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Autore: ducky    21/06/2013    10 recensioni
Sono Damon ed Elena. Si trovano, si rincorrono, si perdono per poi ritrovarsi e rincorrersi ancora.
AU tutti umani.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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10. YOUNG AND BEAUTIFUL


9 giorni. 216 ore.

Damon è tornato ogni pomeriggio dopo quello passato insieme a studiare.
Le partite alla playstation con Jeremy, le discussioni di finanza con papà e persino le battutine da ruffiano a mamma e Jenna, causa di risatine isteriche da parte di entrambe.
Ha conquistato tutti con la parola giusta al momento giusto, con i gesti eleganti ed educati da risultare stucchevoli ad un occhio attento e forse fin troppo perfido come il mio.
Avrei preferito che il suo buon senso lo portasse il più lontano possibile da qui, dal mio spazio personale, dal solo luogo in cui potevo davvero essere al sicuro da lui, a una perfetta distanza di sicurezza che avrebbe fatto bene ad entrambi.
 
-Muoviti Gilbert, sono fuori casa tua!-

L’sms di Caroline arriva puntuale alle cinque di un tranquillo sabato pomeriggio che trascorro in compagnia di un classico della letteratura inglese, in camera mia.
Il silenzio pervade la casa e sbuffando, abbandono il romanzo sul letto e in calzini e shorts, mi precipito fuori perché so bene che la mia amica odia aspettare.

"Bel pigiamino"

Sussulto presa alla sprovvista e i miei occhi si scontrano con un blu cobalto luminoso, il sorriso malizioso e sbieco nell’osservarmi con la mia misera mise da sabato pomeriggio noioso che grida -‘lasciatemi in pace, oggi leggo e voglio il mondo fuori’.-
"Non è un pigiama" è l’unica  cosa che riesco a dire mentre tento di assumere un’espressione seria ed infastidita dalla sua presenza a pochi passi dalla mia camera.
"Cercavo il bagno" si affretta a colmare un piccolo silenzio imbarazzante ben interpretando il mio disagio nel trovarmelo davanti dopo aver cercato di evitare un momento del genere in tutti i modi.

Per nove lunghi giorni.

"E’ proprio dietro di te" lo liquido in fretta e abbassando lo sguardo mi allontano di pochi passi, le scale non sono mai sembrate così lontane.
"Grazie ragazzina. Sarei entrato nella tua camera in caso contrario e quello sarebbe stato davvero imbarazzante"
"Soprattutto perché è anche la camera di Katherine" l’acidità nella mia voce e la voglia di ferirlo con proposito non passerebbero inosservate neanche ad un ignaro spettatore di questo triste incontro consumato tra le scale e il bagno, al secondo piano di una casa davvero troppo silenziosa, oggi.
Il suo sorriso si spegne a quelle parole e per un attimo odio me stessa per costringermi a trattarlo così, come se non me ne importasse niente, come se fosse solo una presenza fastidiosa nella mia vita, come se non ci passassi le ore a rimuginare su questa assurda situazione senza trovare alcuna soluzione.
Nessuna, a parte l’odio e il rancore per quello che ha fatto e che non riesco ancora ad accettare.

"Non puoi odiarmi per sempre, sai?"
"Posso mettermi d’impegno ed accumulare quante più forze possibili per farlo da qui all’eternità" non mi muovo di un passo trovando il coraggio per guardarlo negli occhi, seria come non lo sono mai stata, mentre lui si avvicina impercettibilmente sciogliendosi di nuovo in un sorriso sghembo appena accennato.
"Sarebbe solo una perdita di tempo"
"Perché?" deglutisco cercando di mantenere l’espressione dura disegnata sul mio viso ma la distanza che si annulla sensibilmente tra di noi, rende difficile questa intenzione.
"Semplicemente perché non puoi" è quasi un sussurro mentre mi fissa ed è così vicino da poterlo toccare, da poter distinguere le infinite sfumature colorate in quelle iridi blu, grandi e luminose.

"Ti sei perso?"

