Buongiorno amore, non trovi che sia una splendida giornata? E già, quando c'è quest'Apollo in giro... Umh, mi sembri diversa da ieri... Sei stata dal parrucchiere? Che domande, solo un ottimo hair stylist poteva farti un taglio così perfetto, tesoro!

Ti starai chiedendo cosa ci faccia di nuovo qui: mi mancavi, tutto qui. E mi manchi tanto quando sono rinchiuso in quella gabbia, ma come vedi, dolcezza, anche questa volta sono riuscito a fuggire per vedere te, solo te. Il nostro problema, mia bella Dafne, è che tu resti tutto il giorno piantata qui: se ogni tanto mi venissi a trovare, sarebbe più facile anche per me, sai?

Perché scuoti la testa? Non sei d'accordo? O no! Non volevo accusarti di niente! Lo so che tu fai quello che puoi, che il tuo lavoro ti prende giorno e notte... Dai, non tenermi su il muso che -ne sono certo- la vecchiaccia ha già telefonato a quelli lì per venirmi a riprendere: massimo un venti minuti e saranno arrivati! Per cui facciamo la pace, amore, e lasciati abbracciare: su, non fare la ritrosa, oppure è sapere che la vecchiaccia ci guarda ad intimidirti? Che guardi pure, quell'impicciona, e dammi un bel bacio appassionato...

« Pronto, il responsabile dello zoo? Il vostro orso è di nuovo scappato è sta di nuovo molestando il mio alloro... »

Come preannunciato nell'introduzione, questa storia partecipa al contest "E che sia nonsense" di Cam17, con il prompt "un orso che bacia gli alberi": il parallelismo con il mito mi é saltato subito agli occhi e non ho saputo resistere a svilupparlo. Ammetto che alla fin dei conti la storia è proprio breve, ma non mi sono mai cimentata col nonsense (della serie: forse dovresti leggertelo, "L'Ecume des jours" di Viand, Rose! u_u ) per cui non ho la pallida idea se sia riuscita a rispettare la consegna o meno XXDDD Vabbeh, gli ultimi posti esistono per questo, no? 


Rose