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Autore: GexeTheNemesi    04/01/2008    5 recensioni
Chi dice che ai giovani e agli adolescenti di oggi non importi niente del proprio futuro? Certo, a prima vista può sembrare che l’unico interesse dei giovani sia solo il divertimento; ma, d’altronde, per chi non lo è? I ragazzi di oggi evitano di pensare al futuro, vero, però è altrettanto vero che la mente, ogni tanto, vaga oltre il presente, è inevitabile, così la paura per l’ignoto li costringe a chiudersi in un mondo piccolo, fatto di divertimento senza la parola fine, refrattario a quello che il “fuori” offre.
Però, a volte, per puro caso, o per mano di qualcuno, può succedere di trovare il proprio futuro in questo piccolo mondo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ una fic che ho scritto l’ anno scorso, ma che ho voluto pubblicare solo ora. Spero sarà apprezzata ^_^

Chi dice che ai giovani e agli adolescenti di oggi non importi niente del proprio futuro? Certo, a prima vista può sembrare che l’unico interesse dei giovani sia solo il divertimento; ma, d’altronde, per chi non lo è? I ragazzi di oggi evitano di pensare al futuro, vero, però è altrettanto vero che la mente, ogni tanto, vaga oltre il presente, è inevitabile, così la paura per l’ignoto li costringe a chiudersi in un mondo piccolo, fatto di divertimento senza la parola fine, refrattario a quello che il “fuori” offre.
Però, a volte, per puro caso, o per mano di qualcuno, può succedere di trovare il proprio futuro in questo piccolo mondo.




In memoria di un eroe



Atto I L’incontro


Dodici settembre: inizia la scuola, e per quattro ragazzi inizia un inferno.
“Forse avrei dovuto fare come Antonio” Brorbottò uno di loro.
Marco Adulti, 17 anni, alto, biondo, con una decina di cuori spezzati dietro le spalle. Non perde occasione di salire sulla sua moto da cross, o per fare un giro, o per partecipare a una delle gare sul circuito dello zio. Usa il suo 125 anche per venire a scuola: ma come faccia a venire sempre in ritardo e inzaccherato di fango dalla testa ai piedi, lo sa soltanto lui. Piuttosto irritabile, se si tocca la sua cara moto.
“Cioè: resta a casa finché non ti bussano i carabinieri alla porta e poi scappa? Un ottima idea, se vuoi finire nei guai”
Giovanni Rotondi, 17 anni, minuto per la sua età, capelli castani, vocabolario vivente per qualunque cosa riguardi lo sport, se ci tenete all’integrità fisica, non chiedetegli come sta andato la Juve in questi tempi. Gioca nella squadra di calcio cittadina come attaccante, ed è il capo cannoniere, con una media di tre gol a partita, stranamente non lo si trova mai quando si gioca contro i primi in classifica; insuperabile hacker, più di una volta ha bloccato l’intero sistema informatico della scuola costringendo l’istituto alla chiusura temporanea.
“A me non pare un idea così stupida”
Paolo Morlacchi, 17 anni, altezza nella norma, ha cominciato a radersi a zero da quando ha perso una scommessa, Q.I. pari a 75 o anche meno. Adora gli animali di ogni genere e dimensione, a casa sua si trova un vero e proprio zoo: si possono trovare cani, gatti, scoiattoli, muffente, orsetti lavatori, iguane, un cavallo e si vocifera anche un boa indiano. Fumatore accanitissimo, qualcosa come quattro pacchetti di sigarette al giorno, tuttavia è riuscito ad arrivare primo nello sprint e maratona nei giochi della gioventù dell’anno prima.
“Non ti offendi, vero, se non tengo conto della tua osservazione?”
