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Autore: Hila92    04/01/2008    8 recensioni
In quel momento, lei era l'unica persona che voleva vedere. Buffo, se si pensa che era anche l'unica persona che non sarebbe più stato in grado di guardare negli occhi. Quegli occhi verdi che erano sempre stati desiderati dagli azzurri. Quegli occhi verdi che, però, da sempre desideravano i neri. E che ora non li avrebbero mai più rivisti.
Sospirò, per la ventunesima volta. Chiuse gli occhi azzurri, si fece coraggio e bussò.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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During The Sunrise





Era notte fonda, nel villaggio ninja. Qualche lampione illuminava la strada principale, e la luce della Luna batteva contro i cinque volti in pietra degli Hokage. Le vie erano deserte e buie, ma facendo attenzione, si poteva scorgere una testa bionda e arruffata in piedi davanti ad una porta.
Sospirò. Era la ventesima volta che lo faceva. Venti, come i minuti fermo lì. Come i suoi tentativi di bussare a quella maledetta porta.
Era appena tornato, ma, all'improvviso, si rese conto che in realtà non sarebbe mai voluto partire. Non senza di lei. Perché lei l'avrebbe potuto fermare. E, forse, anzi certamente, sarebbe stato meglio così.
Appena messo piede a Konoha, una mezzora prima, distrutti e privi di forze, i suoi compagni si erano mossi in un'unica direzione. Il ninja biondo però non aveva nemmeno voluto sentire la parola ospedale. Almeno non prima di averla rivista. E poi le sue ferite sarebbero potute guarire. Sì, tutte... tranne una.
Si guardò le mani: tagli e croste. E i vestiti? Impregnati di sangue suo e non. Cosa avrebbe detto, trovandolo in quel modo?
Al momento, lei era l'unica persona che voleva vedere. Buffo, se si pensa che era anche l'unica persona che non sarebbe più stato in grado di guardare negli occhi. Quegli occhi verdi che erano sempre stati desiderati dagli azzurri. Quegli occhi verdi che, però, da sempre desideravano i neri. E che ora non li avrebbero mai più rivisti.
Sospirò, per la ventunesima volta. Chiuse gli occhi azzurri, si fece coraggio e bussò. Attese qualche secondo. Probabilmente stava dormendo, era quasi l'alba ormai.
Passi che scendono veloci e impazienti le scale. E il cuore del ninja, che paziente stava attendendo alla porta, iniziò a battere forte, troppo.
«Chi è?»
Pluf. Tutto al cuore.
Voce allegra e assonata. Voce della ragazza che ha sempre amato. Voce della ragazza che lo odierà per sempre.
Il ninja, forse, avrebbe preferito non ricevere alcuna risposta.
«Sono io... Naruto.»
Gioia improvvisa da parte della proprietaria della casa. Mani che scattano veloci verso la serratura. Porte che si spalancano. Sorriso a trentadue denti.
«Naruto!»
Il verde che cerca l'azzurro e, non trovandolo, capisce che c'è qualcosa che non va come dovrebbe.
Il ninja ridacchia, imbarazzato e colpevole.
«Sakura... allora? Come te la passi?»
Sguardo stupito.
«Cosa intendi con come me la passo?» fumo che esce dalle orecchie e insulti in arrivo «È da due mesi che non ti si vede! Come stai? E Sasuke? Lo avete trovato?»
Stretta allo stomaco. Non esisteva un modo rapido e indolore per dirglielo? Orochimaru, che era riuscito a far resuscitare i morti, non avrebbe potuto trovare un metodo più semplice per dare notizie che avrebbero inequivocabilmente cambiato la vita di chi le riceve?
Ma il momento era arrivato.
«Sakura... devi sapere una cosa...»
La ragazza lo guardò. Allo stupore del suo sguardo, si era sostituita la preoccupazione. Era raro vedere il suo amico serio e quella improvvisa solennità non aveva mai portato nulla di buono.
«Dimmi pure...» si ritrovò a dire lei, con la voce tremolante.
Naruto, dal canto suo, si morse il labbro e iniziò a tormentarsi le mani, già abbastanza rovinate.
Non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi. E forse non ci sarebbe più riuscito. Li abbassò istintivamente e concentrò lo sguardo su una mattonella con una crepa vicina al suo piede sinistro. Interessante.