La voce dolce di Katherine arriva alle nostre spalle, sta ancora salendo gli ultimi gradini e, come scottata, mi allontano velocemente da Damon, dal suo calore, dai suoi occhi.
"Ehi sorellina, pensavo fossi già uscita"
Mi lascia un bacio veloce sulla guancia e scorgo subito Caroline dietro di lei con la bocca spalancata, incredula per il siparietto che si trova davanti, non mi sfugge un occhiataccia lanciata a Damon ma non posso perdere altro tempo e lasciare che la situazione mi sfugga di mano.
"Stavo per scendere, Care" mi affretto a raggiungerla spingendola di nuovo verso le scale ma non è evidentemente la mia giornata fortunata.
"Mi spiegherete un giorno o l’altro perchè correte sempre voi due? State già  uscendo? Non dovresti cambiarti prima?"
Mia sorella si riferisce alla misera tenuta che indosso e cerco di evitare lo sguardo di Damon alle sue spalle con tutte le mie forze, non c’è rimprovero nella sua voce, solo un ingenua curiosità e probabilmente la continua ricerca di una risposta al perché non faccio che evitarla da quando è tornata a casa.
"Dobbiamo solo organizzarci per stasera, ho voglia di andare a ballare"
Caroline rompe il ghiaccio e la ringrazio mentalmente per la prontezza, io invece sono pietrificata e due occhi improvvisamente gelidi puntati su di me, di certo non aiutano a sbloccarmi.
"Ma non sapete nulla della festa al locale di Damon? Ne parla tutta la città, ingresso libero e drink omaggio. E’ una questione di marketing ma sarà sicuramente una serata piacevole. Dovete esserci per forza! E tu non lasciarmi da sola a convincerle."
Da una leggera gomitata a Damon voltandosi verso di lui ed istintivamente distolgo lo sguardo volgendolo verso Caroline che scuote la testa sconfitta, sa benissimo che opporsi a Katherine è fuori discussione, non la si può fronteggiare perché non accetterebbe mai un no come risposta.
Damon le sorride accondiscendente aggregandosi al suo invito ed entrambe annuiamo poco convinte.

"Evviva! Forse finalmente riusciremo a trascorrere una serata tutti insieme, ci vediamo alle nove e non fate scherzi voi due"
Ci fa l’occhiolino superandoci, trascinando Damon dietro di se che mi fissa colpevole guadagnandosi un ennesima occhiataccia da parte di Caroline, prima di vederli scomparire al piano di sotto.

"Perfetto, ci aspetta un’altra serata con i protagonisti del dramma dell’anno e ancora una volta tu sarai la sola a starci da schifo"
Non sopporto la commiserazione nella sua voce, è ciò che mi spinge a reagire e a non cullarmi sulle classiche scuse che mi hanno spinto ad andare avanti per inerzia da quando ho scoperto che mia sorella è la fidanzata dell’uomo che sogno tutte le notti dal giorno in cui l’ho incontrato su quella maledetta statale.
"E invece proprio per rendere felice mia sorella, stasera si farà a modo suo, Caroline. Ti prometto che penserò soltanto a divertirmi e fanculo i drammi"
"E’ una promessa, Gilbert!"
 

 
Will you still love me
When I’m no longer young and beautiful?

 
La prima tappa di Caroline è ovviamente il bar per via dei drink omaggio.
Ordina due margarita frozen alla fragola e mi raggiunge già su di giri a causa dell’atmosfera calda e confusa all’interno del locale, in un caleidoscopio di gente che fa davvero girare la testa.
Brindiamo alla serata ‘off’ ricordando la nostra promessa e proprio quando sta per portare alle labbra il suo bicchiere, qualcuno la urta in malo modo costringendola a rovesciare il drink sul tappeto morbido blu di camoscio.
"Ehi!"
Sta per fare una scenata ma il ragazzo cui si è imbattuta non sembra propenso alle scuse, tutt’altro.
"Ti manderò il conto per quello" dice zittendola ancor prima che esploda in una raffica di insulti che di certo non è pronto ad ascoltare.
-Klaus!- Qualcuno lo chiama e lo riconosco come il terzo socio del locale.
Il ragazzo dallo splendido accento inglese a cui Damon ha affidato la cura e l’amministrazione insieme a Tyler.

"Se lo scorda che gli pago il danno. Quel cretino mi è venuto addosso apposta!"
Passo a Caroline il mio margarita con l’intenzione di calmarla e per mia fortuna funziona davvero, lo butta giù tutto d’un sorso e insieme ci avviamo verso la saletta in cui ci aspetta Katherine.
Scorgo mia sorella tra la ressa di gente che affolla il locale, è seduta ad un tavolo e si sporge dal piccolo divanetto su cui è accomodata per farci segno di raggiungerla.
Io e Caroline abbiamo l’aspetto di due Charlie’s Angels stasera e la musica che ci accoglie al nostro ingresso non sembra lasciata al caso.
Forse ho anche osato un po’ di proposito con il mio abbigliamento ma la dolce e sicura voce di Lana mi dice che posso, perché sono giovane e ho il permesso di illuminare la scena, stasera.
Lo devo a me stessa e a ciò che resta della mia autostima.

"Sei uno schianto!"
Katherine mi passa una ciocca dietro l’orecchio mentre mi urla queste parole per sovrastare il rumore e la confusione che ci circondano.
Ci invita a sederci stretta nel suo tubino panna semplice e sexy allo stesso tempo, i capelli rossi e lucenti raccolti in un incantevole coda di cavallo, ho sempre pensato che la classe e l’eleganza siano nate con lei rendendola un essere speciale.
Caroline però si precipita subito in pista e mantenendo i miei buoni propositi per la serata la seguo a ruota prendendo mia sorella per mano, trascinandola con me.