Francesco Antonelli, 17 anni, soprannominato “il Padrino”, l’ 80% dei graffiti sulle mura della scuola sono opera sua, si vocifera che quest’anno abbia trovato abbastanza gente per occupare le scuola, il motivo dell’occupazione lo troverà in seguito. Giocatore di tennis da 5 anni, nessuno lo ha mai visto in un torneo ufficiale, ogni volta che se ne presenta l’occasione, dice di aver di meglio da fare.
Tutti e quattro si ritrovano sempre nella stessa classe ogni anno, si sospetta un influenza del consiglio d’istituto che si preoccupa di possibili conseguenze nell’avere elementi del genere in più di una classe. La cosa strana è che la loro condotta è l’esatto contrario della rendita, metà dei professori se ne vorrebbero liberare, ma è estremamente raro vedere una loro verifica con un voto più basso del sette mezzo.
Francesco guarda malinconico l’orologio da polso, mancavano cinque minuti.
“Gio, sei tu quello ottimista, trovami un lato positivo in tutto questo”
L’interessato fa una smorfia.
“Tra appena 286 giorni è finita” Dice.
Francesco bofonchia qualcosa tra i denti, del tipo “sparati”.
“Dai, miseria, la mettete giù come se fosse il peggio che ci possa capitare, rivedremo gli altri, è da tutta l’estate che non li becco”Tenta Paolo.
Francesco fa un gesto di stizza.
“ “Tutti quanti” sono stati abbastanza furbi da lasciar perdere, metà di loro lavoro come fattorini, l’altra metà invece la trovi al cantiere vicino al parco”
Marco esibisce la sua solita risata di scherno.
“E tu allora perché sei ancora qui?”Gli chiede.
“Ammazzati col gas, sono affari miei”
L’inevitabile suono della campana porta il morale di tutto il gruppo sotto terra. “Andiamo”Dice Paolo.
Con il passo identico a quello dei condannati a morte, i quattro cominciano ad avviarsi verso il cancello d’ingresso. Era incredibile la difficoltà con cui si riusciva a camminare. Francesco notò che c’erano un sacco di nuovi arrivi, praticamente, lui conosce tutti gli studenti della scuola, più che altro gli serve per il suo progetto di occupazione, doveva vedere quanta gente era disposta a stare dalla sua. Marco e Paolo facevano da apri strada per Giovanni, che vista la bassa statura faceva più fatica degli altri a passare. E in fondo alla marea di ragazzi, fuori dalla vista dei quattro, un novizio di 17 anni anche lui, stava entrando nella struttura. Nessuno ancora lo sapeva, ma quel ragazzo avrebbe plasmato il futuro di tutti e quattro.


“Nel 1915 con il congresso di Ravenna…”Il professore continuava a parlare, ma la classe era refrattaria alla spiegazione.
Più che refrattaria, non sembrava che si fossero accorti dell’entrata in classe dell’insegnante.
Maurizio e Omar, due ripetenti, stava giocando con il cellulare, il resto della classe si arrangiava con quello che aveva, e i nostri quattro eroi facevano del loro meglio per organizzare l’occupazione.
“Andiamo! Deve esserci un motivo per occupare, se no che occupazione è ?”Obbietta Paolo.
Francesco riflette senza impegno.
“Beh, giù al bar il panino con il salame costa 20 cent in più rispetto all’anno scorso”
Tutto il gruppo gli dà un occhiataccia, e Francesco fu costretto a pensare a una ragione fattibile per occupare.
“Ci sono!”Disse trionfante.
“Occupiamo contro la riforma Moratti!”
Tutto e tre si nascosero il volto con una mano: era più che evidente che Francesco non vedeva un TG da molto tempo.
“Glielo dici tu?”Chiede Giovanni a Marco.
“Se ne accorgerà da solo”Risponde scuotendo la testa, a volte il livello di ignoranza dell’amico lo preoccupava seriamente.
