Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: Vatican Cameos    20/06/2013    5 recensioni
Quello stupido bastardo mi aveva fatto pensare che non avrei mai più sofferto al suo fianco.
E io come un povero coglione stavo cominciando anche a crederci.
Aveva mentito, ed io ero caduto nella sua splendida bugia fatta di sogni,sorrisi e speranze.
Urlai il suo nome, così particolare date le sue origini straniere.
La voce rimbombò, il mio urlo inascoltato fendeva e straziava la landa deserta in cui avevano gettato il suo corpo, ormai inanimato.
[Goku x Vegeta]
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lacrime. Lacrime di rabbia pura scorrevano, copiose, sul mio viso sporco di terra, fango e sangue altrui. Piangi,  finalmente .
No, io non posso piangere.
Ma lo stai facendo.
Devo smetterla. Non devo piangere.
Allora fermati.
Non posso … Ormai sono debole.
 
Mi aveva promesso che sarebbe stato sempre al mio fianco. Mi aveva promesso che non mi avrebbe mai lasciato, anche se continuavo a respingerlo, a trattarlo male.
Forse però,  proprio per il mio comportamento, qualcuno mi stava punendo. Qualcosa simile al Karma.
Pensavo a questo mentre fissavo il suo volto, cereo,  i suoi occhi privi di vita.
Quello stupido bastardo mi aveva fatto pensare che non avrei mai più sofferto al suo fianco.
E io come un povero coglione stavo cominciando anche a crederci.
Aveva mentito, ed io ero caduto nella sua splendida bugia fatta di sogni,sorrisi e speranze.
Urlai il suo nome, così particolare date le sue origini straniere.
La voce rimbombò,  il mio urlo inascoltato fendeva e straziava la landa deserta in cui avevano gettato il suo corpo, ormai inanimato.
Un dolore lancinante mi colpì il petto e lo stomaco, solo evocando  il suono della sua voce mentre sussurrava al mio orecchio parole smielate.
“Ti amo, Vegeta”
Spesso avevi pronunciato questa frase. Altrettanto spesso io la avevo ignorata, avvampando come una bambinetta.
Una volta sola l’ho pronunciata nel sonno, dopo aver fatto l’amore con te. E tu mi avevi sentito, e ti era bastato.
Ma, cosciente, ero sempre stato così cacasotto da non riuscirti a spiaccicare quei due lemmi in fila.
Adesso li avrei pronunciati migliaia di volte pur di sentirti ridacchiare, arrossendo e grattandoti la nuca.
Altre lacrime, un po’ per rabbia, un po’ per dolore si riversarono sul mio viso sporco, salate, mentre mi inginocchiavo, sconvolto dalla stretta allo stomaco, bagnando anche Goku.
- KAKAROTH!- urlai nuovamente, il mio tono colmo di sofferenza,- maledetto- sussurrai, singhiozzante.
Perché l’hai fatto, idiota?  Ti avevo detto di non venire, di non preoccuparti perché  non mi sarebbe successo nulla.
Sei caduto nella sua trappola, stupido. Freezer ti aspettava a braccia aperte, un ghigno in volto e la pistola in mano, carica con il colpo mortale.
Il proiettile ti ha preso in pieno petto,  mentre ti urlavo di stare attento. Ho visto i tuoi neri occhi spalancarsi, sconvolti. Non avevi capito di essere stato colpito.
Forse non hai avuto neanche il tempo di prenderne coscienza.
Sei crollato in ginocchio, boccheggiante, il sangue che copiosamente scorreva dalla ferita, la maglietta che si impregnava celermente del liquido carminio.
E ti sei accasciato a terra.
Hai sussurrato il mio nome, credo. Troppo basso era, però, la tua voce, così le parole si persero nell’aria, non arrivando alle mie orecchie.
Poi non hai fatto più alcun movimento.
Oh, sì, Freezer è morto, stecchito. Non poteva essere altrimenti.
Ma lo sei anche tu.
 
Rimasi a piangere sul tuo petto, il puzzo di cadavere si sentiva già e il rigor mortis aveva fatto da tempo il suo lavoro. Arrivò notte e io ero ancora lì. E lì rimasi fino a mattina.
 
