Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: BreakingTheLaw    20/06/2013    4 recensioni
Harry e Louis non si parlano da otto mesi. Louis ha paura, Harry si sente solo.
Harry ha deciso così di fare un passo avanti e ricongiungersi a Louis. Sarà la musica ad aiutarlo nel suo difficile compito.
Sarà in grado di riconquistare l'amore della sua vita?
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Harry aveva passato tutta la mattina fissando il foglio bianco sullo schermo del computer. L'intenzione era scrivere una mail lunghissima, ma tutto ciò che era riuscito a scrivere era:

"Mi manchi."

Tutte le parole, tutti i pensieri si erano accumulati in testa e non riusciva a esprimere le frasi come voleva. Tuttavia non poteva inviargli solo quello. Doveva dirgli tutto quello che gli passava per la mente quando pensava a lui. Doveva dirgli che aveva bisogno di lui nella sua vita, ma come? Chiuse il laptop e lo poggiò accanto al letto, quasi lanciandolo. Fece un lungo respiro, tornando a pensare alla persona che faceva battere il suo cuore insistentemente, che nonostante tutto ancora gli faceva lo stesso effetto della prima volta.

"Io appartengo a te.."

Disse a bassa voce, chiudendo gli occhi. Non era più abituato a dormire nel suo letto, tanto che si sentì quasi scomodo a pensare di essere da solo e non nel letto della persona che occupava il suo cuore da più di due anni. Poi riuscì ad addormentarsi, ancora come ogni notte, con il suo viso ben impresso nella mente.

Il giorno dopo Harry si era svegliato presto, sapeva che ora che aveva perso il lavoro non aveva più motivo di alzarsi a quell'ora, ma pensò che in fondo una camminata avrebbe fatto bene non solo ai suoi polmoni e ai suoi muscoli, ma anche alla sua mente. Si mise la chitarra in spalla, gli piaceva girare per le strade e fermarsi in un posto qualsiasi a cantare e suonare una canzone. Non l'aveva più fatto negli ultimi due anni, aveva occupato il suo tempo libero tra le lenzuola, consumando così la sua passione.
Ma negli ultimi giorni aveva deciso che a occupare le sue giornate sarebbero state quelle sei corde e le sue dita a suonarle.
Aveva deciso di ricominciare così.
Mentre passeggiava, la stessa canzone di cui non ricordava il titolo gli tamburellava in testa. Così si ritrovò a fischiettare attraverso i banchi di frutta, le panchine del parco, il ponte che attraversava il Tamigi, le strade piene di graffiti. Non era felice, non era di buon umore. Ma pensò che le bellezze della vita sarebbero bastate a farlo stare bene.

Senza accorgersene, Harry si ritrovò lì, dove tutti i suoi guai erano iniziati. Quell'edificio di modesta grandezza, che aveva visto pianti, risate, amore, lenzuola stropicciate, baci intensi, abbracci distanti e persino tradimenti. Quella casa, non era solo una casa piena di ricordi.
Era la casa della persona a cui doveva tutto ciò che gli era successo negli ultimi due anni.
Era la casa di Louis Tomlinson.
Rimase immobile a fissare la finestra dalla quale sgattaiolava ogni volta che suo padre tornava a casa ubriaco e il tetto da cui lui e Louis guardavano le stelle, lo stesso tetto dove si erano baciati per la prima volta, lo stesso tetto dove la paura di scoprire la loro omosessualità aveva scatenato urla, lacrime e, infine, solitudine.
Ma Harry ormai sapeva quello che voleva. Sapeva che la sua chitarra quel giorno sarebbe stata usata. Non per chiedere elemosina, non per rallegrare qualche vecchietta nel parco, com'era sua abitudine prima di conoscere l'altro. La sua chitarra, quel giorno, avrebbe suonato solo per lui. Il suo cuore avrebbe battuto solo per lui. Corse nella parte laterale della casa e, come faceva due anni fa, si arrampicò con destrezza, bussando poi al vetro della finestra. Sapeva che era in casa.