Mentre il professore stava spiegando qualcosa riguardo a Pearl Harbor, la porta della classe si spalanca, e fa ingresso in classe e nella vite dei quattro Angelo Dragoni, Q.I. attorno al 200, sicuro di se senza essere arrogante, sa prendere iniziativa senza essere impulsivo, esperto di karatè, judo, e qualsiasi altro modo per muovere la mani vi venga in mente. Un aspetto curioso è che sa come comportarsi in qualsiasi situazione con qualsiasi persona, indole da leader per farla breve.
Il prof non gli chiede neanche la giustificazione, gli indica il posto davanti ai quattro e lui si siede, ma si volta verso di noi praticamente subito.
“Sei tu Francesco Antonelli?”Chiede.
“Sì, perché?”
Angelo si volta verso il prof, come se avesse paura che potesse sentirlo.
“E’ tuo il babbo natale versione Resident Evil, vero?”
Il novizio aveva sfondato già dall’inizio con Francesco, regola numero uno per farsi amico il Padrino: fagli i complimenti per le suo opere, se poi si tratta di quella che ritiene la sua opera d’arte, beh, si può star certi che diventerà il tuo miglior amico.
Gonfiando il petto d’orgoglio, Francesco rispose forte.
“Sì!”
Il novizio sorride, con la stesse espressione di chi ha trovato quello che cerca. “Hai del talento da vendere: Angelo Dragoni, sono nuovo”
Francesco gli stringe la mano con calore, non succedeva spesso che qualcuno gli facesse i complimenti per le suo opere.
“Come fai a sapere che è suo?”Sbottò Marco.
Lui fa una risata contenuta, cosa ci avrà mai trovato di così divertente?
“Andiamo! tutta la scuola sa chi è l’artefice di quelle opere d’arte”
Francesco gli batte una mano sulla spalla.
“Amico, tu e io andremo molto d’accordo”Dice.
“Mi fa piacere di averti messo il buon umore”Gli dice Angelo.
“Perché mi sa che non lo sarai per molto, fuori dai cancelli girava la voce che il preside voglia ridipingere tutto l’esterno della scuola”
Gli occhi di Francesco sembravano essersi iniettati di sangue, le vene sul collo stavano per scoppiare e la faccia si era come trasformata dall’ira.
“COSA???”Grida.
Quella è stata l’unica occasione in cui il Padrino si arrabbiò per davvero. Marco e Giovanni si scambiano un occhiata d’intesa: dovevano tenere d’occhio Francesco o avrebbe sicuramente fatto qualche stupidaggine di cui si sarebbe pentito. Paolo sembra non capire la gravità della situazione, ma riesce a indovinare che il suo amico sta per dare di matto.
Il prof, dal canto suo, sembra non essersi accorto di nulla, ma la classe capisce che l’atmosfera è cambiata, e nessuno osa fiatare.
“Non è poi una gran… ahi!”Paolo stava per firmare la sua condanna a morte, ma una provvidenziale gomitata di Marco gli salva la vita. Per fortuna Francesco non sente, sembra essersi chiuso nella sua mente, alla ricerca di qualcosa di diabolicamente perverso da combinare al preside.
“Ragazzi”Dice con un sorriso che aveva del diabolico.
“Ho trovato la ragione per occupare”
Marco e Giovanni tirano un sospiro di sollievo, forse avevano pensato subito al peggio. O, forse, troppo presto.
“Ah, allora è vero che stai progettando di occupare”Dice Angelo.
“Già”Gli risponde tranquillo Francesco.
Angelo sorride di nuovo, in apparenza sembra solo di buon umore, ma basterà poco tempo, ai quattro, per capire che il sorriso, per Angelo, è solo una reazione involontaria ad un idea.
“Fossi in te aspetterei”Dice Angelo.
“Da quel che ho capito, sembra che i prof ti tengano d’occhio”
Francesco ride non curante.
“Dovrebbe preoccuparmi?”
Angelo cambia d’improvviso discorso.
“Quei tre al primo banco”Indica.
“Sono loro che hanno allagato mezza scuola l’anno scorso, sono riusciti a farla franca, per loro fortuna, parecchie migliaia di euro di danni, e quelli dietro di loro”Dice.