Seven years later …
Il cimitero risplendeva sotto l’estivo sole cocente, mentre mi avvicinavo alla tomba del mio amante defunto.
Kakaroth “Goku” Son. Amico fedele, morto per una giusta causa. Così recitava la pietra. Giusta? Dipende dai punti di vista.
Accanto alla dorata scritta, una piccola foto da ventenne. Mi si chiuse la gola, riconoscendola e ricordando il giorno in cui era stata scattata.
Era la prima volta che vedevo la lastra.
- Ciao Kakaroth.- sussurrai, guardandola.
Mi sedetti sul terreno, secco, una bottiglia di rum in mano.
- Come stai?- sussurrai al nulla- Senti, mi dispiace, ok? Si, mi dispiace di non essere mai venuto a trovarti in questi anni. – dissi, buttando via distrattamente dei fiori rinsecchiti – avrei voluto, ma … ma ogni volta che prendevo in considerazione quest’idea, la accantonavo quasi immediatamente.  Adesso eccomi qua, però. Non ho neanche un petalo di una merdosissima margherita. Mi sarei fermato a comprare qualcosa, ma –feci un cenno alla bottiglia – penso che questa sia la cosa che mi rappresenti meglio, non credi? - dissi . Poi mi portai alle labbra il fiasco, versandomi in bocca una grande quantità di rum.
Continuai a parlare alla lapide accanto a me, ingerendo consistenti sorsate del liquido ad alto tasso alcolico. Raccontai all’aria, alla lastra di pietra, al sole, ai cipressi del cimitero cosa fosse e non fosse successo negli ultimi anni, come se Goku potesse ancora sentirmi.
Gli raccontai del mio matrimonio falso con Bulma, per dare a mia madre dei nipotini e a mio padre dei successori per la sua preziose stirpe, la Prince.
Bulma era incinta adesso, ma io quello stramaledettissimo marmocchio non lo volevo. Lei era okay, bella ragazza, audace, seducente, simpatica, quasi gradevole per passare qualche ora in compagnia di gente. Ma non la amavo per davvero. Le avevo fatto già dall’inizio questa premessa.
Gli raccontai di come tutti avevano appreso la notizia della sua morte, del mio matrimonio, di Crillin che era diventato padre, di Junior che aveva cambiato città, seguito a ruota da Yamtcha, Tensing, Rif.
Di come avrei voluto farlo anche io, ma non ci sarei mai riuscito. Rimanere in quella città era l’unico modo per tenere il ricordo di Goku in vita. Questo non lo dissi. Ero troppo orgoglioso per dirlo anche parlando con un dannato morto.
Passavano le ore e io stavo lì, la bottiglia svuotata da un pezzo ancora tra le mani.
Arrivato il tramonto mi alzai dalla mia postazione, il terreno che aveva preso la forma del mio sedere.
- Be’ Kakaroth , - sospirai, alzandomi e spolverandomi i pantaloni- è meglio che vada. Bulma mi starà cercando. Ma prima- continuai, raccogliendo il coraggio a due mani, soffocando per un attimo l’orgoglio- devo dirti una cosa- Dio quant’era difficile – Ti amo, Kakaroth. Ti ho amato e non ti ha tutt’ora dimenticato.
Detto ciò, mi voltai e mi incamminai verso i cancelli che facevano da ingresso al cimitero, quando una brezza leggera con il suo odore mi colpì, sfiorandomi uno zigomo come una sua carezza . Mi parve ,per un secondo, anche di sentire la sua voce che sussurrava “Ti amo anch’io”.
Ma io non mi fermai. Sorrisi, continuando a percorrere la mia strada, inspirando per un’ultima volta quell’odore che dava di lui. 

Angolo autrice 
Salve ragazzi, 
pubblico questa one shot deprimente al massimo perché … perché sì, non c’è un motivo. L’avevo in porto da dicembre, quando, un giorno in cui, a scuola, la mia compagna di banco, nonché Beta Reading in questo fandom, si era assentata per malattia e io mi ero ritrovata da sola, accanto ad una ragazza di cui a malapena sopportavo la voce, immaginate la presenza. Quindi immaginate il mio umore come fosse in quel momento e non chiedetemi il motivo di questo strazio. È successo, punto.
Adesso, spero che questo piccolo sclero deprimente piaccia a qualcuno, e volevo fare un piccolo ringraziamento a s_smile che mi segue dalla natalizia sulla Goku x Vegeta. Ti voglio bene, pazza lettrice =3

 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Vatican Cameos