 
All that grace, all that body
All that face makes me wanna party

 
Mi muovo come forse non ho mai fatto in vita mia, svuotando la testa dai mille pensieri, lasciandomi trasportare dalla musica a palla, nient’altro.
Caroline si è allontanata un po’ da noi circondata da una schiera di ragazzi che la osservano ballare ma a cui lei non sembra badare, credo non si sia accorta neanche di Tyler, seduto ad uno dei tavoli in compagnia della sua futura sposa.
Lui la fissa di tanto in tanto, alternando sorrisi idioti rivolti alla sua fidanzata che sembra non fare caso alle occhiate del suo ragazzo verso un’altra donna.
Gli uomini sono davvero dei tali idioti.

Katherine mi è ancora vicina ma fatica a lasciarsi andare, cerca con lo sguardo qualcuno e quando sembra trovarlo mi da una stretta sul braccio urlandomi qualcosa che non comprendo cercando ancora una volta di sovrastare la musica.
Annuisco distrattamente ed evito di seguirla con gli occhi perché non ho ancora voglia di imbattermi in lui, mia sorella non poteva cercare nessun’altro in questa bolgia infernale ed ho promesso a Caroline che non ci sarebbero stati drammi stasera, quindi sono intenzionata a rimanere in pista fin quando gli arti me lo concederanno con il solo intento di evitare il proprietario del locale ed i suoi occhi di ghiaccio.
Allungo le mani sopra la testa, dondolandomi un po’, Caroline mi torna vicina ridendo di gusto come una matta e dietro di lei, oltre la pista, mi accorgo di quel Klaus che ha urtato prima al nostro arrivo.
Con il classico fascino da lord inglese è poggiato al bancone del bar, nella penombra a tratti illuminato in modo fioco dalle luci della pista, fissa la mia amica in un modo così intenso da togliermi il respiro.

Sto per dirlo a lei quando una voce per niente familiare accarezza suadente il mio orecchio chiedendomi di ballare, non ho neanche il tempo materiale per voltarmi e mi ritrovo subito davanti un ragazzone alto e biondo con due occhi color miele, impossibile da non notare, belloccio e con un fisico da urlo.
Se dovessi trovargli un difetto mi soffermerei sui suoi lineamenti forse troppo marcati ma è comunque un bel vedere e Caroline, ovviamente, nota subito la ghiotta occasione capitatami tra le mani.
Sorrido al tipo in modo educato, in altre circostanze accetterei  forse, ma stasera sono soltanto io e la musica e non c’è posto per nient’altro.
Mi avvicino per spiegargli una cosa simile a questa patetica giustificazione perché il suono è veramente altissimo ma, probabilmente mal interpretando il mio gesto, le mani da superficie quadrata del tipo mi si artigliano sui fianchi e mi strattonano così improvvisamente da farmi perdere l’equilibrio.
Cerco di divincolarmi mantenendo un sorriso forzato, voltando la testa per cercare Caroline che non vedo più e di cui ho un disperato bisogno, continuo a urlare ‘no’ ma il tipo che continua a stringermi è probabilmente sordo o forse solo un vero idiota perché la sua unica reazione al mio rifiuto è un riso quasi isterico a tratti raccapricciante.

Elaboro l’ipotesi di mettermi ad urlare ma un suono sordo mi costringe a chiudere gli occhi per quanto veloce ed inaspettato sia, li riapro di colpo quando sento le mani del biondo imbecille abbandonare improvvisamente i miei fianchi ed un tonfo al pavimento proprio vicino ai miei piedi.
Lui è li, disteso, preda di un delirio carico di imprecazioni verso Damon furente accanto a me con il pugno ancora chiuso e già leggermente gonfio.

Mi porto le mani alle labbra per soffocare un gemito di disperazione che esce comunque violento quando mi decido a guardarlo negli occhi e ad urlagli contro per questo gesto sconsiderato.

"Che diavolo fai?"

Mi guarda respirando ancora pesantemente, rabbioso come non l’ho mai visto prima, riduce gli occhi a due fessure e senza che ne preveda il gesto mi carica sulle spalle come un sacco di patate.

"Aggiungilo alla lista dei motivi per cui dovrai odiarmi da qui all’eternità"

E’ la sola cosa che sento tra un pugno e l’altro sferrato alla sua schiena mentre lo imploro di mettermi giù.

 
I know you will, I know you will
I know that you will
 
 
 



SPAZIO AUTRICE:
Eccomi! :)
Dico subito che il capitolo non è finito ma postarlo tutto sarebbe stata davvero una cosa interminabile quindi ho deciso di spezzarlo li dove avrebbe avuto più senso.
Prometto (e lo dico sul serio) che entro la prossima settimana avrete il resto.
Nel frattempo, grazie a tutti. Siete davvero meravigliosi!
Ps: Se potete ascoltate la canzone di Lana Del Rey ‘Young and Beautiful’, nella parte del capitolo in cui è richiesta. L’ho trovata davvero perfetta per quel momento.
Pps: Ho revisionato la storia correggendo un pò di ORRORI di cui mi vergogno come una ladra, su suggerimento della carinissima Bloodstream_ ho anche sistemato il carattere, cambiando il layout in tutti i capitoli.
Non sono brava in queste cose ma spero che adesso vada un pò meglio di prima :)

 
Bacio
 
ele
  
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