“I gemelli Trezanni, ne combinano di tutti i colori ogni giorno, la loro bravata più nota è la fiancata che hanno fatto alla Mercedes del preside, sui trecento euro, credo, essendo gemelli, basta che uno abbia un alibi, e sono scagionabili entrambi, oppure quei quattro”Dice di nuovo.
“Loro hanno devastato la palestra quando sono stati bocciati, ovviamente, lo sanno tutti, ma non ci sono prove, sui ottocento euro”
“La sai lunga per essere nuovo”Osserva Giovanni.
“Vizio o prudenza, mi piace informarmi sui luoghi che frequento e chi altro li frequenta, e il nostro caro professore” dice indicando il prof
“E’ tecnicamente sordo, ma il preside gli ha concesso di restare, guadagnerà sui quattrocento euro al mese”
Si schiarisce la voce.
“E poi ci siete voi quattro, la punta di diamante di questa classe, e penso che anche voi non abbiate la fedina limpida, e altri membri secondari, che comunque sanno come non stare a scuola, e sanno come prendere dalle casse della scuola senza farsi beccare”
“Dicci dove vuoi arrivare, si fa notte, qui”Scherza Marco .
“Tu puoi benissimo non prendermi sul serio, ma sembra sia scoppiata una vera e propria guerra fredda scolastica qui”
Per un attimo nessuno dei quattro parla, poi tutti simultaneamente, buttano indietro la testa e scoppiano a ridere.
“Ah, si?”Dice Marco con ancora gli occhi lacrimanti.
“Già, per cominciare hanno tolto ogni sorta di gita ed escursione riguardo a questa sezione, quando stranamente, le altre sezioni hanno una media di tre gite al mese”
Tutti smettono subito di ridere.
“La settimana bianca è andata a farsi benedire, mentre in tutte le altre classi è stata assicurata una gita di almeno una settimana a Londra o dintorni per il prossimo quadrimestre, facendo risparmiare alla scuola circa ottomila euro”
Adesso le orecchie drizzate del gruppo si concentrano sulle labbra del nuovo arrivato.
“Una cosa davvero curiosa è che da adesso bastano dieci ore di assenze scolastiche in una determinata materia per ritrovarsi un bel 1 alla fine dell’anno: oh, ma tu guarda, per le altre classi questo principio non conta”
“Ma non possono farlo!” Protesta Giovanni.
“Possono, possono”Dice Angelo.
“Scommetto che il meglio lo tieni per la fine, avanti: spara il colpo di grazia”Dice Marco.
Prima di rispondere Angelo fa un profondo sospiro.
“Con più di due materie sotto, sei fuori dalla scuola senza possibilità di appello”
Perfino Paolo fa una faccia disgustata.
“Ma non possono! Sarebbe contro la legge!”Protesta
“Teoricamente”Corregge.
“Se non fosse che questo piano di riforma scolastica è stato firmato dal pugno del presidente di provincia, e visto che la cosa è solo per questo anno, ho sentito, non è necessaria la firma di qualcuno con più autorità”Puntualizza.
Angelo guarda tutti e quattro con la faccia soddisfatta.
“Una bella coincidenza, non trovate? Tutta la feccia della scuola, senza offesa, viene raggruppata in un'unica classe, dove il coordinatore è un sordo, non ci danno neanche un centesimo bucato per escursioni, e sono in atto riforme decisamente insolite, voi cosa ne deducete?”
“Vogliono sbatterci fuori, tutti quanti, così si leveranno dalle scatole gli elementi “vivaci” dell’istituto, risparmieranno sui materiali e simili, e non avranno più problemi, è una mossa vile, bassa e schifosa!”Dice furibondo Marco. Poi è come se un lampo gli passa in mezzo agli occhi.
“Aspetta un attimo”Dice.
