" si mise a giocherellare con le dita, nervosamente.

L'inglese si avvicinò e la baciò su una guancia, lasciandola incredula. Lei spalancò gli occhi, portandosi una mano sulla guancia. Lui la abbracciò e le sussurrò in un orecchio "Sai, credo di iniziare ad affezionarmi a te..."

Lei ricambiò l'abbraccio "D-davvero?". Arthur la lasciò andare e si grattò i capelli, arrossendo un pochino "Beh..suppongo si sì.." Sorrise.

Alice allungò una mano per toccargli i ciuffi biondi ribelli "Hai dei bei capelli, sai?" Lui prese una ciocca di quelli della ragazza, ammirandoli "Grazie, ma non sono nulla di che... I tuoi sono belli..."

Poi, cambiando discorso, Arthur le chiese "Allora, ti piace volare?" Fece per allontanarsi da lei e lasciarla sbattere le ali, ma Alice non si staccò "S-si ma solo se ci sei tu" Lo strinse ancora più forte. Lui la guardò "Come mai?" "B-Beh perché mi sento più sicura con te"

Arthur arrossì, strappando a Alice una risatina. "Sei tutto rosso!" L'inglese si guardò, in imbarazzo "Cos-? D-davvero?" Lei soffocò una risatina e si avvicinò un po' "Però sei carino quando ti capita..."

Le ali di lui tremavano un pochino, scosse dall'emozione, e anche lui si avvicinò, appoggiandole una mano sulla guancia, dopodiché chiuse gli occhi e la baciò...

Il contatto della pelle di Arthur contro la sua provocò ad Alice un formicolio che si estese in tutto il corpo accendendo il suo desiderio. La sua mano si muoveva sicura tra i capelli della ragazza, attirandola a lui, a pochi centimetri dalle sue labbra, che si fecero sfuggire un gemito.

I suoi occhi smeraldo erano puntati su quelli di Alice e la imprigionavano facendole perdere il senso dell'orientamento e del tempo, entrando in una realtà dove esistevamo solo loro due.

 Spinta dal desiderio, Alice appoggiò le sue mani sul petto di Arthur, per poi farle salire sulle spalle e accarezzargli il collo con i pollici. A quel punto lui la baciò con tenerezza e trasporto e la ragazza non poté fare a meno di sciogliersi a quel contatto, tanto da far cedere il suo corpo contro quello dell'inglese, che la accolse stringendola contro il suo petto, dove sentiva battere il suo cuore, alla stessa velocità di quello di Alice.

Le ali di Arthur frullarono un pochino, mentre stringeva Alice con tenerezza. Dopo qualche istante si separarono controvoglia, sempre con il rossore sulle guance. "E'...è stato...fantastico..." mormorò lui. "G-g-grazie"

L'inglese le prese una mano e la ricondusse a terra, stavolta però nella stanza d'albergo di lei. Era già notte. La abbracciò e le sussurrò all'orecchio "Ti amo", poi fece per volare via, ma lei lo trattenne. "Aspetta, dove vai?"

Arthur si posò sul cornicione della finestra, senza dire nulla. "Rimani con me!" insistette Alice. "Sai che lo vorrei tantissimo, ma non credo di potere...in fondo, tu te ne andrai domani mattina...forse non ci rivedremo più.." Arthur si intristì, pronunciando quelle ultime parole.

Alice lo trascinò in camera, sull'orlo delle lacrime. "N-non dire così dannazione! Non voglio perderti!! E...e poi ti prego, rimani con me..solo per una notte..." L'inglese si mordicchiò il labbro, senza riuscire a dirle di no. Alice si infilò sotto le coperte dopo essersi messa il pigiama e Arthur la raggiunse e la abbracciò. Poi le sussurrò "Non ti preoccupare, io ci sarò sempre...e ti proteggerò...sempre..." "sempre?..." chiese lei. "Si, sempre..." Dopodiché si addormentarono, lei abbracciata a lui e lui abbracciato a lei, avvolgendola con il tepore delle sue ali candide che non smisero un secondo di donarle affetto.




--FINALE ESTESO--

Era passato più di un anno da quando Alice aveva visto per l'ultima volta Arthur.

Stava seduta sulla poltrona di casa sua, in Italia, ripensando a quei bei momenti. La notte stellata che stava passando le ricordava la luce degli occhi di lui e si sentì il cuore stringere un pochino. Dopotutto, lei lo amava ancora. Ma lui? Se n'era dimenticato?

Un rumore la colse improvvisamente. Si alzò per chiudere la finestra e fu 'invasa' da un abbraccio candido, che conosceva bene. Tutto quello che vide furono un paio di ali bianche.

Gli occhi di Alice si gonfiarono di lacrime e iniziò a singhiozzare. "S-sei tu..." Arthur le prese il viso fra le mani e la baciò. "Sono tornato"

La ragazza non riusciva a crederci e si sentiva scoppiare il cuore dalla felicità. Lo strinse forte a se, godendosi i secondi fino all'ultimo. "Cosa ci fai qui?"

L'inglese si separò da lei. "Sono venuto per fare una cosa importantissima...sai...io non ti ho mai dimenticata..." Poi si inginocchiò davanti a lei, sotto il cielo stellato. Tirò fuori una scatolina. "N-no...non è vero.." la voce di Alice era rotta dall'emozione e si sentiva il cuore in gola. "N-non sta per succedere quello che penso che stia per succedere, vero? V-vero?"

Arthur tirò fuori tutto il coraggio dalla sua anima e aprì la scatolina, mostrandole un anello luccicante che doveva essergli costato un patrimonio. "Ehm...Alice Sofia Chiara (eccetera, eccetera) Torsani....ehm...v-vuoi sposarmi?" Il viso di Alice si rigò di lacrime di gioia e lei saltò al collo dell'inglese "Oh, si! Si! Lo voglio Arthur! Io ti amo tantissimo!!!"

L'inglese la strinse forte a sé e le infilò l'anello al dito. "Staremo sempre insieme questa volta, vero?" Chiese Alice, emozionatissima. "Sempre e comunque, perché al mondo non ho mai visto nulla di più grande del nostro amore..." Lei sorrise "Lo so e sento che non finirà mai"

Arthur la baciò ancora e per la prima volta, forse, entrambi si sentirono davvero felici, davvero completi...lei era una cosa sola con lui e lui una cosa sola con lei...e nulla li avrebbe mai separati...
  
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