In poche occasioni a Naruto Uzumaki era mancato il coraggio. Questa era una di quelle. Ma la doveva tirare fuori, la sua famosa audacia. Lo doveva a lei, sebbene nemmeno lui volesse realmente sentire e credere a ciò che stava per dire.
«Sakura... io... io... non so come fare a dirtelo... ci ho provato. Con tutte le mie forze... ho tentato, inutilmente... e alla fine... alla fine...» le parole gli morirono in gola.
E lei capì. Pregò con tutta se stessa di non averlo fatto, ma capì.
Arretrò di qualche passo e si poggiò al tavolo. Doveva aver recepito male. Non poteva essere così. Voleva una conferma.
«Naruto, cosa stai cercando di dirmi?»
Il ninja strinse i pugni. Forza, schiaffale in faccia tutta la verità. Descrivile quei terribili momenti. Dille come il tuo kunai si è conficcato nel cuore di colui che Sakura ama così tanto. Raccontale come lo hai finito, spiegandole così come le hai rovinato la vita.
«Eravamo tutti in pericolo... non credevo che... che il kunai... che il kunai lo colpisse... stava per uccidere Sai, io non potevo... non potevo lasciarlo morire. È un mio compagno...»
Un singhiozzo si strozzò nella gola della ragazza.
«Anche lui... anche Sasuke era un tuo compagno!»
L'azzuro si spense e il verde fu inondato dalle lacrime.
Sakura si sedette con le gambe tremanti su una sedia. Affondò il viso nelle mani.
Naruto poteva vedere la schiena di lei sobbalzare ad ogni singhiozzo. Ed ogni sussulto era per lui una pugnalata al cuore. Proprio come la pugnalata che stava causando quelle lacrime.
E, con gli occhi ancora bassi, con i pugni ancora stretti, si voltò, facendo come per uscire dalla casa.
Era stato un bel sogno, quello della squadra 7. Un sogno che lui aveva distrutto con le sue stesse mani. Un sogno che non avrebbe mai più potuto riparare. Aveva rovinato tutto, tutto, tutto, tutto. Aveva messo fine alla vita del suo migliore amico, di suo fratello e aveva distrutto quella della ragazza che amava.
Una persona così sarebbe davvero riuscita a diventare Hokage? Di certo, quello non era un problema da porsi al momento. Quello non è un problema che si pone chi ha appena perso le uniche persone importanti della propria vita.
E sempre stringendo i pugni, fece il primo passo verso l'uscita.
Quando, all'improvviso, la sua voce. Rotta dal pianto, ma sempre la sua voce.
«Na-naruto...» e lui si volta, lentamente. E lo vede. Vede il verde e ci legge tristezza, disperazione, malinconia, ma non odio. Non odio. «Resta qui...»
Un alto tuffo al cuore. Un sorriso amaro. Forse felicità. Forse. Perché felicità, in un momento come quello, era una parola troppo forte.
«Ne sei sicura?»
Lacrime. Solo lacrime e singhiozzi.
«Non lasciarmi sola anche tu. Ti prego...»
Bambina che ha paura di rimanere sola.
E Naruto si avvicina, si siede accanto a lei. Le prende la mano. E Sakura affonda la testa tra il mento e la spalla di lui, cercando protezione e bagnandogli il collo.
«Sakura... sai benissimo che non ti lacerò mai.»
E la bambina trova chi la protegge. E forse riuscirà a rialzarsi. Magari anche il suo protettore ce la farà. Forse.
E intanto il sole inizia a sorgere, fa capolino tra le colline. Colline verdi. E un po' più in alto si può scorgere il cielo azzurro.
Il verde delle colline e l'azzurro del cielo. Il nero della notte non c'è più.






Note dell'autrice: Allora... salve a tutti XD come si è potuto capire, sono nuova del fandom ^^ è già da un po' che leggo Naruto, ma non avevo ancora scritto nessuna fanfiction su questo manga... mi ero limitata ad FMA :P
Che dire al riguardo? La ff è collocata in un periodo di tempo non troppo definito, sicuramente dopo il tradimento di Sasuke... quindi lo si potrebbe collocare nello Shippuden (non ho ancora capito se si scrive così o Shipuuden XD). Uhm... paring NaruSaku anche se alla fine c'è solo un accenno... la prossima fic sarà sicuramente una SasuSaku e non dovrebbe essere triste come questa u.u se mi lasciaste un commentinoinoino, mi fareste un immenso piacere =D i commenti sono la linfa vitale degli autori u.u
Dimenticavo... il tempo presente delle ultime frasi è voluto, non è stata una svista... ^^
Grazie a tutti i lettori (se ci saranno XD) e a quelli che commenteranno ^//^
Un bacio,
Hila.
  
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