Il qui presente Bill, è un Bill che io mi sono
immaginata nella mia mente malata. Non ho intenzione di offendere nessuno e se dovesse accadere chiedo anticipatamente perdono. Ho solo
scritto quello che provavo immedesimandomi. Ah, dimenticavo…Tomi, Viel danke bestehen!
Dein Bruder, Bill.
Ich und
Tomi…
Mi chiamo Bill. Ho diciott’anni. Scrivo canzoni che canto poi, accompagnato dal mio
gemello Tom e da due amici, Georg
e Gustav.
Siamo famosi, non mi
piace vantarmene, ma è così. Discretamente famosi. Ok.
Diciamo la verità, io e Tom non possiamo
nemmeno uscire di casa senza un paio di occhiali da sole, se non vogliamo
rischiare la pelle, ma non è questo il punto!
Sono anni che siamo
sulle scene, prima in Germania e solo adesso in Europa, il tempo passa ma le
voci restano…Io e Tom…A volte mi chiedo perché…a dir
la verità, me lo sono sempre chiesto, ho sempre avuto molte domande in testa.
Perché?
Perché le persone ti
giudicano senza conoscerti, tanto per farlo? Giudicano me, il
mio abbigliamento, il mio rapporto con Tom…Io sono
io! E nessun’altro! Ma anche se fingevo che non mi importasse,
alla lunga era stressante…tutte quelle voci…
“Incesto”
Gira nella mia
testa…Incesto…A volte mi verrebbe voglia di urlare…”Tom
è mio fratello, cosa c’è di male se gli voglio bene?!?”
Mi sembrava che tutti
mi osservassero, Tom rideva, camminando a testa alta,
io lo seguivo ma non capivo. E’ sempre stato così, da che mi ricordo…
Un giorno una persona
mi derise, prendendosi gioco di me, del fatto che io e mio fratello fossimo praticamente inseparabili.
“Sembrate due
fidanzati! Non è normale!” disse.
Bastò.
Chiusi gli occhi e
precipitai.
Quando tornai a casa, finsi che non era accaduto nulla, Tom mi osservò, sentivo che mi leggeva l’anima, non potevo
mentire. Non disse nulla. Mamma e papà non si accorsero di niente.
Mi allontanai. Da lui.
Tom continuava a camminare
a testa alta, fingendo di non vedere che io non lo seguivo più. Iniziai anche a
credere che in fondo non gli importasse se ero al suo fianco.
Mi trascinavo. Fuggivo.
Da tutto e tutti. Non capivo cosa ci fosse di sbagliato in me, in lui, in noi…
Poi accadde, quando
meno me lo aspettavo. Vidi la luce.
Domenica mattina.
Dormivo. Li sentii. Litigavano, mamma e papà. Lei piangeva. Una parola.
“Divorzio”
Non mi scosse, probabilmente sarebbe stato meglio che sentirli
litigare ogni giorno, anche per le cose più stupide.
Poi accadde. Io tremai
sotto alle lenzuola.
“Bill
resterà con te, mentre Tom verrà con me..” la voce di quell’uomo
suonava come una condanna.
Un secondo dopo il silenzio.
“No!” esclamò la voce
di mio fratello, diradando le nubi che offuscavano la mia mente dal giorno in
cui avevano detto che non eravamo normali.
“Non mi
interessa cosa intendi fare tu” continuò deciso “Io non mi muovo di qui.
Non puoi separarmi da Bill. Non lo permetterò!”
I nostri genitori
tacevano.
“Voi non sapete cosa
significhi avere un gemello!” rincarò con impeto “una persona che ti capisce
senza bisogno di parlare, ti volti e sai che è lì, pronto a prenderti se dovessi cadere, in ogni istante. Non mi importa
cosa dice la gente, e non mi importa nemmeno di disubbidirvi, se questo è ciò
che volete. Io e Bill resteremo
insieme. Fine del discorso.”
Tom tacque,
lo sentii avvicinarsi alla nostra stanza ed entrare.
Da fuori arrivava solo
un innaturale silenzio, poi una porta che si chiudeva.
Ho finto di dormire, Tom non ha detto nulla, mai, ma so che sa. Lui è mio
fratello, e ne sono fiero.
Quando mi sono svegliato ho
visto il sole, nonostante le nubi che tentavano di coprirlo. Finalmente avevo
capito. Lui era sempre stato la mia famiglia. E capii
anche ciò che aveva spinto e spinge le persone a
deriderci.
“Invidia”
Ma come disse mio
fratello quel giorno…”Io e Bill resteremo
insieme.” Qualsiasi cosa accada…
Tomi, Ich bin stolz,
dein Bruder zu sein!
Bill.