"Harry?.. Cosa ci fai qui?", Louis spalancò la bocca insieme alla finestra, non si sarebbe mai aspettato di trovarsi quel ragazzo. Erano otto mesi che non si vedevano, nè parlavano, e Louis era convinto che non l'avrebbe più rivisto. Lo aiutò ad entrare, tremando a quel leggero contatto che non aveva avuto per tanto tempo.
"Sono venuto per te"
"Per me? Harry, ne abbiamo già parlato, io non so-"
"Ho bisogno che ascolti ciò che ho da dire, Louis. Le nostre vite non hanno più un senso se non siamo insieme, lo capisci? Noi siamo energia. Noi ci apparteniamo, Louis. Io appartengo a te, tu appartieni a me. Tu sei il mio tesoro."
Louis ascoltava in silenzio le sue parole, che sembravano una poesia.
Louis aveva avuto paura di tutto, ma sentiva che Harry lo avrebbe aiutato a vincerla.
Lo guardò, lacrime agli occhi, voglia di abbracciarlo, ma l'orgoglio e la paura nel suo cuore ancora troppo forti per permetterglielo.
Harry lo guardò e capì quello che doveva fare. Poteva essere uno spreco di tempo e fiato e fatica, ma lo voleva fare lo stesso, perchè tanto, beh, tanto non aveva niente da perdere.
Sfilò la chitarra dalla custodia che si era portato in spalle fin lì e iniziò a cantare guardandolo con più amore che poteva. Voleva che Louis capisse, doveva capire.

I’ve been trying to do it right
I’ve been living a lonely life
I’ve been sleeping here instead
I’ve been sleeping in my bed
I’ve been sleeping in my bed
sleeping in my bed

So show me family
All the blood that I would bleed
I don’t know where I belong
I don’t know where I went wrong
But I can write a song

I belong with you, you belong with me you’re my sweetheart
I belong with you, you belong with me you’re my sweet.


Louis sorrideva, Harry poteva vedere le sue mani vibrare e la pelle d'oca attraversare le sue braccia. Non poté evitare di ricambiare, perché il sorriso del ragazzo dagli occhi celesti aveva occupato tutti i giorni di quei mesi in cui non aveva potuto vederlo, quei mesi in cui fare qualsiasi cosa per riconquistarlo non sarebbe servito. E si meravigliò a scoprire che sarebbe bastato così poco e che litri e litri delle lacrime spese sarebbero stati risparmiati.

I don't think you're right for him
Look at what it might have been if you
Took the bus to china town
I've been standing on Canal
And Bowery
And he'd be standing next to me

I belong with you, you belong with me you’re my sweetheart
I belong with you, you belong with me you’re my sweetheart.


Louis aveva cominciato a cantare con lui, le lacrime scendevano sul suo viso, il sorriso era soffice e caldo, in contrasto con i suoi occhi di ghiaccio che avevano sempre tormentato Harry con la loro gelida bellezza.

And love we need is now
Let’s hope for some
Cause oh, we’re bleeding out


Harry cominciò a suonare più lentamente e fece un passo verso il ragazzo di fronte a lui. Ormai sapeva che aveva vinto, sapeva che ormai Louis avrebbe cambiato idea e non lo avrebbe respinto. Si avvicinò sempre di più, fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo viso, e cominciò a intonare gli ultimi versi quasi sussurrando.

I belong with you, you belong with me you’re my sweetheart
I belong with you, you belong with me you’re my sweetheart.


Poggiò la chitarra con noncuranza.Se si fosse rotta probabilmente non gli sarebbe più importato. Le sue labbra si unirono ancora una volta, mentre entrambi continuavano a canticchiare quella canzone che ormai li apparteneva.

Harry Styles sapeva quello che voleva. Voleva baciare Louis fino alla fine dei suoi giorni, stare con lui, fare l'amore con lui ancora e ancora e non lasciarlo andare più. E così avrebbe fatto.



****

Canzone: The Lumineers - Ho Hey
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: BreakingTheLaw