“Se la riforma è stata approvata del presidente di provincia, forse ci sono altre classi come la nostra in giro”
Angelo sfoggia un sorriso molto simile a quello di un cattivo dei fumetti. “Non ci sono forse, amico mio, ci sono altre dodici scuole che stanno attuando lo stesso piano”
Un silenzio di sorpresa e disgusto si fa strada tra il gruppo per qualche minuto.
“Naturalmente, non siamo più nella scuola dell’obbligo, appena si diffonderà la voce, questa classe diverrà una classe fantasma, e non sarebbe poi così strano. Nessuno vuole come impiegato uno che è stato buttato fuori a pedate da una scuola, e che per di più ha fatto un macello di danni, e i nostri compagni hanno abbastanza sale in zucca da capirlo, cambieranno istituto o si troveranno un lavoro, e senza spendere un centesimo, il preside si libererà tutti noi”
Fuori suona la campanella, ma il prof non se ne accorge.
“Occupiamo, allora!”Dice con enfasi Francesco
“Voglio vedere se l’occupazione di una scuola passa inosservata, tutti sapranno di questo sopruso, e voglio vedere poi il preside cosa fa!”
Angelo scuote la testa.
“Bravo, e se sei fortunato ti danno sei righe sulla colonna del corriere di quartiere, non servirebbe niente”
Francesco osserva accigliato il suo nuovo amico.
“Non ci hai raccontato tutto questa roba solo per riempire la giornata, cos’ hai in mente?”
Un rinnovato sorriso di Angelo fa gelare il sangue a tutti.
“Occupiamo una scuola, e nel giro di due giorni nessuno se lo ricorda più, occupiamone tredici simultaneamente e passiamo alla storia”
I quattro rimangono attoniti. Decisamente, quel Angelo sapeva il fatto suo.
“Ma… è impossibile occupare tredici scuole assieme, non possiamo essere in tredici posti contemporaneamente!”Dice Giovanni con decisione, anche se non può fare a meno di ammirare il ragazzo per la grandiosità del progetto.
“Ottima obbiezione, sarebbe contro ogni sorta di legge fisica, però possiamo organizzarci in modo da avere sotto controllo le scuole con degli intermediari. Sono in contatto da tutta l’estate con quasi tutti studenti di maggior rilevanza, e mi assicurano che possono occupare, è solo questione di tempo, con una giusta organizzazione, poi, sono sicuro che l’occupazione darà i suoi frutti”
“Sì, ma come faremo a organizzarli?”Chiede Francesco.
Angelo sfoggia un altro sorriso cattivo.
“MSN Messanger, ho creato un account clandestino nei computers di tutte le scuole, possiamo tenere sotto controllo tutti e tredici gli istituti via internet, basterà collegarci ha MSN, e inviare le varie direttive in tempo reale a tutte le scuole una volta iniziata l’occupazione”
Marco e Giovanni sono stupefatti, non avevano mai sentito un progetto tanto ambizioso e anche fattibile, Francesco dava in escandescenza per l’eccitazione, e Paolo aveva la sua solita espressione assente.
“Perché lo hai detto proprio a noi?” Chiede Giovanni.
Angelo sbuffa.
“Non mi piace ripetermi, vi ho detto che sono in contatto con “quasi” tutti gli studenti di maggior rilevanza delle scuole, quel “quasi” si riferisce a voi quattro, ci state?”
“Assolutamente si!”Dice con enfasi Francesco.
“Io ci sto”Giovanni
“Anch’io”Marco
Paolo esitò a rispondere.
“Io non sono di rilevanza “
“Non sei di rilevanza? E’ la più grande cavolata che tu abbia mai detto, e nei hai dette di cavolate in questi tempi! Tutti hanno paura te, temono di ritrovarsi un cobra reale nella cartella se solo osano guardarti male!”Gli dice Francesco.
“Mi avete convinto, sono con voi!”





Il prossimo aggiornamento sarà tra una settimana esatta. Grazie a chi è riuscito ad arrivare fin qui! Ciao!!!
  
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