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Autore: ki_ra    21/06/2013    4 recensioni
- Se la porti via, mi uccidi … - mormorò a denti stretti e pugni chiusi per difendersi dal dolore.
- Lo sai che mi uccidi – continuò, guardando Bella, quasi nella supplica di un condannato a morte.
Aveva messo in gioco la sua vita più e più volte e altre mille lo avrebbe fatto purché lei fosse felice ed al sicuro.
Aveva rinnegato la sua stessa natura, amando il suo nemico naturale. Aveva respirato, per tutti quegli anni dello stesso respiro di lei, riposato del solo suo sonno ed ora la propria vita si sarebbe spenta, allontanata, trascinandosi dietro, come un ‘ ancora, il relitto del suo corpo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Amore, magia e destino.

 

- Se la porti via, mi uccidi … - mormorò a denti stretti e pugni chiusi, per difendersi dal dolore.

- Lo sai che mi uccidi. – continuò, guardando Bella, quasi nella supplica di un condannato a morte.

Aveva messo in gioco la sua vita più e più volte e altre mille lo avrebbe fatto purché lei fosse felice ed al sicuro.

Aveva rinnegato la sua stessa natura, amando il suo nemico naturale. Aveva respirato, per tutti quegli anni dello stesso respiro di lei, riposato del solo suo sonno ed ora la propria vita si sarebbe spenta, allontanata, trascinandosi dietro, come un‘ancora, il relitto del suo corpo.

Renesmee non capiva il perché di quelle lacrime che le pungevano gli occhi, mentre quelli di lui si riempivano di stille altrettanto dolorose.

Né capiva il perché dovesse lasciarlo e andare altrove da lui. Il suo viso l’aveva accompagnata, protetta, addolcita ogni istante dal momento in cui era nata. Le sue braccia sicure l’avevano riscaldata e sorretta per ogni passo avesse mosso.

Ed ora la necessità, il volere della famiglia, glielo portavano via, li strappavano come un foglio di carta in due.

- Tornerò … - sussurrò pianissimo, con quella voce da bambina in quella bocca quasi da donna.

- Tornerò Jacob, per te! – continuò, lasciando lacrime e sospiri uscire allo scoperto.

Lui la strinse, come sempre faceva, e ancora di più.

- Sarò qui, per te! – le rispose ed il macigno sul cuore si sbriciolò negli spigoli che ferivano l’anima.

Ogni notte, da quella, avevano dormito insieme, anche se in letti diversi e lontani. Ogni mattino era nato per entrambi, anche se in luoghi diversi e lontani.

- Il sole e la luna sono sempre gli stessi … - diceva quella parte dolcissima di lui nascosta dentro gli occhi ribelli di pura pece.

E lei sorrideva dall’altro capo del telefono. Sorrideva nel sentire quel gigante farsi tenero e docile sotto la sua stessa luna.

I mesi se ne andavano uno dopo l’ altro, come anelli pesanti di una catena arrugginita. Il tempo cresceva e Renesmee con esso. E con loro cresceva la voglia di trovarsi ancora sotto le stesse coperte, come quando da bambina si lasciava conquistare dal sonno solo col calore di lui.

- Mi manchi. – gli confessò timorosa al telefono, dopo un tempo infinito che aveva smesso di dirlo, per non fare male ad entrambi.

- Mi manchi! – ripeté con la voce rotta e tremula.

- Voglio tornare da te … - continuò.

Lui si attorcigliò su se stesso in quel letto piccolo, nella sua casetta piccola, sentendo lo stesso identico, doloroso vuoto e si lasciò prendere da quel fuoco rosso che brucia solo le  anime di chi ama.

- Metti giù! – le disse, mentre il suo corpo scalpitava.

- E lascia aperta la finestra! – finì con la decisione nella voce di chi è pronto, pronto ad ogni cosa.

Renesmee non rispose, non ne ebbe il tempo.

Solo sorrise e attese. Attese finché gli occhi ressero, avvolta in una coperta calda per fermare il ghiaccio che entrava dalla finestra aperta.

Il lupo corse, veloce, superando tronchi smossi dalla tempesta e terra umida prima e ghiacciata poi. Il pelo si riempì di minuscoli rametti spezzati dalla velocità senza freni, dal desiderio quasi animale di ricongiungere  a sé quella parte mancante.

Corse più veloce di un uomo, ancora più veloce di un lupo.

E la trovò così, dolcissima e quieta, stretta a sé stessa per il freddo e la solitudine. La trovò così più bella e più donna, più tenera della bambina che aveva cullato e morbida e sensuale come frutto maturo.

- Sei qui! – disse ancora con gli occhi chiusi e le labbra di fragola, quando il calore del corpo dell’uomo lambì il suo.

- Hai detto che ti mancavo … - sussurrò con un mezzo sorriso compiaciuto.

- Ed io? – chiese, mentre schiudeva gli occhi di cioccolata e respirava calore intenso e odore muschiato.

- Tu sei il mio imprinting! – rispose disegnandole con la punta dell’ indice la sinuosa linea del collo, dal lobo alla clavicola.

- E cosa è l’ imprinting? – insistette, mentre teneva testa alla voglia di toccarlo.

- Roba da lupi! – continuò, mentre permetteva al suo corpo di allacciarsi a quello di lei.

- Dimmelo! – chiese con una determinazione che contrastava col tremare dei polsi.

- E’ magia … la più pura e forte magia. – rispose enigmatico alla ricerca delle esatte parole.

- E’ il desiderio incessante di proteggerti, il bisogno costante ed inesauribile di renderti felice, la spinta continua a vivere ogni giorno, ogni istante per te, solo per te … - concluse finalmente, saziando la curiosità di lei e dei suoi occhi che ancora lo torturavano.

- Allora anche tu sei il mio imprinting … - sospirò quasi impercettibilmente, liberando l’aria trattenuta mentre l‘ ascoltava.

Il respiro di lei corse, lento a cercare le labbra di Jacob, la sua dolcezza fresca concesse loro un po’ dell’agognato sollievo, sospendendo per un solo istante la voglia scalpitante di baciarla.

- Tu non sei un lupo … - sorrise e avvicinò la punta del naso a quello di lei.

- E allora cos’è quello che sento? – chiese, intimidita dalle sue stesse mani che percorrevano delicate l’ intera schiena di lui.

Il ragazzo sorrise caldo e i suoi occhi mangiarono quelli di Renesmee, sperduti sui lineamenti scuri eppure delicati.

- Tu lo sai! – disse, mentre le si avvicinava ancora di più alla bocca un poco schiusa.

- Tu lo sai! – ripeté con la voce bassa e fremente, che lo rendeva sensuale e ardente e caldo.

- Amore? – chiese Renesmee a lui ed a se tessa, mentre il peso di quella parola, stranamente, da zavorra, diventava spinta verso l’ alto.

Il ragazzo non rispose, ma lei sentì il cuore veloce come un proiettile, perdere un battito per ciascuna sillaba di quella parola.

- Amore? – si decise a chiedere, chiudendo gli occhi ed inspirando il respiro dell’altra metà di se stesso.

- Amore! – ripeté lei decisa e timida, sincera e sicura, dolce e carnale.

- E tutto il resto? La mia famiglia, il branco, le diversità che fanno di noi nemici naturali? – insistette con la voce rotta dalla paura di domani.

- Al diavolo! – disse lui deciso solo a prendersi ciò che il destino gli aveva regalato.

- Al diavolo tutto il resto, tutto quello che non siamo noi! – continuò spavaldo e sincero, determinato e sicuro, innamorato e perso!

 

                                                                 

  
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